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Dizion. 2° Ed. .
FANTASMA, e FANTASIMA
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pag.323
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FANTASMA, e FANTASIMA.
Definiz: | Nel primo modo è maschile, e usato, per lo più, da' poeti, nel secondo femminile, da' prosatori, vale segno di
false immagini, e spaventevoli, che appariscono talora altrui nella fantasía. gr. φάντασμα. spectrum, visum. Dicono essere in questo differente da FANTASIA, che FANTASIA è
immaginazione di quel ch'è, e FANTASMA di quel che non è. |
Esempio: | Petr. canz. 48. 9. Mai notturno fantasma D'error non fu sì pien, com'io ver lei.
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Esempio: | Boccac. n. 61. 8. Egli è la fantasima, della quale io ho avuto a queste notti la
maggior paura, ec. |
Esempio: | E Bocc. n. 10. Fatasima, fantasima, che di notte vai, a coda
ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai. |
Esempio: | Pass. 361. Chiamano alcuni questo sogno demonio, o vero incubo, dicendo, ch'è
un'animale a modo d'un satiro, o come un gatto mammone, che va la notte, e fa quella molestia alle genti, e chi lo
chiama FANTASIMA. |
Definiz: | ¶ FANTASMO, termine filosofico, vale immagine, o apparenza di cosa conceputa dalla
fantasía. |
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