Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
DOPPIO.
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DOPPIO.
Definiz: Sost. masc. Due volte tanto; Quantità, o somma, o misura, doppia.
Dal lat. duplum. ‒
Esempio: Giamb. Vegez. 131: Dall'altra parte il doppio cavalieri e combattitori si pongono.
Esempio: Stat. Part. Guelf. 18: Altrimenti ne la pena del doppio di tutto ciò che fosse tenuto di ristituire incorra.
Esempio: Stat. Art. Calim. G. 205: Se i Consoli ciò lasciassono di fare, siano condannati per gli sindachi nel doppio.
Esempio: Abbac. P. Regol. 16: Se vuoli trovare la prossimana radice d'alcuno numero, trai il prossimano quadrato del detto numero; e il rimanente parti per lo doppio della radice del quadrato.
Esempio: Cell. G. Maestruzz. volg. 2, 30, 1: Ma se si procede alle civili, la pena del furto manifesto dee ristituire in quattro doppj; ma in quello che non è manifesto si ristituisce il doppio.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 342: Eccederà adunque la maggiore lunghezza in questo luogo la minore, per il doppio, ed un tuono più di esso doppio.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. appr.: Questa linea maggiore è superata dal doppio della minore, manco un tuono.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 347: Questa sarà la mediocrità musicale che si ricerca 30, 60 ‒ 1, 2.... La quale sarà lontana dal numero maggiore per il doppio di quello intervallo.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 262: Gabbiuzzi, il numero dei quali dee essere superiore del doppio alle gabbie delle olive.
Definiz: § I. E figuratam. ‒
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 53: Veggo che m'arei da rallegrare de la professione che fate d'essermene obbligato, e della benivolenza che me ne promettete, che sarebbe uno acquisto di molti doppj.
Definiz: § II. Vale anche Addoppiatura di due od anche più parti di checchessia una con l'altra; ed anche Addoppiatura di checchessia in sè medesimo. ‒
Esempio: Riccard. S. Vitt. Grad. 9: La corda di tre doppj è difficile a rompere.
Esempio: E Riccard. S. Vitt. Grad. appr.: In queste funicelle di tre doppj portò in prigione la nostra prigionia.
Esempio: Car. Eneid. 6, 423: Molte, oltre a ciò, vi son di varie fere Mostruose apparenze. In su le porte I biformi Centauri, e le biformi Due Scille: Briareo di cento doppj, La Chimera di tre.
Esempio: Soder. Anim. domest. 263 t.: Con i piedi, i quali hanno aspri [i bombici], rodono la lana dalle foglie, e ne fanno quasi velli, e con le ugnie la scardassono e pettinano. Di poi la tirano fra' rami, e l'assottigliano e pettinanla; dopo molti doppj si rinvolgono dentro.
Definiz: § III. Per Fila di alberi o piante, Filare; ma rispetto ad altre fila o filari. ‒
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 104: E nei campi che sono riquadrati dalle pancate di viti, o in terzo, o quarto, o quinto, doppj di viti, o anguillari come si dicono, a spartire i luoghi si pongano lontano da esse, ed in quelle dalla banda dell'ombra fichi e ciriegi al più lontanissimi l'un dall'altro.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 206: Hanno [le spalliere] a esser piantate con tre doppj, per dar loro forma di muro, tenendole condensate e ramacciute insieme.
Esempio: E Soder. Tratt. Arb. 224: Nel mezzo [del giardino] sia lo spazio per un pratello, entrovi un'adornatissima fonte, e spalliere all'intorno, che da per loro stesse, grosse e massiccie, piantate in tre o quattro doppj, si reggano senz'altro sostegno.
Definiz: § IV. Si usò anche a significare Un passo di ballo; così detto probabilmente perchè in esso si addoppiavano i movimenti de' piedi con molta celerità. E il suo contrario era Scempio. ‒
Esempio: Firenz. Pros. 2, 221: Quelle volte preste, quei salti leggieri, quelle capriolette minute, quelle riprese nette, quelli scempj tardetti, quei doppj fugaci, quelle gravi continenze, quelle umili riverenze, e così a tempo, ch'e' pareva che ogni loro movimento fusse degli instrumenti medesimi.
