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1) Dizion. 5° Ed. .
CASA
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CASA.
Definiz: Sost. femm. Edificio da abitare.
Dal lat. casa, che però valeva Casuccia, Capanna. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 15: Cominciarono gli uomini a edificarvi delle case e abitarvi.
Esempio: Comp. Din. Cron. 11: E io Dino Compagni, ritrovandomi gonfaloniere di giustizia nel 1293, andai alle loro case e de' loro consorti, e quelle feci disfare secondo le leggi.
Esempio: Dant. Parad. 15: Non avea case di famiglia vote.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 69: In quelle case ricogliendosi e rinchiudendosi, dove niuno infermo fosse.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 480: Non era casa in Firenze che fusse più ornata che la sua, e dove fussino più gentili cose.
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 43: Tosto che giunge d'ogni 'ntorno annasa, E sente sin a un topo che sia in casa.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 14: È 'l suo pregio maggior, che tra le mura D'angusta casa asconde i suoi gran pregi.
Esempio: Magal. Lett. scient. 284: Dalle capanne alle casupole, dalle casupole alle case, dalle case a' palazzi a' portici ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 33: Arrivano a una casa derelitta.
Definiz: § I. Per proprietà di linguaggio, si suole talvolta lasciare dopo Casa (anche in significato di Famiglia) l'articolo o il segnacaso del nome che ne dipende. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 34: Il Signore smontò in casa i Frescobaldi.
Esempio: Vill. G. 120: Una donna di casa Donati il chiamò.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 36: Essendo infermi, chiedeano di grazia d'andare a giacere a casa Marta.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 226: E sì se ne andaron di concordia a casa i prestatori.
Esempio: Morell. G. Ricord. 132: E' detti stavano in casa Bastiano Capponi.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 1, 167: Passando poi messer Buondelmonte un giorno da casa i Donati, una donna.... chiamollo,.... e disse.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 71: In casa tua sei orgoglioso e incomportabile; a casa altri, umile e dimesso.
Esempio: Dav. Tac. 1, 32: La notte, in sul primo sonno, cominciano a chiedere il confalone che stava in casa Germanico.
Esempio: E Dav. Scism. 327: Fu [Anna Bolena] mandata in Francia, e tenuta con reale spesa in casa un nobile uomo.
Definiz: § II. E usasi talvolta al plurale, in senso per lo più di Abitazione ampia e agiata; Magione, Palagio. –
Esempio: Bocc. Decam. 5, 43: Con l'altre due [parti de' compagni] alle case di Passimunda venuti, una ne lasciò alla porta, acciò che alcun dentro non gli potesse rinchiudere, o a loro l'uscita vietare; e col rimanente, insieme con Cimone, montò su per le scale.
Esempio: E Bocc. Amet. 9: Di preda carico tornava [Ameto].... alle sue case.
Esempio: E Bocc. Filoc. 381: Il volonteroso giovine, abbandonate le sue case ec.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 174: A messer Tommaso Strozzi si raccomandò; il quale lo trasse di Palagio, ed alle sue case lo condusse.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 163: Si finse [il Duca di Guisa] stracco dal viaggio, e licenziatosi brevemente da lui [dal Re],.... si ritirò nella strada di Sant'Antonio alle sue case.
Definiz: § III. Per similit. e poeticam. dicesi anche del Luogo ove si riparano e vivono certi animali. –
Esempio: Rucell. G. Ap. 177: Spesso ancor l'api, se la fama è vera, Cavan sotterra le ingegnose case.
Definiz: § IV. Figuratam., per un'Intera famiglia, cioè per l'Aggregato di tutti coloro che convivono nella stessa casa; e prendesi anche per le Sostanze o Patrimonio di una famiglia. –
Esempio: Stor. Aiolf. 1, 99: La casa si levò a romore.
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Ne rimase avvelenata una casa intera.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 373: Messer Piero.... era d'altra discrezione che non era ignuno di quella casa.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 259: Tutti di casa vi si raccomandano.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 1, 134: Appellano [i poeti] l'abitazione alcuna volta casa,.... e altrove l'intendono per le sostanze: Mi divorano la casa.
Esempio: Tass. Lett. 4, 303: Mi chiederà V. S., chi è il maggiore economo d'Italia. Risponderò: il maggior principe; e, se mi fosse lecito, direi il maggior re: perciocchè è un'arte medesima, come pareva a Platone ed a Senofonte ed a gli altri seguaci, quella del governare il regno e la casa.
