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DENTE
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DENTE.
Definiz: Uno di que' piccoli ossi, che sono in bocca, fitti nelle gengive. Lat. dens. Gr. ὀδούς .
Esempio: Bocc. introd. 9. Prima molto col grifo, e poi co' denti presigli, e scossigli alle guance ec.
Esempio: Petr. son. 82. Rode se dentro, e' denti, e l'unghie indura, Per vendicar suo' danni.
Esempio: Pallad. S. Ne' quattro anni mutano i denti canini.
Esempio: M. V. 8. 26. Con quattro denti canini lunghi da ogni parte della bocca.
Esempio: Morg. 19. 107. Allor Morgante ritirava a se Presto 'l battaglio, e 'n bocca glielo storse, E spezza i denti l'uno, e l'altro filo.
Esempio: Alam. Gir. 14. 155. Vedetel morto là non altrimenti Ch'un piccol garzoncel, che metta i denti.
Esempio: Bern. Orl. 1. 23. 32. Ma stropicciando l'un coll'altro dente, Fra se diceva: agli effetti mi serbo.
Definiz: §. I. Per metaf.
Esempio: Dant. Purg. 7. Quivi sto io co' parvoli innocenti, Da' denti morsi della morte, avante Che fosser dell'umana colpa esenti.
Esempio: E Dan. Par. 6. E quando il dente Longobardo morse La santa Chiesa, sotto alle sue ali, Carlo magno, vincendo, la soccorse.
Definiz: §. II. Per similit. si dice delle parti di molti strumenti, e d'altre cose fatte a quella similitudine. Lat. dens.
Esempio: Cr. 3. 7. 8. Ivi sono ordinati molti denti radi, e piccoli in ordine, nella parte di sopra del carro.
Esempio: E Cr. 5. 9. 2. Del suo legno (del cornio) perocch'egli è durissimo, e tenace, si fanno ottimi denti di mulino.
Esempio: Cant. Carn. 191. Benchè sega non è sì grande, e unta, E bene in ordin, come noi l'abbiamo, Limati i denti, e aguzzati in punta ec.
Definiz: §. III. Mostrare i denti, vale Mostrarsi ardito, coraggioso, e senza paura. Lat. contra audenter ire. Gr. ἀνσθιστάναι ἀνθιστάναι.
Esempio: Dant. Par. 16. L'oltracotata schiatta, che s'indraca Dietro a chi fugge, e a chi mostra il dente, Ovver la borsa, come agnel si placa.
Esempio: M. V. 9. 31. Tale gente ec. furono per natura vile, e codarda cacciare dietro a chi fugge, e dinanzi si dilegua a chi mostra i denti.
Definiz: §. IV. Toccar col dente, Sbattere il dente, Ugnere il dente, Dare il portante a' denti, Far ballare i denti, o simili, vagliono Mangiare; modo basso. Lat. arrodere. Gr. δαρδάπτειν.
Esempio: Morg. 4. 25. Dicea Rinaldo: or da toccar col dente Non credo, che si trovi insinchè fore Usciam del bosco.
Esempio: Malm. 4. 39. Sperando tutti tre d'ugnere il dente, E dire al corpo lor fatti capanna.
Definiz: §. V. Tener l'anima co' denti, vale Esser mal cubato, o mal concio da infermità. Lat. aegrotare. Gr. νοσεῖν.
Esempio: Lor. Med. canz. Non tien l'anima co' denti, Ch'un non n'ha per medicina?
Esempio: Lasc. Pinz. 1. 6. Benchè egli non sia troppo vecchio, tien l'anima co' denti.
Definiz: §. VI. Pigliarla co' denti, vale Mettersi a far qualche cosa contra uno rabbiosamente, e con ogni sforzo. Lat. obnixiè, mordicus aliquid aggredi.
Esempio: Cecch. Stiav. 3. 3. Perciocchè ella Non l'ha presa co' denti a modo mio.
Esempio: Tac. Dav. ann. 15. 217. Co' denti la presero Anneo Lucano, perchè Nerone sfatò, e proibì i suoi versi.
