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INTRIDERE.
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INTRIDERE.
Definiz: Att. Stemperare e ridurre checchessia in paniccia con acqua od altra cosa liquida.
Probabilmente dal lat. interere, mediante il suo supino intritum. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 27: Quando s'intride (la calcina), si mescoli con essa delle tre parti le due di rena, sì che ec.
Esempio: Libr. Adorn. Donn. 8: Recipe calcina viva a quantitade d'oncie due, e sia intrisa con acqua e posta al sole.
Esempio: Vill. G. 106: E la prima pietra che si fondò, la calcina s'intrise di sangue, che si segnarono delle braccia i sindaci a ciò mandati per lo Comune di Firenze.
Esempio: Bibb. N. 1, 88: Apparecchia tre misure di fiore di farina, ed intridila, e fa' li pani sotto la cenere.
Esempio: Tratt. Vetr. 57: Intridi tutte queste cose con uno poco d'olio; e con questa intriditura imbratta, overo ugni i detti ferri.
Esempio: Sacch. Op. div. 27: Questi minuzzoli non si possono fare pane intero, se non si intridono da capo con acqua e con sangue.
Esempio: Forteguerr. Cap. 248: Non fo zuppe; e da me non s'intride Farina di più semi nella madia, E son nemico dell'oglie putride.
Definiz: § I. E assolutam. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 195: Prendi del migliore aceto che troverrai, e distempera, o vero intridi con quella polvere, sì che facci panicci ben secchi.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 132: Abbi olio di linseme cotto a modo di mordente, e stempera con matton pesto insieme, e intridi.
Esempio: Car. Arist. Rett. 256: A quel panattiero che domandò se si dovea far l'intriso duro o molle, fu risposto: E che, non si può intrider bene?
Definiz: § II. E per Fare, Formare, intridendo, Impastare. –
Esempio: Firenz. Rim. 2, 282: Non ti doler, che non fur rei saponi Che ti lavaro il viso, nè nimica Colei che 'ntrise i dolci maccheroni.
Definiz: § III. E per Spargere, Spalmare, e simili. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 43: Catone dice che i legnami tagliati si intridino di morchia, acciò che nè tignuole nè tarli non nuochino loro.
Esempio: Segner. Crist. instr. 3, 467: Quella balia..., per divezzare il bambino, s'intride le mammelle di sughi acerbi.
Esempio: Fiacch. Fav. 2, 43: E allor che l'esca appesa al tronco mise, Del veleno più reo tutta l'intrise.
Definiz: § IV. E poeticam. , per Tingere, Spargere, di sangue. –
Esempio: Leopard. Poes. 59: E la tiranna Tua destra, allor che vincitrice il grava, Indomito scrollando, si pompeggia, Quando nell'alto lato L'amaro ferro intride, E maligno alle nere ombre sorride.
Definiz: § V. E per Imbrattare, Insozzare. –
Esempio: Grazz. Rim. V. 308: Nè manco ebbe (l'Arno straripato) riguardo e riverenza, Chè tutta intrise e imbrodolò Fiorenza.
Esempio: Dat. Vegl. 3, 179: Un pittore, che per altro suole avere a schifo ogni piccola macchia, non si vergogna se nel dipigner di vena s'intriderà le mani o la veste co' suoi colori.
Definiz: § VI. E figuratam. –
Esempio: Franc. Son. 33: Tu ci hai mie' padre, tu, mie' madre intriso, E moglie, se ben fiso, L'Ostia, la Chiesa, e Cristo.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 6, 1, 8: Acciocchè gli stolti non gli assaporassero (i detti della sapienza) nè passassero tanto addentro, per convertirli di poi o in maligna o in putrida sostanza, intridendo per tal modo la purità di que' sensi.
Definiz: § VII. Neutr. pass. intridersi Macchiarsi, Imbrattarsi, Lordarsi. –
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 68: Nè mai s'intrisero le mie mani, nè l'altrui per me, in alcuno sangue.
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 248: Credo Turpin colle sue mani uccise Duegento o più, a non parer bugiardo; Non domandar se nel sangue s'intrise.