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340) Dizion. 1° Ed. .
GENEATICO
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pag.380



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Esempio: Maestruz. In quanti modi si fa lo 'ndovinamento, che si fa per la considerazion della disposizione, o vero movimento d'un'altra cosa? Fassi in molti modi: imperocchè se alcuno si sforza di voler sapere le cose future, per la considerazion del sito, o vero movimento di Stelle, questo s'appartiene agli astrolaghi, i quali son detti geneatici, per la considerazion de' dì, ne' quali nascono le persone.
341) Dizion. 1° Ed. .
RISSA
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pag.725



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Esempio: Maestruz. E la rissa peccato mortale? Si come la contenzione importa alcuna contradizione nelle parole, così la rissa dice alcuno salimento ne' fatti: onde dice la chiosa, che la rissa è, quando per ira le persone si percuotono, e perciò la rissa pare alcuna privata battaglia, la qual si fa tra le private persone, non per alcuna pubblica autoritade, ma più tosto procede da disordinata volontade.
342) Dizion. 1° Ed. .
FRUSTO
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pag.369



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Esempio: Maestr. Aldobr. Che nullo huomo menasse femmina, la quale fosse di più tempo di lui, acciocchè non rimanesse poi l'huomo indarno, di non potere aver più figliuoli, da che la femmina fosse frusta.
343) Dizion. 1° Ed. .
SACRAMENTO, e SAGRAMENTO
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pag.741



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Esempio: Maestruz. Sacramento, secondo 'l maestro delle sentenzie, e diversi dottori, è di cosa sagra segno. O vero. Sagramento è visibil forma d'invisibil grazia. O vero. Sagramento è quello, nel quale, sotto 'l compimento delle cose visibili, la divina virtù segretamente opra salute. O vero. Sagramento è materiale elemento, sottoposto agli occhi di fuori, il quale, per l'ordinamento, segna, e per la similitudine rappresenta, e, per la sua santificazione, da invisibil grazia.
344) Dizion. 1° Ed. .
FUSOLO
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pag.374



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Esempio: Maest. Aldob. E chi ha il fusolo, o ver le caviglie delle gambe grosse ugualmente, si è senza vergogna, pesante, e lento.
345) Dizion. 1° Ed. .
RUBATORE
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pag.738



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Esempio: Maestruz. Rubatore è colui, ilquale ingiustamente ruba altrui, e son quattro modi. I primi rubatori son quegli, che spogliano i viandanti delle cose loro. Il secondo è il Cavaliere, quando toglie dalle persone, oltra il soldo suo ordinato. Il terzo sono i prelati, iquali, acciocchè dieno al Legato la sua proccurazione, o vero faccendo simili spese, più ricevono da' sudditi, ch'e' non pagano. Il quarto rubatore è detto il giudice, o vero uficiale, il quale indebitamente toglie pecunia.
346) Dizion. 1° Ed. .
AERIMANZIA
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pag.23



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Esempio: Maestr. In quanti modi si fa lo 'ndovinamento per invocazion di demoni, ec. alcuna volta ec. appariscono in cose innanimate: onde s'egli appariscono in unghia, o ferro, o vero pietra pulita, è chiamata geomanzia, ec. se in aere, aerimanzìa.
347) Dizion. 1° Ed. .
BOTO
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pag.129



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Esempio: Maestruz. Il boto è una testificazione di spontanea promissione, la quale far si dee di Dio, e di quelle cose, che di Dio sono, e questa è la difinizione del boto ispresso, il quale obbliga nella faccia della Chiesa, sì come dice Pietro. Ma i teologi il diffiniscon così. Il boto è concezione di miglior proponimento, formata con la deliberazione. E questa è la definizion del boto tacito. E avvegnachè alcun boto si faccia a' santi, nondimeno, per Dio si fa.
348) Dizion. 1° Ed. .
SANGUINEO
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pag.747



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Esempio: Maestruzz. I consanguinei miei sono, ec. in quello medesimo grado, nel quale e' sono miei sanguinei.
349) Dizion. 1° Ed. .
ASSOLFONIRE
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pag.88



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Esempio: Maest. Aldobr. Quelle, che hanno natura di solfo, che nel lor condotto assolfoniscono, per lo passare, ch'ella fa quindi, si scambia sua natura, ed iscalda.
350) Dizion. 1° Ed. .
APOSTASIA
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pag.63



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Esempio: Maest. Che è apostasia? è un temerario spartimento dello stato della fede, e dell'obbedienza, e della religione, e detta quasi post statio, quasi retroguarda statio.
351) Dizion. 1° Ed. .
SCANDALO
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pag.757



