Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
BELLO,
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BELLO,
Definiz: in forza di Sost., vale l'Innamorato, e anche il Vago, il Galante. –
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 489: Di questi nostri belli. Beaus gl'Inglesi; damerini, zerbini.
Definiz: § I. Bella, dicesi per Donna bella, e anche per l'Innamorata, la Donna amata. –
Esempio: Rim. ant. P. Dant. Maian. 1, 246: E morto, o bella, vi sarò davanti In ombra, come son di vita vera.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 379: Ogni gente gli andava incontro, giovani e fanciulle, tutto il fiore delle belle d'Alessandria.
Esempio: Alam. L. Op. tosc. 1, 78: Deh! non furate al mondo ogni sua gioia, Non ci 'nvidiate questa bella almeno.
Esempio: Metast. Dramm. 6, 230: Credea che sempre, Alle belle parlando, Si parlasse così.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 1: E quando un sonettino si era fatto, Le belle non dicean, povero matto!
Definiz: § II. Fare il bello, vale Fare il galante, Fare il vagheggino. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 4: Potete indovinar cosa mi dice Lo zio prete, quand'ha raccapezzato Ch'io mi son messo con la cantatrice A far il bello.
Esempio: E Panant. Paret. 43: Se qualche uometto attempatello Può ancora andar sull'amorosa vita, E crede ancor di poter fare il bello, Gli fan la raschiatura su le dita.
Definiz: § III. Far il bello, o Far del bello in piazza, vale Far mostra di sè, Pavoneggiarsi. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 214: Ci vuol altro che far del bell'in piazza Con que' gran baciamani.
Definiz: § IV. Dicesi in proverbio: Tutti i belli si fanno pregare, quando scherzevolmente si vuol riprendere chi è restio a compiacere di quello che agevolmente potrebbe. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 27: Eh [signor poeta] non si faccia più desiderare; Tutti i belli si voglion far pregare.