Esempio: Razz. Econ. Crist. 217: Casa, adunque, secondo l'altro significato è dai filosofi.... in questa guisa diffinita: Casa è una comunanza naturale di più persone per i bisogni e scambievoli servigi, nell'opere che giornalmente e ogni dì si fanno, stata trovata.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 111: Richiamato il vecchio a Nanhion per affari di casa, fu costretto d'andarsene.
Definiz: § V. E in senso più speciale, Famiglia religiosa; ed anche Convento, Monastero. –
Esempio: Dant. Parad. 21: E Pietro peccator fu nella casa Di Nostra Donna in sul lito adriano.
Esempio: Ciaper. Lett. 11: Come al parlatorio vi dicemmo, non dimenticate questa casa.
Definiz: § VI. E per Ischiatta, Legnaggio, Stirpe. –
Esempio: Dant. Purg. 8: La fama che la vostra casa onora Grida i signori e grida la contrada Sì, che ne sa chi non vi fu ancora.
Esempio: Vill. G. 120: Una donna di casa Donati il chiamò.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 246: Senza dovervi domandare alcun de' vostri figliuoli o della casa reale.
Esempio: Ar. Cinq. Cant. 1, 26: Se me e quest'altri,... Che sono il fior di casa da Pontierro, Uccidete ec.
Esempio: Bern. Orl. 66, 46: Disse Rugger: ancor non m'era accorto Che quella insegna è fatta come questa; E veramente la portate a torto, Se non siam d'una casa.
Esempio: Condiv. Vit. Buonarr. 2: Papa Leone X,.... oltre a molti privilegi che donò a questa casa, aggiunse anche alla loro arme la palla azzurra dell'arme della casa de' Medici con tre gigli d'oro.
Esempio: Cellin. Vit. 4: Ora quant'io m'abbia acquistato qualche onore alla casa mia,.... per l'arte mia,.... al suo luogo io le dirò.
Esempio: Salvin. Disc. 3, 149: Quelle preghiere che al cielo per la conservazione e accrescimento della real casa.... mandiamo.
Definiz: § VII. E per Dinastia regnante, Famiglia di principi. –
Esempio: Vill. G. 327: Il re sanza indugio vi mandò il buono Conte d'Artese, ch'era della casa di Francia, con 7500 cavalieri.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 21: Fu tolto alla casa di Francia l'Imperio e ridotto nella Magna.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 155: Risposta, quale meritava la fede vostra, e ancora li meriti verso questa cristianissima casa.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 5: Sapendo l'affezione che, per la memoria delle cose passate, molti de' sudditi avevano al nome della casa di Francia.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 41: Ma German di cognome e di dominio Nella gran casa de' Guelfoni è inserto.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 77: Così, nei tempi più vicini a noi, la casa d'Austria avere con le sue colonie de' Paesi Bassi adoperato.
Definiz: § VIII. Casa usasi nel linguaggio mercantile per Compagnia di traffico in accomandita, Ragione; ma talvolta intendesi anche di un solo e ricco commerciante. Dicesi pure Casa di commercio. –
Esempio: Sassett. Lett. 115: Non lasceranno di negoziare dove e' negoziano di presente, anzi seguiteranno con più commodo, facendo l'una casa all'altra benifizio.
Esempio: E Sassett. Lett. 190: Fate che a' venti di febbraio sia in Lisbona quello che voi volete mandare; e date la commissione a qualcuna delle case che vi sono, che li carichino.
Esempio: Red. Lett. 3, 257: La casa de' signori Antonio Cavelli,.... negozianti di Livorno,.... la quale tiene costà un gravissimo interesse ec.
Definiz: § IX. E per il Paese proprio, la Patria; ed anche per il Proprio stato o dominio. –
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 245: Lo re Iarba,... vedendo tanta gente quanto gli era capitato a casa,.... per punta d'arme contradisse loro lo descendere in terra.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 55: Pulcella partitami da casa mia, al Papa andava, chè mi maritasse.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 79: Non essendo mai più fuor di casa stato, con altri mercatanti là se n'andò.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 132: Le quali cose si manterranno con la riputazione dell'armi di casa.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 64: Ma il Senato facendo rispondere per il Doge, non essere ufficio di savio principe tirare la guerra nella casa propria per rimoverla della casa d'altri, non consentì ec.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 1, 214: Ma dirammi forse qualcuno: A casa non si può ire, chè il nemico armato lo vieta.
