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160) Dizion. 4° Ed. .
MESSERINO
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pag.222



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Esempio: Pataff. 4. Il messerino storpio col maneo.
161) Dizion. 4° Ed. .
PROPAGGINATO.
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pag.743



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Definiz: §. Per Sotterrato vivo col capo allo 'ngiù.


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Esempio: Pecor. g. 6. nov. 2. Senza niuna redenzione lo misero col capo di sotto in quella fossa propagginato.
162) Dizion. 4° Ed. .
USUCAPIRE
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pag.344



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Definiz: V. L. Far suo col posseder lungamente.


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Esempio: Varch. Ercol. 338. Se dicessero d'averla prescritta, e usucatta con la lunghezza del tempo, cioè fattola loro col possederla lungamente, che direste?
163) Dizion. 4° Ed. .
BUCINETTO
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pag.478



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Esempio: Bern. rim. Col bucinetto, e colle vangaiuole.
164) Dizion. 4° Ed. .
DI SOPRA.
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pag.187



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Definiz: Preposizione, lo stesso, che Sopra preposizione; si usa col terzo caso comunemente, ancorchè benissimo s'adoperi anche col quarto, e (benchè più di rado) eziandio col secondo, e col sesto. Lat. supra. Gr. ἐπανω, ὑπέρ.


2) id: 269183f21890402aa4c8bc82345a8dcc)
Esempio: Tes. Br. 4. 5. Delfino è un grande pesce, e molto leggiere, che salta di sopra dell'acqua, e sono stati di quelli, che sono saltati di sopra delle navi.
165) Dizion. 4° Ed. .
DOMINE
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pag.237



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Esempio: Bocc. nov. 76. 4. E poscia ce lo goderemo quì insieme col domine (cioè: col prete)


2) id: a2ac9322336a4968944d41c008e4927b)
Esempio: Fir. Luc. 2. 1. E che domin di paese abbiam noi oramai rivoltato?


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Esempio: Fir. Trin. 2. 6. Ah domin, che il fratello guene avesse detto una parola!


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Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 6. E che domin poteva egli ricever tanto, quanto dava, mostrandoli un uomo, che sapeva che cosa fosse vivere, e morire?


5) id: 2ff923ad5c3e422d84157fbabf1cbb87)
Definiz: §. IV. E colla SE, è particella dubitativa. Lat. num, utrum.


6) id: efa6a88a57254e3bb610c216b8d7ee32)
Definiz: §. III. E talora è particella interrogativa. Lat. hercle, mediusfidius. Gr. ἡράκλεις.
166) Dizion. 4° Ed. .
TONNINA.
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pag.98



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Esempio: Franc. Sacch. nov. 145. Mangiando col Procesta un dì di quaresima col cavolo, e colla tonnina.


2) id: 62f5f6971c314fd0a54cbcb335790e65)
Esempio: Lor. Med. canz. 71. 5. I luccianti ha quasi spenti Tutti orlati di tonnina (quì per similit.)


3) id: c1786b1367004c00a01f7459ceb6d53c)
Esempio: Burch. 2. 19. Dise il dottor: non sai tu, ch'iermattina Tu vi cocesti dentro la tonnina?
167) Dizion. 4° Ed. .
PENNELLEGGIARE
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pag.547



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Definiz: Lavorar col pennello, Dipignere. Lat. pingere. Gr. γράφειν, ζωογραφεῖν.
168) Dizion. 4° Ed. .
RINTRACCIARE
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pag.199



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Definiz: Trovare col seguire la traccia. Lat. pervestigare. Gr. ἀνιχνεύειν.


2) id: b7274d7058a54c7abbfea8de8dc442d0)
Esempio: Ricett. Fior. 30. A noi ec. fosse negato il rintracciarne come quello, o migliore (parla del cinnamomo)
169) Dizion. 4° Ed. .
A CAPO NUDO.
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pag.21



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Definiz: Posto avverbialm. vale Col capo scoperto. Lat. aperto capite.
170) Dizion. 4° Ed. .
PESTELLO
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pag.588



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Definiz: Strumento, col qual si pesta. Lat. pistillum. Gr. ὕπερος.
171) Dizion. 4° Ed. .
ANNEGARE
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pag.205



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Definiz: Uccidere altrui col sommergerlo: Affogare. Lat. submergere. Gr. καταδύειν.


