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1) Dizion. 5° Ed. .
FORTE.
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FORTE.
Definiz: Add. Che è di vigorosa costituzione, Che è valido e robusto del corpo, Atto a sopportare grande fatica; e dicesi così di persona come di animale.
Dal lat. fortis. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 230: Diciamo del leone, ch'è segnore delle bestie,... ed è forte, e ha misericordia, ec.
Esempio: Dant. Inf. 24: Levàmi allor, mostrandomi fornito Meglio di lena ch'i' non mi sentia; E dissi: Va', ch'io son forte ed ardito.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 126: Il Re veggendola bella, l'ebbe cara; ma, perciò che cagionevole era alquanto della persona, infino a tanto che più forte fosse, comandò che ella fosse messa in certe case bellissime, ec.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 590: È un pericoloso fanciullo: va sopra di sè, e sta magruccio, ma pure è forte della persona.
Esempio: Soder. Agric. 82: Gli animali ancora faranno fede di ciò con l'esser gagliardi, forti e robusti e grassi, bevendone (dell'acqua buona), non macilenti, deboli, smunti e malsani.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 59: Marzio.... esercitò talmente il corpo ad ogni maniera di combattimento, che diventò leggieri al corso, forte nelle prese, e saldo nel lottare, da non essere smosso.
Esempio: Martin. T. V. 9, 494: Il lione, forte sopra tutti gli animali, non teme l'incontro di chicchessia.
Definiz: § I. Per Robusto, Gagliardo, Sano, Valido alla fatica, o all'ufficio o funzione a cui è ordinato; detto del corpo dell'animale, o di alcuna parte, membro, organo, di esso; e dicesi altresì di complessione, costituzione. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 88 t.: Lo suo stomaco è forte, più che stomaco di niuno altro animale.
Esempio: Dant. Inf. 17: Mentre che torni parlerò con questa, Che ne conceda i suoi omeri forti.
Esempio: E Dant. Inf. 53: Riprese il teschio misero co' denti, Che furo all'osso, come d'un can, forti.
Esempio: Bern. Orl. 30, 63: Il più fiero garzon non nacque mai; Persona ha di gigante e forte nerbo.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 55: Scaccia sol quelli Di forte corpo e di feroce ingegno; Ma 'l mansueto sesso, e gli anni imbelli Seco ritien.
Esempio: Parin. Poes. 196: Che non può un'alma ardita, Se in forti membri ha vita?
Definiz: § II. Figuratam., detto dell'anima, o di alcuna facoltà di essa, e particolarmente dell'ingegno, dell'intelletto, vale Che riesce molto bene negli atti suoi proprj; e detto di memoria, vale Che ritiene tenacemente le cose apprese. –
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 583: Fu Cesare uomo chiarissimo e di forte ingegno.
Esempio: Petr. Rim. 2, 10: Agguaglia la speranza col desire; E poi che l'alma è in sua ragion più forte, Rendi agli occhi, agli orecchi il proprio obbietto.
Definiz: § III. Detto in particolare di vista, vale Che ben discerne gli oggetti; Acuto. –
Esempio: Dant. Conv. 222: Queste cose che paiono nel suo aspetto, soverchiano lo 'ntelletto nostro: e dico come questo soverchiare è fatto; ch'è fatto per lo modo, che soverchia il Sole lo fragile viso, non pur lo sano e forte.
Definiz: § IV. È usato come aggiunto di polso forte, e vale Che batte gagliardamente.
Definiz: § V. Forte, detto di cose materiali, vale Che per sua natura, o pel modo col quale è stato costruito, fabbricato, è difficile a piegarsi, a rompersi, a spezzarsi; Resistente all'urto, al colpo, alla pressione, Che ha grande solidità, stabilità, e simili. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 43: Se la terra è sì grossa e sì forte ch'ella non fenda, allora conviene per vera forza di quello dibottamento di l'aere, e de le vene de l'acque che sono a distretta là dentro, facia tremare e movere tutta la terra che v'è dintorno.
Esempio: Nov. ant. B. 58: L'uno contro all'altro si mossono con la forza de' poderosi destrieri e con grosse aste e forti.
Esempio: Dant. Purg. 9: Quando fur ne' cardini distorti Gli spigoli di quella regge sacra, Che di metallo son sonanti e forti, Non ruggìo sì, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 118: Armato era d'un forte e duro usbergo, Che fu di drago una scagliosa pelle.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 31, 37: Ritrovare I duo guerrier da l'armatura forte, Grifone il bianco ed Aquilante il nero.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 63, 2: Fassi [la fortezza] con forte muraglia, per difendersi e tener lontani i nemici.
Esempio: Nell. Disc. Archit. 47: Fu dato mano a demolire l'altro voltone,... per ordinarvi altra volta di più forte centinatura di quella che vi era prima.
Esempio: E Nell. Disc. Archit. appr.: Il fatto fu, che nel disfare la volta antica, la trovarono così dura e tanto forte, che dissero i muratori che vi ebbero mano, che durarono maggior fatica a disfar la volta vecchia, che a rifabbricare la nuova.
Esempio: E Nell. Disc. Archit. 59: Queste (le mezzane) si debbono ordinare a quella fornace, nella quale più forti e sonore si sogliono fare.
Definiz: § VI. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Tass. Gerus. 11, 8: Chiamano e te, che sei pietra e sostegno Della magion di Dio fondato e forte, Ove ora ec.
