Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
FORTE
Apri Voce completa

pag.504


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
» FORTE
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
FORTE.
Definiz: Add. Che ha fortezza; e si estende così alle forze dell'animo, come a quelle del corpo. Lat. fortis, validus, acer. Gr. εὐθενής, κραταιός.
Esempio: Guid. G. Questo fue molto forte in forze, e molto potente nell'armi.
Esempio: Bocc. nov. 46. 4. Infino a tanto, che più forte fosse, comandò, che ella fosse messa in certe case.
Esempio: E Bocc. nov. 68. 7. Era Arriguccio, contuttochè fosse mercatante, un fiero uomo, ed un forte.
Esempio: Cr. 11. 20. 2. Il grano del colle è più forte di ogni altro grano, ma risponde meno alla misura.
Esempio: Dant. Purg. 31. Perchè altra volta, Udendo le sirene, sie più forte.
Esempio: E Dan. Par. 14. Che gli organi del corpo saran forti.
Esempio: E Dan. Par. 17. Impresso fue, Nascendo sì da questa stella forte, Che notabili sien l'opere sue.
Esempio: Petr. canz. 39. 4. E s'io l'uccido, più forte rinasce.
Esempio: E Petr. 41. 3. E poichè l'alma è in sua ragion più forte.
Esempio: G. V. 9. 152. 1. Se non che si trovò forte delle masnade.
Definiz: §. I. Per Grande, Smisurato.
Esempio: Petr. canz. 39. 1. Nel pensier m'assale Una pietà sì forte di me stesso.
Esempio: Com. Inf. 34. Fue Cesare uomo chiarissimo, e di forte ingegno.
Definiz: §. II. Per Difficile, Faticoso, Orribile, Duro, Strano, Aspro, Malagevole. Lat. difficilis, arduus. Gr. χαλεπός.
Esempio: Nov. ant. 99. 1. E madonna Isotta ne cominciò forte a piagnere per pietade, e per la forte ventura, che era stata.
Esempio: Dant. Inf. 1. E quanto a dir qual era, è cosa dura Questa selva selvaggia, e aspra, e forte, Che nel pensier rinnuova la paura.
Esempio: E Dan. Purg. 29. E Urania m'aiuti a col suo coro Forti cose a pensar mettere in versi.
Esempio: E Dan. Purg. 33. Che solveranno questo enigma forte.
Esempio: E Dan. Par. 6. L'uno al pubblico segno i gigli gialli Oppone, e l'altro appropria quello a parte, Sicch'è forte a veder qual più si falli.
Esempio: E Dan. Par. 7. Non ti dee oramai parer più forte, Quando si dice, che giusta vendetta Poscia vengiata fu da giusta corte.
Esempio: E Dan. Par. 16. Non ti parrà nuova cosa, nè forte.
Esempio: E Dan. Par. 22. Per acquistar virtute Al passo forte, che a se la tira.
Esempio: E Dan. rim. 14. Vedete quanto è forte mia ventura, Che fu tra l'altre la mia vita eletta Per dare essempio altrui.
Esempio: Libr. Sacram. E così com'egli è forte cosa a numerare tutte le foglie dell'albero, così è forte cosa numerare tutti i peccati, che della bocca nascono.
Esempio: Filoc. 3. 33. Valoroso giovane, assai compassione porto alla tua miserabil vita, tanto che più non posso, e forte mi pare a credere, che vero sia, che tu da amore così compreso sii, come tu narri.
Esempio: E Filoc. 3. 228. Che forte mi par, che se stato fosse, io non ne avessi alcuna cosa sentita.
Esempio: E Filoc. 6. 100. Se non ch'e' mi si disdice l'esser villano verso di chi a me è stato cortese, forte faría, che io cotal presente prendessi.
Definiz: §. III. Per Rigoroso, Severo. Lat. severus. Gr. αὐστηρός.
Esempio: G. V. 10. 154. 5. Ma per gli forti ordini si rimasero degli oltraggi.
Definiz: §. IV. Forte, aggiunto di tempo, vale Tempestoso, Oscuro, Piovoso, Penurioso, o simili. Lat. adversus, tempestuosus. Gr. πονηρός, θυελλώδης.
Esempio: Vit. Plut. Una notte, che faceva forte tempo, e grande oscurità.
Esempio: Filoc. 3. 218. Nè in quella casa mai altro che verno si sentiva, senza alcuna fiamma da riconfortare il forte tempo.
Definiz: §. V. Avere forte nerbo, in modo figurato, in cambio di Forte di nerbo, o Di forte nerbo; e vale lo stesso, che Esser gagliardo. Lat. validum esse, vel ingentium virium.
Esempio: Bern. Orl. 2. 1. 63. Il più fiero garzon non nacque mai, Persona ha di gigante, e forte nerbo.
Definiz: §. VI. Forte, aggiunto di vino, vale Grande, Generoso. Lat. forte, acre, generosum, serverum. Gr. οἶνος, δριμύς, γενναῖος.
Esempio: M. Aldobr. P. N. 14. Vino forte, cioè troppo alto, e potente vino, mischiato in acqua inebria più tosto, che non fa il puro.
Esempio: Tes. Pov. P. S. 18. In cagion fredda bolli in vino forte, marziaton, agrippa, e dialtea.
Esempio: Red. Ditir. 21. Questo nappo, ec. Colmo è d'un vin sì forte, e sì possente.
Definiz: §. VII. Forte, per aggiunto di vino, o simili liquori, esprime più comunemente l'Aver presa la qualità, e il sapor d'aceto, o Esser attualmente inacetito.
Esempio: Burch. 2. 62. Egli era forte, amaro, muffo, e chino.
Esempio: Red. annot. Ditir. 126. Oggi in Firenze tra 'l popolo vin forte si dice del vino, che ha pigliata la punta, cioè che ha cominciato a inacetire.
Definiz: §. VIII. Forte punto, vale Inevitabile, Maligno, Pessimo, Sfortunato. Lat. asper, difficilis, atrox. Gr. χαλεπός.
Esempio: Bocc. nov. 97. 6. Mel venne armeggiando egli in sì forte punto veduto.
Esempio: Nov. ant. 35. 1. Al valicare d'una fossa il palafreno cadde sotto al cavaliere in sì forte punto, che già nol poteva riavere.
Definiz: §. IX. Forte; qualità di sapore, come d'aceto, e d'agrumi, come di cipolle, agli, scalogni, radici, e anche del pepe. Lat. acidus. Gr. ὀξύς.
Esempio: Dant. Par. 17. A molti sia savor di forte agrume.
Esempio: Tes. Pov. P. S. 13. Bagna in aceto forte la cedulla, e poi l'involgi in istoppa anco in forte aceto bagnata.
Esempio: Sagg. nat. esp. 236. Vero è, che ogni acqua in cotal guisa macchiata, per poche gocciole di aceto forte, si rifà bella.
Definiz: §. X. Forte, per Sodo.
Esempio: Franc. Barb. 246. 12. Fa' panni a tal vegnienza Forti, e non d'apparenza.
Definiz: §. XI. Forte, aggiunto di libri, scrittura, o simili, vale Dotto, Corredato di buone ragioni.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 45. Di questo aviamo esemplo in messer santo Gregorio, massimamente in certi libri, che fece sopra 'l Giob, e sopra l'Ezechiel, che sono due i più forti libri.