Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
ESSERE.
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ESSERE.
Definiz: Verbo detto sostantivo dal comune de' Grammatici, la cui coniugazione è irregolare e affatto particolare ad esso, e forma i suoi tempi composti col Participio passato del verbo Stare. Oltre ad avere un suo proprio senso, serve anche di ausiliare nei tempi del passivo, e nei tempi composti del neutro passivo e della maggior parte dei neutri, come anche ne' suoi medesimi tempi composti. Perciò per amore d'ordine e di chiarezza lo distingueremo in due temi. Quelle poi tra le forme di esso, che appartengono oggi più che altro al linguaggio poetico o al familiare, le abbiamo registrate qui appresso facendole precedere a ogni altra cosa, e non tanto le forme dei tempi semplici, quanto anche quelle dei tempi composti.
Dal lat. esse.
Definiz: § I. Modo Indicativo; Tempo presente. Siei; Ee, Ene; Siemo, Semo; Sete, Siate; Enno ed En. –
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 1, 215: Non da pregiar poch'èe Nostro Signore in tee.
Esempio: Dant. Inf. 3: Noi sem venuti al luogo ov'io t'ho detto.
Esempio: E Dant. Inf.24: Nè tante pestilenze nè si ree Mostrò giammai con tutta l'Etiopia, Nè con ciò che di sopra il Mar rosso èe.
Esempio: E Dant. Purg. 16: Ben v'en tre vecchi ancora ec.
Esempio: E Dant. Parad. 5: Del lume che per tutto il ciel si spazia Noi semo accesi.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Perocchè al sol che v'allumò ed arse Col caldo e con la luce en sì iguali, Che tutte simiglianze sono scarse.
Esempio: Senec. Pist. 346: Le genti sappiano che tu sie' tale, che ti possano crucciare sanza pericolo.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 72: Essendo domandata.... se perfetto ène nulla possedere e nulla avere, rispuose ec.
Esempio: E Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 197: Come può essere che in questo tempo che ci siei stato, io non abbia saputo nulla?
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 149: Noi siemo dolenti Di questo che noi ti facemo.
Esempio: Barber. Docum. Am. 144: Quelle somme trovian margarite Ch'en di virtù fornite.
Esempio: Ar. Orl. fur. 9, 13: Se non sete d'Amor tutto ribelle Siate contento esser tra questi eletto.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 21, 13: Io ebbi già un fratel che giovinetto D'Olanda si partì, d'onde noi semo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 318: Tanto semo stati insieme, di tante cose avemo ragionato ec.
Esempio: Cellin. Pros. 274: Assai basta a un tanto gran virtuoso, qual voi siate, l'avergniele attenuato una piccola parte.
Esempio: Grazz. Rim. V. 328: O voi tutti altri degni d'ogni pregio, Perchè non siate or vivi?
Esempio: Tass. Gerus. 19, 74: Miei campion sete voi.
Esempio: Galil. Op. astronom. 1, 15: Voi, che sete matematico,... pare ec.
Esempio: Baldov. Comp. dram. 73: Giacchè ti siei Fitto di minchionarmi il grillo in testa.
Esempio: E Baldov. Lament. 20: Ch'e' si trovi al mondo un, che del bene Ti voglia piue, non è mai ver, non ène.
Esempio: Forteguerr. Cap. 195: Anzi gli Adoni nostri enno i graditi.
Esempio: Fag. Comm. 2, 250: Dammi la mana. L. Eccola. N. Ora tu sie' mia. L. Tu sie' mio.
Esempio: Marrin. Annot. Baldov. Lament. 24: Non c'èe. Non c'è.... Non solo nelle Rime,... ma in tutte le Prose degli ottimi Antichi s'incontra spessissimo èe per è.
Esempio: Alf. Trag. 4, 234: Chi sete voi?... Chi d'aura aperta e pura Qui favellò?
Definiz: § II. Nell'Imperfetto. Eramo; Eri; Erono. –
Esempio: Rim. Ant. F. Urbic. Buonag. 1, 492: Del vostro onor mi pesa, Che tanto este (è) abassato: Ch'eri d'alto paraggio.
