Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
AMICO.
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AMICO.
Definiz: Sost. masc. Colui che ama d'amicizia.
Dal lat. amicus. −
Esempio: Dant. Conv. 186: Nessuno dee l'amico suo biasimare palesemente, perocchè a se medesimo dà del dito nell'occhio.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 767: Amico è nome di virtù; ed alcuna volta diventa nome di vizio, quando è fuori del diritto amore.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 54: Nella qual noia tanto rifrigerio già mi porsero i piacevoli ragionamenti d'alcuno amico.
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 198: Chi mi toglie il boccon, non è mio amico.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 184: Amico diciamo essere colui, il quale ama ed è scambievolmente amato.
Esempio: Mont. Poes. 2, 319: Ospite amato, che verace fede Ne fai del detto antico, Che ritrova un tesoro Chi ritrova un amico.
Esempio: Fosc. Poes. 177: Nè da te, dolce amico, udrò più il verso, E la mesta armonia che lo governa.
Definiz: § I. E figuratam. −
Esempio: Dant. Inf. 2: L'amico mio, e non della ventura, Nella deserta piaggia è impedito.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 169: Gli amici della prosperità, insieme con essa sono fuggiti.
Definiz: § II. Per Aderente, Seguace. −
Esempio: Stef. March. Stor. 1, 8: Con aiuto e forza dei parenti ed amici redificò la detta città [Troia] maggiore che prima non era.
Definiz: § III. Per Amante, ed anche in mal senso per Drudo. −
Esempio: Petr. Rim. 1, 150: E tacendo dicea, com'a me parve, Chi m'allontana il mio fedele amico?
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 34: Nè mai potè saper del caro amico, Che di tanto intervallo era lontano.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 9, 249: E resti quell'amor fido e pudico, Che l'ama aver fratello, e non amico.
Definiz: § IV. Dicesi ancora di Qualunque persona o per disprezzo, o per ironia, o per ischerzo. −
Esempio: Bern. Orl. 14, 43: Come dentro alla torre fu passata, L'amico dette un canto in pagamento.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 100: I nostri provveditori pur troppo lo sanno, che quegli amici [i beccafichi] non vengono (qui per similit.).
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: L'amico Ciapo sgrana due grand'occhi.
Definiz: § V. Da amico, e anche Dall'amico, posto avverbialm. coi verbi Servire da amico, dall'amico, Trattare da amico, dall'amico, Consigliare da amico, dall'amico, e simili, vale Bene, Come deve un amico. −
Esempio: Cecch. Esalt. 3, 7: Io ti consiglio da amico: non mangiar bietole.
Esempio: Grazz. Comm. 143: Albizo, va' via, e servimi dall'amico.
Esempio: E Grazz. Rim. 1, 43: E del greco abbiam anco Di Somma: udite ben quel ch'io vi dico, Che 'l Fanciullon ci tratta dall'amico.
Esempio: Fag. Rim. 4, 12: E credo certo, se voi lo farete, Oltre il farmi un servizio dall'amico, Febo con me rappacificherete.
Esempio: E Fag. Rim. 5, 101: E quand'un è servito dall'amico, È buon più ch'io non dico.
Definiz: § VI. E spesso ironicamente. −
Esempio: Nell. Iac. Suoc. 2, 4: Che ella non si provasse di volerle dare a me contro ragione, che ti giuro.... che vorrei esser la prima ad affibbiargliene quattro dall'amico.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 20, 85: Che sebben io non feci mai il norcino, Nulladimen lo servirò da amico.
Definiz: § VII. E di cosa squisita nel suo genere, e perfetta, si dice: Ell'è dall'amico, o da amico. −
Esempio: Nell. Iac. Gelos. 1, 2: Ho però in corpo un par di fogliette e quattro braciole dall'amico.
Definiz: § VIII. Amici, si suole rispondere bussando ad una porta quando è domandato Chi è che bussa. −
Esempio: Razz. Bal. 2, 3: Chi picchia con sì poca discrezione? P. Amici. B. Che dimandate voi? P. Sta qui M. Girolamo Goletti?
Definiz: § IX. Far l'amico, o dell'amico, ad alcuno, vale Mostrarsegli amico.
Definiz: § X. Proverbialm. Amico da bonaccia, vale Amico in buona ventura e per interesse. −
Esempio: Cecch. Comm. ined. 81: O Alessandro mio, Io non t'avea veduto. A. Ell'è usanza Di quei che sono amici da bonaccia, Quando gli stanno bene, il non vedere.
Definiz: § XI. E anche Amico di vetro, cioè Amico la cui amicizia per qualunque minima causa si rompe. −
Esempio: Lat. B. Favolett. 244: E l'amico di vetro L'amor getta di dietro Per poco offendimento.
Definiz: § XII. Amico e guarti, ossia guardati; proverbio che vale: Non ti fidar dell'amico. −
Esempio: Bard. P. Avinav. 8, 53: Dice il volgar proverbio: Amico e guarti.
Definiz: § XIII. Pure in proverbio diciamo: Amici da starnuti; Il più che tu ne cavi, è un Dio t'aiuti.
Definiz: § XIV. Altro proverbio: Amico di tutti e di nessuno, è tutt'uno.
Definiz: § XV. Altro proverbio: Amico e vino vogliono esser vecchi; ed anche: Amico vecchio e casa nuova.
Definiz: § XVI. E pure in proverbio: Chi vuole assai amici, ne provi pochi. −
Esempio: Varch. Suoc. 1, 4: In fine tutti i proverbj sono provati, e questo è più vero che tutti gli altri: chi vuole assai amici, ne provi pochi.
Definiz: § XVII. Ed anco: Amici cari, e borsa del pari; cioè Negli interessi non si fan complimenti, non si conoscono amici.