Definiz: § X. E Casa d'altri dicesi figuratam. per Paese o Dominio d'altri, cioè non proprio. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. 3, 98: Il Duca di Guisa, e per essere in casa d'altri (cioè, nel ducato di Loreno), e per l'età, e per avere il minor numero di genti, era necessitato a compiacerlo.
Definiz: § XI. Casa, o Casa celeste, si diceva dagli astrologi e astronomi antichi Ciascuna delle dodici parti in che dividevano il cielo, per conoscerne la posizione; ed anche s'intese degli Spartimenti dove stanno i dodici segni dello zodiaco. –
Esempio: Bonich. Bind. Rim. 20: E per modo discreto Nel zodiaco stando, Va sovente passando Per case che gli danno alterazione.
Esempio: Vill. G. 676: All'entrante di luglio fu congiunzione.... con Mars alla fine del segno della Vergine, casa di Mercurio.
Esempio: Bocc. Amet. 43 t.: Disponendo il forte scudo, nel quale i raggi di Febo, e l'animale di quella casa nella quale egli più si rallegra nel cielo, nel colore d'esso figurati portava.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 11: Sopra Ariete e Scorpion si vede Marte; Sta sopra Pesci e Sagittario Giove: Aver si veggon due case ciascuno, N'han sol Febo e Diana una per uno.
Esempio: Dant. E. Astrolab. 97: Volendo adunque per questa via trovare in qual si voglia ora proposta l'ascendente e le altre undici case del cielo, trovisi il grado del sole nella rete, e si consideri l'altezza sua s'egli è di giorno.
Esempio: E Dant. E. Astrolab. 98: La prima, quarta, settima e decima casa del cielo son chiamate case cardinali:.... la seconda, la quinta, l'ottava e l'undecima, sono dette succedenti; e.... la terza, sesta, nona e duodecima son chiamate cadenti.
Esempio: Manfred. Inst. astron. 18: Si considerano specialmente [nell'astrologia divinatoria] dodici semicircoli di posizione, che passano per ogni trentesimo grado dell'equatore, cominciando dal semicircolo orientale dell'orizzonte, e procedendo verso oriente, cioè sotto l'orizzonte, e dividendo il cielo in dodici parti, che chiamano case celesti.
Definiz: § XII. Casa, nel giuoco di sbaraglino o tavola reale, dicesi Quando due pedine sono accoppiate insieme a uno de' segni del tavoliere; onde Far la casa vale Accoppiare insieme due pedine. –
Esempio: Not. Malm. 2, 814: Nel giuoco di sbaraglino, Fare una casa vuol dire raddoppiar le girelle o tavole sopra a uno de' ventiquattro segni che sono nel tavoliere.
Definiz: § XIII. Quindi figuratam., e in ischerzo, Fare altrui una casa in testa con checchessia, trovasi per Batterglielo sul capo. –
Esempio: Lipp. Malm. 11, 38: Ma quei preso di quivi un sbaraglino, Una casa con esso a lui fa in testa; Perchè passando l'osso oltr'alla pelle, Nel capo gli raddoppia le girelle.
Definiz: § XIV. E pure riferito al giuoco di tavola reale, dicesi Casa l'Ultimo scompartimento della tavola, donde poi si levano le pedine; ma trovasi poeticam. chiamato così anche Ciascuno degli scacchi. –
Esempio: Bellinc. Rim. 98 t.: Ch'i' vi so dir che tutti e tavolieri Hanno le case ai gufi appigionate.
Esempio: Parin. Poes. 104: Quindici nere d'ebano girelle E d'avorio bianchissimo altrettante Stan divise in due parti, e moto e norma Da due dadi gittati attendon, pronte Ad occupar le case, e quinci e quindi Pugnar contrarie.
Esempio: E Parin. Poes. appr.: Oh giocator felice Chi pria l'estrema casa occupa, e l'altro Delle proprie magioni ordin riempie Con doppio segno.
Definiz: § XV. Casa, con l'aggiunto di Maledetta casa maledetta, vale l'Inferno. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 367: Che so io! ch'i' non mi smarrissi, e andassi in perdizione a casa maladetta?
Definiz: § XVI. Casa calda vale pure l'Inferno, ma in modo che ha dello scherzo. –
Esempio: Lipp. Malm. 6, 13: Questa è la via che mena a casa calda, Perch'ella è allegra, o almeno ella ci pare.
Esempio: Fag. Rim. 4, 177: In che credete voi, gente ribalda, Turchi per elezion, Cristiani a caso? A rivederci tutti a casa calda.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 548: Ah Lesbino, Lesbino,.... A casa calda io ruzzoli, Se non ti fo in minuzzoli.