Esempio: Dant. Inf. 33: Già eram desti, e l'ora s'appressava Che 'l cibo ne soleva essere addotto, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 32: Forse in tre voli tanto spazio prese Disfrenata saetta, quanto eràmo Rimossi, quando Beatrice scese.
Esempio: Burch. Son. 1, 12: Erono ite al perdon del Giubbileo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 41: Eron corrier con lettere mandati.
Esempio: Med. L. Op. 45 t.: Care mie violette, quella mano, Che v'elesse in tra l'altre, ov'eri, in sorte, V'ha di tante eccellenze e pregio ornate.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 184: Le parole sue erono queste.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 3, 266: Mi disse che voi eri voluti essere troppo prudenti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 59: Eramo a caso sopra a Capobasso, Che verso Irlanda alquanto sporge in mare.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 171: Non vel diss'io che voi eri la largura del pian di Pistoia?
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 155: Usciti de' luoghi, ne' quali ci eramo nascosti, corremmo laddove egli giaceva.
Esempio: Gell. Circ. 24: Ella l'ha fatto per conoscere che voi non eri atti a procacciarvele da voi stessi.
Esempio: E Gell. Capr. Bott. 142: Non patirebbe giammai che egli stessi nel numero di coloro, che erono servi suoi.
Esempio: Alam. L. Gir. 6, 130: Voi sol m'eri fratel, signor, e Dio.
Esempio: Galil. Comm. ep. 2, 55: Mi cadde nella mente una mattina, mentre eramo a messa, un pensiero ec.
Esempio: Buonarr. Tanc. 2, 2: Su la man vi date, E come v'eri prima, amiche siate.
Esempio: Buomm. Ling. tosc. 221: Il volgo fiorentino, anzi comunemente anche tutti i nobili e letterati, nel parlare dicono eri; ma nella scrittura si stima poco corretto; come anco eramo per eravamo, quantunque anche questo sia in bocca di tutti; e il dire eravamo e eravate sembra in oggi che passerebbe per un'affettazione.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 29, 70: E Dornadillo, il principe d'Irlanda, Viene da me, come eramo in appunto.
Definiz: § III. Nel Perfetto. Fusti; Fue; Fosti, Fuste, Fusti; Furo, Furno, Funno, Foro. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 50: Anche i Girolami, che ne fue il venerabile messer santo Zanobio.
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 58: Infermo e povero diria voi, se tutto sano e ricco fuste, come fuste unque.
Esempio: Dant. Inf. 2: Così gli dissi; e poichè mosso fue, Entrai per lo cammino alto e silvestro.
Esempio: E Dant. Inf. 3: Non fur fedeli a Dio, ma per sè foro.
Esempio: E Dant. Inf. 22: Quand'elli un poco rappaciati foro.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: Lo caldo sghermitor subito fue.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 15: Incontanente fue soccorsa.
Esempio: Vill. G. 703: Ordinarono parlamento,... e tutti vi foro.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 223: Vo' fosti, e siete al nostro Sir nel petto.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 3, 20: Quivi nascenno e funno nutricati.
Esempio: Bocc. Amor. Vis. 8: Mostrandosi piagati, come foro Ciascun di lor.
Esempio: E Bocc$ Ninf. Fiesol. 7, 57: Si furo insieme tutti imparentati.
Esempio: Collaz. SS. PP. 127 t.: Tu fusti abitante nella terra sua.
Esempio: S. Cater. Lett. 2, 394: Prego la somma eterna Verità,... che giugniate al termine e fine, per lo quale voi fosti creati.
Esempio: Sacch. Batt. 1, 26: Però che voi vi fosti tutti quanti.
Esempio: Frez. Quadrir. 1, 1: E poichè al fonte funno tutte quante.
Esempio: Pulc. L. Morg. 4, 23: Come tu fusti alle man col dragone.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 14, 38: Così furno ordinati prestamente.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 26, 36: Però se così fusti e voi ed io, ec.
Esempio: Med. L. Beon. 126: Allor furno ad un altro gli occhi presti.
Esempio: Poliz. Rim. C. 224: Poi che tu fusti a me dato per sorte, Non t'amando i' sarei di diamante.
Esempio: E Poliz. Rim. C. 241: Occhi leggiadri, grazïoso sguardo Che fusti i primi che m'innamoraro.
