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Dizion. 5° Ed. .
CARO.
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pag.592
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CARO. Definiz: | Add. Detto di persona, vale Teneramente amato, sia per spontanea affezione, sia per pregi che uno abbia. |
Dal lat. carus. – Esempio: | Dant. Parad. 11: Ai frati suoi, sì com'a giuste erede, Raccomandò la sua donna più cara, E comandò che l'amassero a fede (qui in locuz. figur.). | Esempio: | Petr. Rim. 1, 16: E dalla famigliuola sbigottita, Che vede il caro padre venir manco. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 37, 20: Che sì casta mogliere e a te sì cara Canti l'eterno onor che ti si debbe. | Esempio: | E Ar. Cinq. Cant. 1, 37: Qual nelle case attonite avvien, quando Mariti o figli o più cari parenti Si veggon travagliar nell'ore estreme. |
Esempio: | Car. Eneid. 12, 1038: E chi mi resta Di lui più fido e più caro compagno? |
Esempio: | Tass. Gerus. 8, 24: Voi chiamo in testimonio, o del mio caro Signor sangue ben sparso e nobil ossa. |
Definiz: | § I. E figuratam. riferito anche agli animali, e alle cose inanimate. – |
Esempio: | Sannazz. Arcad. 48: I quali [alberi] dalle care viti amati, dimorano continuamente con quelle in graziosi abbracciari. |
Definiz: | § II. Caro dicesi anche, così nel fisico come nel morale, di tutto ciò che si riferisce a persona comecchessia amata. – |
Esempio: | Dant. Inf. 15: Chè in la mente m'è fitta, ed or mi accuora La cara e buona imagine paterna Di voi. |
Esempio: | E Dant. Inf. 23: Mi partii Dietro alle poste delle care piante. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 6: Il suo caro nome, Che sona nel mio cor sì dolcemente. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 57: Va sempre affissa al caro fianco. | Esempio: | E Tass. Gerus. 16, 53: Tra le care memorie ed onorate Mi sarai nelle gioie e negli affanni. |
Esempio: | Fosc. Poes. 168: Fiorir sul caro viso Veggo la rosa; tornano I grandi occhi al sorriso. |
Definiz: | § III. E per Gradevole, Accetto. – | Esempio: | Dant. Purg. 23: Tant'è a Dio più cara e più diletta La vedovella mia che tanto amai, Quanto in bene operar è più soletta. | Esempio: | E Dant. Purg. 30: Quando di carne a spirto era salita, E bellezza e virtù cresciuta m'era, Fu' io a lui men cara e men gradita. | Esempio: | Tass. Lett. 3, 132: Sopra tutte queste virtù, le quali il facevan caro ai prencipi,.... erano quelle che gli acquistavano la grazia d'Iddio. | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 90: Ad uomo, come lui, di professione letterato, e per ciò caro a' Mandarini,.... si dovea l'abitare in città. | Esempio: | Segner. Pred. 23: Quando fu scorto ch'egli [Lazzaro] era a Cristo sì caro. |
Definiz: | § IV. E per Grazioso, Gentile, Amabile; detto tanto di persona quanto di cosa, ed usato assolutam. – | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 93: Reputiamci non men care che tutte l'altre? | Esempio: | E Bocc. Decam. 1, 100: Non che a noi, ma a molto più belle e più care che noi non siamo. |
Esempio: | E Bocc. Decam. 2, 84: Credendosi in uno onestissimo luogo andare, e ad una cara donna. |
Esempio: | Libr. Viagg.: Ed era morta la moglie, che era molto cara e buona donna. |
Definiz: | § V. E detto di cose e di fatti, così nel fisico come nel morale, significa Grato, Giocondo, Pregiato. – |
Esempio: | Dant. Purg. 1: Libertà vo cercando, che è sì cara Come sa chi per lei vita rifiuta. | Esempio: | Petr. Rim. 2, 36: S'io avessi pensato, che sì care Fossin le voci de' sospir miei in rima ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 1, 34: Poi ch'alle dimostranze umili e care D'amor, d'ubbidienza ebbe risposto ec. | Esempio: | E Tass. Gerus. 1, 71: Non è sì grato a i caldi giorni il tuono, Che speranza di pioggia al mondo apporte, Come fu caro alle feroci genti L'altero suon de' bellici instrumenti. | Esempio: | E Tass. Gerus. 9, 36: Con tutto ciò nulla sarebbe a lui, Senza perder sè stesso, il vincer caro. |