Definiz: § XVII. Casa del diavolo, o al diavolo, vale parimente l'Inferno. –
Esempio: Soldan. Sat. 193: O se a casa del diavol seco andasse L'affannato tesor, perchè nessuno, Morto lui, de' suoi stenti trionfasse.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 3, 15: Lo troverò, se fosse anche andato a cas'al diavolo.
Definiz: § XVIII. Quindi Fare un casa del diavolo è modo ellittico e familiare, che vale Fare gran rumore e confusione; e anche Fare un violento rammarico o rimprovero di checchessia: ne' quali sensi diciamo pure Fare un diavoleto.
Definiz: § XIX. Casa di Dio, e Casa del Signore, specialmente dagli scrittori ascetici, dicesi per Chiesa.
Definiz: § XX. Casa di correzione chiamasi Quel luogo nel quale si tengono chiusi per qualche tempo i discoli, affinchè si correggano.
Definiz: § XXI. Casa di forza chiamasi Quel luogo dove i condannati, obbligati al lavoro, scontano la loro pena.
Definiz: § XXII. Casa di negozio dicevasi del Corpo di un negozio con tutte le sue appartenenze. –
Crusc. Vocab. III.
Definiz: § XXIII. Casa di Petuzzo o Petuccio, dicesi proverbialm., e per disprezzo, di una Casa piccolissima, e nella quale si sta a disagio. –
Esempio: Panant. Paret. 37: Sì grande non sia fatto il capannuccio, Che sembri il refettorio di Badia, Non sia però la casa di Petuccio, Da starvi come dentro una scansia.
Definiz: § XXIV. Casa matta. –
V. Casamatta.
Definiz: § XXV. Casa a uscio e tetto, dicesi di Casa meschina, composta del solo piano terreno, il quale sia così basso, che l'uscio tocchi quasi il tetto.
Definiz: § XXVI. Di casa, riferito a persona, vale Famigliare, Intrinseco. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 18, 154: Parea di casa più che la granata.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 19, 127: Non domandar se Margutte s'affanna, E se parea di casa più che 'l gatto.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 362: I' so che tu se' tutta di casa di Alessandro Amadori, e della sorella massime.
Definiz: § XXVII. Di casa al diavolo, o del diavolo, e anche Di casa alla malora, col verbo Essere essere di casa al diavolo, o del diavolo essere di casa alla malora, espresso o sottinteso, e riferito a persona, è modo familiare che usiamo a significare che una persona è trista, strana, bestiale e simili. –
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 185: So che un turco sarebbe ascoltato, ed uno che fusse di casa del diavolo, come l'avversario va dicendo che son io.
Esempio: Panant. Paret. 54: Un dondolon di casa alla malora Quasi accosto ai ginepri un giorno passa, E per passar ci mette una mezz'ora; Gli uccelli ha sulla testa e non si abbassa.
Definiz: § XXVIII. O di casa! Ehi di casa! Modi di chiamare qualcuno di coloro che abitano in una casa, per lo più quando non se ne sappia il nome. –
Esempio: Med. Aridos. 3, 1: Ma che bado io d'entrare in casa avanti che Aridosio e 'l prete arrivino qui? Tic, toc, tic toc. O di casa, o là, aprite; volete voi ch'io vi rovini questa porta? O costoro son morti o assordati.
Esempio: Grazz. Comm. 72: O, o, egli è pur desso [l'uscio]; ticch, tacch; ohimè! egli è aperto; o di casa!
Esempio: Baldov. Comp. dram. 72: To, to, fortuna, i' v'ho battuto drento. O di casa!
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: O di casa, c'è nessuno? Ma in questa casa che son tutti morti?
Definiz: § XXIX. Donna da casa, dicesi di Donna molto casalinga, e anche sollecita ed esperta nelle faccende domestiche: e Uomo da casa, dicesi di Chi attende con diligenza agli interessi e provvede ai bisogni della famiglia. –
Esempio: Fag. Rim. 1, 334: Chi sta in casa, per savio è celebrato, E dicon tutti: bada a casa il tale; È uom da casa, idest uomo assegnato.
Definiz: § XXX. Donna di casa. –
V. Donna.
Definiz: § XXXI. Fatto in casa, dicesi di Cosa non comprata a bottega, ma o fatta nella propria casa, o la cui materia fu preparata nella propria casa. E dicesi più specialmente del panno, del pane e simili.
