Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 4° Ed. .
BELLO
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BELLO.
Definiz: Add. Ben proporzionato, Che ha in ogni sua parte la debita corrispondenza. Lat. pulcher, formosus. Gr. καλός.
Esempio: Dant. Inf. 1. E donna mi chiamò cortese, e bella.
Esempio: E Dan. Purg. 27. Ell'è de' suoi begli occhi veder vaga.
Esempio: E Conv. 61. Quella cosa dice l'uomo essere bella, cui le parti debitamente rispondono.
Esempio: Petr. son. 4. Onde sì bella donna al mondo nacque.
Esempio: E Petr. 9. In me movendo de' begli occhi i rai, Cria d'amor pensieri ec.
Esempio: E Petr. 60. E voglio anzi un sepolcro bello, e bianco, Che 'l vostro nome a mio danno si scriva.
Esempio: Nov. ant. 2. 1. A questo signore fu presentato delle parti di Spagna un nobil destriere di gran podere, e di bella guisa.
Esempio: E N. ant. Nov. 61. 4. Si incominciaro a vantare ec. chi di bello castello, chi di bello astore, chi di bella ventura, e 'l cavaliere non si potè tenere, che non si vantasse, che avea così bella dama.
Esempio: Bocc. Introd. 29. Savia ciascuna, e di sangue nobile, e bella di forma.
Esempio: E Bocc. 54. Li giovani insieme colle belle donne ragionando dilettevoli cose.
Esempio: E Bocc. nov. 15. 6. Tutto postosi mente, e parendogli essere un bel fante della persona, s'avvisò ec.
Esempio: E Bocc. nov. 52. 7. Laváti quattro bicchieri belli, e nuovi ec. diligentemente, diè bere a Mess. Geri, ed a' compagni.
Esempio: E Amet. 15. E di tortole ho preso una nidiata Le più belle del mondo piccoline.
Esempio: E Amet. 52. Dafne sempre portante Le verdi foglie, era tenuta bella.
Esempio: G. V. 9. 65. 3. Filippo ec. per disdetto della sua, che l'amava molto, la si ritolse per buona, e per bella (cioè: senza magagna, e difetto)
Esempio: Bern. Orl. 1. 6. 68. La gente è tanto bella, egregia, e magna, Che far non se ne può descrizione.
Definiz: §. I. E dicesi per un certo modo di cattar benevolenza.
Esempio: Pass. 42. Porgimi la mano tua, bel maestro.
Esempio: Nov. ant. 80. 1. Be' signori, i Greci n'hanno fatta grande onta.
Esempio: Tes. Br. 1. 1. Lo darò io a te, bel dolce amico, che tu ne se' ben degno secondo lo mio giudicamento.
Esempio: Teseid. 3. E ringraziollo del perfetto onore, E poi gli disse, bell'amico, quando ec.
Esempio: E Teseid. 5. O bell'amico molto da lodare.
Definiz: §. II. Per Bene in assetto, Ordinato, Bene in ordine. Lat. benè instructus, promtus. Gr. εὔτακτος.
Esempio: Bocc. nov. 17. 34. Prestamente congregò una bella, e grande, e poderosa oste ec. furono Costantino suo figliuolo, e Manovello suo nipote, con bella, e con gran gente.
Esempio: G. V. 10. 157. 2. E trovarsi i Fiorentini da cento in arme a cavallo, coverti, molto bella gente.
Definiz: §. III. Per Vago, Grazioso, Acconcio. Lat. venustus, egregius. Gr. καλός.
Esempio: Bocc. nov. 12. 13. Costumato, piacevole, e di bella maniera ec. udendo il suo parlare bello, e ordinato.
Esempio: E Bocc. nov. 50. 15. Ecco belle cose, ecco santa, e buona donna, che costei dee essere.
Esempio: E Bocc. nov. 67. 2. Là dove egli assai di be' costumi, e di buone cose aveva apprese.
Esempio: Dant. Inf. 1. Lo bello stile, che m'ha fatto onore.
Esempio: E Dan. Purg. 8. Nullo bel salutar tra noi si tacque.
Esempio: Petr. canz. 5. 5. Fur mai cagion sì belle, o sì leggiadre.
Definiz: §. IV. Per Sontuoso, Lauto. Lat. lautus, opiparè apparatus, sumptuosus.
Esempio: Bocc. nov. 17. 15. Fece una sera, per modo di solenne festa, una bella cena.
Esempio: E Bocc. nov. 79. 26. Cominciógli a dare le più belle cene, e i più begli desinari del mondo.
Definiz: §. V. Per Grande. Lat. ingens. Gr. μέγας.
Esempio: Bocc. nov. 72. 16. Per bella paura, entro col mosto, e colle castagne calde, si rappattumò con lui.
Esempio: Cron. Morell. E più, che il siepe, per bella paura ec. gittò le bandiere del Comune in terra giù ne' fossi.
Definiz: §. VI. Per Frizzante, Acuto. Lat. argutus.
