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1) Dizion. 5° Ed. .
COVARE.
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COVARE.
Definiz: Att. Tenere, gli uccelli, sotto di sè le loro uova a fine di riscaldarle perchè nasca il pulcino.
Dal lat. cubare che propriamente valeva Giacere, e che nel lat. barbaro trovasi usato attivamente invece di fovere. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 81: Dicono molti di loro malizie (delle pernici), ch'elle furono (furano) l'uova l'una all'altra; e quando sono nate, udendo la boce de la diritta madre, sì si partono da quella che l'ha covate.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. 82 t.: Cuculo, è uno uccello.... che.... le sua vuova non vuole covare.
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 61: Or qual nibbio, quantunque per rapire voli solitario, non congiunge il matrimonio, e non acconcia il nido, e cova e riscalda l'uova ec.?
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 181: Teme i troppo elevati arbori, e l'uova In terra, entro alle siepi, asconde e cova.
Definiz: § I. E per similit., Tenere sotto di sè a fine di riscaldare, riferito all'animale medesimo. –
Esempio: Sacch. Op. div. 256: Pola è uno uccello che quando vede invecchiare lo padre e la madre sì che perdano il vedere in forma che non possano volare, fanno loro uno nido, e ivi li pascono, e poi traggono loro tutte le penne vecchie, e cavano loro gli occhi, e covangli infino a tanto che le penne sono loro rimesse; e allora si rinnuovano delle penne, e ralluminansi.
Esempio: Pindem. Poes. 5: E pender dalle travi odo loquace Nido, entro cui tenera madre stassi I frutti del suo amor covando in pace.
Definiz: § II. Pure per similit., detto della madre in quanto assiste amorosamente i suoi figli. –
Esempio: Senec. Provvid. 423: Non vedi tu quanto altrimenti i padri, quanto altrimenti le madri condescendono? Quelli comandano esercitare e sostenere gli studj della natura,... e 'l sudore in loro richieggiono, e alcuna volta gli scuotono. Ma le madri gli vogliono covare, tenergli in braccio sott'ombra, non mai piagnere, non affaticare, non mai contristargli.
Definiz: § III. E figuratam., e pure in ischerzo, detto di qualsivoglia persona che stia assiduamente intorno ad un'altra, dimostrandole affetto, usandole premure, e simili. –
Esempio: Varch. Suoc. 2, 1: Oggi è l'ultimo dì, ed egli, non che sposatala, o mandati i danari, non s'è pur lasciato vedere, o mandato a dire cosa alcuna; che prima non si partiva mai di casa, e stava sempre a covarla, e far pissi pissi con essolei.
Esempio: Cecch. Stiav. 4, 5: Questi dappochi tutto il dì stanno attorno alla moglie a covarla; che vuo' tu? che ha' tu? che di' tu?
Definiz: § IV. Pur figuratam., ma con una certa ironia, riferiscesi a cosa materiale posseduta, e vale Custodirla gelosamente, per lo più senza nè proprio nè altrui frutto. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 70: Solo soletto in una picciola casetta, si stava covando tutto 'l dì i sacchetti di que' suoi danari.
Esempio: Dav. Tac. 1, 124: Calato [Tacfarinate] alle Maremme, e standosi nel campo a covare le sue prede; Apronio Cesario.... felicemente il combattè, e cacciò ne' deserti.
Esempio: Maff. G. P. Vit. Confess. 1, 14: Nè Malachia scansò il travaglio,... non volendo covare i talenti, ma negoziarli conforme alla volontà dell'Altissimo (qui in locuz. figur.).
Definiz: § V. Riferito a ciò che serve comecchessia di letto, giaciglio, covile, o simili, vale Premere col proprio corpo: ma detto di persona, e talvolta anche riferito al corpo medesimo di essa, ha sempre senso scherzevole e per lo più allusivo a poltroneria. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 322: Su l'erba alfin l'astuto bue si getta, E col bugiardo sen la terra cova.
Esempio: Red. Lett. 1, 64: Se ne stia un'ora o due a dormire; e, non potendo dormire, stia nulladimeno in letto a poltrire ed a covare sè medesima.
Esempio: Pindem. Poes. 308: Dimmi su la tua fè: ti si contende Porre ogni sera ne' teatri il piede, Covar le piume finchè il dì sia grande?