Definiz: § XXXII. Maestro di casa, si dice Quegli che soprintende all'economia d'una famiglia nobile o agiata. –
Esempio: Morell. Cron. 270: Non tenga maestro di casa, se già non se gli richiedesse per la gran ricchezza.
Esempio: Cas. Pros. 3, 203: Se ne volete accomodar qualcuna voi, avisatemi i nomi, ch'io gli scriverò al maestro di casa.
Esempio: Varch. Stor. 2, 232: Menarono prete, medico, barbiere, maestro di casa, cuoco e guattero.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 1, 2: Cui s'appartien l'uffizio Di maestro di casa.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 11, 65: Di casa il maestro Un bel vestito [diemmi] dentro d'un canestro.
Esempio: Fag. Comm. 6, 132: Ho dichiarato Ciapo, non solo mio fattore e mio agente in campagna, ma ancora maestro di casa mentre starò in città.
Definiz: § XXXIII. Vestito da casa, dicesi di un Vestito da portarsi in casa, e perciò o un po' usato o fatto di roba ordinaria.
Definiz: § XXXIV. Aprir casa. –
V. Aprire.
Definiz: § XXXV. Avere casa aperta, Tenere casa aperta, Lasciare, o simili, casa aperta, vale Avere, Tenere ec., casa per conto proprio; nella quale o si abiti, o si abbia l'occorrente per abitarvi, con alcuno che la custodisca. –
Esempio: Alam. B. Lett. IV, 2, 210: Messer Benvenuto viene a starsi a sollazzo costì qualche giorno, ma ha lasciato la casa aperta a Parigi, dove i suoi giovani seguitano di lavorare.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 194: Sbarcato a Pisa,.... l'ha da Empoli Mandato a dire al suo messer Alesso, Penso per alloggiar in casa sua, Come quel che non sa ch'il figliuolo abbia Qua casa aperta.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 21: Io ogni sera all'osteria? Mi maraviglio di voi. Tengo casa aperta a Firenze.
Definiz: § XXXVI. Cavarsi una fanciulla di casa, Cavare una fanciulla di casa o Levare, una fanciulla di casa, vale familiarmente Allogarla, Accomodarla comecchessia, e più specialmente Collocarla in matrimonio. –
Esempio: Grazz. Comm. 233: Voi sete forse per le mani di farla monaca? Di quanto sono passati i quindici anni? M. Di diciotto mesi; e ci conviene levarla di casa a ogni modo, perchè Alessandro se ne è sì forte invaghito, che ec.
Esempio: E Grazz. Comm. 234: Per questa cagione la voglio prestamente, e ancora oggi, levarmela di casa. P. Che? La farai monaca? M. Io l'ho maritata, e acconciola bene.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 357: Se la madre potesse aver qualche aiuto, ha qualche cosa per le mani che la se la caverebbe di casa: ma gli manca un cento scudi.
Esempio: Fag. Comm. 2, 198: Tuo padre t'avrebbe a cavar di casa. L. O che m'ha serrar fuora? A. Cavar di casa, cioè maritare: e io avrei una buona occasione.
Esempio: E Fag. Comm. 2, 306: Nè anch'io voglio con notabil danno del mio peculio cavar di casa Florinda a suo beneplacito.
Definiz: § XXXVII. Discostarsi da casa, Tornare a casa e simili, sono modi figurati che valgono Allontanarsi dall'argomento, Tornare al proposito, al subietto del discorso, e simili. –
Esempio: Bern. Orl. 32, 20: E però di saperla or non vi caglia, Ch'a luogo e tempo a casa io so tornare.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 184: Or, per tornare a casa, quel devoto guardiano fu tanto dietro a quella vedova, che ec.
Esempio: E Firenz. Pros. 1, 256: Or torniamo agli uomini dimezzati,.... chè pur troppo ci siamo discostati da casa.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 191: So bene, per tornare a casa, che la vita nostra dal desiderio dell'umore essere regolata non deve.
Esempio: Baldin. Vit. Brunell. 198: E tornando a casa, dico che l'una cosa e l'altra furon consiglio e parere d'uno, che ec.
Definiz: § XXXVIII. Disfar casa in un luogo e rifarla, o per rifarla, in un altro, vale Lasciare l'abitazione che si teneva in un luogo e portarne via le suppellettili, a fine di fornirne quella che si prende in un altro. –
Esempio: Galil. Comm. ep. 1, 105: Gli scudi 200.... verranno opportuni.... per parte del risarcimento del danno che sentirò nel disfar casa qua, e rifarla in Firenze.