Esempio: Cant. Carn. Otton. 88: Ma voi fate ben male Non pensar ch'ancor voi giovani fusti.
Esempio: Machiav. Comm. 162: Quando fusti tu in Firenze?
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 1, 124: Eseguiremo la commissione.... con quelli ricordi, che dipoi da lo oratore ci furno iniunti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 44: Chi l'asta abbassa, e chi tra' fuor la spada; E d'ogni intorno subito gli foro.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 14: Non sete quelli voi, che meco fuste Contra Agolante.... in Aspramonte?
Esempio: E Ar. Orl. fur. 23, 12: Dappoi che due o tre volte ritornati Fraternamente ad abbracciar si foro, ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 78: O purgatissime orecchie di Cicerone, che alcuna fiata fuste offese ec.
Esempio: E Firenz. Rim. 2, 315: Basti che in gioventù fusti dassai. Gell. Circ. 40: Questi furno due uomini di tanto bassa condizione,... che ec.
Esempio: Cellin. Vit. 10: Alcune di queste cose furno innanzi ch'io nascessi.
Esempio: Grazz. Comm. 260: Avendovi veduto l'altra volta che voi ci fuste.
Esempio: Cecch. Dot. 4, 2: Voi non fusti partito D'un mese che gli fu detto, ec.
Esempio: E Cecch. Stiav. 5, 7: Dice che e' furno Marinari.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 37: Nell'isola di Francia eletti foro.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 246: Come fece colui, o pur coloro, se e' furno più d'uno.
Esempio: Bertin. R. Rim. burl. 284: Fosti pur gran minchioni.
Esempio: Baldov. Lament. 56: E ne fenno cagion gli occhi tuoi begli.
Esempio: Menz. Sat. 89: E se i suoi detti troppo arditi funno, Sappi ec.
Esempio: Fag. Comm. 4, 305: Tu scambi; le non funno pugna, funno bastonate.
Definiz: § IV. Nel Futuro. Fia; Fie; Fia e Fie; Fiano e Fieno. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 171: Tutti il temeranno, chi per amore come i giusti, e chi di paura, come fieno i peccatori.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 6: Fie nostro prode molto grande che tu metti tua preghiera in comune.
Esempio: Dant. Inf. 1: Di quell'umile Italia fia salute, Per cui morì la vergine Cammilla, ec.
Esempio: E Dant. Inf. 3: Ed egli a me: Le cose ti fien conte, Quando ec.
Esempio: E Dant. Inf. 10: Tutta morta Fia nostra conoscenza da quel punto, ec.
Esempio: E Dant. Purg. 13: Gli occhi, diss'io, mi fieno ancor qui tolti.
Esempio: E Dant. Purg. 15: A veder queste cose Non ti fia grave, ma fieti diletto.
Esempio: E Dant. Parad. 7: Nè tra l'ultima notte e il primo die Sì alto e sì magnifico processo, O per l'una o per l'altro fue o fie.
Esempio: Leggend. S. Ieron. 101: Innanzi ch'io mi lievi da questo giuoco, io, contro a ogni suo volere, io fia vincitore.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 25: Allora certo fia diritta l'anima nostra, quando ec.
Esempio: E Cavalc. Att. Apost. 120: Questa non è buona giustizia, e non fie così.
Esempio: S. Ag. C. D. 9, 103: Fiano messi nell'ultima e perpetua dannazione solamente li sinistri.... Fiano però salvi;... e se fiano salvi, per certo o staranno dalla destra, e udiranno,... non alla sinistra, ove fiano quelli che non fiano salvi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 160: Quai fien ultime, lasso, e qua' fien prime?
Esempio: Bocc. Filostr. Proem. 9: Io non so se esse fieno di tanta efficacia.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 217: Queste fiano di quelle.
Esempio: E Sacch. Nov. 1, 332: Quello che mi fia dato, io metterò nella tasca.
Esempio: Cont. Bell. Man. 61: Dall'aspro giogo, ond'io mai non fia sciolto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 96: Meglio fia che voi Pasciate prima il ventre, e gli occhi poi.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 159: Tu non vedrai la luce, e fiati mestiero coll'altrui lume supplire al tuo difetto.
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 1, 30: Il che fu la rovina estrema,... come avanti fia manifesto.