2) id: 1c52c98fee0f408eaf8efbc40c59f4f7)
Esempio: Dant. Inf. 19. L'un delli quali, ancor non è molt'anni, Rupp'io per un, che dentro v'annegava.


3) id: c31163f12f184d42bdb4eb100082f5ab)
Definiz: §. II. In signif. neutr. assolut. Lat. submergi. Gr. καταδύεσθαι.


4) id: efb4b1a782184560b22aa3742337320c)
Definiz: §. III. Annegare usasi ancora in signif. di Negare, Dinegare, Rinnegare. Lat. abnegare. Gr. ἀπαρνήσασθαι.
172) Dizion. 4° Ed. .
CHIAVARDA.
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pag.644



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Definiz: Chiovo grande col cappello bislungo. Lat. gomphus. Gr. γόμφος.
173) Dizion. 4° Ed. .
CHILOSO.
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pag.649



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Definiz: Add. Che ha natura di chilo, Che ha somiglianza col chilo, Mescolato col chilo. Lat. chylosus. Gr. χυλώδης.
174) Dizion. 4° Ed. .
VISCONTADO.
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pag.286



1) id: eed53d88fb484b6880c4d0ae22cd8c8f)
Esempio: Borgh. Vesc. Fior. 553. Diede a tutti i luoghi proprj rettori, i quali alcune poche volte veggo chiamati visconti, e questo peravventura più per cagione di proprietà de' luoghi, de' quali alcuni lungo tempo durarono di chiamarsi, e forse ancora si chiamano viscontadi, qual veggiamo esser chiamato, come per suo proprio nome, da Giovan Villani il viscontado, la Valdambra.
175) Dizion. 4° Ed. .
CONTUTTOCHÈ
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pag.801



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Definiz: Avverb. Che anche in tre parole si scrive. Quantunque, Benchè, Ancorachè. Usasi così col dimostrativo, come col soggiuntivo, benchè più raro col primo. Lat. quamquam, etsi. Gr. καίπερ.
176) Dizion. 4° Ed. .
GONFIA
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pag.640



1) id: b43eb15cd78440ee8341000178b1448f)
Definiz: Colui, che col fiato lavora vetri alla lucerna.
177) Dizion. 4° Ed. .
ZUCCAIO
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pag.367



1) id: e30a03fead7348adad790d6328f0c063)
Esempio: Libr. Son. 88. Acciuga mia contendi col zuccaio.
178) Dizion. 4° Ed. .
DISCOSTO
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pag.167



1) id: 8a72eec75c3d4d25afbf5f47f03a101d)
Definiz: Preposizione. Lo stesso, che Lontano; e si usa comunemente col terzo, e col secondo caso. Lat. procul. Gr. πόῤῥω.


2) id: dbb26e58a77f4415b04937190e11085b)
Esempio: Fir. disc. an. 30. Nè vi stette guari, che egli vide assai da discosto ritornare il Carpigna.


3) id: 2709235ef3124b7e9582230877a400c5)
Esempio: Fir. As. 137. Tu non t'accorgi ec. in che rovina accenni la fortuna spignerti, standoti ancor discosto.


4) id: 246cfbfd4ead4d2f90ebb18ebea740de)
Esempio: Ricett. Fior. Serbate le scorze infilzate in uno spago discosto l'una dall'altra tanto che elle non si tocchino.


5) id: 7f0aa8e6fe79445f97f43ecdc8bae08e)
Esempio: Dav. Colt. 176. Posto ch'egli è, palalo con canne da prima, o picciol palo ficcato discosto.


6) id: 3197e6ba36c34e3aaa251f874c4b6d13)
Definiz: §. In forza d'avverb. vale lo stesso. Lat. procul.
179) Dizion. 4° Ed. .
OFFENDERE
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pag.389



1) id: 528e7da8c2ba477299574b20b15137c2)
Definiz: Far danno, o ingiuria, Nuocere; e si costruisce col terzo, e col quarto caso. Lat. laedere, offendere. Gr. βλάπτειν.


2) id: 44292ba82d7447298c8f8239431848db)
Esempio: G. V. 2. 5. 4. Teodorico avea minacciato di distruggere tutti li Cristiani d'Italia, se Giustino Imperadore offendesse agli Arriani.


3) id: f35777cbacd4487ab2eb2187736e2014)
Esempio: Bocc. nov. 19. 21. Madonna, disse il famigliare, me non avete offeso d'alcuna cosa.