Lessicografia della Crusca in rete

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Definiz: add. La metà più. Lat. duplus, duplex, gr. διπλόος.
Esempio: Dan. Purg. 15. Prima era scempio, ed ora è fatto doppio.
Esempio: E Dan. Inf. 23. Che la prima paura mi fe doppia.
Esempio: E Dan. Purg. 31. Come in lo specchio il Sol non altramenti La doppia fiera dentro vi raggiava [cioè biforme]
Esempio: Petr. Son. 32. Io farò forse un mio lavor sì doppio, Tra lo stil de' moderni e 'l sermon prisco.
Esempio: E Petr. Son. 161. Doppia dolcezza in un volto delibo.
Esempio: M. V. 8. 59. Molte febbri terzane, e semplici, e doppie.
Definiz: ¶ Per simulato, finto. Lat. versutus, subdolus, E appo i Greci διπλόος, si prende come appo di noi.
Esempio: M. V. 3. 59. Patto assai pregno, doppio, e poco accetto.
Esempio: Passav. 345. Perch'egli è bugiardo, e ingannatore, dirà una per un'altra, e dirà parole doppie, e mozze, che possono avere diversi intendimenti:
Definiz: onde diciamo in proverbio, Più doppio, ch'una cipolla, d'huomo finto, e che sempre cerca ingannare altrui, con dimostrazion contrarie, alla sua intenzione. Gr. διπλοῦς ἀνήρ. Lat. vir duplex.
Esempio: Morg. Io l'ho sempre veduto in uno specchio, Un tristo, un doppio, un vil traditor vecchio.