Esempio: E Pindem. Poes. 491: E chi riposo in su le piume trova, Chi per odio, od amore, invan le cova.
Definiz: § VI. Detto di cosa materiale, e riferito a ciò che ella abbia o tenga sotto di sè, trovasi per Coprire, Comprimere, Impedire. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 304: Non si deon piantare [le zucche] in fosse, acciocchè le piove non si raunino e covinle, e ammortino il germoglio.
Definiz: § VII. E in locuz. figur., parlandosi di signoria o reggimento sopr'alcuna città o stato, o figuratam. di luoghi forti rispetto al paese sottoposto, significa Tenere sotto di sè, Dominare, Signoreggiare. –
Esempio: Dant. Inf. 27: Ravenna sta, come stata è molti anni: L'aquila da Polenta la si cova, Sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni (qui in locuz. figur.).
Esempio: Vill. G. (1533) 274: E così s'arrendè Fronzole al Conte;... e fue uno bello acquisto al Conte, però ch'è de' più forti castelli e rocche di Toscana, e cova e soprasta Poppi, che è disopra poco più d'uno miglio.
Esempio: But. Comm. Dant. M. 113 t.: Però dice; l'Aquila di Polenta la si cova: questo dice per che la signoreggia.
Definiz: § VIII. Riferito a malattie o incomodi, dicesi per Tenerli, Soffrirli, senza farne troppa dimostrazione, e senza prendervi gli opportuni rimedj. –
Esempio: Benciv. Cur. malatt. volg.: Questi malori non bisogna covarli.
Esempio: E Benciv. Cur. malatt. volg. appr.: La febbre quando è covata, più dura.
Definiz: § IX. Figuratam., riferito a pensieri, propositi, disegni, ed altresì a sentimenti, affetti, passioni, o simili, usasi per Racchiudere nell'animo, Concepire e nutrire dentro di sè; per lo più con relazione agli effetti o dimostrazioni che poi ne seguiranno. Ha le più volte cattivo senso; ed usasi anche assolutamente. –
Esempio: Bellinc. Rim. 84 t.: Però chi troppo una speranza cova, Si dice che ne perde in co' dell'anno.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 389: Imprende mille liti, concepisce avversioni, cova amarezze.
Esempio: Alf. Trag. 3, 130: Ahi! che pur troppo È ver, pur troppo! perigliosi e iniqui Disegni covi, e feri rischj affronti.
Esempio: E Alf. Trag. 3, 196: Eppur Merope vidi, Molti anni addietro, se non lieta, involta In muto duol, qual di chi cova in petto Speme che adulta ogni dì più si faccia D'alta vendetta.
Esempio: Fosc. Poes. 11: Gran tempo È ch'ei non parla di vendetta; eppure Tremo.... Egli cova atri pensier: tu, figlio, Fuggi.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 254: Si avvicinava il tempo... nel quale, se qualche sinistro disegno covassero, avrebber potuto metterlo ad effetto.
Definiz: § X. E riferito a lavoro od opera, e propriamente d'ingegno, usasi in modo scherzevole per Tenerlo lungamente fra mano prima di terminarlo e darlo in luce. –
Esempio: Lam. Dial. 60: Quando si può fare un libro buono presto, non si sa vedere perchè si abbia a covare per molti anni.
Definiz: § XI. Figuratam. e poeticam., per Avere in germe o in potenza, parlandosi di qualità, attitudini, disposizioni, e simili, rispetto a ciò che poi addivenga in fatti la persona che le addimostra o le ha. –
Esempio: Pindem. Poes. 86: Tu non m'udrai.... cantar nuovo cittadin, che insigne Di libertà s'erge maestro, mentre Cento nell'alma sua tiranni cova.
Definiz: § XII. Neutr. Stare, gli uccelli, sulle loro uova per riscaldarle acciocchè nasca il pulcino. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 474: Se l'uova de' pavoni alle galline si pongano, scusa le madri dal covare.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 243: Ne' sette dì che forma il nido e l'uova, E ne' sette altri dì, ch'Alcione cova.
Esempio: Cellin. Vit. 52: Ed infra quelle ditte ruine cova assaissimi colombi.
Esempio: Olin. Uccell. 13: Circa 'l nido e suo covare (della lodola cappelluta) è come sopra, covando però questa più verso le strade.
Esempio: E Olin. Uccell. 35: Suol covar [la ghiandaia] in alberi folti.
