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Dizion. 5° Ed. .
ALBORE.
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ALBORE. Definiz: | Sost. masc. Quello splendore bianco del cielo, che apparisce quando cominciano a dileguarsi le tenebre della notte. |
Dal lat. albus. − Esempio: | Dant. Purg. 24: E quale annunziatrice degli albori, L'aura di maggio muovesi ed olezza. |
Esempio: | Colonn. Guid.: E vegnente l'albor del seguente dì, fatta la mattina ec. | Esempio: | Poliz. Rim. 1, 9: E l'ingegnosa pecchia al primo albore Gira predando or uno, or altro fiore. | Esempio: | Ar. Orl. fur. 23, 8: Dopo una lunga aspettazion pur nacque In orïente il desiato albore. |
Esempio: | Tass. Gerus. 18, 9: Co' novi albori Ad orar se n'andò là su quel monte. |
Definiz: | § I. E per Chiarore di luna, di stelle e del crepuscolo. − | Esempio: | Dant. Conv. 173: Quello albore il quale noi chiamiamo galassia (via lattea) ec. | Esempio: | Stor. Aiolf.: Quando il vidono, essendo un poco d'albor di lume di luna, allora credettono che ec. | Esempio: | Cecch. Ass. 2, 5: Io metterò fuora di quella finestra uno sciugatoio; vedretelo voi? egli è pur la sera albore. |
Definiz: | § II. Per Semplice biancheggiamento di luce. − | Esempio: | Dant. Purg. 16: Vedi l'albor, che per lo fumo raia, Già biancheggiare. |
Definiz: | § III. E figuratam. per Bianchezza. − | Esempio: | Chiabr. Firenz. 8, 4: E dove il piè riposa, era splendore Di vago opalio, e di gran perle albore. | Esempio: | E Chiabr. Rim. 1, 333: Stellata di bell'or l'albor dell'ali, Il rinnovato sen d'ostro colora [la fenice]. |
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