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Dizion. 2° Ed. .
ESSERE
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pag.315
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ESSERE.
Definiz: | Verbo, che non segue alcuna coniugazione, ed è anomalo, ed irregolato più d'alcun'altro di questa lingua, e
costruiscesi variamente, con varj casi, sì come per gli esempli, e vale avere essenzia. Latin. esse. |
Esempio: | Dan. Purg. c. 10. Quando io conobbi quella ripa intorno Esser di
marmo. |
Esempio: | E Dan. Purg. can. 1. Ma da ch'è tuo voler, che più si
pieghi. |
Esempio: | E Dan. Purg. can. 25. Che questa è 'n via, e quella è già a
riva. |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 1. Si ch'a bene sperar m'era cagione Di quella
fiera la gaietta pelle. |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 30. Dentro ee l'una già, se l'arrabbiate
Ombre, che vanno intorno dicon vero. |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 24. Ne con ciò, che di sopra il Mar rosso
ee. |
Esempio: | E Dan. Purg. 26. Dinne, com'è, che fai di te parete
[cioè, come sta] |
Esempio: | E Dan. Inf. c. 22. Ma però di levarsi era niente [cioè
faticava invano] |
Esempio: | Bocc. n. 11. 8. Quanto poteva s'aiutava, ma ciò era niente [cioè non si
poteva] |
Esempio: | E Bocc. nov. 77. 38. Ed etti grave il costassù ignuda dimorare
[cioè t'arreca affanno] |
Esempio: | Fr. Giord. S. Non fanno quì mai altro, che studiare di conoscere il peccato, e
sonne molto di meglio [cioè vien loro ben fatto] |
Esempio: | Virg. Eneid. M. Sie sano, e queste cose dette, sparve [cioè sta sano]
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Esempio: | Petr. Son. 1. Al popol tutto Favola fui gran tempo. Da quel
d'Orazio. Fabula quanta fui. |
Esempio: | Bocc. n. 11. 10. O se essi mi cacciasser gli occhj, o mi traessoro i denti, ec. a
che sare' io? [cioè che partito sarebbe il mio, dove mi troverre'io?] Latin. quo in statu
essem? |
Esempio: | Bocc. n. 77. 24.Tra l'altre cose, ch'io apparai a Parigi sì fu nigromanzia, della
quale per certo io so ciò che n'è [cioè quel, che se ne può sapere] |
Definiz: | ¶ Per andare a trovare. L. adire. |
Esempio: | Stor. Rinal. Figliuoli siate a Carlo, e salutate Dusnamo. |
Definiz: | Mutasi talvolta il SONO, terza persona del più, in ENNO, formata dalla terza persona del meno, è, ma non è più in
uso, se non in alcuni luoghi tra i contadini. |
Esempio: | Dan. Inf. c. 5. Intesi che a così fatto tormento Enno dannati i peccator
carnali. |
Esempio: | E Dan. Purg. 16. Ben v'en tre vecchj ancora, in cui rampogna
l'antica età. |
Definiz: | Il participio di questo verbo, che denota tempo preterito, è STATO, ed è tolto, come in presto, dal verbo STARE.
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Esempio: | Petr. Son. 134. S'io fossi stato fermo alla spelunca, ec. |
Definiz: | perciocchè, secondo la sua analogía, dovrebbe, sì come, ESSENTE, essere ESSUTO, come tal volta si ritruova nelle
più antiche scritture: ma allora poco in uso, e oggi niente. |
Esempio: | G. V. 9. 272. 1. Quelli, che non avean retto, per addietro, ne essuti di loro
setta. |
Definiz: | Dicevano anche tal volta ISSUTO. |
Esempio: | Fr. Giord. S. Chi credea, che fossero issuti alcuni huomini, ch'erano passati.
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Esempio: | Bocc. n. 16. 27. E s'io avessi creduto, che conceduto mi dovesse esser Suto.
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Esempio: | Salust. Iug. La sua virtù è suta grandissima, e dismisurata. |
Definiz: | Truovasi ancora nel preterito imperfetto, in vece di ERAVAMO, e di ERAVATE, SAVAMO, e SAVATE. |
Esempio: | Sen. Pist. E quella cupidità, che noi apparammo, quando noi savámo teneri, è
radicata, e cresciuta. |
Esempio: | Tav. rit. E sì come voi saváte partito. |
Definiz: | ¶ Talora per, sia, o sarà, si dice fia, |
Esempio: | Bocc. n. 77. 36. Io ognora, che a grado ti fia, te ne posso, ec. |
Esempio: | Dan. Purg. 18. E fieti manifesto L'error de' ciechi, che si fanno duci.