Esempio: Alam. L. Gir. 20, 78: Io vi so dir che le sue porte Ricetto fien d'ogni peccato orrendo.
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Come tu fie tanto presso a Vanni, Che tu pensi ec.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 91: Tosto un dì fia che rimembrar vi giove Gli scorsi affanni.
Esempio: E Tass. Gerus. 20, 16: Fian per lo più senza vigor, senz'arte.
Esempio: Chiabr. Firenz. 13: Fiesole l'appellar, quasi fie sola.
Esempio: Segner. Pred. 256: Chi fia che me n'assicuri?
Esempio: Salvin. Son. ined. 58: Ringrazio Della tua compagnia la bella sorte, Di cui lodar giammai io non fia sazio.
Esempio: E Salvin. Son. ined. 154: Legame, ond'io mai non fia disciolto.
Esempio: Manz. Poes. 818: Nè per mutar di secoli Fia che riveda il sole.
Definiz: § V. Modo Imperativo. Sie, Sia; Sie, Fia, Fie. –
Esempio: Dant. Inf. 15: Sieti raccomandato il mio Tesoro.
Esempio: E Dant. Purg. 20: Maladetta sie tu, antica lupa.
Esempio: Cavalc. Poes. 3, 79: O anima gentil di Dio capace,... Fuggi, sia paziente, piangi e tace, E lui domanda.
Esempio: E Cavalc. Att. Apost. 74: Ista' su; e sie guarito.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 75: La vita altrui sie a noi specchio d'apparare.
Esempio: Bocc. Decam. 7, 133: Ora io vo, aspettati, e sia di buon cuore.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 106: A cui messer Corso disse: Tu sie 'l ben venuto.
Esempio: Virg. Eneid. 127: Sie sano; e queste cose dette, sparve.
Esempio: Cat. Cost. volg. 23: Sie al iudicio.
Esempio: E Cat. Cost. volg. 98: Sia d'animo forte quando se' dannato a torto.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 82: Deh morto sie egli a ghiado.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 10: Deh morto sie tu a ghiado!
Esempio: Pulc. L. Morg. 3, 67: Disse Rinaldo: come vuoi sie fatto.
Esempio: Poliz. Rim. C. 247: Sie quel che vuole, i' mi starò pur forte.
Esempio: Machiav. Rim. 384: Dunque non fie verun che si avvicini A questa rozza e capitosa gregge, Per non sentir degli scherzi asinini.
Esempio: E Machiav. Comm. 208: Fortuna, siemi propizia questa volta.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 52: Acciò l'inganni, in che son tanti e tanti Caduti, non ti colgan, sie avvertita Che ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 163: Speranza mia, sia contenta d'aprirmi un poco l'uscio, nè volere essermi discortese.
Esempio: E Firenz. Comm. 1, 437: Muoviti, va via ratto; sie qui testè.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 84: Non crederei io. A. Siane certo.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1077: Se piace a te, se nel tuo core è fermo, Che nè di te, nè degli tuoi si scemi La ruina di Troia; e così vada, e così fia.
Esempio: Cecch. Dot. 5, 6: O Fazio mio, e tu Sia per le mille volte il ben trovato.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 54: Nel fondo del tegame non sie posto Altro che l'olio schietto.
Esempio: Buonarr. Fier. 4, 2, 5: Boccal, siami fedel, ch'io torno or ora.
Definiz: § VI. Modo Congiuntivo; nel Tempo presente, usato talora anche con forza di Ottativo. Sie, Fia; Sii, Sie, Fie; Sie, Fia; Sieno, Siino, Fieno. –
Esempio: Lat. B. Tesorett. 121: Guarda, che sie intento Sì che non pai lento.
Esempio: Albertan. Tratt. volg. 82: Lo cuor tuo in tal guisa costrigni,... che tu sie contento di te medesimo.
Esempio: Fr. Giord. Pred. 26: Che queste cose ci sieno, non è ora da dire qui.
Esempio: E Fr. Giord. Pred. 224: Come potrebbe essere.... che 'l fuoco non sie caldo egli.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 5: Che tu sie pro e vigoroso e forte, e possente a ben fare; che tu sii savio e scalterito, largo e cortese.
Esempio: E Benciv. Esp. Patern. volg. 112: È di ragione che i signori sieno pietosi a fare limosine.
