Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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300) Dizion. 4° Ed. .
MATERNO
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pag.183

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Esempio:

Petr. cap. 10. Il qual seco venía dal matern'alvo.

301) Dizion. 4° Ed. .
MACCHIATO
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pag.107

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Esempio:

Petr. cap. 3. Che tutti siam macchiati d'una pece.

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Esempio:

Serd. stor. 1. 21. La cosa era aiutata da molti macchiati della medesima pece.

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Esempio:

Menz. rim. 1. 312. Che mai vuol dir quella macchiata pelle, Di cui porti, o gran Pane, il fianco cinto?

302) Dizion. 4° Ed. .
PITTURA
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pag.636

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Esempio:

Petr. cap. 4. Quasi lunga pittura in tempo breve.

303) Dizion. 4° Ed. .
ROBUSTO
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pag.256

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Esempio:

Petr. cap. 9. Cingean costu' i suoi dodici robusti.

304) Dizion. 4° Ed. .
COMERE
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pag.714

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Esempio:

Petr. cap. 11. Quattro cavai con tanto studio como.

305) Dizion. 4° Ed. .
ASSALTARE
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pag.294

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Esempio:

Petr. cap. 13. E quel che prima Affrica assalta.

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Esempio:

Ninf. Fies. E qual fanno le pure gallinelle, Quand'elle son dalla volpe assaltate.

306) Dizion. 4° Ed. .
MEMORABILE
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pag.201

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Esempio:

Petr. cap. 5. La gran vendetta, e memorabil feo.

307) Dizion. 4° Ed. .
UNIVERSO
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pag.311

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Esempio:

Petr. cap. 6. E indi regge, e tempra l'universo.

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Esempio:

Sen. Pist. 100. Finalmente egli abbonda ne' detti, ed è magnifico nell'universo.

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Esempio:

E Dan. Par. 1. La gloria di colui, che tutto muove, Per l'universo penetra, e risplende.

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Esempio:

Maestruzz. 2. 7. 3. Sozza è ogni parte, la quale non è congruente al suo universo.

308) Dizion. 4° Ed. .
BRIGA
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pag.468

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Esempio:

Petr. cap. 13. Alessandro, che al mondo briga diè.

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Esempio:

Amm. ant. 1. 1. 11. Briga grande hanno insieme bellezza, e onestà.

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Esempio:

Segn. stor. 1. 22. Dandogl'i danari la città avrebbe avuta manco briga, e manco spesa, e manco querela.

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Esempio:

Tes. Br. 1. 29. Questo Federigo Imperadore regnò quarantatrè anni, e nel suo imperio fece briga colla santa Chiesa.

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Esempio:

E Dan. Par. 12. E vinse in campo la sua civil briga.

309) Dizion. 4° Ed. .
BISBIGLIO, e BISBIGLÍO
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pag.436

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Esempio:

Petr. cap. 8. Io era intento al nobile bisbiglio.

310) Dizion. 4° Ed. .
TRASTULLO
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pag.140

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Esempio:

Petr. cap. 4. Compagni d'alto ingegno, e da trastullo.

311) Dizion. 4° Ed. .
ADOTTARE.
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pag.66

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Esempio:

Petr. cap. 13. Che facea d'adottare ancora il meglio.

312) Dizion. 4° Ed. .
AFFERRARE.
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pag.74

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Esempio:

Petr. cap. 4. Eranvi quei, ch'Amor sì lieve afferra.

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Esempio:

Salv. Granch. 1. 1. Ora afferr'io.

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Esempio:

Ambr. Cof. 3. 1. Tu non afferri bene il punto.

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 2. 271. Con esse (galee) afferrò a Cirno.

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Esempio:

M. V. 2. 59. Trovandole serrate, e bene in concio, non le investirono, e non si afferrarono con loro.

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Esempio:

Bern. Orl. 2. 3. 7. Se solo un tratto a suo modo l'afferra, Fesso in due pezzi lo difende in terra.

313) Dizion. 4° Ed. .
ANTIVEDUTO
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pag.215

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Esempio:

Petr. cap. 11. Che piaga antiveduta, assai men duole.

314) Dizion. 4° Ed. .
ESTRANIO.
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pag.319

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Esempio:

Petr. canz. 4. 4. Mercè chiamando con estrania voce.

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Esempio:

Cr. 1. 4. 3. Il loto la mondifica, e la disvizia da ogni estranio mischiamento.

315) Dizion. 4° Ed. .
DUE, e DUO
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pag.256

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Esempio:

Petr. canz. 4. 3. Diventar due radici sovra l'onde.

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Esempio:

Petr. son. 119. Ma pur, come suol far, tra due mi tiene.

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Esempio:

E Petr. son. 47. Ov'io fu' giunto Da duo begli occhi, che legato m'hanno.

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Esempio:

E Petr. 42. 1. Una fiera m'apparve ec. Cacciata da duo veltri, un nero, un bianco.

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Esempio:

E N. ant. nov. 25. Venne a lui un borghese, e domandolli dieci marchi in prestanza, e offerselline duo marchi di guadagno.

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Esempio:

Fir. Trin. 1. 2. Buon per Dio! e questo perchè? D. Perchè le due non fan le tre.

