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Diz Giu. totali
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320) Dizion. 4° Ed. .
AFFLIGGITIVO.
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pag.78



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Esempio: Guitt. lett. Come affliggitiva a perdere, e tribulosa.
321) Dizion. 4° Ed. .
BENEFICATORE
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pag.416



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Esempio: Guitt. lett. Ee necessario amare i nostri beneficatori.


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Esempio: E Guitt. lett. appresso: Il santo Dio nostro beneficatore instancabile.
322) Dizion. 4° Ed. .
BENIGNANZA
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pag.417



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Esempio: Guitt. lett. 15. Ma sempre risponde con benignanza.


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Esempio: E Guitt. lett. 19. Tale si ée la benignanza di quei buoni Religiosi.
323) Dizion. 4° Ed. .
APPROVATRICE
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pag.240



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Esempio: Guitt. lett. Averete approvatrice la volontà del superiore.
324) Dizion. 4° Ed. .
AGUGLIOTTO.
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pag.101



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Esempio: Guitt. lett. Come agugliotto non sortito dal nido.
325) Dizion. 4° Ed. .
GOCCIOLAMENTO
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pag.635



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Esempio: M. Aldobr. P. N. 217. Dice il maestro, che tale gocciolamento le tormenta duramente, perocchè allora son elle continuamente molli tra le cosce.
326) Dizion. 4° Ed. .
BALLO
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pag.375



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Esempio: Bocc. g. 2. p. 2. Dopo alcun ballo s'andarono a riposare.


2) id: c6736bc309704223a936d794ba31554d)
Esempio: E Bocc. g. 3. p. 10. E quivi prima sei canzonette cantate, ed alquanti balli fatti ec. andarono a mangiare.


3) id: f84c8c9d40574dd78848f4de904e2dfe)
Esempio: Malm. 2. 65. Quì [dice] fratel mio, noi siam sul curro D'andar a fare un ballo in campo azzurro.
327) Dizion. 4° Ed. .
FERVIDO
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pag.438



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Esempio: Petr. son. 181. E 'n sì fervide rime farmi udire.


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Esempio: Fr. Iac. T. 2. 23. 10. Alle prese vuol venire, Sì ha fervido appetito.
328) Dizion. 4° Ed. .
FIDATO
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pag.451



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Esempio: Petr. son. 237. E 'n dubbia via senza fidata scorta.


2) id: 4a485ab2a28f4834bc622fbed5bdb123)
Esempio: Vinc. Mart. lett. 63. Ma occorrendo, che il presente Amerigo viene a servire V. E. mi è parso, poichè è persona fidata, scrivere, quanto dipoi sopra la commissione datami ho eseguito.
329) Dizion. 4° Ed. .
DEA
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pag.58



1) id: 0a36a86c980e45d2880a8828af81a42f)
Esempio: Petr. son. 270. Che 'n Dee non credev'io regnasse morte.
330) Dizion. 4° Ed. .
ARBUCELLO , e ARBUSCELLO
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pag.247



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Esempio: Petr. son. 117. Coll'arbuscel, che 'n rime orno, e celébro.


2) id: ac511c3e4e4f40979ea6121f82cd0b4f)
Esempio: Cr. 1. 6. 11. Perchè questo arbucello di picciolo nutrimento si contenta.


3) id: 87a03c987c18418d9e322233ecbb62b8)
Esempio: E Cr. 4. 13. 2. Se la vite dee esser formata, come arbucello, sia recata ad un pedale.
331) Dizion. 4° Ed. .
CELEBRARE.
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pag.612



1) id: 340c83cdf19c4523a8751a681ba369cb)
Esempio: Petr. son. 116. Coll'arboscel, che 'n rime orno, e celébro.


2) id: 1061dbe6dbe24ad4a33a5672e2d0c5ad)
Esempio: Fiamm. 1. 23. Pervenni al sacro tempio, nel quale già il solenne uficio ec. si celebrava.


3) id: e39d4b3aec574d26894b0d9e8693122b)
Esempio: G. V. 7. 40. 2. Essendo Arrigo fratello d'Adoardo figliuolo del Re d'Inghilterra in una chiesa alla Messa, e celebrandosi il sacrificio del Corpo di Cristo ec. (così ne' buoni T. a penna)


4) id: b0163075488f4716852c5eca28cf1d47)
Esempio: Maestruzz. 1. 6. Avvegnachè la persona sia contrita, non si può comunicare, se ella non si confessa, se puote avere il prete; ma se egli nol puote avere, allora, se di necessità è di comunicare, o di celebrare per lo scandolo del popolo ec. s'egli ha proponimento di confessarsi più tosto, che potrà, non pecca, se si comunica, o dice messa.