Esempio: Dant. Inf. 1: Miserere di me, gridai a lui, Qual che tu sii, od ombra, od uomo certo.
Esempio: E Dant. Inf. 8: Ch'io ti conosco, ancor sie lordo tutto.
Esempio: E Dant. Inf. 21: Acciocchè non si paia Che tu ci sii, mi disse, giù t'acquatta.
Esempio: E Dant. Inf. 30: E fa ragion ch'io ti sia sempre allato, Se più avvien che fortuna t'accoglia, Dove sien genti in simigliante piato.
Esempio: E Dant. Inf.33: I' non so chi tu sie.
Esempio: E Dant. Parad. 3: Quali.... per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan ec.
Esempio: E Dant. Conv. 70: Mostra che non passione, ma virtù sie stata la movente cagione.
Esempio: Barber. Regg. Donn. 284: Ma credo ben che non sie già gran cosa, Se tu ti metti a rischio.
Esempio: E Barber. Regg. Donn. 435: Non mi sdegnar perch'io sie piccol servo A una donna di sì grande altezza.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 233: Vogliamoti liberare d'ogni servitudine, e vogliamo che sii libero.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 54: Priegoti che tu ti facci presso a questo peccatore, acciocchè tu mi sie in aiuto.
Esempio: E Leggend. SS. M. 4, 122: Acciocchè non sie tedio a' lettori la lunghezza del troppo dire, voglio porre fine.
Esempio: Canig. Ristor. 128: Avvegnachè.... I' mi sie ritrovato nelle pene.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 90: E pensando chenti e quali li nostri ragionamenti sieno, io comprendo ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 148: Che si dirà.... quando si saprà che tu sii qui trovata ignuda?
Esempio: E Bocc. Ninf. Fiesol. 185: Quanti sieno stati i miei martirj Che ho per lei patiti ec.
Esempio: Pucc. A. Centil. 16, 7: E noi ordinerem che fien pagati.
Esempio: E Pucc. A. Guerr. Pis. 1, 19: Fate che di scacco I' sie soccorso, che 'l bisogno grava.
Esempio: Stor. Barl. 39: Non so chi tu ti sii, ch'io non ti cognosco.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 253: Con li vostri mariti ingegnatevi d'usare quanto sie possibile.
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 108: La bocca aperse, o credette inghiottillo: Disse Margutte: Che fia coccodrillo?
Esempio: E Pulc. L. Morg. 20, 47: Io non intendo ch'ella fia qui rotta.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 24, 55: Tutti i franchi arcier sieno a Parigi Dinanzi a Carlo il dì di san Dionigi.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 24, 51: Acciò che i lor rimedj sieno a tempo.
Esempio: Med. L. Beon. 3, 139: Chi sie 'l compagno, non tel dico ancora.
Esempio: E Med. L. Beon. 3, 141: Ma bisogna e' sie presto per trist'occhio.
Esempio: Ambr. Furt. 3, 4: I pensieri o le brighe voglio che sien tutte mie, Mario; e' piaceri sieno tutti tuoi.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 376: Oh tu mi fa' ridere, e ho male, a voler ch'i' sie altrove.
Esempio: Cellin. Poes. 348: Deh! che nel tuo orar sie degno anch'io.
Esempio: Speron. Op. 4, 170: Nella quale [città di Dite] Virgilio finge che siino tormentati tutti i malvagj.
Esempio: E Speron. Op. 4, 173: Volendo [Virgilio] in tutto il suo poema lodar Enea sopra ogni cosa, in molti luoghi fa che da diverse persone gli siino dette villanie.
Esempio: Salv. Granch. 2, 5: Come tu sii tanto presso a Vanni, Che tu pensi ch'e' possa bene udirti,... Ti volterai ec.
Esempio: Giacomin. Nobilt. lett. 11: Sienci di ciò essempj tutti gl'Imperi e tutte le Monarchie.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 382: Parendomi di saper più tosto quello che le macchie solari non sono, che quello che elleno veramente siino.
Esempio: Salvin. Son. ined. 152: Deh verrà mai quel dì ch'io fia contento!
Definiz: § VII. Nell'Imperfetto. Fussi; Fussi; Fusse; Fussimo; Fuste; Fussero. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 40: Ben considerate ove sareste, fustevi retti a una comunitate.