Definiz: § V. Nel linguaggio Liturgico, denota il rito o la qualità dell'ufizio ecclesiastico; e s'intende Quell'ufizio in cui si raddoppiano le antifone interamente. È di varj gradi, secondo la maggiore o minore solennità delle feste: così vi è il Doppio di prima e di seconda classe, il Doppio maggiore e minore. ‒
Esempio: Cerracch. Dubb. Rubr. 1, 12: La domenica detta quaecumque, ovvero per annum, può concorrere ne' secondi vespri co' primi di un doppio di prima o di seconda classe; allora tutto sarà del susseguente, nulla dell'antecedente.... Può concorrere co' primi vespri del susseguente doppio maggiore, doppio minore, e giorno ottavo; allora tutto sarà del susseguente, colla commemorazione della precedente domenica.
Esempio: E Cerracch. Dubb. Rubr. 13: E qui è da notarsi,... che ne' primi vespri del giorno ottavo dell'Ascensione e del Corpus Domini ancora, tutto l'ufizio esser debbe dell'ottava di quelle due solennitadi, colla commemorazione della precedente festa di rito, o doppio maggiore, o doppio minore.
Definiz: § VI. Per Suono simultaneo di due o più campane, accordate l'una con l'altra. ‒
Esempio: Bern. Orl. 37, 15: Già l'aveva in tre parti impiagato.... E per non vi tener tutt'oggi a bada, L'ultimo doppio finalmente suona, Fino al bellico gli cacciò la spada, Onde il fiato e la vita l'abbandona (qui in locuz. figur.).
Esempio: Allor. A. Cap. 411: Or che bisogna tanta filastrocca Di lunghe e scempi, e di doppj e rintocchi, Quand'un ha inteso, e divozion lo tocca?
Esempio: Buomm. Cical. 60: Sarebbe dunque meglio sonar due o tre doppj, i quali durasser fra tutti mezz'ora, e non più.
Esempio: Salvin. Pros. sacr. 131: I sacri metalli.... sonarono, non già con lamentevole ed orrido funerale rimbombo, ma con festivo e giulivo doppio.
Esempio: Fag. Rim. 2, 347: Credo nelle campane non darai (parla a un campanile) Mentre parlo di te: dopo finito, Se un doppio vuoi sonar, m'onorerai.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 3: Potrò accender due moccoli agli altari, Potrò un doppio suonar con le campane.
Definiz: § VII. Quindi figuratam., Doppio, con qualche aggiunto, resasi anche a designare Le campane stesse che fanno il doppio. Così diciamo:
Esempio: Esempio del Compilatore Santa Croce ha un bel doppio; Il doppio di San Salvi è bellissimo.
Definiz: § VIII. I doppj. Termine dell'Arte della seta: vale Il filo o La seta cavati dai bozzoli doppj. ‒
Esempio: Tratt. Set. 9: Tutti e doppj hanno questa natura, che quanto più vi cacci dentro le dita, più gli aviluppi e stracci.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 17: Possa ciascuna persona comprare, o in altro modo lecito acquistare, qualunche sorte di seta cruda, soda, e doppj.
Esempio: E Stat. Art. Por S. Mar. 2, 27: Li bozzoli delli quali escono le sete, ed ancor che sieno sfarfallati e forati, e di qual si voglia sorte; ed ancora tutte le sete ridotte in orsoj, peli o trame, e li doppj torti filati o agguindolati; non si possino estrarre.
Esempio: E Stat. Art. Por S. Mar. 2, 32: Per avere riscontro delle gabelle che si pagheranno delle dette sete e doppj che verranno nella città di Firenze, ordinorno che nella Dogana di Firenze si tenga per il camarlingo nella sua entrata un conto appartato di tutte le gabelle delle sete nostrali, doppj, ed altre rigaglie.
Esempio: Cecch. Masch. 2, 1: Le donne hanno più cotesti nomi Doppj e doppioni a noia, che non ha Il diavolo la croce.
