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1) Dizion. 4° Ed. .
INVIDIA
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INVIDIA.
Definiz: Lat. invidia. Gr. φσθόνος φθόνος.
Esempio: Albert. cap. 49. La 'nvidia è dolore della benavventuranza altrui, ovvero dolore dell'altrui utilitadi.
Esempio: But. Inf. 32. 1. Invidia è tristizia dentro nata nell'animo d'alcuno, per la felicità altrui.
Esempio: E But. Purg. 13. 1. La 'nvidia è fredda, perchè è contraria alla carità, e lo freddo fa l'uomo livido.
Esempio: E But. Purg. appresso: Invidia, cioè malevedere, o contravvedere, imperocchè lo invidioso vede il bene al suo vicino, e non vorrebbe vedergliele.
Esempio: E But. Purg. appresso: È invidia odio dell'altrui felicità, o vogliamo dell'altrui felicità nella mente d'alcuno innata tristizia.
Esempio: E But. Inf. altrove: Invidia è volontà, secondo la quale disideriamo altri esser senza li suoi beni.
Esempio: Tratt. pecc. mort. Invidia è una tristizia, che ha la mente umana de' beni altrui.
Esempio: Quist. Filos. C. S. Invidia è dolore della felicità, e ben del prossimo senza utilità dello 'nvidiante.
Esempio: Fior. Virt. A. M. Invidia è contradio vizio della virtù dell'amore, ed è in due maniere: l'una è a dolersi del bene altrui, l'altra a rallegrarsi del male altrui.
Esempio: Com. Purg. 16. Invidia è, secondo Agostino, dolore dell'altrui felicità.
Esempio: E Com. Purg. appresso: Invidia è tristizia provegnente dagli altrui beni.
Esempio: E Com. Purg. appresso: Ha ella nome invidia ab invidendo, quasi non possa vedere li beni altrui.
Esempio: Amm. ant. 29. 2. 3. Niuna virtù è, che non abbia contrario il male della 'nvidia, e solo la miseria è senza invidia.
Esempio: Bocc. g. 4. p. 2. Perchè assai manifestamente posso comprendere, quello esser vero, che sogliono i savj dire, che sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti.
Esempio: E lett. Pin. Ross. 282. Ma dove si vegga solo a' notabili uomini essere invidia portata.
Esempio: Dant. Inf. 1. Là, onde invidia prima dipartilla.
Esempio: Petr. son. 139. O invidia nemica di virtute.
Esempio: Fr. Iac. Cess. Invidia si è un dolore dell'anima, il qual nasce dall'altrui utilitade.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. La 'nvidia è pessimo di tutti i vizj, perciocchè non ha nè modo, nè fine, anzi quanto più quegli, a cui s'ha invidia, megliora, tanto più s'accende.
Esempio: Cosc. S. Bern. La 'nvidia è tignuola dell'animo, la quale si mangia il senno, e 'l sentimento, e arde il petto, trafigge la mente, e pasce il cuor dell'uomo, divora tutti i beni con ardor pestifero.
Definiz: §. Per Indivia, erba nota. Lat. intubus sativus.
Esempio: Lasc. Spir. 1. 1. E per istasera comperare due cesti d'invidia.
Esempio: Cant. Carn. Paol. Ott. 58. Nasce lappola, invidia, o qualche pruno, Che guasta tutto l'orto.
Esempio: E Cant. Carn. Paol. Ott. 70. Invidia da Legnaia, e naturale Vendiam tenera, bianca, fresca, e bella.
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 11. Cipolle, ramolacci, e invidia acerba.