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1) Dizion. 5° Ed. .
BELLO,
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BELLO,
Definiz: pur in forza di Sost., vale Ciò che è bello, Lo stesso che Bellezza; ma pigliasi anco in un senso più concreto. –
Esempio: Libr. Adorn. Donn.: Le donne, quando arrivano a quaranta anni, perdono il bello della gioventudine, e acquistano il bello matronale.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 29: Poi voi sapete quanto egli è dabbene, Com'ha giudizio, ingegno e discrezione, Come conosce il vero, il bello e 'l bene.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 166: Così noi dal Petrarca possiamo trarre quanto ha d'onesto e di bello, il brutto pretermettendo.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 9: E quel che 'l bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte, che tutto fa, nulla si scopre.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 197: Il bello, per mio avviso, non è altro infatti che una specie particolare di bene, il quale, per l'eccellenza dell'esser suo, cagiona o nell'occhio o nell'intelletto, cognizione dilettevole di sè stesso.
Esempio: Filic. Poes. tosc. 112: In te [Firenze] l'eletto e 'l bello Posero, e 'l gran modello Rupper poscia d'accordo arte e natura.
Definiz: § I. Bello, unito per lo più col verbo Vedere il bello, vale anche Opportunità, Comodità, Occasione favorevole. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 139: Fece venir navi da tutte parti,.... acciò che la sua gente potesse passare il Tevere e correre il paese, quando si vedesse il bello.
Esempio: Ross. P. Sveton. 3, 125: Finalmente come egli vide il bello e l'occasione di vendicarsi ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 345: Sapendo la voltabil gente che ell'è, a' pericoli tarda, vedendo il bello, traditora.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 32: Alza la spada, e quando vede il bello, Tira un fendente e in mezzo gliela taglia [la pala].
Definiz: § II. Onde i modi Sul bello, Nel bello, Sul più bello e Nel più bello, che vagliono Nel punto migliore, più opportuno, Nel buono, Nel forte, Nel mezzo di una cosa. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 23, 34: Ma com'e' giunse in sul bel dell'assalto, O che 'l destrier inciampi o ch'egli sdrucciole, Si ritrovò con esso in sullo smalto.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 417: Non mi sarebbe dato noia però di piantarlo sul bel del prefazio.
Esempio: Varch. Stor. 2, 421: Non solo non si fece la detta risoluzione, ma in sul bello del volerla fare.... si levò il popolo a romore.
Esempio: Cellin. Vit. 83: Aspettato le ventidua ore in sul bel del rimetter le guardie.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 4, 16: Andato a Pesaro ed Ancona, sul più bello del lavorare fu dal duca Borso chiamato a Ferrara.
Esempio: Dav. Tac. 1, 19: Il ben servito ci si snoccioli di contanti in su 'l bello del campo.
Definiz: § III. Il bello è, o si è, Il bello fu, e simili, è maniera di dire che significa: Quello che è singolare a dirsi, curioso a sapersi, e simili. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 57: El bello è stato, che quel vecchio pazzo, Per farlo passeggiar, ha stracco sè, Che non può più, ha stracco me e duo cuochi.
Esempio: Bertin. A. F. Specch. 35: Ma il bello si è, che il prefato autore.... così scritto lasciò: et mirum est ec.
Esempio: Murat. Dif. Giurispr. 26: Il più bello è poi, che.... i legisti de i nostri dì retrotraggono a quei tempi la pratica di alcune decisioni emanate tanti anni dopo.
Definiz: § IV. Volerci del buono e del bello per far checchessia, vale Abbisognarci molta fatica, Esservi gran difficoltà.
Definiz: § V. Il bello di Roma, o Il più bello di Roma, dicesi in ischerzo e in modo basso per Le parti deretane, scherzando sul Colosseo, che è il più magnifico monumento dell'antica Roma, e che con storpiamento volgare chiamasi anche Culiseo. –
Esempio: Franc. Son. 53: Vengo col bel di Roma, mio vicino, Per farti di berretta.
Esempio: Cecch. Esalt. 4, 11: Oh come e' m'ha or nel più bel di Roma!
Esempio: Lipp. Malm. 6, 84: Si china, e mentre abbassa giù la chioma, Alza le groppe, e mostra il bel di Roma.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 52: Le povere signore urlan, rinsaccano, E di Roma il più bel tutto s'ammaccano.