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Definiz: | ¶ Dicesi anche FIENO, per SIENO, o SARANNO. |
Definiz: | E FORA, pronunziato con l'o largo, in vece di SAREBBE. |
Esempio: | Dan. Purg. 27. E fallo fora non fare a suo senno. |
Definiz: | E anche l'usò per Sarei. |
Esempio: | Dan. Purg. Can. 26. Purg. Sì mi parlava un d'essi, ed io mi fora Già
manifesto. |
Definiz: | ¶ E FORANO si dice in vece di SAREBBONO. |
Definiz: | ¶ Coniugasi questo verbo con tutte le persone d'ogni suo tempo, col participio di preterita voce di tutti i verbi
attivi, come con, AMATO, CHIAMATO, e gli altri, e formasi di esso, e del participio, il passivo, del qual manchiamo.
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Esempio: | Bocc. n. 27. 24. Si dovrebbono gloriare, quando da alcune amate sono. |
Esempio: | E Bocc. g. 4. p. 14. Per certo chi non v'ama, e da voi non
desidera d'essere amato, ec. |
Esempio: | E Bocc. nov. 31. 21. E ch'io altramenti il chiama, non colui,
ch'è chiamato, ma colui, che chiama, commette difetto. |
Definiz: | ¶ Coniugasi eziandio con molti de' neutrali, ma non muta loro il significato, come NASCERE, VOLTARE, INCONTRARE,
RALLEGRARSI, DOLERSI. |
Esempio: | Dan. Purg. 24. Femmina è nata, e non porta ancor benda. |
Esempio: | E Dan. Purg. can. 22. Per lo contrario suo m'è
incontrato. |
Esempio: | E Dan. Purg. can. 24. Per esser pure allora volto in laci.
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Esempio: | Bocc. introd. n. 54. Rallegrato ciascuno, con piacevoli motti, e con festa,
mangiarono. Qui ci s'intende in virtù, ESSENDO. |
Esempio: | E Bocc. nov. 23. 9. Sicuramente gli dite, che io sia stata
quella, che questo v'abbia detto, e siamivene doluta. |
Definiz: | ¶ Coniugasi ancora seco medesimo, cioè col participio STATO. |
Esempio: | Boc. n. 27. 9. Se mai si risapesse, che noi fossimo stati, noi saremmo a quel
medesimo pericolo. |
Definiz: | ¶ Coniuga eziandio altrui, nel coniugar se. |
Esempio: | Bocc. n. 11. 10. Da lui essergli stata tagliata la borsa. |
Definiz: | ¶ Coniugato altresì con l'add. che manchi del verbo, dell'uno, e dell'altro di loro si forma esso verbo, del
significato dell'addiettivo. |
Esempio: | Dan. Purg. 25. E già venuto all'ultima tortura s'era per noi, e volto alla man
destra, ed eravámo attenti all'altra cura. |
Definiz: | ¶ Coniugato con le particelle BENE, o MALE, senza aggiunto d'altra parola, che l'aiuti (usitato modo del buon
secolo) vale essere in grazia, e disgrazia, a grado, e a disaggrado, grazioso, e odioso, amato, e disamato. |
Esempio: | Bocc. nov. 94. 3. Perchè mal dell'amor della donna era esser
male, quasi disperatosene, ec. |
Esempio: | G. V. 11. 6. 4. Tutta questa rovina avvenne al Legato, perch'era male de'
Fiorentini, che se fosse stato bene di loro, la sconfitta, che ebbe a Ferrara la sua gente, non l'avrebbe avuta.
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Esempio: | E G. V. lib. 9. 79. 3. Onde il Re Ruberto, prima ch'e' fosse
Cardinale, era mal di lui, e avevali tolto il suggello [ci s'intende, soddisfatto] |
Esempio: | Bocc. 17. 18. Parendogli, secondo che per gli atti di lei poteva comprendere,
essere assai ben esser bene della grazia sua[cioè aver la sua grazia]
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