Esempio: Legg. Band. C. 15, 220: Quanto a tutti li suddetti rasi si dichiara che devino essere, così di ordito come di ripieno, fabbricati di seta leale, fine e buona; nè vi si possa mettere in modo alcuno doppj, o altra qualità di seta cattiva, come fioretti di Morea, o simili.
Definiz: § IX. Il doppio, o Del doppio, in locuzioni esprimenti proporzione, ragguaglio, e simili, vale Due volte una data quantità, somma, o misura; anche costruito con l'avverbio Più il doppio più del doppio più. ‒
Esempio: Bocc. Decam. 2, 78: Egli era il doppio più ricco, che quando partito s'era.
Esempio: Guidicc. Op. M. 2, 76: A ricomperarle qua (le cavalcature) spenderò il doppio più di quel che varranno.
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 313: Una finestra il doppio più larga che alta.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 344: Una stanza.... che fusse il doppio più lunga che larga.
Esempio: Dav. Tac. 2, 67: Quantunque Valente avesse più legioni, e aiuti quasi il doppio, i soldati nondimeno inchinavano a Cecina, come più benigno.
Esempio: Rucell. Or. Dial. 160: Questa (la cartilagine dell'osso pube) nelle donne è il doppio più crassa e larga.
Esempio: Galian. B. Vitr. 209: Dirimpetto al frigidario viene situata una stufa a volta, lunga il doppio della larghezza.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 124: Prezzi determinati: che saranno per la prosa, la prima ora, uno scudo, la seconda due, la terza quattro, la quarta otto, e così crescendo con progressione aritmetica. Per la poesia, il doppio.
Definiz: § X. E figuratam. ‒
Esempio: Vill. G. 236: La qual risposta (del re Carlo ai Messinesi) fu molto biasimata da' savj, che, se lo re Carlo non li avea voluti prendere a' primi patti, quando si puose all'assedio, ch'erano per lui più larghi e onorevoli, a' secondi fece fallo del doppio, e non considerò li avvenimenti e casi fortunosi, che alli assedj delle terre possono adivenire, e che avvennero a lui.
Esempio: Bern. Orl. 43, 17: Fessi il giovine il doppio ardito e baldo, Parendo alla sua gita un gran favore, Un grande acquisto d'onore e guadagno Aver Rinaldo seco per compagno.
Esempio: Bertin. A. F. Risp. Gio. Paol. 28: Che se poi impropriamente detto non fosse, come io stimo ch'egli non sia, voi verreste ad aver errato del doppio; prima, col non riconoscere.... in quel parlar la figura,... poi per giudicare ec.
Definiz: § XI. A doppio, posto avverbialmente, vale In doppia quantità o misura, Doppiamente. ‒
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 74: Giobbe perdette l'avere, e' figliuoli, e la sanità; rimasegli la donna sua per un continuo flagello; e poi che Dio ebbe provata la pazienzia sua, gli rendè ogni cosa a doppio.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 472: Se tu non arai così a doppio le cose, m'arai per escusata.
Definiz: § XII. E lo stesso vale Al doppio; ed anche trovasi In doppio. ‒
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 209: Le basi doppie chiamate, o veramente doppie di scozie e altri ornamenti predetti, siccome al doppio avevano le parti allegate, così erano in doppio più alte, cioè tutto il diametro dello stilo.
Esempio: Salvin. Callim. 247: Colassù poi, che importa a me se gli astri Gli ordini suoi cangiando, all'Acqueo segno Orïone s'appressi, e al doppio splenda?
Definiz: § XIII. A doppio, vale anche In doppia serie, In due ordini, o semplicemente In numero di due. ‒
Esempio: Magal. Canz. anacr. 141: E qui, vaghe a vederle, In un sorriso l'altre (le labbra) Spiegaro a doppio, scaltre, Un bel filo di perle.
Esempio: Fag. Rim. 3, 139: Ci diè natura a doppio e piedi e mani, Occhi ed orecchi, ma una lingua sola.