5) id: 07ce3ae733414e3881eefa0d76d89196)
Esempio: Segn. stor. 7. 198. Erano allora gli sposi a mensa, dove le ricchissime, e sontuosissime nozze si celebravano con tanta frequenza di giovani nobili dell'uno, e dell'altro sesso, che era una maraviglia a vedere.


6) id: bea064b649f7446ab16a34d2595a31d7)
Esempio: E Maestruz. 2. 35. Che si farà de' frutti della chiesa del cherico scomunicato? Risponde San Vincenzo; debbono essere assegnati ad alcuno, il quale celebri per lui.


7) id: 97581517d05641dd8b4edb272fcf21e9)
Esempio: Maestruzz. 2. 27. Della festa della Concezione della beata Vergine Maria è da dire, secondo Tommaso, che avvegnachè la Romana Chiesa non la celebri, nondimeno sostiene l'usanza di alquante Chiese, che celebrano questa festa.
332) Dizion. 4° Ed. .
BUCENTORIO, e BUCENTORO
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pag.478



1) id: 40652e72aaee4a15af6e0203d9a6c548)
Esempio: Bellinc. son. 322. Andar parrámmi in bucentoro, e 'n cuccia.
333) Dizion. 4° Ed. .
ESTIMAZIONE.
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pag.318



1) id: a5ead41393f74215871e79caa98e2fa4)
Esempio: Bocc. g. 4. p. 1. Ma io mi trovo della mia estimazione ingannato.


2) id: 11e4d14544504e889f530c18abe46c10)
Esempio: Maestruzz. 2. 13. 2. L'opposito movimento, cioè della disperazione, il quale si conforma alla estimazione falsamente di Dio, è vizioso, e peccato.
334) Dizion. 4° Ed. .
RUGIADOSO
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pag.282



1) id: de42a20cc1ce4cb999566b623a48b64a)
Esempio: Bocc. g. 5. p. 1. Su per le rugiadose erbe ec. diportando s'andò.


2) id: 859c91d3bab74f43b548dcdd20446659)
Esempio: E Bocc. g. 8. p. 1. Primieramente su per le rugiadose erbette andarono.


3) id: 0c6144727f1a4cbd9f6c841de3aba002)
Esempio: Petr. son. 186. Sì vedemmo scurar l'alta bellezza, E tutti rugiadosi gli occhi suoi.


4) id: c655961184604b558d3f59656637dd1d)
Esempio: Bern. Orl. 2. 4. 33. Via se ne va per l'erbe rugiadose.
335) Dizion. 4° Ed. .
SUFFUMIGATO
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pag.806



1) id: b0ba77f79594461b8ced6b2ffa7e011e)
Esempio: Tes. Pov. P. S. cap. 7. Blatte bisanzie suffumigate, ovvero bevute, curan l'epilentico.
336) Dizion. 4° Ed. .
SNATURATO
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pag.553



1) id: fe3033fb66274eb9a22e7d119e85bb31)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 136. Ancora vale contra allo snaturato appetito delle femmine incinte, che mangiano carboni, e altre cose.
337) Dizion. 4° Ed. .
FRONDITO
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pag.534



1) id: 2df467ec303045b9bb04e1fb1b5d1f0a)
Esempio: Rim. ant. P. N. Rinald. d'Aquin. Infra la primavera, Che vien presente, Frescamente così frondita, Ciascuno invita, d'aver gioia interna.
338) Dizion. 4° Ed. .
DIAGENGIOVO
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pag.89



1) id: 1512fe80e3e64b04ac88cf1663fb340d)
Esempio: M. Aldobr. P. N. 78. Usare questi lattovarj, cioè diacimino, diatriompipereon, diagengiovo, diarodon ec. e tutti gli altri caldi lattovarj.
339) Dizion. 4° Ed. .
MULIACA
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pag.305



1) id: e3981055909945a1a7191e7a151689b9)
Esempio: M. Aldobr. B. V. E siccome di mangiare concorde melloni, lumíe, e muliache (il T. di P. N. ha umiliache)