Esempio: Malm. 6. 7. Basta, ch'ella se l'è legata al dito, E l'ha presa co' denti, e se n'affanna.
Definiz: §. VII. Pigliare il morso co' denti, vale Stare ostinatissimo; metaf. presa da' cavalli. Lat. mordicus tenere, froenum mordere. Gr. ὀδὰξ κρατεῖν, χαλινοφαγεῖν, Callim.
Definiz: §. VIII. Dir checchè sia fuor de' denti, vale Dirlo con asseveranza, e con libertà. Lat. liberè, audacter, disertis verbis dicere. Gr. παῤῥησιάζειν.
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 337. Egli pauroso, e lento era in odio a' soldati, che dicevano fuor de' denti, avere egli lasciati uscire i Batavi di Maganza.
Esempio: Malm. 2. 74. Mio padre telo disse fuor de' denti.
Definiz: §. IX. Dir checchè sia fra' denti, vale Dirlo con voce bassa, o oscuramente, o in confidenza. Lat. mussitare.
Esempio: Alleg. 220. Fate in segreto pur, dite fra' denti.
Definiz: §. X. Rimanere a denti secchi, o asciutti, vale Rimanere senza mangiare.
Esempio: Buon. Fier. 2. 4. 22. E noi rimarrem quì a denti secchi.
Definiz: §. XI. Tenere altrui a denti secchi, vale Non gli dar da mangiare. Lat. victum non praebere.
Definiz: §. XII. E figuratam. Non dar nulla.
Esempio: Dittam. 5. 28. O mondo, tu ci tieni a denti secchi, Il più del tempo dandoci speranza, E con questa si muore, e tu c'invecchi.
Definiz: §. XIII. Stare a denti secchi, vale Stare senza operare, o non volendo, o non s'arrischiando, o non avendo modo. Lat. morari oscitanter. Gr. κατοκνεῖν.
Esempio: Salv. Granch. 3. 4. E starsi a denti secchi, e colle mani Cortesi, come un boto.
Esempio: Lor. Med. canz. Contentate gli appetiti, Non istate a denti secchi.
Definiz: §. XIV. Aver uno fra' denti, vale Averlo totalmente nelle sue forze, ch'e' se ne possa disporre, come si voglia. Lat. obnoxium habere.
Definiz: §. XV. E Avere uno fra' denti, vale talora, Ragionar di lui.
Definiz: §. XVI. Darsene infino a' denti, e Darne infino a' denti, detto proverb. che si dice quando due tencionano aspramente, e ruvidamente insieme, senza rispetto. Lat. mordicus decretare.
Esempio: Varch. Ercol. 76. Dicesi ancora, ma più volgarmente, fare una batosta, darsene infino a' denti, e fare a' morsi, e a' calci, e fare a' capegli.
Esempio: Libr. Son. 46. Pazzarel nidiace, Te ne darò ben io infino a' denti.
Definiz: §. XVII. Mentre l'uomo ha i denti in bocca, Non sa quello, che gli tocca, o simili, detto proverbiale, che vale, che Niuno si può promettere di sua ventura, mentre vive. Lat. nemo beatus ante diem dici, supremaque funera debet.
Esempio: Cecch. Mogl. 4. 2. In mentre che Tu hai denti 'n bocca, tu non puoi sapere Quel, che e' ti s'ha a toccare.
Definiz: §. XVIII. La lingua batte, o va dove il dente duole, proverb. esprimente, che Si ragiona volentieri delle cose, che premono, o che dilettano. Lat. ubi quis dolet, ibidem et manum habet. v. Flos 257.
Esempio: Pataff. 5. La lingua va dove gli duole il dente.
Esempio: Alleg. 36. Là, dove il dente duole, Batte la lingua ardita.
Definiz: §. XIX. Più vicino è il dente, che nessun parente, modo proverb. che vale, che Muovon più le cose proprie, che l'altrui. Lat. omnes sibi melius esse malunt, quam alteri. Gr. γόνυ κνήμης ἔγγιον.