Esempio: E Fr. Guitt. Rim. 1, 22: Ahi! che dolce piacere Serìa nel mondo, Amor dolce, da poi Tu ben fusti tra noi.
Esempio: Fr. Iac. Tod. 311: Figlio mio prezïoso,... Tu non morissi ed io fussi suso.
Esempio: Dant. Inf. 26: Ma già m'era avviso Che così fusse, e già voleva dirti ec.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 3, 97: Sarebbe a te cagione perchè tu fussi spogliato.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 3: Lo quale [corpo] egli volentieri davano a morte, purchè tosto fussero uccisi.
Esempio: E Cavalc. Esp. Simb. 1, 197: Dite che se fuste stati al tempo delli vostri padri non avereste sparso il lor sangue.
Esempio: Strat. Mor. S. Greg. 1, 148: Fussesi lasciato segretamente percuotere dal mortale coltello della disperazione.
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. 5, 8: E prima che di ciò fussimo a fine, Vidi Biserta ec.
Esempio: S. Cater. Lett. 4, 244: Non vi dovete ritrare.... nè per persecuzioni, infamie, o scherni che fussero fatti di voi.
Esempio: E S. Cater. Lett. 4, 329: Se non si poteva andare come frate, fussegli andato come peregrino.
Esempio: E S. Cater. Lett. appr.: Non vorrei però che voi non fuste andato, ma che subito vi fuste messo in camino.
Esempio: E S. Cater. Dial. 238: Ci amasti prima che noi fussimo.
Esempio: Pulc. L. Morg. 2, 48: Vo peregrinando Come s'io fussi qualche suo nimico.
Esempio: E Pulc. L. Morg. 24, 119: Dond'io pensai tu mi fussi obbligata.
Esempio: Med. L. Op. 130: Secondo che da loro fussimo amati o odiati.
Esempio: E Med. L. Op. 148: Ancora che.... io fussi interamente legato.
Esempio: Poliz. Rim. C. 251: Dato dal ciel mi fu questo per sorte, Ch'i' fussi vostro in vita e dopo morte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 3: Acciò ch'abile a tutti il luogo fusse.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 20: Parvegli che i gesti e le parole fussero pieni d'una vera contrizione.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 155: Ci tiriamo addietro come se fussimo donnicciuole.
Esempio: Cant. Carn. 1, 135: Città felice e bella, Più che tu fussi mai.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 118: Pargli che gli caschino tuttavia di mano come se gli fosser rubati.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 215: Quante cose non si leggerebbono, e non s'intenderebbono, se lo scriver non fusse.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 153: Volse che fussero a principio fatti in versi.
Esempio: Grazz. Comm. 31: Se io fussi qui colta all'improvista,... che sarebbe alla vita mia?
Esempio: E Grazz. Comm. 196: Andianne ora, che noi non fussimo tardi.
Esempio: E Grazz. Rim. V. 650: Quan'era me' che voi vi fuste morso La lingua mille volte, Che ec.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 19: Essendo costume in Candia che le donne ancora fussero spettatrici, Arianna presente restò presa dall'aspetto di Teseo.
Esempio: Galil. Op. astronom. 3, 134: Se.... noi insieme fussimo di queste materie stati in trattamento.
Esempio: E Galil. Op. fis. mat. 1, 273: Quando noi fussimo sopra di essa [torre].
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 17: S'io fussi Un dottore uso a maneggiar la penna, ec.
Esempio: E Buonarr. Fier. 2, 3, 4: Se queste fusser grani di tempesta.
Esempio: Segner. Pred. 653: So che s'io fussi andato questa mattina a far questo mio discorso, ec.
Esempio: Tratt. Resist. G. G. 61: Sarebbero di ugual resistenza, posto che fussero fitti colla base in un muro.
Definiz: § VIII. Condizionale. Saria, Fora; Saria, Sarie, Fora; Sariamo; Sariano, Sarieno, Forano. –
Esempio: Rim. Ant. F. Colonn. Guid. 1, 186: Ma el m'ha sì allumato Di foco, che m'abbraccia, Ch'eo fora consumato, Se voi ec.
Esempio: Lat. B. Tesorett. 203: Saria ben fuor di senso S'io non proveggio e penso Com'io per lo ben campi.