Definiz: § XIII. Per similit. –
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 296: Mi cova in un orecchio un ragnatelo, Ne l'altro canta un grillo tutta notte.
Definiz: § XIV. Figuratam. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 20: A tale cova la morte sotto suoi drappi, che si crede essere forte.
Esempio: Sacch. Op. div. 229: Chi crede vincer sempre, elle son fole, Chè negli assalti la fortuna cova, E per far nascer qualche cosa nova Strane vittorie spande sotto il sole.
Esempio: Dat. L. Sfer. 2, 11: Lievasi il sole ed entra in que' valloni; Il suo calor vi si rinchiude e cova, E genera di molte corruzioni.
Esempio: Alam. L. Gir. 22, 22: S'io vi poneva dentro a quelle porte, Ov'ogni tradimento e vizio cova, Non ve n'avria se non la morte tratto.
Definiz: § XV. Pur figuratam., e più spesso in costrutto con l'avverbio Sotto, dicesi di frode, inganno, o simili, per Essere contenuto o nascosto in checchessia, Esservi dentro, o simili. –
Esempio: Car. Eneid. 2, 85: Certo o vi cova o vi si ordisce inganno.
Esempio: Bottar. Dial. 47: Dovea far nascere sospetto nelle menti de' superiori, che sotto vi covasse una sottil malizia.
Definiz: § XVI. E altresì figuratam., detto di malattia, contagio, e simili, rispetto sia a popoli o cittadinanza, sia ad individui, vale Prepararsi in modo quasi nascosto e non avvertito, Disporsi a poco a poco ad incominciare, o semplicemente Procedere in modo poco sensibile. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 333: E' malori che hanno covato un pezzo, danno tutti fuori. Forse si sanicherà.
Esempio: E Macingh. Strozz. Lett. 541: Iddio metta pace negli animi di tutti; che mi pare che andrà per la lunga.... El malore ha covare. (In ambedue questi esempj è in locuz. figur.).
Esempio: Varch. Stor. 1, 372: Dopo la quale [processione], la pestilenza, che prima avea più tempo covato e pareva che s'andasse spegnendo, crebbe tanto ec.
Esempio: E Varch. Stor. 2, 440: S'appiccò in Firenze [la peste], e andò covando, morendone sempre qualcuno.
Definiz: § XVII. E detto, pur figuratam., di pensieri, disegni, propositi, e simili, vale Essere nella mente di alcuno, Prepararsene da quello l'esecuzione, o simili; ma non si riferirebbe però che a cosa importante e di gravi conseguenze. –
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 443: Quest'era il disegno che da lungo tempo aveva covato nelle teste inglesi.
Esempio: E Bott. Stor. Amer. 4, 224: In Europa intanto covava un disegno, il quale doveva, se fosse stato condotto a fine, grandemente affliggere la potenza britannica nel mare mediterraneo.
Definiz: § XVIII. Usato scherzevolmente, vale Stare una cosa per incominciare, Essere alcuno all'ordine per incominciarla o in sul punto di cominciarla: ma non ha esempio che nella maniera Ella cova, riferita, in sul principio d'una cicalata, alla cicalata medesima. –
Esempio: Buomm. Cical. 37: A voi, Signori, ch'ella cova.
Definiz: § XIX. Pur figuratam. per Essere in germe o in potenza, parlandosi di qualità, attitudini, disposizioni, e simili, rispetto a ciò che poi addivenga in fatti la persona che le addimostra o le ha. –
Esempio: Salvin. Disc. 2, 230: Ben disse Silla, che più Marj covavano in Cesare.
Definiz: § XX. Si usò, detto di persona, per Tardare, Indugiare; ed anche Temporeggiare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 6, 31: E [Ulivieri] saltato di netto 'n sul destrieri.... E Dodon anco nel montar non cova.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 18, 45: Oltre a ciò, ci mette sospetto la stanza e il covare che fanno quelle brigate del Governatore e del Comune di Genova, le quali sono in Lunigiana.
Definiz: § XXI. Trovasi per Giacere, Stare o Restare in terra nella positura come di covare. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 27, 32: Ma Vegliantin fe' questa volta fallo. Perchè la spada con tal forza viene, Che bisogna per forza inginocchiarsi Tanto che quasi si ruppe le rene, E non poteva alla fine rizzarsi.... Per la qual cosa Vegliantin giù cova.
