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FORTE,
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FORTE,
Definiz: in forza di Sost., vale Chi è coraggioso, valoroso, prode. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 149 t.: La mano del forte ha signoria, e la mano del codardo serve altrui.
Esempio: Cic. Opusc. 142: Adunque vedi che i giusti grandemente si dogliono delle cose non giuste, e i forti delle cose pigre e deboli, e i temperati delle fornicazioni.
Esempio: Cavalcant. B. Retor. 184: E perciò i liberali, i forti e valorosi sono pregiati.
Esempio: Segn. B. Etic. volg. 144: Conciosia che il forte sia uno che non tema.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 3: Darà il ciel, darà il mondo ai forti aiuto.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 54: Assimiro di Meroe infra l'adusto Stuol d'Etiopia era il primier de' forti.
Esempio: E Tass. Dial. 3, 8: Quelle [operazioni] che fa il.... forte, esponendosi a' pericoli de la guerra.
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 41: L'operazioni del forte sono evidenti, e la grandezza loro è manifesta; ma le contemplazioni del savio sono ascose nella mente del savio.
Esempio: E Giacomin. Nobilt. lett. appr.: Perchè l'azioni del forte risguardano il benefizio della città, meritamente sono più onorate, e sono più onorabili.
Esempio: Mont. Poes. 1, 40: Fra la polve di Marte e le vicende Ti sfida il forte, che ne' rischj indura.
Esempio: Leopard. Poes. 42: E sarà il nome degli egregi e forti Pari mai sempre ed uno Con quel de' tardi e vili.
Esempio: Manz. Poes. 92: E il premio sperato, promesso a quei forti, Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti, ec.
Definiz: § I. Per Chi ha molta potenza, e più particolarmente Chi è potente in armi. –
Esempio: Giord. Op. 2, 86: Gridò il perpetuo grido de' forti: Tutto è de' forti.
Definiz: § II. Il Forte, posto assolutam., è locuzione biblica che si applica a Dio. –
Esempio: Martin. T. V. 13, 91: Un pargoletto è nato a noi,... ed ei si chiamerà per nome l'Ammirabile, il Consigliere, Dio, il Forte, il Padre del secolo futuro, il Principe di pace.
Definiz: § III. E detto di cosa, vale La parte forte, resistente, o più forte, più resistente, di checchessia.
Definiz: § IV. Onde i Calzolai chiamano Forte Quel pezzo di cuoio che veste internamente il quartiere della scarpa sino ad una certa altezza.
Definiz: § V. Forte, dicesi anche La parte più folta d'un bosco, d'una macchia, e simili. –
Esempio: Soldan. Sat. 53: Però non ti curar d'andare a caccia Per certi forti dietro al Geometra, Che con minuzie il tuo cammino impaccia (qui in locuz. figur.).
Esempio: Red. Esp. nat. 109: Quando i cervi han gettato l'armadura delle corna vecchie,... procurano di star nascosti o rimpiattati più che possono nel forte del bosco.
Definiz: § VI. In senso figurato, vale Ciò che costituisce la maggiore e miglior parte, la parte principale di checchessia; ed applicasi tanto a cose materiali, come a traffici, affari, e simili. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 13: Quivi missono le àncore in mare, e compierono la sua carica; che il forte erano panni lombardi, ariento in verga, rame, olio e zafferano.
Esempio: E Frescobald. Viagg. 16: Quivi si ricoglie il forte della Romania, che si navica per lo mondo, ec.
Esempio: Mazz. Lett. 2, 211: Con grande pena d'animo, e molto malvolentieri mi disse il forte t'ho scritto.
Esempio: E Mazz. Lett. 2, 226: Io fo tutto 'l forte qui de' suoi fatti che portano; e perchè da lui non cerco oro nè argento, ma amore.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 170: Credo per insino a l'Ognissanti piglierà partito del forte delle terre da Quaracchi.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 16: De' cibi non voleva se non una vivanda sola, ed il forte era lesso, e mangiava secondo n'aveva voglia.
Esempio: Sassett. Lett. 31: Vi se ne manda questo giorno il bilancio acciò lo veggiate e diate,... acciò che dopo lo averlo tanto desiderato, possa vedere in che termini restino queste cose vostre di qui; il forte delle quali consiste, come potrà vedere, e voi anche, nel venire su qualche cosa di quelli maladetti beni e cambj.
Definiz: § VII. E per La parte più importante, più rilevante d'una questione, d'un ragionamento, dimostrazione, e simili. –
Esempio: Magal. Lett. At. Ded. 8: Sono però così poche [lettere], che appena s'entra nel forte dell'assunto.
