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1) Dizion. 5° Ed. .
CONTENTO
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pag.584


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CONTENTO.
Definiz: Add. Che ha l'animo appagato, Che è sodisfatto, per voglie o desiderj contentati, o per volontà rassegnata a una data condizione, o a un tal quale stato, e simili; ed altresì Lieto, Allegro.
Dal lat. contentus. –
Esempio: Dant. Purg. 2: Lo mio maestro ed io, e quella gente Ch'eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente.
Esempio: E Dant. Purg. 18: Posto avea fine al suo ragionamento L'alto Dottore, ed attento guardava Nella mia vista, s'io parea contento.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 139: E fatti loro magnifichi doni, contenti gli rimandò a casa.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 268: Sì di quello d'Arriguccio medesimo la sovvenne, che ella si chiamò per contenta.
Esempio: Petr. Rim. 2, 106: Poi seguo, come misero, e contento Di dì in dì, d'ora in ora Amor m'ha roso.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 6, 289: Questo Signore all'incontro se ne mostra contento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 54: Quando io sarò uccisa Morrò contenta, poi che la mia morte Avrà dato la vita al mio consorte.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 272: Pensate quel ch'e' ne parrà al medico, Che l'ha bramata tanto.... D. Orsù, il medico Sarà contento.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 65: E s'io pur rimarrò nel campo esangue, Nè il pagan di vittoria andrà contento.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 177: Colui è contento, che possiede ciò che vuole.
Definiz: § I. E costruito con la particella Di reggente la cosa della quale o per la quale uno si contenta; onde la maniera Essere contento di checchessia o Star contento di checchessia, che vale Contentarsene, Tenersene pago, sodisfatto. –
Esempio: Test. Beatr. 81: Item a mess. lo conte G. Salvatico L. 5. E di questo voglio che stea contento.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 81: Fa' che tu vivi contento di quel che richiede 'l tempo.
Esempio: Dant. Purg. 6: Fiorenza mia, ben puoi esser contenta Di questa digression che non ti tocca.
Esempio: E Dant. Purg. 22: Le Romane antiche per lor bere Contente furon d'acqua.
Esempio: Petr. Rim. 1, 76: Del mio cor, donna, l'una e l'altra chiave Avete in mano, e di ciò son contento.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 238: Colui che vive leale stando contento del suo, da ciascuno è ricevuto e amato.
Esempio: Pandolf. Gov. Fam. 5: Chi vive contento di quello che possiede, non può essere riputato bisognoso.
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 84: Voglio questo canto abbia qui fine, E di quel che voglio io siate contenti, Che miglior cose vi prometto dire.
Definiz: § II. E, con modo oggi proprio più che altro di nobile scrittura, costruiscesi anche con la preposizione A; onde la maniera Essere contento a checchessia o Star contento a checchessia, che vale Contentarsene, Appagarsene, Esserne sodisfatto. –
Esempio: Dant. Purg. 3: State contenti, umana gente, al quia.
Esempio: E Dant. Parad. 15: E vidi quel de' Nerli e quel del Vecchio Esser contenti alla pelle scoverta, E le sue donne al fuso ed al pennecchio.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 207: E però padre, e madre mia, istate contenti alla volontà di Dio.
Esempio: Vill. M. 445: Tutti i cittadini,... non contenti alla sconcia setta, stavano sospesi di loro stato.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 250: Alla qual cosa il giovane non fu contento in alcuna guisa.
Esempio: Guicc. Stor. 2, 336: Fosse il Re tenuto a star contento a quello che fosse consentaneo alla ragione.
Esempio: Cellin. Vit. 463: Io mi rimetto in voi, e starò contento a tutto quello che voi giudicherete.
Definiz: § III. E per estensione dicesi anche di animali, e di cose, tanto assolutam. quanto in costrutto con le particelle Di o A. –
Esempio: Dant. Parad. 20: Lodoletta che in aere si spazia Prima cantando, e poi tace contenta Dell'ultima dolcezza che la sazia.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 238: Alle sue radici (del moro) si dee metter la feccia freschissima del vin vecchio, e de' si formar per modo che stia d'un pedal contento.
Esempio: Poliz. Rim. 1, 29: Ma l'acer d'un color non è contento.
Esempio: Varch. Boez. 52: Gli altri animali stanno contenti alle cose loro.
Esempio: E Varch. Boez. 54: O bene avventurosa Età prisca, ch'a quello Vivea contenta che la terra dava.
Esempio: Mann. Lez. Ling. tosc. 71: Altri nomi poi vi sono, che, non contenti di due desinenze plurali,... ne volevano tre o quattro.
Esempio: Mont. Poes. 1, 396: Caico, che del primo Fonte pentito, mormorando or vulve Fra nuove ripe più contento i flutti.
Esempio: Leopard. Poes. 77: Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri.
Definiz: § IV. E per Pago, Sodisfatto, riferito a desiderj, voglie, bisogni e simili; ed altresì a facoltà dell'animo, affetti, sensi, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 28: E fece i prieghi miei esser contenti Sì appressando sè, che il dolce suono Veniva a me.