Definiz: | § VI. In locuzione poetica dicesi Caro a Marte, per Belligero; Caro alle Muse, per Dotato di poetica ispirazione; Paese caro a Cerere, a Bacco, per Paese assai fertile di frumento, di vino; e altre simili maniere. |
Definiz: | § VII. Caro, in forza di Sost., vale Persona amata; e al plurale, I cari, con l'aggiunta per lo più d'un adiettivo possessivo, diconsi Tutte le persone più teneramente dilette, come i parenti, gli amici ec. – |
Esempio: | Petr. Rim. 2, 151: Così questa mia cara a morte venne. | Esempio: | Adr. M. Plut. Opusc. 1, 390: S'esamini qual de' nostri detti e fatti, o qual parola ed azione de' nostri cari ed amici porse la somiglianza, e 'l verosimile a tal calunnia. | Esempio: | Tass. Gerus. 16, 35: Sospettò prima e si fu poscia accorta Ch'era il suo caro al dipartirsi accinto. | Esempio: | Dav. Tac. 2, 276: È ben capace che egli può accumulare, e donare agli altri cari suoi. |
Definiz: | § VIII. E pure in forza di Sost., vale Ciò che è caro, piacente. – | Esempio: | Tass. Gerus. 16, 9: E quel che 'l bello e 'l caro accresce all'opre, L'arte che tutto fa, nulla si scopre. |
Definiz: | § IX. Aver caro, detto di persona, vale Amare, Avere in affezione. – | Esempio: | Dant. Purg. 26: Dimmi: che è cagion perchè dimostri, Nel dire e nel guardar d'avermi caro? | Esempio: | E Dant. Purg. 29: L'un si mostrava alcun de' famigliari Di quel sommo Ippocrate, che natura Agli animali fe' ch'ell'ha più cari. | Esempio: | Bocc. Laber. 192: Le indovine sono da loro usitate, chiamate, avute care, e in tutte le loro opportunità.... sono abbondevolmente sovvenute. | Esempio: | Scarp. Serm. S. Ag. 5: E se tra voi è venuto alcuno,.... non debba però essere trattato peggio, anzi ne dovete lodare Iddio;.... e però ne dovete essere più umili, e avere lui più caro. | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 32: Così nè essi parrebbono discortesi, ricacciando un ospite sì ben accolto e veduto, nè offenderebbono gli animi de' letterati che sì caro l'aveano. | Esempio: | E Bart. D. Cin. 2, 88: Gli si fecero incontro a riceverlo con quelle maggior cerimonie che sogliano a' gran personaggi, e sembianti, e in abbondanza parole, d'averlo mirabilmente caro. |
Definiz: | § X. E detto di cosa, vale Tenere in molto pregio; e se parlisi di cosa che ci sia offerta o donata, Ricevere volentieri, Gradire. – | Esempio: | Comp. Din. Cron. 21: Rispose, gli avea cari [i danari]: e molto gli guardò, e non li volle. | Esempio: | Dant. Inf. 27: Però son duo le chiavi Che il mio antecessor non ebbe care. | Esempio: | Bocc. Decam. 1, 107: Per quanto egli avrà cara la nostra grazia, vogliamo e comandiamo che ec. | Esempio: | E Bocc. Filoc. 1, 162: Caro figliuolo mio, non schifare gli ammaestramenti di me vecchio; ma siccome nell'altre cose li hai avuti cari e servatili, così fa' che in questa maggiormente gli abbi e osservi. | Esempio: | Machiav. Princ. Ded. 1: Sogliono il più delle volte coloro che desiderano acquistare grazia appresso un principe, farsegli incontro con quelle cose, che infra le loro abbiano più care. | Esempio: | Bern. Orl. 6, 24: Ed hai più il corpo, che l'anima, caro. |
Esempio: | Cellin. Vit. 148: Allora e' disse che aveva ben caro il diamante. |
Esempio: | Ricc. S. Cat. Lett. 187: Della cella non so che dirmi:... suor Fede Vittoria l'ha cara piccola. |