Definiz: § XXXIX. Essere a casa e bottega. –
V. Stare a casa e bottega.
Definiz: § XL. Essere in casa sua; maniera proverb., che significa Essere esperto o atto ad una data cosa, e riuscirvi bene. –
Esempio: Cecch. Servig. 2, 1: Ell'è una gran parte L'esser faceto! Ha'mi tu visto, Geppo, Mai in brigata tra donne? G. Che io Me ne ricordi, no. M. G. O fratel, quivi Son io in casa mia; io burlo, io canto, I' suono, i' ballo, i' fo de' giuochi, io dico Delle novelle.
Definiz: § XLI. Fare con alcuno una casa, e più comunem. tutt'una casa, vale Tornare nella stessa casa per convivere insieme, Fare una sola e medesima famiglia con quello. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 179: Avend'io Una figliuola sola, e sendo donna Qui di Flamminio, il qual sa il stato mio Meglio di me, vo' che siate contento Che facciamo una casa.
Definiz: § XLII. Fermar la casa in un luogo, vale Fermarvi la propria dimora, Stabilirvisi. –
Esempio: Serdon. Vit. Innoc. 5: Circa gli anni di nostra salute 1010 fermò la casa sua in Napoli.
Definiz: § XLIII. Metter casa in un luogo, vale Aprirvi casa, Mettervi stanza, Venire ad abitarvi. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 20: Che colà volentier si mette casa Dove o 'l rettor del luogo vi t'invita Colle carezze, o l'aria v'è salubre.
Esempio: Bart. D. Cin. 1, 273: È la metropoli, in cui gli si ordinava d'assegnar loro alcun suolo bastevole a metter casa e fabbricar chiesa.
Esempio: E Bart. D. Cin. 2, 92: Luogo opportunissimo a mettervi casa.
Definiz: § XLIV. Metter su casa, assolutam., vale Aprir casa in proprio, Far casa da sè.
Definiz: § XLV. Metter la casa in corpo ad alcuno, vale familiarm. Accogliere alcuno con grandi dimostrazioni di cortesia e larghe profferte di servigi o altro. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: E' mi voglion la casa in corpo mettere.
Definiz: § XLVI. Metterci di quel da casa; modo da scherzo e poco comune, che vale Mettere in alcuna cosa del proprio ingegno e sapere. –
Esempio: Varch. Invid. 16: Non ci metterò di quel da casa, se non l'ordine e alcuni esempj.
Definiz: § XLVII. Non avere nè casa nè tetto, o Non trovarsi, nè casa nè tetto; è modo familiare, che significa Non avere propria abitazione; e in senso più generale, Essere poverissimo. –
Esempio: Cavalc. Med. Cuor. 163: Molto vale l'esemplo di Cristo, il quale non ebbe nè casa nè tetto, e fu sì povero che, com'egli disse, Le volpi hanno tane ec.
Esempio: Nell. Iac. Astratt. 1, 7: Non ho per anche sedici anni: non mi trovo casa nè tetto: pigliar moglie!
Esempio: Targ. Relaz. Febbr. 292: Peggio ancora segue nel mendicante ed in chi non ha nè casa nè tetto.
Definiz: § XLVIII. Porsi a casa e bottega, vale figuratam. Accomodarsi bene in un luogo, per darsi in tutto e per tutto ad una cosa, senza pensare ad altro. –
Esempio: Cecch. Esalt. 1, 2: Dato il governo, si ritirò in Susa Nella torre dell'oro, e fe' venirvi Le sue femine solite e' buffoni E genti da sollazzo. D. Com'è dire, Porsi a casa e bottega per affatto.
Definiz: § XLIX. Prender casa in un luogo, vale Andare ad abitare in quello; ed anche, Fermarvi la propria dimora. –
Esempio: Bocc. Decam. 7, 199: E prese casa nella via la quale noi oggi chiamiamo la Via del Cocomero.
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. 4, 271: Venuto in Atene ancor giovane,.... ivi prese casa, e fu uditore di Teofrasto.
Definiz: § L. Rifare la casa, e anche Rifondare, la casa; vale figuratam. Avere dal matrimonio figli maschi, ne' quali si continui la famiglia vicina a spengersi. –
Esempio: Cecch. Masch. 2, 2: Andate, andate; Ch'i' l'ho tolta e la voglio:.... e' mi sa male che voi Abbiate tocco la gambata; pure, Sapete, il primo prossimo è se stesso. I' vo rifar la casa.
Esempio: Sassett. Lett. 157: Studiatevi ora e l'uno e l'altro a rifare la casa, e uscir di passo, e multiplicare.