Definiz: § XIV. Ed altresì vale Avvolgendo, Passando, checchessia due volte: e usato a modo di aggiunto, Avvolto, Passato, due volte; Addoppiato, Raddoppiato. ‒
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 130: Coprendogli poi (gli alberi) e fasciandogli a doppio, per causa del freddo.
Esempio: Bracciol. Schern. 17, 62: Per far più tenaci e più sicuri I punti, un giunco all'altro raccomanda: Passali a doppio, e cuce fitto fitto, E il cucito riesce a sopraggitto.
Esempio: Red. Cons. 1, 197: Crederei opportunissimo l'uso del siero,... ma che fosse tale quale scola naturalmente dal latte, e semplicemente fosse colato per un panno lino a doppio.
Esempio: Magal. Operett. var. 310: Il coperchio era un semplice foglio di carta a doppio, traforato con un punteruolo.
Definiz: § XV. E a modo d'aggiunto, per lo stesso che Doppio; e detto di servizio, o simile, per Fatto a due. ‒
Esempio: Nell. Iac. Dottoress. 2, 6: Dove, dove così in fretta? B. Qui vicino a fare un servizio. O. Servizio a doppio? B. Come s'intende questo addoppio? O. Quando con una sol opra si contentan due.
Esempio: E Nell. Iac. Dottoress. appr.: V. S. cerchi d'un'altra, perchè io le ho detto che i servizj alla sua usanza non gli so fare. O. Questo non è semplicemente a doppio, ma a cento doppj.
Definiz: § XVI. E figuratam.; anche nel senso di In due modi, Sotto due rispetti, e simili. Ed altresì trovasi Nel doppio. ‒
Esempio: Cavalc. Pungil. 14: L'undecima cosa, la quale ci dee indurre al ben guardare la lingua, si è la molta utilità che ne seguita, a chi ben la guarda, perciocchè con essa e per essa l'uomo molto può meritare a doppio.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 42: Elia elevato per nuvola nel carro del fuoco in cielo, fece Eliseo profeta nel popolo, nel quale si riposò lo spirito d'Elia a doppio.
Esempio: Bemb. Rim. 86: Sento un novo piacer possente e forte Giugner ne l'alma al grave antico foco, Tal ch'a doppio ardo.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 71: Beato a doppio allora Sare' a godere i' sol nel divin coro Quel Dio che 'n cielo e quel che 'n terra adoro.
Esempio: Cellin. Vit. 610: Quand'io veggo che un'opera mi vien bene, se bene io mi lascio trasportar dall'amor dell'arte a qualche mese più là, che ogni altri che me non farebbe, io dico.... che ancora que' mesi si veggono a doppio in dette opere.
Esempio: Rot. Poes. 2, 80: E morte a doppio ingiurïosa e dura.
Esempio: Grazz. Comm. 57: Credilo tu,... ch'ell'avesse restato (di amoreggiare) tosto ch'io l'avessi menata? C. Non già io: all'otta è ch'io credo ch'ella arebbe fatto a doppio.
Esempio: E Grazz. Comm. 266: Io di subito pensai a voi, per farvi benefizio a doppio.
Esempio: Sassett. Lett. 96: Rimanemmo a doppio beffati, trovandoci aver dispiaciuto a lui per non piacere ad altrui.
Esempio: Chiabr. Guerr. Got. 4, 18: E furo a doppio le lor piaghe piante, E sospirati i lor gravi tormenti.
Esempio: Galil. Op. lett. 225: L'Ariosto ha superato nel doppio il Tasso quanto all'invenzioni.
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 70: Ogni prova che ho fatta, l'ho fatta sempre ugualmente a doppio: e in vasi serrati, e in vasi aperti.
Esempio: Nell. Iac. Forest. 2, 6: Ci ho rimediato sicuro, e a doppio. G. Come a doppio? B. Signor sì, perchè ho assicurato Isoletta, che ec.