Esempio: Dant. Parad. 11: Se ciò ch'ho detto alla mente rivoche, In parte fia la tua voglia contenta.
Esempio: Barber. Docum. Am. 189: Non veggio ancor chi contento aia 'l core.
Esempio: Panzier. Tratt. 5: Ne' diletti razionali la sensualità è dalla ragione imprigionata, e però i sentimenti sono de' debiti diletti contenti.
Esempio: Bemb. Rim. 58: Così contenti lascia i miei desiri.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 148: La mia infingardaggine non se n'è trovata affatto contenta.
Esempio: Pindem. Poes. 145: Alle più anguste cose Questa d'un Popol Re nobil favella Darà sul labbro tuo tanta grandezza, Che d'età sì difficile e sì dotta Contenti andranno i disdegnosi orecchi.
Definiz: § V. E per Felice, detto di persona. –
Esempio: Bart. D. Op. mor. 28, 3, 228: Non è l'avere assai che rende altrui contento, ma il non aver bisogno di niente.
Definiz: § VI. E detto di sembiante, viso e simile, vale Che dimostra contentezza. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Io credo ben che al mio Duca piacesse: Con sì contenta labbia sempre attese Lo suon delle parole vere espresse.
Definiz: § VII. Esser contento, riferito a cosa da farsi, vale Aderirvi, Concederla di buon grado, Permetterla. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 217: La donna disse: purchè egli di questa mala ventura guarisca,... io son contenta; fate come vi piace.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 5: Lo starne e 'l girne, i' son contento Che dal vostro piacer libero penda.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 16, 77: Orlandino riprese: Io son contento, Anzi questo è il rimedio singolare.
Definiz: § VIII. Esser contento, si usò anche per Ammettere come buono, vero, probabile; Concedere. –
Esempio: Varch. Sen. Benef. 49: Io sono contento che sia alcuna somma tanto grande, che non si convenga a un cinico il pigliarla; tuttavia niuna somma è tanto picciola, che un re non possa dare senza biasimo.
Definiz: § IX. Esser contento di fare una cosa, vale Acconsentire volentieri, di buon animo, di far essa cosa. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 24: Il Papa fu contento, per riducergli al vero culto della Chiesa, di pagare le spese a tutti (i Greci che venivano al Concilio di Firenze).
Definiz: § X. E per estensione, riferito ad affetti, all'animo, alle sue qualità e simili; anche in costrutto con la particella A. –
Esempio: Dant. Conv. 121: Gli spiriti degli occhi miei a lei si fero massimamente amici; e così fatti dentro lei, poi fero tale, che 'l mio beneplacito fu contento a disposarsi a quella immagine.
Definiz: § XI. Esser contento di far una cosa, vale anche Compiacersi, Degnarsi, di fare cosa alla quale uno non sia obbligato; ed usasi più comunemente come maniera cortese di pregare alcuno a far quella data cosa. –
Esempio: Dant. Parad. 7: La divina bontà che il mondo imprenta, Di proceder per tutte le sue vie, A rilevarvi suso, fu contenta.
Esempio: Empol. Gir. Vit. 30: Il re fece pensiero di mandarlo per suo fattore nell'isola Trapobana;... e per così lo ricercò, e pregò che fusse contento andare.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 7, 403: E per rimediare al presente pericolo, voi pregavi Loro reverendissime Signorie fussino contente non passare più innanzi.
Esempio: Cas. Pros. 3, 75: Sia contenta Sua Maestà di ordinare che i dinari non manchino.
Esempio: Car. Lett. Farn. 1, 5: Per nostro favore sia contenta di lasciarsi vedere a Roma.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 374: Sarete contenta raccomandarmi a vostra madre.
Definiz: § XII. Esser contento di far checchessia, si usò anche per Prendersi la sodisfazione di farlo, Farlo a bella posta. –
Esempio: Vill. G. 221: Nel quale abboccamento la cavalleria di Bologna non resse, ma quasi sanza dare colpo si misono alla fuga; chi disse per loro viltade, e chi disse per ch'il popolo di Bologna trattava male i nobili, e furono contenti i nobili di lasciare il popolo al detto pericolo.
Definiz: § XIII. Far contento alcuno, detto così di persona come di cosa, vale Contentarlo, Appagarne i desiderj, le voglie e simili, ed altresì Farlo lieto. –
Esempio: Dant. Parad. 4: Come disiri ti farò contento.
Esempio: E Dant. Parad. 26: Lo Ben che fa contenta questa Corte, Alfa ed Omega è di quanta scrittura Mi legge amore o lievemente o forte.
Esempio: Belc. F. Rappr. 110: Farovvi contenti Che mai non temerete mortal pene.
Esempio: Cant. Carn. 33: Ma se pure il tesor fa l'uom contento.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 171: E' non pesca sì al fondo, e basta che Tu gli prometta di farlo contento; Chè ognun tosto crede quel che brama.