Esempio: E Sassett. Lett. 185: Intesi, e mi rallegrai infinitamente, delle seconde nozze;.... resta adesso che.... la casa si rifondi in maniera che ec.
Definiz: § LI. Rifar la casa, vale altresì Ristorare il patrimonio della famiglia. –
Esempio: Fag. Comm. 2, 375: Così noi faremo simul et semel, acquisto e di sposa e di dote. P. E non faremo all'usanza, che si dice, rifar la casa con pigliar moglie, quando appunto la si rovina.
Definiz: § LII. Scappare la casa per le finestre, o dalle finestre, ed anche Scappare la casa per la porta, dicesi familiarmente di una Casa che abbia troppe finestre, o troppo grandi e sproporzionate, ovvero di una Casa piccola che abbia la porta troppo larga o troppo alta.
Definiz: § LIII. Stare a casa in un luogo, e più comunemente Stare di casa, in un luogo, significa Avervi la propria abitazione, Abitarvi. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 183: Spiato là dov'ella stesse a casa, secondo l'usanza de' giovani innamorati, incominciò a passare davanti a lei.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 355: Era una povera Fanciulletta,.... Che stava a casa dal Canto alle Rondine.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 13: Saprestimi voi insegnare, gentiluomo, dove sta a casa Polibio Pallanti?
Esempio: E Cecch. Dot. 3, 3: Io credo la disgrazia Stia a casa costì (qui figuratam.).
Esempio: Salvin. Disc. 3, 180: Stando egli di casa nella contrada di Pireo, ogni dì che veniva in terra, facendo quaranta stadj o vogliam dire cinque miglia, udiva Socrate.
Definiz: § LIV. Stare a casa e bottega, o Essere, a casa e bottega, vale Avere la casa congiunta con la bottega. –
Esempio: Cellin. Vit. 31: Saltai in casa delli mia avversarj, che a casa ed a bottega istavano.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 58: La bella dentatura a voi [o donne] non manca, S'egli [il cielo] ha la striscia bianca.... Colà stanno a pigion forse gl'Iddei, E qua a cas'e bottega i pensier miei (qui figuratam. e in ischerzo).
Definiz: § LV. E in senso traslato vale anche Abitar molto vicino ad alcun luogo o ad alcuna persona; che più comunemente dicesi Stare a uscio e bottega. –
Esempio: Cecch. Masch. 1, 3: E se nessun mi vuole, indirizzalo al Moro. C. Al matto avestu detto, ove mi pare Che tu cominci a star, come si dice, A casa e a bottega (qui figuratam.).
Esempio: Nell. Iac. Serv. 3, 7: Adesso che la balia è fuor di casa d'Agridemo, averesti a cercar voi questa occasione, che allora saresti a casa e bottega col vostro innamorato.
Definiz: § LVI. Stare a casa al diavolo, o del diavolo; modo familiare che significa Stare in luogo lontano e remoto.
Definiz: § LVII. Stare in casa di alcuno, significa Avere ivi la sua abitazione; ed anche, riferito a domestici, Stare al servigio di alcuno. –
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 67: V'andavano de' servidori di quelli settantadue discepoli, e ancora la Maddalena vi mandava di que' che stavano in casa sua, che atavano portare delle cose che bisognavano.
Esempio: Cecch. Donz. 4, 9: Era un donzello Che mi dette un mio amico. L. Ove sta a casa? T. O, e' mi par d'aver veduto questo Viso altra volta. L. Dove sta? R. In casa Un signor Roderigo di Medina.
Definiz: § LVIII. Tirare alcuno in casa, Tirarsi alcuno in casa o Ritirare alcuno in casa, vale Condurlo a convivere nella propria famiglia. –
Esempio: Salv. Granch. 1, 1: Ell'è sua figliastra, e tirossela In casa insino quando tolse questa Seconda donna, di chi ell'è figliuola.
Definiz: § LIX. Tornare a casa. – V. Discostarsi da casa.
Definiz: § LX. Tornar di casa in un luogo, vale Andarvi ad abitare, Trasferirvi la propria abitazione; e per lo più dicesi di casa presa a pigione.
Definiz: § LXI. Tornare in casa di alcuno, o in casa con alcuno, vale Ridursi a convivere con quello, ed anche semplicemente Andarvi ad abitare, Prendervi alloggio. Ed anche, riferito a domestici, andare al servizio di quelli. –
Esempio: Cavalc. Att. Apost. 78: Mandi tosto in Ioeppe tuoi messi al tuo servo apostolo Simone, lo quale è cognominato Piero, lo quale torna in casa di Simone coiaio, lo quale abita allato al mare.