Esempio: Fr. Guitt. Rim. 2, 107: Ch'eo fora degna di soffrir orsura, Come quella ch'a bestia si consente.
Esempio: Fr. Tac. Tod. 15: Certo io saria morto, Se non fosse il suo conforto.
Esempio: Dant. Inf. 20: Maestro, i tuoi ragionamenti, Mi son sì certi, e prendon sì mia fede, Che gli altri mi sarian carboni spenti.
Esempio: E Dant. Inf. 29: Qual dolor fora, se degli spedali Di Valdichiana tra il luglio e il settembre E di Maremma e di Sardigna i mali Fossero in una fossa tutti insembre; Tal ec.
Esempio: E Dant. Purg. 1: Come io l'ho tratto, saria lungo a dirti.
Esempio: E Dant. Purg. 3: L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co' del ponte presso a Benevento.
Esempio: E Dant. Purg. 26: Ed io mi fora Già manifesto, s'io non fossi atteso Ad altra novità.
Esempio: E Dant. Purg. 29: Che foran vinte da novelle spose.
Esempio: E Dant. Parad. 3: Foran discordi gli nostri disiri.
Esempio: E Dant. Parad. 16: Sariesi Montemurlo ancor de' Conti; Sariensi i Cerchi nel pivier d'Acone.
Esempio: E Dant. Rim. 80: E ciascuna di lor fosse contenta, Siccome io credo che sariamo noi.
Esempio: Petr. Rim. 1, 57: Io non fora D'abitar degno, ove voi sola siete.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 152: Men solitarie l'orme Foran de' miei piè lassi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 76: Se stati fossero atati, campati sarieno.
Esempio: E Bocc. Filoc. 450: Ogni altro piacere fora, per comparazione a questo, scarso.
Esempio: E Bocc. Teseid. 3, 24: Ed or volesse Iddio ch'io fossi morto, Che questo mi sarie sommo conforto.
Esempio: Sacch. Batt. 3, 38: Gli adornamenti suoi non vaglion poco, Che sarie sciocco alla stima Merlino.
Esempio: Med. L. Op. 82 t.: S'io lo sentissi, aria ogni mia voglia; Se non, io saria fuor di tanta doglia.
Esempio: Machiav. Pros. stor. pol. 4, 158: Non se gli sariano opposti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 13: Instrutto Di cose assai, che fora lungo a dire.
Esempio: E Ar. Comm. 2, 335: Io saria qui a intrommettermi, D'accordo....
Esempio: Bern. Orl. 1, 43: Animi non sarian così sicuri Che stessin saldi, ec.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 313: Gl'inchiostri si sariano fatti schifi d'essere adoperati da questi cotali.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 217: Ci saria più consolazione di vederci più spesso.
Esempio: E Car. Eneid. 1, 974: Bastante non son io, nè foran quanti De la gente di Dardano discesi Vanno per l'universo.
Esempio: Cellin. Vit. 468: Tante storie di bronzo sarieno di una grandissima spesa.
Esempio: Borgh. R. Rip. 403: Fora lunga cosa a raccontarle.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 67: Nè così agevol poi fora l'impresa.
Esempio: E Tass. Rinald. 7, 42: Troppo lieve Fora pena cotale a tanto eccesso.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 53: Critia mostrò a Lisandro, che mentre gli Ateniesi si reggerebbero a popolo, non sarieno i Lacedemoni signori assoluti della Grecia.
Esempio: Dav. Mon. 454: Se durato fosse, come da dodici a uno la moneta scemò, così l'un dodici forano i pregj delle cose cresciuti.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 224: Pigliamo due numeri, de' quali il maggiore sia quintuplo dell'altro, come sariano 100 e 20.
Esempio: Segner. Pred. 225: Anzi questo medesimo saria quello che forse allor maggiormente vi accorrerebbe.
Esempio: Salvin. Son. ined. 3: Quanto foran più bei gli affetti tuoi, Se ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 10, 8: Che ritornato indietro allor saria, E vivrei lieto in qualche villa mia.
Esempio: E Forteguerr. Cap. 300: Qual sì stolto Fora, che intraprendesse una tal via?