Definiz: § XIV. E riferito a desiderj, voglie, o a facoltà morale o fisica dell'uomo, vale Appagarli, Sodisfarli; anche in costrutto con la particella Di. –
Esempio: Dant. Parad. 8: Poscia che gli occhi miei si furo offerti Alla mia donna reverenti, ed essa Fatti li avea di sè contenti e certi.
Esempio: E Dant. Parad. 22: E la maggiore e la più luculenta Di quelle margherite innanzi fessi Per far di sè la mia voglia contenta.
Esempio: Bocc. Teseid. Ded. 2: Questa è quella Fiammetta, la luce de' cui begli occhi prima i nostri accese, e già fece contenti con gli atti suoi gran parte de' nostri ferventi disii.
Esempio: Belc. F. Rappr. 110: Ciaschedun di noi col cor sincero Crede in te certo, e spera con disio Contento fare ogni tuo desidero.
Esempio: Red. Ariann. 14: Oh qui sì che l'acqua croscia, E ci fa più d'una stroscia, Più di venti e più di cento, Che mi fanno il cuor contento.
Definiz: § XV. Far contento alcuno di checchessia, vale anche Fare che esso se ne contenti di buon grado, Fare che vi acconsenta di buona voglia. –
Esempio: Machiav. Comm. 92: Una fatica ci resta, e d'importanza. C. Quale? N. Farne contenta mogliema, a che io non credo che la si disponga mai.
Definiz: § XVI. Far contento alcuno di sè, detto di donna, per Far copia di sè ad altri. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 218: Adunque,... mi donerete voi il vostro amore, e faretemi contento di voi, per la quale io ardo tutto e mi consumo.
Definiz: § XVII. Fare star contento alcuno, si usò per Acquietarlo, Placarlo, sia riparando il torto o l'offesa fattagli, sia compensandonelo. –
Esempio: Senec. Declam. 36: Qualunque togliesse e sforzasse una giovane, se infra trenta dì egli non riconciliasse, e non facesse stare contento il padre della fanciulla,... potesse esser accusato e fatto morire.
Esempio: E Senec. Declam. appr.: Un giovane tolse una fanciulla, e fatto la sua volontà, fece stare contento il padre della fanciulla.
Definiz: § XVIII. Mal contento, Malissimo contento, e simili, valgono Scontento, Travagliato, Disgustato. –
Esempio: Vill. M. 329: I Chiaravallesi di Todi per provisione del Comune tornarono a' loro beni, e potendo colle loro persone usare la cittadinanza, cercavano, come male contenti, trattato col Prefetto di Roma di metterlo in Todi per farlone signore.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 207: Di che ella vivea pessimamente contenta.
Esempio: Machiav. Stor. 2, 203: E gli altri conoscano quanto quel pensiero sia vano, che ci faccia confidare troppo, che una moltitudine, ancora che mal contenta, nei pericoli tuoi ti seguiti o ti accompagni.
Esempio: E Machiav. Pros. stor. pol. 6, 272: Mi è oggi suto detto che fra gli Orsini da una parte e Vitellozzo e Giampaulo dall'altra, è nata qualche differenzia in su questi capitoli, per esserne suto Vitellozzo malissimo contento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 31: Quindi si parte tanto mal contento, Che molti giorni poi si rode e lima.
Definiz: § XIX. Non contento a checchessia, vale Non pago di quello, Che non s'acquieta ad esso, per desiderj che vanno sempre più crescendo. –
Esempio: Machiav. Stor. Proem. 1, 154: In cinque anni, che durò quella guerra, spesono i Fiorentini tre milioni e cinquecentomila fiorini; la quale finita, non contenti alla pace, per mostrare più la potenza della loro città, andarono a campo a Lucca.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 18: Il quale,... non contento allo stato e riputazione grande aveva, si congiunse con messer Agnolo Acciaiuoli.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 1, 191: Nè contenti alla possessione di Oneglia, spedivano una quadriglia di soldati ad impossessarsi di Loano.
Esempio: Pindem. Poes. 100: Cento volte il colpirò, e non contente, Dirlo potrò? fero il bel corpo in brani.
Definiz: § XX. E per estensione dicesi anche di certi affetti. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 197: Noi veggiamo l'appetito degli uomini a niun termine star contento, ma sempre più avanti desiderare.
Definiz: § XXI. Contento io o me, tu o te, ec., contenti, tutti, ovvero contento il mondo; è maniera con la quale si esprime che alcuno può o vuol fare il piacer proprio, senza dover usare riguardi a chicchessia. E Contento te, lui ec., contenti tutti, ovvero contento il mondo, l'usiamo pure con chi persiste in un proposito, per fargli intendere che non c'importa, se egli segua piuttosto la propria volontà che il nostro consiglio. –
Esempio: Buonarr. Fier. 5, 1, 8: Tu non hai brighe in somma, e te contento, Contento tutto 'l mondo. E Rim. 144: Contenti insomma voi, contente noi.
Definiz: § XXII. Contento com'una Pasqua, Contenti come Pasque; vale, in modo familiare, Pienamente contento, Contentissimo.