Definiz: § XXII. Covare, detto di terreno, suolo, superficie, e simili, vale Essere basso, fondo, alquanto cavo, e simili, quasi come covo o covacciolo. E detto di fabbrica, edifizio, o simili, Non avere altezza proporzionata alla larghezza. –
Esempio: Borgh. V. Lett. 137: Non è cosa che dia più grazia a simili ornamenti (archi e altre cose che si hanno da fare per una festa), che l'esser rilevati, e che la veduta non sia impedita dalla calca, che sempre sta loro intorno, ma comincino sopra le spalle delle persone, e si vedano sempre; chè una cosa che cova, per bella ch'ella sia, non ha vista, e pare sgraziata.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 18: Se l'orto covi o stia serrato il terreno che patisca troppo d'umido, si corregga e si emendi con fogne fatte sotto.
Esempio: Bart. D. Vit. S. Ignaz. 1, 53: La spelonca è lunga trentadue palmi, larga dieci, e sopra terra, dove più alto si lieva, similmente dieci: ma nel fondo cova assai più e china al basso.
Definiz: § XXIII. E detto di acque ferme e che non abbiano esito, vale Stagnare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 541: Il sito della terra non sia sì piano, che l'acqua vi covi; nè si repente, che tutta se n'esca.
Esempio: Pallad. Agric. 240: Valle, nella quale l'omor dell'acqua nè troppo tosto ne scorra fuori, nè troppo entro vi covi.
Esempio: Soder. Agric. 75: Gli spessi fuochi, l'aprir la strada ai venti.... possono in parte emendarlo (l'aere); tuttavia i luoghi bassi, palustri, e dovecchè l'acque covano, nè si possono annichilare [i tanfi], è incorrigibile.
Esempio: Dav. Colt. 488: Se ella (l'acqua) non ha esito, o acquitrino o vena vi cova, il campo è disutile e infermo.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 210: L'acque sopra parte alcuna del terrapieno non covino, ma abbiano i loro scoli verso la parte di dentro.
Definiz: § XXIV. In forma di Neutr. pass. covarsi Starsi acquattato, Nascondersi: detto di animali. –
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 222: Come potrebbe senza di esso [principio] il bracco argomentar dall'odore dove si covi la quaglia che di tal odore è cagione?
Definiz: § XXV. E figuratam. detto di cose morali, Rinchiudersi, Prepararsi, o Serbarsi, nascostamente. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 272: Nido di tradimenti, in cui si cova Quanto mal per lo mondo oggi si spande.
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 21: In ogni luogo scintilla pure di superbia si cova nell'altiero cuore umano (qui in locuz. figur.).
Definiz: § XXVI. Covar la cenere. –
V. Cenere, § VIII.
Definiz: § XXVII. Covare il focolare. –
V. Focolare.
Definiz: § XXVIII. Covare il fuoco, e Fuoco che cova sotto la cenere. –
V. Fuoco.
Definiz: § XXIX. Essere il covar dell'oca. –
V. Oca.
Definiz: § XXX. È lì che cova, È costì che cova; dicesi, in modo familiare ed ironico, così di cosa come di persona, che creduta da altri essere dovecchessia, e fattoci assegnamento sopra, invece non v'è o non se ne può far conto. –
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 1, 8: I vostri figliuoli.... debbono contare in questa casa come se non ci fossero. B. Oh, e' conteranno come voi dite sicuro, perch'e' son costì che covano. C. Come? B. Come ch'e' non ci son più,... perchè son fuggiti.
Esempio: E Nell. Iac. Vecch. 2, 12: Avvisa Leandro che ritorni. S. Oh egli è costì che cova: se n'è andato, lui.
Esempio: Fag. Comm. 3, 481: Questa non è altrimenti Lisetta, ma Lucinda, figliuola di don Luigi di Marsilia. A. Don Luigi di Marsilia è costì che cova.
Esempio: E Fag. Comm. 5, 187: Ma dov'è la coscienza? T. Oh l'è costì che cova a' tempi d'oggi! chi volete voi che ne cerchi?
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 73: Se il tuo padron si trova, Ti facciamo cacciar lì su due piedi. Quei rispose: il padrone è lì che cova.
Definiz: § XXXI. Gatta ci cova. –
V. Gatta.
Definiz: § XXXII. La gallina cova. –
V. Gallina.