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3° Edizione
Diz Giu. totali
28926 703 29629 forme
17539 373 17912 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
120) Dizion. 3° Ed. .
TASTARE.
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pag.1667



1) id: 67901f6e4cd34ab58f52df1854e23ec6)
Esempio: Franc. Barb. 246. Per certi, che appostando, Vanno, e ciò, che hai tastando.
121) Dizion. 3° Ed. .
TESTA
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pag.1689



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Esempio: Franc. Barb. 265. Faccia nave in tempesta, E in alto mar sua testa.


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Esempio: Franc. Sacch. Rim. Era da Rubaconte in sulla testa Luis de' Mozzi.


3) id: d8ed3fb1b21245d68fb4b5f496f3972a)
Esempio: M. V. 5. 67. O che il Vicario, che era testa Lucchese, ec. facesse da se cose sconce.


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Definiz: §. Tor la testa altrui: dicesi dell'Infastidire altrui con soverchio strepito, o importunità. Lat. obtundere. E dell'essere infastidito da tal molestia: dicesi Non aver più testa.
122) Dizion. 3° Ed. .
RIMORE
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pag.1372



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Esempio: Franc. Barb. Se pur s'adira tardi, Ne con rimor, ne con parlar villano.


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Esempio: E Franc. Barb. altrove. Tuo popolo a rimore, Rifrena con calore.
123) Dizion. 3° Ed. .
SIONE.
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pag.1533



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Esempio: Franc. Barb. Docum. Am. E se un sion repente Vien, che subitamente Rompe, spezza, e rivolge.


2) id: 6a472206d76c4acf8e5ad2768af4b137)
Esempio: E Annot. Ditir. appresso. Delle vane, e ridicolose superstizioni costumate da' marinari, per tagliare, com'essi dicono, il sione, sarà bello il tacere.
124) Dizion. 3° Ed. .
RAPPRESSARE.
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pag.1324



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Esempio: Franc. Barb. 119. E quei, che vuo' tenere Da se rimoti, non li rappressare.
125) Dizion. 3° Ed. .
TRAVE
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pag.1224, in realtà 1724



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Esempio: Franc. Barb. Da quel che va sì grave, Che' par che porti un trave.
126) Dizion. 3° Ed. .
COSA
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pag.425



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Esempio: Franc. Barb. 355. Chi puote dubitar di lui, che possa Cosa terrena, e grossa.


2) id: 1d722af91fbc404196b49a8a1db5d427)
Esempio: Fiam. 17. Egli è per ogni cosa degno d'essere da qualunque Iddea amato (per ogni conto)


3) id: 979a71d3562c477aa023e312215b534c)
Esempio: E Bocc. Nov. 10. 9. Le quali non solamente non sono da cosa alcuna, ma sono di malvagio sapore (cioè di niuna bontà)
127) Dizion. 3° Ed. .
DEMENTE
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pag.488



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Esempio: Franc. Barb. 195. Se non è come il demente, Ch'erra, o dritto non sente.
128) Dizion. 3° Ed. .
AGGROPPARE.
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pag.49



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Esempio: Franc. Barb. 615. E chi sua lingua aggroppa Per lo corrente parlar, ed inciampa.
129) Dizion. 3° Ed. .
ALLARGARE.
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pag.64



1) id: 2ee3d45740ff4fe2968867cae609366f)
Esempio: Franc. Barb. 74. Che non si dea troppo tosto allargare, In lui troppo onorare.


2) id: f022ef09e7d8412a8dbe7d264114f25c)
Esempio: Dav. Camb. 96. La mercatúra chiama piazza tutto 'l corpo de' negozianti in una Città, ec. quando si dice la piazza ristrignere, o allargare, s'intende esser pochi, o molti danari ne' mercanti da cambiarsi.
130) Dizion. 3° Ed. .
EGENTE
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pag.592



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Esempio: Franc. Barb. 216. Ed infinita gente, Che non che d'altro, ma di pane egente.
131) Dizion. 3° Ed. .
MENOVARE
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pag.1023



1) id: 8594b89ecd1a4c3eb64a98b26f015858)
Esempio: Franc. Barb. 54. Quando una mischia è mossa, Porian chetar, e menovar li mali.


