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Dizion. 3° Ed. .
B
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pag.187
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B
Definiz: | Lettera assai simile al P, e all'V, consonante, dicendosi molte voci coll'una, e coll'altra scambievolmente: come
Serbare, e Servare: Nerbo, e Nervo: Boce, e Voce: Pubblico, e Piuvico. Delle consonanti riceve dopo di se, nella
medesima sillaba la L, e la R, e vi perde alquanto di suono, come, Obbligo, Pubblico, Braccio, Ombra, benchè, colla L,
di rado si truovi appresso i Toscani, ne mai in principio di parola, come pronunzia a loro più strana, salvo alcune
voci Latine, come, Blando, Blandimento, ec. Consente avanti di se, in mezzo di parola, ma in diversa sillaba, la L, M,
R, S, come Albume, Lembo, Erba, Usbergo, quantunque si trovi di rado colla S, in mezzo della parola, e, per lo più, ne'
verbi composti colla proposizione Dis, come Disbrigáre. Usasi più frequentemente in principio di parola, come Sbandito,
Sbattere. E deesi sempre la S, avanti al B, pronunziar col suon più sottile, o rimesso, come nella voce Accusa, di che
si dice nella lettera S. Puossi raddoppiar nel mezzo della parola, quando egli occorre, come, Nebbia, Trebbio. |
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