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Esempio:

Bern. Orl. 1. 24. 2. Che dal tempo d'Orlando in quà più dui Posson, ch'un, che non abbia aiuto altrui.

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Esempio:

E Ber. Orl. 2. 20. 57. Di poi che alquanto fu stato infra dui, O di partirsi, o d'andar seguitando, Rispose arditamente ec.

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Esempio:

Tac. Dav. stor. 2. 297. Ordeonio Flacco avea da fare per sospetti de' Batavi, Vezio Bolavo per non quitar mai la Brettagna, e l'uno, e l'altro stava intra due, nè Spagna era sollecita ec.

316) Dizion. 4° Ed. .
INFRA
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pag.824

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Esempio:

Petr. canz. 27. 3. Già terra infra le pietre.

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Esempio:

E Petr. st. 6. Potresti arditamente Uscir del bosco, e gire infra la gente.

317) Dizion. 4° Ed. .
GIÙ,
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pag.617

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Esempio:

Petr. canz. 3. 5. O torni giù nell'amorosa selva.

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Esempio:

E Petr. 6. 7. Quando il bel parto giù nel mondo scorse.

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Esempio:

Petr. canz. 29. 7. Al passar questa valle Piacciavi porre giù l'odio, e lo sdegno.

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Esempio:

Red. lett. 1. 191. E' bisogna, che costoro sieno dell'opinione di Platone, il quale lasciò scritto, che il nostro mangiare andava giù per l'esofago nello stomaco, ed il nostro bere giù per l'aspera arteria ne' polmoni.

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Esempio:

Boez. Varch. 3. 1. Le cose, che restano a dirsi, sono di maniera, che messe in bocca, e assaggiate così un poco pare, che pungano, e siano aspre alquanto, ma ingoiate, e mandate giù divengono dolci, e soavi.

318) Dizion. 4° Ed. .
SALMA
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pag.304

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Esempio:

Petr. canz. 39. 4. Con faticosa, e dilettevol salma.

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Esempio:

E Petr. cap. 5. Mille, e mille famose, e care salme Torre gli vidi (cioè: spoglie)

319) Dizion. 4° Ed. .
MUOVERE
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pag.308

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Esempio:

Petr. canz. 9. 3. Muove la schiera sua soavemente.

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Esempio:

Petr. canz. 5. 8. Or muovi, non smarrir l'altre compagne.

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Esempio:

E Petr. canz. 47. 1. Mi mossi, e vengo sol per consolarti.

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Esempio:

E Petr. canz. 38. 1. Sì dolcemente i pensier dentro all'alma Muover mi sento.

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Esempio:

E Petr. 277. Che de' be' rami mai non mosser fronda.

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Esempio:

E Petr. 38. 1. L'aura Al tempo nuovo suol muovere i fiori (cioè: aprire)

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Esempio:

E Petr. son. 35. Per quella, ch'alcun tempo mosse in vano I suoi sospiri.

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Esempio:

Petr. son. 169. D'un bel chiaro, e pulito, e vivo ghiaccio Muove la fiamma, che m'incende, e strugge.

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Esempio:

E Petr. 11. 2. Non spero, che giammai dal primo sonno Muova la testa, per chiamar ch'uom faccia.

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Esempio:

Bocc. canz. 5. 1. Amor, la vaga luce, Che muove da' begli occhi di costei, Servo m'ha fatto.

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Esempio:

M. V. 1. 65. I soldati mossono quistione, come appresso diviseremo.

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Esempio:

Bocc. nov. 7. 1. Mosse la piacevolezza d'Emilia, e la sua novella Reina, e ciascun altro a ridere.

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Esempio:

Bocc. nov. 96. 2. Quello, che egli cavallerescamente operasse, in nulla movendo il suo onore. v. i Dep. Decam. 130.

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Esempio:

Dittam. 2. 12. Onde con quanto amor può figliuol caro Alla sua dolce madre muover prieghi ec.

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Esempio:

Tass. Ger. 5. 52. Scorrer l'Egitto, e penetrar sin dove Fuor d'incognito fonte il Nilo muore.

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Esempio:

Lor. Med. canz. 50. 4. Dice, che vuol comperare Tutte bestie, ch'abbian mosso.

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Esempio:

Red. cons. 1. 208. Quando questa medicina avrà cominciato a muovere il corpo una, o due volte, si contenterà V. Sig. di bevere una libbra, e mezzo d'acqua d'orzo.

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Esempio:

Bern. rim. 1. 97. Un povero giubbon, che porta in dosso, Che 'l sudor fatto ha bigio in gual di rosso, E mai non se l'ha mosso Da sedici anni in quà, ch'e' se lo fece.

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Esempio:

Amm. ant.11. 2. 2. Insegnare è cosa di necessità, dilettare è cosa di suavità, ma muovere è di vittoria.

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Esempio:

E Bocc. nov. 38. 12. Sentendo, ch'egli non si movea ec. cognobbe, ch'egli era morto.

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Esempio:

G. V. 11. 29. 2. Tornò al servigio di messer Mastin della Scala, onde s'era mosso (cioè: partito)

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Esempio:

Tac. Dav. stor. 2. 273. Il qual Po a certi Batavi, e d'oltre Reno mosse vaghezza di passarlo drimpetto Piacenza.

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