2) id: f3b0d229337042b3bef8d304be8f8354)
Esempio: E Franc. Barb. 89. Ed in tal guisa, chi adiugnerà, E chi menoverà.
132) Dizion. 3° Ed. .
DISCONOSCERE
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pag.535



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Esempio: Franc. Barb. 341. E vie più disconosci L'ovre, che fanno quei, ch'hanno la grazia.
133) Dizion. 3° Ed. .
SOAVE
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pag.1534



1) id: c55f0fc1d4974bfd947a30111dc2cb85)
Esempio: Franc. Barb. Cavalca tosto in piano, Soave nel montano. (Latin. lentè, sensim, pedetentim, placidè)


2) id: 4612dde3f2c4490899a042619e60e90b)
Esempio: E Franc. Barb. altrove. E se poco hai, soave Porta tuo stato, e credi esser non degno. [Lat. leviter, iucundè]
134) Dizion. 3° Ed. .
SUCCHIARE.
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pag.1644



1) id: 42ca043d444a4650bcef293a6b49ba15)
Esempio: Franc. Barb. 276. Che un solo huom la potria Succhiare, e fondaria (qui figuratam.)
135) Dizion. 3° Ed. .
PRO.
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pag.1260



1) id: 8f419a61767846138656cc3f831a9551)
Esempio: Franc. Barb. Non dico, che tu taccia, Se ragion mostri dirne prò, e contra.
136) Dizion. 3° Ed. .
TENDERE.
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pag.1678



1) id: 2892b073c0724bf08593e00515766869)
Esempio: Franc. Barb. 421. Ognun, che tende non piglia, Ma spesso chi vigila più trova.


2) id: f8e8ab21581945bc8b56fa357c40a714)
Esempio: Franc. Barb. 129. Non dee alcun sol tendere a dannare.


3) id: cbf7f3ee016847bfaf4731063bcadee2)
Definiz: §. Tendere l'arco, e Tender l'arco: Fig. Volgere il pensiero, applicar l'animo, tolto da quello affissar l'occhio, che si fa in mirando, ove si vuol trarre, che anche diremmo Porre la mira, o corre la mira.
137) Dizion. 3° Ed. .
CALAMITA
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pag.258



1) id: 143f11357b1f4d46891b90d5ca426a52)
Esempio: Franc. Barb. 257. Nocchier buono, ed usato Ponnese accompagnato; Da quanti addottrinati Di calamíta stanno.
138) Dizion. 3° Ed. .
TAGLIERE, e TAGLIERO.
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pag.1662



1) id: fe7086d09f3c4783953ad9e45af17562)
Esempio: Franc. Barb. Folle è chi prima leva Da se il taglier ancor gli altri mangiando.


2) id: 781936df948a44febb6a54e622f5b2d5)
Esempio: E Franc. Barb. appresso. Ne ben dimora sul taglier lo sale.


3) id: a715085d46b347fcb68e43032396dd02)
Esempio: Franc. Sacch. Grande costume è, stando a un tagliere con un di loro, recasi innanzi una testicciuola, e cominciare a partire.
139) Dizion. 3° Ed. .
PENNA
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pag.1180



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Esempio: Franc. Barb. 55. D'ingrati or vien sermone, Che non è vizio da lasciarlo in penna.


2) id: 79fd931791a24c1c96537345826c92d0)
Esempio: Bern. Orl. 1. 24. 58. Penne, cioè pennacchj da cimieri, A poco a poco uscì fuor della terra.


3) id: a03f4504ad734d9e8b607762707c5939)
Definiz: §. Da penna Pennacchio, che son più penne insieme, che si mettono, o al cappello, o a' cimieri. Lat. crista, conus.