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Dizion. 4° Ed. .
DOTE, e DOTA
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DOTE, e DOTA.
Definiz: | Lat. dos. Gr. φέρνη. |
Esempio: | Maestruzz. 1. 66. La dota è quella, che è data dalla donna all'uomo per lo
'ncarico, che sostiene dal matrimonio. |
Esempio: | But. Dannosi li 400. fiorini, e oltre, per dote, come se fossono fave, o lupini; le
quali dote non si possono acquistare in sì poco tempo, se non usureggiando, e rubando, e male acquistando.
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Esempio: | Bocc. nov. 16. 25. La Spina ec. è vedova, e la sua dote è grande, e buona.
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Esempio: | E Bocc. nov. 18. 43. Giachetto ec. ha tua sorella per
mogliere, nè mai n'ebbe alcuna dota, e perciò, acciocchè tua sorella senza dote non sia ec. |
Esempio: | Lab. 194. Alla quale essendo per maritarsi convenisse colla bellezza supplire la
poca dota. |
Esempio: | Cron. Morell. Della dota non volere, per ingordigia del danaro, affogarti,
perocchè di dota mai si fece bene niuno. |
Esempio: | Dant. Purg. 20. Mentre che la gran dote Provenzale, Al sangue mio non tolse la
vergogna. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Dant. Inf. 19. Quella dote, Che da te prese il primo ricco patre.
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Definiz: | §. II. Per Ispezial grazia d'ingegno, o d'altro, ottenuta da Dio, Prerogativa, Pregio. Lat.
dos. Gr. πλεονέκτημα,
δῶρον. |
Esempio: | Petr. canz. 19. 5. Perch'io veggio, e mi spiace, Che natural mia dote a me non
vale. |
Esempio: | Bellinc. son. 66. Perchè Giove ti diè tutte le dote, Che son cagion di riso, e fin
di pianto. |
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