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4° Edizione
Diz Giu. totali
109755 3430 113185 forme
82133 2089 84222 occorrenze
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220) Dizion. 4° Ed. .
ASSAGGIO
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pag.293



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Esempio: Fr. Giord. Pred. Salv. E però i santi uomini in questa città hanno già un assaggio, una parte, un ramo di quella gloria.
221) Dizion. 4° Ed. .
CONSONANTE
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pag.777



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Esempio: Salv. Avvertim. 1. 3. 1. 8. Sedici restano le consonanti nella vista della scrittura, ma i lor suoni fieno almeno venticinque. Di queste consonanti alcune, come si è detto, si chiamano semivocali ec.
222) Dizion. 4° Ed. .
ESEMPLARE.
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pag.306



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Esempio: Salv. Granch. 1. 2. Chi trovi Tu in tutta Firenze, che non m'abbia, Da due, o tre miei segretarj in fuori, Per un'anima santa, e non mi tenga Per una donna esemplare?
223) Dizion. 4° Ed. .
BOCCACCEVOLE
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pag.442



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Esempio: Salv. Avvert. 1. 2. 5. E se motteggiar vogliono alcuni di lor professione, o qualunque altro, che detti nel volgar nostro, dicono: egli è bembesco, egli scrive alla boccaccevole, egli è troppo affettato.
224) Dizion. 4° Ed. .
USSO.
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pag.343



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Esempio: Salv. avvert. 1. 2. 14. Quasi il portarli (gli usatti) fosse cosa da usse, che vivono alla foresta, e quindi, cioè da usse, che più comunemente si chiamano zingane, venisse lor quel nome.


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Esempio: Bern. rim. 1. 3. Poi fu mantello almanco di tre usse.


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Esempio: Ciriff. Calv. 3. 98. Degli Arbi, che nè zingani, nè ussi Non sono al camuffar sì pronti, e destri, To' qual tu vuoi.
225) Dizion. 4° Ed. .
DISAVVENENTEZZA
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pag.156



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Esempio: Salv. Avvert. 1. 1. 14. Non solamente non disavvenentezza, o difficultà, ma leggiadría, e agevolezza ci par Che rechi a questa clausula la replica del verbo, significato con due voci diverse.
226) Dizion. 4° Ed. .
SALISCENDO, e SALISCENDI
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pag.304



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Esempio: Salv. Spin. 5. 9. Alzando Madonna Fulvia il saliscendo così un poco per trarla dentro, fu da gente di fuori sbattuta, e spalancata questa porta con una spinta, ed entrato in casa.
227) Dizion. 4° Ed. .
STARNAZZARE
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pag.731



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Esempio: Salv. Avvert. 1. 2. 14. Parimente lo starnazzare, ch'è formato da starna, non pur di questo, ma dicesi egualmente di ciascun altro uccello, e non fa forza, se da principio fu metafora, o no.


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Esempio: Buon. Fier. 1. 4. 8. Assaltan le botteghe, mangian, beono Saccheggiatori, e ciò, che c'è starnazzano.
228) Dizion. 4° Ed. .
COMA
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pag.707



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Esempio: Salv. Oraz. Quante volte per ammendare un luogo ec. una parola, una lettera, un accento, una coma in uno scrittore, si mise egli a leggere i libri interi?
229) Dizion. 4° Ed. .
STRASCICO.
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pag.769



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Esempio: Salv. Granch. 2. 2. Cappello, ed un paio di borzacchini Avrò io; pelliccia, che sia 'l caso, No, s'io non l'accattassi, che le mie Son, come dire, da gottosi, larghe, Gravi, ed hanno, si può dir, lo strascico.


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Esempio: Malm. 1. 59. E paion con la spada in su le polpe Un, che faccia lo strascico alla volpe.
230) Dizion. 4° Ed. .
COLLISIONE
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pag.699



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Esempio: Infar. 2. 358. Collisione è tutto il contrario, cioè concorso, affronto, e percuotimento.


