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Dizion. 1° Ed. .
CARO
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pag.159
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CARO.
Definiz: | add. che vale, o si stima gran prezzo. Lat. carus, preciosus. |
Esempio: | Bocc. n. 79. 11. Non ve n'è niuno sì cattivo, che non vi paresse uno Imperadore,
sì siamo di cari vestimenti, e di belle cose ornati. |
Esempio: | E Bocc. n. 15. 34. E ricordatosi del caro anello, che loro
aveva udito dire. |
Esempio: | E Bocc. nov. 28. 11. Oltr'à questo io ho di belli gioielli, e
di cari. |
Esempio: | G. V. 12. 20. 10. E ogni vili cose, non che le care, ne fu portato. |
Esempio: | Bocc. introd. n. 36. Reputiamci noi men care, che tutte l'altre? |
Esempio: | E Bocc. num. 44. Non che a noi, ma a molto più belle, e care,
che noi non siamo. |
Esempio: | E Bocc. nov. 15. 7. Credendosi in uno onestissimo luogo
andare, e a una cara donna. |
Esempio: | Lib. viagg. Ed era morta la moglie, che era molto cara, e buona donna.
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Esempio: | Petr. canz. 29. 5. Tien caro altrui, chi tien te così vile. |
Definiz: | ¶ Per grato, giocondo. Lat. gratus. |
Esempio: | Bocc. n. 16. 30. Che ti sarebbe caro sopra l'allegrezza, la qual tu hai, se tu tua
madre vedessi? |
Esempio: | E Bocc. proem. n. 1. Fra i quali, se alcuno mai n'ebbe
bisogno, o gli fu caro. |
Esempio: | E Bocc. n. 10. 9. Tuttavia il vostro amor m'è caro.
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Esempio: | E Bocc. n. 19. 12. Che meno ti deono esser cari, che la testa.
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Esempio: | E Bocc. introd. n. 53. Per quanto egli avrà cara la nostra
grazia, si guardi, ec. |
Esempio: | Dan. Par. c. 8. Grato m'è più, e anche questo ho caro. |
Esempio: | E Dan. Inf. 32. Vivo son'io, e caro esser ti puote.
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Esempio: | E Dan. Inf. can. 15. La cara buona immagine paterna.
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Esempio: | Pet. Son. 14. Che vede il caro Padre venir meno. |
Esempio: | Bocc. g. 1. f. 1. Omai, care compagne, niuna cosa resta più a fare al mio
reggimento. |
Definiz: | Aver caro: esser grato. Lat. gratum esse. |
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