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FANTASMA, e FANTASIMA
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FANTASMA, e FANTASIMA.
Definiz: Nel primo modo è maschile, e usato, per lo più, da' poeti, nel secondo femminile, da' prosatori, vale segno di false immagini, e spaventevoli, che appariscono talora altrui nella fantasía. gr. φάντασμα. spectrum, visum. Dicono essere in questo differente da FANTASIA, che FANTASIA è immaginazione di quel ch'è, e FANTASMA di quel che non è.
Esempio: Petr. canz. 48. 9. Mai notturno fantasma D'error non fu sì pien, com'io ver lei.
Esempio: Boccac. n. 61. 8. Egli è la fantasima, della quale io ho avuto a queste notti la maggior paura, ec.
Esempio: E Bocc. n. 10. Fatasima, fantasima, che di notte vai, a coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai.
Esempio: Pass. 361. Chiamano alcuni questo sogno demonio, o vero incubo, dicendo, ch'è un'animale a modo d'un satiro, o come un gatto mammone, che va la notte, e fa quella molestia alle genti, e chi lo chiama FANTASIMA.
Definiz: FANTASMO, termine filosofico, vale immagine, o apparenza di cosa conceputa dalla fantasía.