Esempio: Bocc. nov. 5. 2. Mi piace noi essere entrati a dimostrare colle novelle, quanta sia la forza delle belle, e pronte risposte.
Esempio: Nov. ant. pr. Facciamo quì memoria ec. di belli risponsi, e di belle valentíe.
Definiz: §. VII. Dicesi anche Di bel dì, o Di bel mezzo dì, e simili; e vale Nel colmo del mezzo dì ec. Lat. in ipsâ meridie.
Esempio: Sen. Pist. Noi abbiamo paura di bel díe, siccome i fanciulli dottano le tenebre.
Esempio: Lucan. Pompeo pensò di partirsi, e non furtivamente, anzi di bel mezzo dì.
Esempio: Fir. As. 264. E preso ad un tratto partito della vergogna, di bella mezza notte itosene al letto della padrona ec.
Esempio: Sen. ben. Varch. 5. 6. Se avesse un Re, il quale di bel mezzo giorno non vedeva lume, a i segreti della natura ricever voluto.
Esempio: Serd. stor. Ind. 14. 569. Di bella mezza notte ec. lo menarono nel principal tempio di Maometto.
Definiz: §. VIII. Trovasi anche Un bel mattino, e vale Una giornata chiara; e talora vale semplicemente Una mattina.
Esempio: Teseid. 3. Un bel mattin, ch'ella si fu levata.
Esempio: E Teseid. 4. Un bel mattin nel venir degli albori.
Definiz: §. IX. Per Piacevole, Buono. Lat. iucundus. Gr. ἡδύς.
Esempio: Bocc. nov. 79. 5. Cominciò ad aver di lui il più bel tempo del mondo.
Esempio: Dant. Par. 15. A così riposato, a così bello Viver di cittadini.
Esempio: Bern. Orl. 3. 7. 3. Voi preti, che vi date così bello Tempo, guardate di non v'ingannare.
Definiz: §. X. Talora aggiugne forza, e espressione.
Esempio: Bocc. nov. 19. 3. Per belle scritte di lor mano s'obbligarono l'uno all'altro ec.
Esempio: E Bocc. nov. 80. 20. Le portò cinquecento be' fiorin d'oro.
Esempio: Cas. rim. burl. Quando alcun punto v'attizza, Voi v'adirate, come un bel soldato.
Definiz: §. XI. E per Ironía: Io ho la tal cosa bella aver la tal cosa bella, vale Io non l'ho.
Esempio: Fir. Trin. Io ho i clientoli belli.
Definiz: §. XII. Bell'e fatto, e simili, dicesi Delle cose subito, che ell'hanno ricevuta la lor perfezione, che elle son finite. Lat. absolutus, perfectus.
Esempio: Bocc. nov. 73. 7. E sappi, che chi facesse le macini bell'e fatte, legare in anella, prima ch'elle si forassero ec.
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. I signori del mondo gli truovano bell'e fatti.
Esempio: Malm. 3. 14. Ha bell'e ritto quivi il suo scrittoio, Sicchè lo trova presto ec.
Definiz: §. XIII. Far bella la piazza, la festa, la contrada, e simili, dicesi quando con checchè sia, per lo più improprio, si dà materia di discorso, o di far correre il popolo.
Esempio: Bern. Orl. 3. 3. 23. Ad Orrilo rivolto il va affrontare, Un'altra volta fan bella la piazza.
Definiz: §. XIV. Diciamo Andare alle belle, e vale Andare a' versi, Compiacere, Abbellare. Lat. obsequi, obsecundare. Gr. ἀνδάνειν σθυμῷ θυμῷ.
Esempio: Gell. Sport. E massimamente di quelle, che non vogliono ir loro alle belle, come fo io.
Definiz: §. XV. Fare il bello, vale Paoneggiarsi, e Far mostra di se; onde Fare il bello in piazza, o simili, dicesi di chi ciò fa in luoghi pubblici. Lat. se ostentare. Gr. καλλωπίζεσθαι.
Definiz: §. XVI. Farsi bello di checchè sia; dicesi del Far mostra delle cose sue, e anche dell'Attribuire a se l'altrui laudevoli opere. Lat. sibi arrogare. Gr. ἀπονέμειν ἑαυτῷ τιμήν.
Esempio: Tac. Dav. ann. 2. 44. Per li costui consigli s'è fatto ogni bene, e non di quell'animale d'Arminio, che se ne fa bello.
Esempio: E Tac. Dav. ann. 3. 73. Ma se e' vogliono far belli se dello sgridare i vizj, e muover odj, per addossarli a me ec.
Esempio: E Tac. Dav. ann. 6. 133. E della cosa apparata, per trovata, fattisi belli ec.
Esempio: E vit. Agr. 394. Nè Agricola si fe mai bello de' fatti d'altri.
Esempio: Bern. Orl. 2. 22. 1. Ma quel, che ruba la riputazione, E dell'altrui fatiche se fa bello.
Definiz: §. XVII. Dicesi in proverb. Non è bello quel che è bello, ma quel, che piace.
Esempio: Fir. Trin. 1. 2. Non è bello quel che è bello, ma quel che piace.