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 12: L'ammiraglio della terra mandò per lo consolo de' pellegrini, col quale noi tornavamo in casa.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 117: In quella terra non vi veniva uomo di condizione, che egli non volesse che tornasse in casa sua.
Definiz: § LXII. Venire di casa del diavolo, o Essere, di casa del diavolo; modo familiare che vale Venire da paese remoto, il quale o non si conosca o si disprezzi.
Definiz: § LXIII. A casa mia, coi verbi Fare, Dire, Usare e simili, è maniera proverbiale adoperata familiarmente a significare Secondo che a me pare, Secondo che io soglio fare, e simili; conforme però al retto e al giusto: ed anche assolutam., Secondo la comune e buona usanza o pratica. –
Esempio: Bern. Orl. 28, 4: Sapere e voler fare a posta il male, A casa mia si chiama ostinazione.
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: A casa mia Si paga gli operai finita l'opera.
Esempio: E Cecch. Masch. appr.: E quando e' s'è durato e poi durato Fatica assai,.... A casa mia sì si costuma dare, Come per arra, qualche danaiuolo.
Definiz: § LXIV. Casa fatta e vigna posta, non si sa, o nessun sa, quel che la costa; proverbio, che usasi a notar le spese straordinarie del fabbricare e del coltivare. –
Esempio: Vett. Colt. 25: Questo secondo conferma il proverbio nostro, che si dice per ognuno: Casa fatta e vigna posta, Nessun sa quant'ella costa.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 115: Ritenuti anche si deve essere, per quanto è possibile, di dare le terre in affitto,.... bastandogli [all'affittuario] solo di ricavare il suo vantaggio per quel tempo che la tiene in affitto, senza pensare che Casa fatta e vigna posta, Non si sa quel che la costa.
Definiz: § LXV. Casa mia, casa mia, benchè piccola tu sia, tu mi sembri una badia. –
V. Badia.
Definiz: § LXVI. Casa nuova, chi non ci porta non ci trova; modo proverb., che denota le gravi spese a cui si sottopone chi apre casa, dovendola fornire dell'occorrente.
Definiz: § LXVII. Chi fa la casa in piazza, o e' la fa alta o la fa bassa; proverbio che vale: Chi fa le cose in pubblico o palesemente, non può fare che altri non ci trovi da ridire. –
Esempio: Gell. Sport. 5, 5: Questo dirmi oggi, la maggior parte degli amici che io riscontro, Buon pro ti faccia, e tu ti rifai del barbiere; mi pare un bel dirmi copertamente: Tu hai tolto moglie, e se' vecchio.... Infine, Chi fa la casa in piazza, o ei la fa alta o ei la fa bassa.
Definiz: § LXVIII. Chi non ha casa, l'accatta; dicesi proverbialm. di Chi, per mal tempo o per altro caso, si ricovera in casa altrui.
Definiz: § LXIX. In quella casa è poca pace, ove gallina canta e gallo tace; proverbio, che dicesi quando la moglie comanda e il marito ubbidisce.
Definiz: § LXX. La savia femmina rifà la casa, e la matta la disfà; proverbio che vale: L'una stabilisce e moltiplica gli effetti della sua casa, e l'altra gli manda in malora. –
Esempio: Libr. Similit.: La savia femmina rifà la casa, e la matta la disfà.
Definiz: § LXXI. Ne sa più il pazzo a casa sua, che il savio in casa d'altri; proverbio che vale: Anche i meno valenti conoscono i fatti proprj, e vi provvedono meglio d'altri. –
Esempio: Targ. Valdin. 1, 290: Se tale avvertenza non l'abbiano gl'ingegneri, l'hanno i fattori ed i contadini stessi; i quali costretti dalla necessità diventano maestri in queste cose, senza bisogno che sieno istruiti dai mattematici e dai filosofi; poichè, giust'al popolar proverbio, Ne sa più il pazzo a casa sua, che il savio a casa d'altri.
Definiz: § LXXII. Tant'è da casa tua a casa mia, quanto da casa mia a casa tua; maniera proverbiale, che significa Essere di pari condizione. –
Esempio: Varch. Ercol. 75: Questi tali per mostrarsi pari agli avversarj, e da quanto loro, sogliono dire alla fine:.... Tanto è da casa tua a casa mia, quanto da casa mia a casa tua.