Definiz: § VIII. Pur figuratam. dicesi per La maggior parte di un ordine di persone, di un esercito, d'un'accolta di gente, e simili. –
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 157: Il forte de' comperatori sono Genovesi. Dove il Papa va, sempre è caro di danari;... imperocchè il forte de' cherici, ch'ànno i danari in su i banchi, gli vogliono contanti per portargli con loro.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 51: Non mancava già la nuova Signoria, stata di già creata (il forte, di Frateschi), di fargli ogni favore.
Esempio: Dav. Tac. 1, 71: I fanti ordinò parte entrassero per lo piano ne' boschi, parte guadagnassero l'argine. Il più forte lasciò a sè, il rimanente a' legati.
Definiz: § IX. Ed altresì figuratam. Il forte di checchessia, dicesi a significare Il colmo di esso, ed altresì Il momento più grave. –
Esempio: Salvin. Disc. 1, 16: Questa (la speranza), cieca, volubile, leggiera, sul più bello ne tradisce, e nel forte medesimo ci abbandona, ec.
Esempio: E Salvin. Disc. 1, 95: Un adirato, considerato ne' suoi moti, e nel colmo e nel forte dell'ira, potrebbe servire d'un possente ammaestramento.
Esempio: Bottar. Dial. 186: Abbandonò la professione e la vita nel fior degli anni, e quando era nel forte e nell'auge dell'eccellenza.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 20: Questo nome fu nella mente di don Abbondio come, nel forte d'un temporale notturno, un lampo che illumina momentaneamente.
Esempio: E Manz. Prom. Spos. 264: A guisa di cavalloni intorno a una nave che avanza nel forte della tempesta.
Definiz: § X. Dicesi anche per Ciò in cui alcuno più vale, più riesce, più mostra la sua valentia; e più spesso usasi nelle maniere Essere il mio, il suo, il tuo, forte, e simili. –
Esempio: Baldin. Decenn. 5, 121: Fu il suo più forte la prospettiva e 'l dipignere architetture, paesi, anticaglie ec.
Esempio: E Baldin. Decenn. 6, 355: Il forte di questo artefice fu una maravigliosa e non mai più così bene praticata imitazione del naturale ne' diversi accidenti che cagionano le vedute del sole.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 35: Questo della puntualità e dell'onore è il mio forte.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 2, 61: Pietro da Cortona,... conoscendo il suo forte e il suo debole, sapeva quel ch'egli era capace di fare e non fare.
Esempio: Fag. Rim. 1, 62: Non è il mio forte no di fare il bello Col lucco sul codione, nè di stare In panciolle sonando il campanello.
Esempio: Bottar. Dial. 264: Chi commette i quadri e dà i pensieri a i pittori, dovrebbe conoscere dove consiste individualmente il forte di ciascun pittore, per mettergli tra mano cosa dove si potesse far più onore.
Esempio: Martin. T. V. 12, 194: Il suo forte consiste nelle opere di giustizia.
Esempio: Lanz. Stor. pitt. 1, 51: Il suo forte era in pitture picciole.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 71: Ma il suo forte fra tutti era la prosa.
Definiz: § XI. Dicesi anche per Sapore od Odore forte, e applicasi più spesso al vino e al latte, nelle maniere Pigliare il forte o Prendere il forte, Saper di forte, e simili. –
Esempio: Med. L. Beon. 3, 126: E sempre suda, e sa un po' di forte.
Esempio: Soder. Coltiv. 88: Questi [vini] bisogna bergli più presto, perchè v'è dubbio che piglino 'l forte.
Esempio: E Soder. Coltiv. 110: Cacciando sopra i raspi delle vinacce, quando.... han preso il forte, una gran quantità d'aceto buono,... s'averà aceto ottimo.
Esempio: Magazzin. Coltiv. 62: A poco a poco la vinaccia, riscaldando, piglierà il forte.
Esempio: E Magazzin. Coltiv. appr.: Ma s'avvertisca di non lasciar passare il fervore del forte, perchè ec.
Esempio: Targ. Rag. Agric. 179: Subito, finita di fare la forma del cacio [marzolino], si sala dalla parte di sopra con sale asciutto, e in capo ad un'ora si rivolta, e si sala nella superficie che era restata di sotto;... e se non si salasse, piglierebbe il forte.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 436: Conviene.... solo premerne con piccoli ammostatoj la superficie (delle vinacce), affinchè si mantenga umida, e non prenda il forte.
Definiz: § XII. Term. della Musica. Quel congegno del pianoforte, che mosso dal respettivo pedale, toglie lo smorzo alle corde percosse, cosicchè queste abbiano la loro piena vibrazione. E così anche chiamasi il Pedale stesso.