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1) Dizion. 5° Ed. .
CARO,
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CARO,
Definiz: detto di cosa venale, significa Che costa molto prezzo, Che si compra o si vende a gran prezzo. –
Esempio: Panzier. Tratt. 4 t.: Dice la povertà: el pane e le erbe sono sì care in questa terra, che varrebbe uno tornese el pasto.
Esempio: Varch. Stor. 1, 388: L'altre biade, civaie, e grasce furono care all'avvenante.
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 314: Non concorrendo la merce dove non è cara; benchè il concorso poi con la copia la renda vile.
Esempio: Forteguerr. Terenz. 39: L'annona è troppo cara.
Definiz: § I. Detto del Prezzo delle cose venali, vale Che è molto alto; ma per lo più si adopera nella maniera A caro prezzo. –
Esempio: Pallav. Vit. Aless. 1, 316: Mangiassero il loro frumento, e nol serbassero per ingordigia di venderlo a caro prezzo.
Esempio: Red. Lett. 2, 317: Mi fece scrivere, che a Pisa le cose commestibili erano a prezzo più caro che in Lombardia.
Definiz: § II. E Caro adoperasi anche per Prezioso, Che si tiene in grande pregio e stima. –
Esempio: Dant. Purg. 9: Più cara è l'una [chiave], ma l'altra vuol troppa D'arte e d'ingegno.
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 1: Le più care e le più preziose gioie.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 112: E ricordatosi del caro anello, che aveva loro udito dire, come fu giù disceso, così di dito il trasse all'Arcivescovo.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 210: Non ve n'è niuno sì cattivo, che non vi paresse uno Imperadore, sì siamo di cari vestimenti e di belle cose ornati.
Definiz: § III. E figuratam. –
Esempio: Dant. Purg. 24: Tu ti rimani omai, chè il tempo è caro.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 329: Però che 'l tempo c'è molto caro, e noi n'abbiamo qui perduto troppo.
Definiz: § IV. Annata cara, Tempo caro, e simili, vagliono Annata, Tempo, di penuria, di carestia. –
Esempio: Guicc. Op. ined. 10, 364: Nè questi tali procurano la carestia con lo strignere i grani; anzi ne' tempi cari fanno abbondanza, facendo venire grani forestieri.
Definiz: § V. Caro per le spese; propriamente dicesi di una Persona di servizio buona a poco, alla quale si dà anche troppo dandole solamente da mangiare; e per estensione dicesi pure di Chi in una osteria mangia molto, spendendo poco. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 92: Poichè Brunetto e le sue camerate Pagaron l'oste, il quale assai contese, Perchè le gole lor disabitate Gli eran parute care per le spese, ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 580: Gli eran parute care per le spese... D'uno, che sia buono a poco, e mangi assai, e che vada a servire, diciamo: Egli è caro per le spese, e intendesi: se gli dà più del dovere, e di quel che merita la sua abilità, a dargli solamente mangiare, senza dargli danari per provvisione.
Definiz: § VI. Aver cara una cosa mill'once d'oro, trovasi detto in senso di Desiderar tanto una cosa da pagarla quel prezzo; che oggi direbbesi: Pagherei mille scudi per averla, ed anche semplicemente, La pagherei mille scudi. –
Esempio: Bern. Orl. 41, 46: Mille once d'oro arei caro un bastone Per gastigarlo.
Definiz: § VII. E pure Aver cara una cosa cento, mille ducati ec. trovasi per Stimarla cento, mille ducati ec. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 22: Quello che avea l'insegna, dicea aver caro quel beneficio fiorini duemila.
Esempio: E Sacch. Nov. appr.: Messer Ridolfo.... fece la risposta dicendo, che chi tenea che la detta insegna si dovea prezzare e avere cara dugento o trecento,.... non potea avere ragione.
Definiz: § VIII. Costar cara una cosa, significa Che vale, Che si acquista a gran prezzo.
Definiz: § IX. E figuratam., Costar cara una cosa ad uno, dicesi quando essa è cagione a lui di danno, di dolore e simili. –
Esempio: Dant. Parad. 20: Ora conosce quanto caro costa Non seguir Cristo.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 250: Dirai ad Adamo, che cara mi costa e mi costerà la sua disubbidienza.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 319: Donna, caro mi costa il menarti a pescare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 2, 3: Scendi, ladron, del mio cavallo;.... Ben fo a chi lo vuol caro costallo.
Definiz: § X. Comprare cara una cosa, Pagare cara una cosa, Vendere cara una cosa o Far cara una cosa, vale Comprarla, Pagarla, Venderla a caro prezzo; così al proprio come al figurato. –
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 61: Cosa per molto chiedere data, cara è comperata.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 73: Neuna cosa è sì cara comperata, come quella che l'uomo hae per preghiera.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 286: Si vendano [certi serpenti] molto cari.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 175: Inganna anche la superbia l'uomo in quanto ella fa le sue cose preziose vendere vile, e le altrui cose vili comperare care.
Esempio: Barber. Docum. Am. 251: Se trovi l'osta bella, Fingi di non vedella; Che poi ti vende cara La sua lusinga amara.
Esempio: Bern. Orl. 1, 9: Vendean le loro merci troppo care.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 2, 28: L'altre cose mi par ci si vendano Tutte a contanti e care.
Definiz: § XI. Far parer cara altrui una cosa, vale figuratam. lo stesso che Fargliela pagar cara. –
Esempio: Dant. Purg. 12: Come Almeone a sua madre fe' caro Parer lo sventurato adornamento.
Esempio: Mont. Poes. 2, 89: Colui [Archimede] che strinse ne' suoi specchi arditi Di mia luce gli strali, e fe parere Cari a Marcello di Sicilia i liti.
Definiz: § XII. Pagar cara una cosa, dicesi per Ricevere danno, pena, dolore e simili, di cosa fatta male a proposito o contro il dovere. E Fare altrui pagar cara una cosa, vale Fare che quegli abbia a sentirne danno, pentirsene, e simili.