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Esempio: Car. lett. 2. 113. Di questi luoghi ce ne troverete assai, dove la collisione (chiamandole pur latinamente) parrà forse viziosa.
231) Dizion. 4° Ed. .
RAFFINAMENTO.
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pag.42



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Esempio: Salv. Avvertim. 1. 2. 19. Ma non si sdegnino per Dio i presenti uomini della nostra città, non d'imparare dalli starni, ma solamente di ripigliar dagli avoli, non dico tutto il linguaggio, ma un cotal raffinamento dell'idioma loro.


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Esempio: Salvin. disc. 2. 372. I moderni hanno talora qualche raffinamento dall'arte.
232) Dizion. 4° Ed. .
ELETTIVO.
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pag.275



1) id: 0522ece6c3324436bedd499d66652553)
Esempio: Salv. dial. Amic. 44. Due sono similmente l'amicizie più strette, la naturale, la quale noi diciamo affinità ec. e la elettiva, per dir così, della quale ha da esser principalmente il nostro ragionamento.
233) Dizion. 4° Ed. .
AMMIRATORE.
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pag.159



1) id: 1aa9b453bc0442c98620f46c2f9736df)
Esempio: Buon. Fier. 3. 4. 2. Delle cose mutate ammiratore.
234) Dizion. 4° Ed. .
APPASSITO
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pag.227



1) id: dbe8844c5f82421881ad95b98a541643)
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 4. Secche, alide, appassite, trasparenti.
235) Dizion. 4° Ed. .
COLLETTIVO
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pag.698



1) id: 7c4151b17c4e425497344343289584fb)
Definiz: Add. Termine grammaticale; e dicesi di Que' nomi, che sendo generici, comprendon sotto di loro molti individui, come città, popolo, e simili; e nella nostra lingua, come in alcun'altra, benchè posti nel singolare, s'accordano anche, e reggono il plurale. v. Salv. avvert. 2. 1. 2.
236) Dizion. 4° Ed. .
DIGNITOSO
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pag.112



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Esempio: Fr. Giord. Salv. Pred. 18. Il Papa quando consacra, sì vi sono molti vescovi, e nullo dee tenere in capo corona di gemme, ma feriali; solo il Papa tiene corona dignitosa.


2) id: 981beff9388b4c97a16b4056a2d3870f)
Esempio: Dant. Purg. 3. Ei mi parea da se stesso rimorso, O dignitosa coscienza, e netta, Come t'è picciol fallo amaro morso!
237) Dizion. 4° Ed. .
ADOPRARE.
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pag.66



1) id: 48383a27880a4f62bad2146000684cb2)
Esempio: Salv. Avvert. 1. 2. 15. Adoprare, sgombrare, temprare ec. per adoperare, sgomberare, temperare ec. si lasciano il più al verso, e solo ad alcuni tempi opportuni, che c'insegnano i maestri del ben parlare; ma rade volte son messi in opera dal favellare sciolto.
238) Dizion. 4° Ed. .
DECAMERONE
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pag.60



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Esempio: Salv. Avvert. 1. 1. 13. Quanto al nome Decameron, egli si legge tredici volte nel libro del Mannelli, e sempre nella stessa guisa Decameron ec. per la qual cosa si può tener per fermo, che il vocabolo Decamerone ec.
239) Dizion. 4° Ed. .
ACCENTO.
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pag.26



1) id: 1964abfe07cb4a369f71fc051e23878f)
Definiz: Quella posa, che si fa nel pronunziar la parola, più in su una sillaba, che in sull'altre: e dicesi ancora a quella picciola linea, che dinota tal posa. Lat. accentus. Gr. προσωδία. v. Salv. Avvert. pr. vol.


2) id: df7ed9ee0e874bf7ac19dd5a8430e377)
Esempio: Buon. Fier. 1. 1. 2. Tal ch'un accento, Un titolo d'un i non mi s'occulti.


3) id: 6f3856717a9948a0844f027382976c42)
Esempio: Dant. Inf. 3. Parole di dolore, accenti d'ira.