Definiz: § XVII. A più doppj, e così A tre, cinque, dieci, cento, mille, doppj, A molti doppj, A moltissimi doppj, e simili, posto avverbialmente, vale In quantità, misura, proporzione, e simili, che sia più volte doppia di quella di cui si parla; o, genericamente, molto maggiore di essa; Con grandissimo aumento: ed anche semplicemente vale Grandemente, Oltremodo, Sommamente. Così nel proprio come nel figurato. ‒
Esempio: Stor. Barl. 19: Ma io credo e ispero che la semente ch'io gitterò in te, farà frutto a cento doppj.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 282: Privata la luna del reflesso della terra, e favorita solo da quello del suo etere ambiente, perde a molti doppj il bel candore.
Esempio: E Galil. Op. lett. 225: L'Ariosto.... l'ha ecceduto (il Tasso) anche nello stile a cento doppj.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 2, 362: Trovando la necessità delle spese in campo maggiore a più doppj della computazione divisata in camera ec.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 132: Provincie di quel regno a mille doppj più colte di costumi e d'ingegno, che non quella intrattabile e barbara di Cantòn.
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 104: Mirate se l'impietà, comune già per altro in ciascun de' bestemmiatori, non cresca a mille doppj fra noi per l'ingratitudine!
Esempio: Grand. Relaz. Fucecch. 3, 18: Ne fanno ricrescere a più doppj il dispendio, come pur troppo ne abbiamo frequenti riprove sugli occhi.
Esempio: Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 172: Io non tanto ho inteso con questa ricerca di trovarne la vera caduta (del Po), quanto di determinare una caduta che sia di moral sicurezza a moltissimi doppj minore della vera.
Esempio: E Manfred. Scritt. Mot. Acq. 6, 174: Io ho un gran dubbio che.... la velocità del Po non pure non fosse per calare, ma per crescere a molti doppj.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 46: La coscienza delle proprie forze le moltiplica a molti doppj.
Definiz: § XVIII. Vale anche Avvolgendo checchessia più volte; tre, cinque, cento, volte, ec. E usato a modo di aggiunto, vale Avvolto più volte, tre volte, ec.; Addoppiato, Raddoppiato più volte. ‒
Esempio: Sangall. Esp. Zanz. 13: Lo serrai perfettamente con carta a più doppj.
Esempio: Red. Cons. 1, 84: Siero scolato dal latte,... colato e ricolato due volte per un panno lino a più doppj.
Esempio: Algh. Litot. 54: Le lenzuola si ripiegheranno a più doppj; e di poi si rotoleranno, e se ne porrà uno per volta sotto al paziente.
Esempio: Forteguerr. Cap. 185: O pazza da legarla a cento doppj!
Esempio: Lambr. Bach. Set. 42: I panni del seme ripiegati a più doppj si tuffano in una secchia o bacinella d'acqua.
Definiz: § XIX. In più doppj, e così In tre, in cento ec. doppj, In molti doppj, e simili, vale lo stesso che A più doppj, A tre ec. doppj, A molti doppj: così nel proprio come nel figurato. ‒
Esempio: Vill. G. 182: Raddoppiò la rendita di suo Signore in tre doppj, mantenendo sempre grande e onorata corte.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 201: La qual cosa in molti doppj moltiplicò la letizia di messer Gentile e di lei.
Esempio: E Bocc. Filoc. 2, 331: Tutti, nel mezzo de' cavalieri di mio padre, che di numero in molti doppj loro avanzavano, rimasero morti.
Esempio: Bern. Orl. 36, 51: Abbia uno a modo suo forza e possanza; In sei doppj Arridan sempre l'avanza.
Esempio: Bemb. Asol. 66: Così aviene che rinforzando le nostre donne in più doppj la soavità della loro armonia, fanno altresì la nostra dolcezza rinforzare.
Esempio: E Bemb. Asol. 94: Crebbe in cento doppj la mia dianzi presa maraviglia.
Esempio: Cellin. Vit. 588: E vi dico che voi segnate il marmo di sotto, perchè non facendo la detta figura di tal marmo, io mi obbligo a pagarvelo in tre doppj.