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Esempio: Maestruz. Dice San Girolamo. Quello, che i Greci chiamano scandalo, noi possiamo dire, che in nostra lingua sia l'offensione, o vero ingiuria, o vero percotimento di piede, quando si pon nella via alcuna cosa, per la quale vi si percuote, e cade: e quella così fatta cosa è detta scandalo. Così interviene nella spirituale, che alcuna cosa vi si pone alcuna volta, per far rovinare spiritualmente, o con parole, o con fatto, altrui: in quanto alcuno, per sua amonizione, o inducimento, o vero con esemplo, trae l'altro a peccare: e questo è detto propriamente scandalo.
352) Dizion. 1° Ed. .
GEOMANZIA
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pag.382



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Esempio: Maestr. In quanti modi si fa lo 'ndovinamento, per invocazion di demoni? ec. alcuna volta pronunziano le cose future, per alquante figure, e segni, i quali appariscono in cose inanimate. Onde, s'egli appariscono in unghia, o ferro, o vero pietra pulita, è chiamata Geomanzía.
353) Dizion. 1° Ed. .
ADULAZIONE
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pag.23



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Esempio: Maestr. Comunemente il nome dell'adulazione suole essere attribuito a tutti coloro, i quali, sopra 'l debito modo della virtù, vogliono, o con parole, o con fatti gli altri dilettare: è così è peccato. All'adulazione s'appartien lodare alcuno in quelle cose, che non è da essere lodato.
354) Dizion. 1° Ed. .
DETRAZIONE, e DITRAZIONE
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pag.257



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Esempio: Maestruz. La detrazione è diversa dalla contumelia, cioè villanía, in due modi. Imprima quanto che al modo di proponere le parole, imperocchè lo 'ngiurioso manifestamente parla alcuna cosa, ma la detrazione occultamente. Il secondo, quanto al fine, o vero quanto che al nocimento: imperocchè lo 'ngiurioso macola l'onore altrui, ma il detrattore la fama. E son dette le parole del detrattore occulte, non semplicemente, ma per operazion di colui, a cui e' le parla: imperocchè sono, non essendo egli presente, e non sappiendolo, avvegnachè dinanzi a molti dette fossono le parole maladette. In quanti modi diminuisce la detrazione la fama altrui?
355) Dizion. 1° Ed. .
FITTONESSA
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pag.351



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Esempio: Maestr. Siamo ammaestrati dal demonio di quello, che Saul Re fece, quando chiese consiglio alla Fittonessa: scrive Agostino a Simpliciano. Non è però vano credere, essere, per alcuna dispensazione, permesso, che non signoreggiante l'arte magica, ma per occulta dispensazione, la quale era occulta a Saule, e alla Fittonessa, si mostrasse, ec.
356) Dizion. 1° Ed. .
GIURARE
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pag.391



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Esempio: Maestruz. Giurare è chiamare Iddio per testimonio, ed è atto d'adorazione. Onde dice S. Girol. Chi giura, o egli fa reverenza, o egli ama colui, per cui egli giura, ec. Nel secondo modo si pigliano alcune creature, non secondo se, ma in quanto in loro la divina virtù si manifesta, sì come quando giuriamo, per lo Vangelio, manifestata. E pe' Santi, i quali credettono questa verità, e osservarono. E un'altro modo di giurare, cioè per esse creature, quando s'induce alcuna creatura, nella quale il divino giudicio sia esercitato, si come suole alcuno giurare, per lo capo suo, o vero per lo figliuolo, e simili cose. Ma quello, che Iddio vietò di giurare nel vangelio, per le creature, desi intender d'esser vietato, in quanto a loro fosse fatta reverenza divina, sì come i giudei, che giuravano per gli Angeli, e creature.
357) Dizion. 1° Ed. .
FERIA
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pag.338



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Esempio: Maestr. Ferie son dette, quasi festíve, perchè danno riposo da quelle cose, che, in foro giudiciale, si soglion fare. Delle ferie alquante son temporali, alquante repentine, e subite, e alquante sono solenni. Temporali son quelle, che si danno per ricogliere i frutti, e bastano due mesi, per far la ricolta, e la vendemmia, ec. Le repentine ferie, e subite, son quelle, quando lo 'mperadore comanda, o per vettoria, ch'egli ebbe, o quando menasse moglie, o vero, quando gli nascesse un figliuolo. Ma le ferie solenni, o vero festíve, sono alquante precipue feste, cioè 'l Natale del Signore, di Santo Stefano, di San Giovanni, degl'Innocenti, ec.