Esempio: Giobert. Introd. 1, 90: E qualunque discorso fora meno eloquente dello spettacolo, che sta innanzi agli occhi nostri.
Definiz: § IX. Gerundio. Sendo. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 287: Sendo di donne un bel numero eletto.
Esempio: Bocc. Ninf. Fiesol. 5, 52: Or come Potrò io viver, non sendoti presso?
Esempio: Pulc. L. Morg. 25, 17: Sendo mandato dal tuo imperadore.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 47: Sendo già presso alli duo terzi morti.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 33, 59: Già sendo tutti gli altri addormentati, Bradamante a cercar si va da sezzo.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 59: Sendomi ridotto tanto presso a casa.
Esempio: Borgh. V. Stud. Div. Comm. 300: Sendo lui il primo a offender, non si può ec.
Esempio: Grazz. Comm. 380: Deh come fu' io sciocco la prima volta, sendo attempato, a pigliar donna.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 115: Sendole ciò permesso, in un momento L'aria in nubi restrinse, e mosse il vento.
Esempio: Dav. Tac. 2, 265: Ogn'anno sendo segnalato per mortalità.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 1, 241: Sendoci dunque ordinato che, ec. Buonarr. Fier. 4, 1, 12: Non sendo ancor giorno, o non ben chiaro.
Definiz: § X. Essere, usasi talora, e oggi specialmente nel linguaggio familiare, nel numero singolare, sebbene il suo soggetto sia di numero plurale. –
Esempio: Dant. Inf. 19: L'un degli quali (fori), ancor non è molt'anni, Rupp'io per un che dentro vi annegava.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 406: Il maggiore impedimento che avesse, era i Guelfi di Toscana.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 20: Conciossiacosachè.... 'l vostro libro, già è molti anni non sia valuto neente.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 95: Egli era in un chiassetto stretto.... sopra due travicelli, tra l'una casa e l'altra posti, alcune tavole confitte.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 81: Ècci stato lettere da Niccolò,... ma di Matteo non dice nulla.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 79: Penso che vi sia lettere ancora del padre.
Esempio: Segner. Incred. 72: Nel popolo degli uccelli, altri si cibano in terra;... chi dove è vermini, come fan le beccacce; chi dov'è spighe, come i colombi; chi dov'è spine, come i cardelli; chi dov'è tronchi, come le gazze.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 265: È ben forse sei mila anni che segue così promettendo.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 327: Non c'è osterie da alloggiare?
Definiz: § XI. E talora usasi nel numero singolare, con un predicato nel numero plurale. –
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 54: Egli (il Vangelo) è bensì cose grandi, lezioni altissime, sentenze profonde, opere finalmente divine.
Esempio: E Cesar. Vit. Crist. 2, 491: L'essere cristiani non è parole, ma fatti, e fatti grandi.
Definiz: § XII. Preceduto o seguito da un soggetto di numero plurale, concordasi talvolta col predicato di numero singolare. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Le mura mi parean che ferro fosse.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 33: I letti loro sì era la piana terra.
Esempio: Med. L. Op. 1, 88: E foco è l'onde, e l'ombre, arbori e fronde.
Esempio: Ar. Rim. 1, 290: Io sento ben che quei dolci ami Ove all'esca son preso, o mia nemica, È l'amaro mio fin.
Definiz: § XIII. Talora il verbo Essere si tralascia per ellissi. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 300: Se l'uno è tristo overo lieto, così anche l'amico suo.
Esempio: Dant. Inf. 2: Tu duca, tu signore e tu maestro.
Esempio: E Dant. Purg. 6: Tu ricca, tu con pace, tu con senno.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 48: Io ricco, io sano,... nè ingiuria, onta o danno ricevetti mai da persona.
Esempio: Maff. Scienz. cavall. 3: Il dì seguente, non ancora molto alto il sole, ecco arrivare un nobil giovane.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 59: Che replicar, se in volto Rigido mi chiedesse: ov'è la spada, Ove l'altr'armi, Achille?
Esempio: Alf. Trag. 4, 215: Si parleria di pugna, Se David qui?
Esempio: E Alf. Trag. 4, 260: Ma, innanzi a Dio, chi re? Cesar.
Esempio: Vit. Crist. 1, 24: Io bello, dice egli seco, io ricco, io padrone.