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Dizion. 5° Ed. .
AGRESTO.
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AGRESTO. Definiz: | Sost. masc. Uva acerba. |
Dal lat. acer, onde agro, e quindi agresto. − Esempio: | Vill. M. 1, 185: Il maggior sussidio ch'avessono, era l'agresto e le frutta non mature. | Esempio: | Bern. Orl. 63, 43: Come con man s'infragne un gran d'agresto. | Esempio: | Soder. Coltiv. 114: Pigliasi ancora l'agresto quando è ben grosso e in sul voler maturare, e dipoi si pesta in mortaio. | Esempio: | Magazzin. Coltiv. 48: Si fa l'agresto avanti ch'ella [l'uva] invaioli e intenerisca. |
Definiz: | § I. E pel Sugo, che si cava dall'agresto premuto. − | Esempio: | Soder. Coltiv. 114: A fare agresto ordinario si colgono i grappoli intieri, e si premono bene nel tino. | Esempio: | Mattiol. Disc. 2, 1379: L'onfacio, chiamato volgarmente da noi agresto, facciamo noi per condimento de i cibi, delle nostre uve immature. | Esempio: | Montig. Dioscor. 231: L'agresto è il sugo dell'uve.... ancor agre, e spremuto anzichè le comincino a maturare. | Esempio: | Red. Opusc. 3: Ho fatto colare il vetro nel vin rosso, nel vin bianco, nell'olio, nell'aceto, nell'agresto. | Esempio: | Magazzin. Coltiv. 22: Si mangiano [le patate] in fette.... fritte ed infarinate, o nel tegame con agresto. |
Definiz: | § II. Bere il vino in agresto, proverbialmente vale lo stesso che Mangiarsi la raccolta in erba, cioè Vendere o Far debito su quel che s'aspetta, innanzi che s'abbia. |
Definiz: | § III. Corre l'agresto, modo proverbiale, che vale Rubare. − |
Esempio: | Giambull. B. Ciriff. Calv. 2, 27: Quando gli parve l'ora di nettare, E cor l'agresto de la salmeria, Fece in un tratto le some levare. |
Definiz: | § IV. Fare agresto o Far l'agresto, dicesi proverbialmente del Far per sè degli avanzi nello spendere, o nel fare i fatti altrui. − |
Esempio: | Buonarr. Fier. 3, 4, 5: Nè l'albergo comporta, Che stando a bada, io lasci ch'i garzoni Mi faccian più l'agresto in su gli scotti. | Esempio: | Lipp. Malm. 7, 7: E partendo gli ride l'occhiolino, Sperando aver a far un po' d'agresto; Ma facendo i suoi conti per la via, S'accorge ch'e' non v'è da far calia. | Esempio: | Panciat. Scritt. var. 227: Ho risoluto d'inviarle tutte le mie lettere sotto coperta del signor Luigi Giraldi segretario; e così l'Ugolinia prole non ci farà l'agresto, e perverranno a Vostra Signoria con sicuro ricapito. | Esempio: | Not. Malm. 542: Fare agresto, Avanzare; ma intende d'avanzo illecito, come sarebbe quando uno, mandato a comprar roba, dice avere speso più di quello che ha speso, per rubar quell'avanzo. Viene da' contadini, che, per rubare al padrone, pigliano l'uva non matura, che si chiama Agresto, e ne fanno sugo e lo vendono. | Esempio: | Fag. Rim. 2, 94: E non è onesto Il lasciar per gli altrui divertimenti Quell'avanzo su cui può farvi agresto. |
Definiz: | § V. In proverbio di chiaro significato: Chi vuol vin dolce, non imbotti agresto. − | Esempio: | Burch. Son. 1, 68: Come dice Boezio al quarto testo: Chi vuol vin dolce, non imbotti agresto. |
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