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CAVO
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CAVO.
Definiz: Sost. masc. Termine delle Arti del disegno. Forma nella quale si gettano le figure di cera, di gesso, o d'altra materia, e che è cavata da statua o da altra cosa rilevata. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 114: Egli è necessario di fare un cavo di gesso sopra alla statua di terra e ugnerla con olio.
Esempio: E Cellin. Pros. Oref. 115: Allora si debbe fare il cavo di gesso, il quale si fa in diversi modi; ma il più sicuro e migliore mi pare, che sia il far pezzi piccoli tanto, quanto comporta quello che l'uomo vuol formare, siccome sono i piedi, le mani e la testa.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 12, 282: Fece fare un modello d'un Crocifisso, che era bellissimo; sopra il quale vi fece un cavo, e ne formava di cartone, e d'altre mesture.
Esempio: Borgh. R. Rip. 424: Tornatosene in Francia con molte statue di marmo e cavi per gittar figure, diede fine alla galleria.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 7: Un formator sperto e valente Da più celebri bronzi e insigni marmi.... fatti i suoi cavi Di gessi e cartapeste e cere e terre.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 62, 2: Forma, ovvero cavo, dicono i nostri artefici a quella cosa o sia di gesso o di terra o di cera o d'altra materia, nella quale si gettano o metalli o gesso o cera o altra, cosa per fare statue o altro lavoro di rilievo.
Esempio: E Baldin. Vocab. Dis. 63, 1: Fassi [le forme] pigliando gesso da far presa, e ponendolo sopra alcuna cosa d'intero o non intero rilievo, acciocchè rimanga impressa la cosa formata nel medesimo gesso: e questo poi chiamano forma o cavo;.... onde ponendo in esso cavo altro gesso,.... fannosi poi altre cose simili.
Definiz: § I. E in senso più particolare si usò per la Forma che si trae del volto di una persona morta, e che oggi dicesi Maschera. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 108: Pietro Aretino, affezionatissimo servitore di quel signore [Giovanni de' Medici]...., volle che così morto.... Giulio lo formasse di sua mano; onde egli fattone un cavo in sul morto, ne fece un ritratto, che stette poi molti anni appresso il detto Aretino.
Definiz: § II. Intaglio di cavo o in cavo, Opera di cavo o Lavoro di cavo, dicesi Quel lavoro che gl'intagliatori in gemme, pietre dure o metalli, fanno incavando col bulino o con la ruota, ed è opposto al Rilievo; e Lavorare di cavo vale Lavorare d'intaglio nel detto modo. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 65: Dell'arte di lavorare di cavo in acciaio le stampe delle monete.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Proem. 1, 192: Lisippo e Pirgotele in intaglio di cavo valsero assai, e Pigmalione in avorio di rilievo.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 3, 112: Capitò nelle mani a Giovanni figliuolo di Cosimo de' Medici una corniuola assai grande, dentrovi lavorato d'intaglio in cavo, quando Apollo fa scorticare Marsia; la quale, secondo che si dice, serviva già a Nerone Imperatore per suggello.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 9, 251: Si adopera ancora oggi ne' cammei Giovanantonio de' Rossi milanese, bonissimo maestro; il quale, oltra alle belle opere che ha fatto di rilievo e di cavo in varj intagli, ha per lo illustrissimo duca Cosimo de' Medici condotto un cammeo grandissimo.
Definiz: § III. Quindi Cavo, usato assolutam., trovasi per Opera di cavo, Intaglio in cavo. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 9, 247: Intagliò tante altre cose di cristallo, che non si vede altro che pieno le botteghe degli orefici ed il mondo che delle cose sua, formate o di gesso o di zolfo o d'altre misture da e' cavi, dove e' fece storie o figure.
Definiz: § IV. Lavoro di cavo, si disse dalle donne Ogni sorta di lavoro straforato fatto sulla tela. –
Crusc. Vocab. I.