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Dizion. 2° Ed. .
CONDURRE
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pag.205
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CONDURRE.
Definiz: | Menare, guidare, essere scorta. Lat. conducere, ducere, perducere. |
Esempio: | Bocc. n. 15. 6. La onde la fanciulla a casa di costei il condusse. |
Esempio: | Petrar. canz. 7. 4. Ch'amor condusse a piè del duro lauro. |
Esempio: | E Petr. can. 19. 1. Che mi mostra la via ch'al Ciel conduce.
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Esempio: | Bocc. n. 27. 9. Con testimoni non veri averlo condotto a dover morire.
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Esempio: | E Bocc. nov. 3. 2. Che la sciocchezza di buono stato in
miseria alcun conduca, ec. |
Esempio: | Petr. Son. 8. Ma del misero stato, ove noi semo Condotte dalla vita altra serena.
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Esempio: | Dan. Inf. c. 7. Fece li Cieli, e diè lor chi conduce. |
Esempio: | E Dan. Parad. 2. Minerva spira, e conducemi
Apollo. |
Esempio: | E Dan. Infer. c. 16. Se lungamente l'anima conduca Le membra
tue. |
Esempio: | Buti sopra questo luogo.Cioè se abbi lunga vita: e ben dice conduca, che è vocabolo
gramaticale, e significa tenére a prezzo le cose altrui: e veramente l'anima nostra sta nel corpo nostro, come sta
l'huomo in casa altrui, che gliene conviene uscire, quando il Signor della casa vuole: così l'anima esce, quando vuole
Iddio, che le ha prestato, e accomodato così fatto albergo. |
Esempio: | Boccac. novel. 14. 15. E di quindi, marina marina, si condusse infino a Trani
[cioè arrivò] |
Esempio: | E Bocc. nov. 68. 5. E l'altro capo, mandatol basso, infin
sopra 'l palco, e conducendolo al letto suo, ec. [cioè faccendolo arrivare] |
Definiz: | ¶ Per indurre. Lat. inducere, persuadere. |
Esempio: | Boccac. Introd. num. 3. Quasi, da necessità costretto, a scriverle mi
conduco. |
Esempio: | E Bocc. novel. 16. 11. Con la maggior fatica del mondo a
prendergli, e a mangiar la condusse. |
Esempio: | Dan. Infer. 32. Non senza tema a dicer mi conduco. |
Esempio: | E Dan. Inf. can. 5. Per torre il biasmo in che era condotta
[cioè nel quale si trovava] |
Definiz: | Dicesi esser ben condotta, di pittura ben condotta, scultura ben
condotta, o altro simil lavoro, lavorato, e finito con diligenza. |
Esempio: | Firenz. As. d'oro. Guardavano con maraviglia, ec. come s'e' vedessero una statua
d'egregio artefice perfettamente condotta. |
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