Definiz: | § XI. Aver caro, ed anche Avere a caro, vale Aver piacere, Esser contento, sodisfatto. – | Esempio: | Bocc. Decam. 4, 159: Figliuola mia, io avrei molto più caro che tu avessi avuto tal marito, quale a te, secondo il parer mio, si convenia. | Esempio: | Machiav. Disc. 135: La nobiltà.... ancora che le paresse che la sua gioventù fosse troppo feroce, nondimeno aveva a caro che avendosi a trapassare il modo, lo trapassassero i suoi e non la plebe. |
Esempio: | E Machiav. Pros. var. 5, 25: Cominciò a pigliar piacere degli onori e delle pompe del mondo, ed aver caro d'esser laudato intra gli uomini. |
Esempio: | Cellin. Vit. 183: Per paura che non si ritrovassi il furto, arebbe auto molto a caro ch'io fussi morto. |
Esempio: | Red. Lett. M. 6: Avrò caro, che queste notizie possano appagare la curiosità del serenissimo sig. Principe. |
Definiz: | § XII. E figuratam. – | Esempio: | Soder. Cult. Ort. 106: Scrivono alcuni, che le fave non hanno caro d'esser maneggiate. |
Definiz: | § XIII. Avere a caro uno, trovasi per Averlo caro, Amarlo. – | Esempio: | Cavalc. Esp. Simb. 1, 312: Molti molto più hanno a caro li loro cani, che li poveri loro fratelli. |
Definiz: | § XIV. Aversi caro o Tenersi caro, trovasi per Curar molto la propria persona. – | Esempio: | Fr. Iac. Tod. 19: Uomo cupido ed avaro, Uom che abbia il cor amaro, Uom che s'abbia troppo caro, Non si diano a far de' fatti. | Esempio: | Bocc. Filoc. 259: Se simile caso fosse in me, io mi terrei oltre a misura caro per più piacere [a lei]. |
Definiz: | § XV. Esser caro, vale Essere cosa accetta, gioconda, piacevole, e talora anche vantaggiosa, perchè ciò che è utile, è al tempo stesso gradito. – | Esempio: | Dant. Inf. 32: Vivo son io, e caro esser ti puote.... se domandi fama, Ch'io metta il nome tuo tra l'altre note. | Esempio: | E Dant. Purg. 5: Faccianli onore, ed esser può lor caro. |
Esempio: | Bocc. Fiamm. Prol. 2: Pensando che se a' miei cari, che così poco stabili sono, i vostri simili divenissero,.... caro vi sarebbe che io ve li rendessi. | Esempio: | Pandolf. Gov. Fam. 46: A me debbe essere più caro fare bene a' miei, che agli strani. | Esempio: | Car. Lett. fam. 2, 358: M'è stato gratissimo il conto che me n'ha reso [della sua sanità]. E perchè l'è caro di sapere a rincontro della mia, le dico ec. | Esempio: | Tass. Gerus. 3, 47: E caro esser gli dee che 'l suo bel dono Sia conosciuto al paragon sì buono. |
Definiz: | § XVI. Render caro altrui checchessia, vale Farlo altrui accetto, gradito. – |
Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 80: Le virtù sue... l'avean renduto sì caro, massimamente a' letterati, che di malcuore portavano la sua partenza. |
Definiz: | § XVII. Riuscir caro, vale Essere, Tornare gradito. – | Esempio: | Bart. D. Cin. 2, 34: Il quale per goder di lui più a lungo, e forse ancora per intenderne delle peregrine cose del nostro mondo, quel che al suo signore riuscirebbe caro saperne, il convitò. |
Definiz: | § XVIII. Tener caro alcuno, vale Tenerlo in molto pregio, Stimarlo molto. – |
Esempio: | Petr. Rim. 2, 269: Vederete come Tien caro altrui, chi tien sè così vile. |
Esempio: | Cas. Pros. 2, 122: Ma certo non è cosa veruna da fare più agevole, che amare e tenere grandemente cari coloro, della cui grata famigliarità sentiamo diletto. |
Definiz: | § XIX. Ed anche Trattarlo amorevolmente e con ogni cura. – | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 226: E tienla cara, come si dee tener moglie. |
Definiz: | § XX. E riferito a cosa, vale Pregiarla molto, e Custodirla diligentemente. |
Definiz: | § XXI. Buono e caro, dicesi di Colui che, sebbene di buona natura, pure a tempo e luogo si fa rispettare e temere; e per lo più si usa col verbo Essere buono e caro, e vuole dopo di sè una proposizione avversativa o restrittiva, retta dalla particella Ma; come per esempio: |
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