Esempio: E Cellin. Pros. 124: Piglia uno stiaccio di pannolino, che sia bene unto con l'olio, e fa' che sia tanto che e' si faccia in quattro o in cinque doppj.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 160: Avete ricevuto da questo grande Imperatore in tanti doppj e' centomila scudi.
Esempio: Buomm. Verg. 143: Il cuor del Religioso è come uno spazioso campo, dove continuamente si semina il fruttifero seme della parola di Dio; il quale, per le continue e diligenti coltivazioni de' santi esercizj, rende spesse volte frutto centesimo, in ben cento doppj multiplicando.
Definiz: § XX. Sonare a doppio, vale Sonare due o più campane insieme e accordate l'una con l'altra: così riferito alle campane, come detto di esse medesime. ‒
Esempio: Capor. Rim. 271: Nè restavano intanto i campanari Sulle pubbliche torri dei communi Gaudj far segni manifesti e chiari. Talchè sonando a doppio or gli altri, or gli uni, Come avvien quasi sempre in ogni festa, Si sciolsero, e troncar non so che funi.
Esempio: Not. Malm. 2, 809: Suonare a doppio intendiamo, quando tutte le campane, o la maggior parte di esse, che sono in un campanile, suonano insieme.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 354: Sono sopra di quella [chiesicciola] due campanelli impiccati per la gola sotto un tettuccio, i quali non vengono mai suonati a doppio, fuorchè quando i villani temono della tempesta.
Definiz: § XXI. Sonare a doppio, vale anche, figuratam., Percuotere in mal modo, fieramente, con gran violenza, e simili: usato anche assolutam. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 10, 146: Lascia ch'i' suoni col battaglio a doppio, Al primo colpo il farò sbalordire.
Esempio: Ar. Comm. 2, 165: Da più di quindici Persone, che tutte a ferro lucevano,... Fui circondato, che a doppio sonandomi, M'han tutto pesto.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 30: In quel ch'ella da ritto e da rovescio, Così dicendo, va sonando a doppio, Dà sul viso al Cornacchia un manrovescio.
Definiz: § XXII. E pur figuratam., dicesi per Dir male di alcuno, Sparlare di esso, gravemente e con parole sommamente ingiuriose.
Definiz: § XXIII. E Sonare a doppio, si disse per Fare ad alcuno inganno doppio, cioè fingendo di voler nuocere al suo avversario e intanto intendendosela con questo; ed anche per Ingannare due persone ad un tempo e con un medesimo tratto. ‒
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 96: Disse [Marsilio]: Gano è un malvagio gatto, E Bianciardin chi sa quel che s'ha fatto. E dubitò che non sonassi a doppio, Perchè pur era stato in Francia a Carlo.
Esempio: Sassett. Lett. 73: La cosa sonerebbe a doppio, chè s'ingannerebbe la fanciulla della moneta, e 'l garzone dell'onore.
Definiz: § XXIV. Sonare un doppio, si usa figuratam. e scherzevolmente, parlandosi di cosa avvenuta o fuor d'ogni aspettazione, o dopo difficoltà, stenti, pericoli, e simili. ‒
Esempio: Lipp. Malm. 6, 107: Vuoi forse darci qualche eccezione?... Va ben, risponde il Sere, ch'ei propone Cosa che non deprava ordine o rito. Sonate un doppio, disse allor Mammone, Ch'ei la passò: facciam dunque il partito.
Esempio: Not. Malm. 2, 533: Quand'altri, dopo molte cose malfatte, ne fa una bene, dal medesimo solita farsi di rado; ovvero, dopochè uno abbia terminata una faccenda con grande stento, ed in molto tempo; diciamo: Sonate un doppio, cioè tutte le campane, per l'allegrezza di questa cosa insolita, o della terminazione di questa faccenda, che si pensava non avesse a esser terminata mai.
Definiz: § XXV. Sonare a doppio le campane, o Far sonare, a doppio le campane. ‒
V. Campana, § XVI.
Definiz: § XXVI. Cucire in tre doppj. ‒
V. Cucire, § IX.