Definiz: § VII. E figuratam., e più che altro poeticam., detto di certi strumenti, massime di armi, vale Che taglia, ferisce, e simili, molto a fondo e senza arrestarsi. –
Esempio: Tass. Gerus. 4, 90: E in foco di pietà strali d'amore Tempra, onde pera a sì fort'arme il core.
Definiz: § VIII. Per Gagliardo, Vigoroso, Dato con forza, detto di colpo, percossa, e simili. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 61: A un'altra casa do tre colpi forti. Niun risponde.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 254: Si senton forti e fitti colpi di pietre alla porta.
Definiz: § IX. Parlandosi di piante, rami, tralci e simili, vale Atto a ben vegetare, Che vien su bene, Vigoroso. –
Esempio: Pallad. Agric. 87: Nel campo grasso porrai le viti sottili e fruttevoli; nel magro, porrai le viti feroci, forti e sode.
Esempio: E Pallad. Agric. 100: Appresso alla commessura del vecchio sermente s'ha da lasciare una o due gemme del nuovo, serbando il più forte, secondo 'l merito della vite.
Esempio: Ovid. Rimed. Am. 18: La dimoranza cuoce le tenere uve, e quello che fu erba fa essere forte biada.
Esempio: Trinc. Agric. 38: Si fermi [il capo da frutto della vite] con legatura all'altra canna,... affinchè dal primo o second'occhio.... ne possa più facilmente e con maggior prontezza e attività sortire un capo così forte e robusto, da potervi stabilire sicuramente tutta la speranza per il frutto dell'anno imminente.
Definiz: § X. E detto del seme del grano tuttavia in erba, vale Duro. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 550: Il grano del colle è più forte d'ogni altro grano, ma risponde meno alla misura.
Definiz: § XI. Per Ben saldo, Ben serrato, Difficile a disfarsi, a sciogliersi, a rompersi, ovvero a liberarsene, svincolarsene; detto di cosa che comecchessia leghi, colleghi, unisca; così nel senso proprio, come in locuzioni figurate. –
Esempio: Dant. Parad. 32: Or dubbi tu, e dubitando sili; Ma io ti solverò forte legame, In che ti stringon li pensier sottili.
Esempio: Ar. Orl. fur. 7, 44: Avea il cor stretto di quella Regina Ne l'amor d'esso d'un laccio sì forte, Che non se ne era mai per poter sciorre.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 44, 4: Il santo vecchiarel ne la sua stanza Giunger gli ospiti suoi con nodo forte Ad amor vero meglio ebbe possanza, Ch'altri, ec.
Esempio: Niccol. Strozz. 2, 10: Bramo un potere Che stretto in pochi l'obbedir c'insegni A sante leggi, e con un forte nodo Rileghi i fasci che si son disgiunti.
Definiz: § XII. Figuratam. –
Esempio: Grazz. Pros. 113: Dicendo che quello che ha congiunto Dio, l'uomo non può nè deve separare, e che le forze e le leggi del matrimonio sono più forti e maggiori che per avventura molti non si danno ad intendere.
Definiz: § XIII. Pur figuratam., detto di giuramento forte, per Che obbliga strettamente; Solenne. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 43: Di dover servar questo, Zerbin diede Ad Odorico un giuramento forte, Con patto che, ec.
Esempio: Sassett. Lett. 264: Portano [i Bragmeni] un filo in tre doppj ad armacollo, che domandano linea, la quale e' ricevono dal loro prelato di età di 10 anni, nella quale consiste il principio della religione loro, non altrimenti che nel battesimo consista la nostra, e per quella fanno i lor giuramenti forti.
Definiz: § XIV. Ed altresì figuratam., per Tenace, Durevole. –
Esempio: Panzier. Tratt. 67: Quando le cagioni dell'amistadi sono piccole e poche, l'amistadi non possono esser grandi e copiose. E quando sono debili e inutili, l'amistadi non possono esser forti e fruttuose.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 361: Solo quella [amicizia] si riman forte, nella quale si ama la virtù dell'amico.
Definiz: § XV. Per Saldo, Che non può essere smosso, Che non si crolla, Che non vacilla, Che non tentenna; detto di cosa fermata comecchessia.
Definiz: § XVI. Pure per Ben fermo o saldo, Che non accenna di cadere, Che non vacilla; detto di persona. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 32, 87: Se gli offerse con lancia e spada in mano Provar che discortese era e villano; Con patto, che se fa che con lo stuolo Suo cada in terra, ed ei stia in sella forte, Ne la rôcca alloggiar vuole egli solo, ec.
Esempio: Soder. Anim. domest. 60 t.: Allora viene lodato il cavallerizzo di tutta provanza, quando sì forte in su la sella si mantiene a tutti i movimenti del cavallo, che senza crollarsi punto o dimenarsi apparisce un corpo istesso d'una medesima persona.
Definiz: § XVII. Figuratam., per Fermo nel fare o non fare checchessia, nel volere o nel negare una cosa; e con più grave senso, Tenace, Ostinato in un proposito, in una risoluzione, in una opinione. E dicesi anche di volontà, opinione, e scherzevolmente di testa, cervello, e simili. –
Esempio: Stor. Barl. 72: Pàrtiti di cotesto errore, nel quale tu se' così forte.
Esempio: Barber. Docum. Am. 204: Tu se' omo; E sai ben come Tu se' fermo, e forte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 19, 1: E quel che di cor ama, riman forte, Ed ama il suo signor dopo la morte.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 14, 80: Anzi Rinaldo Corsini, una testa Forte, gridò due volte: A che si resta?
Esempio: Magal. Lett. At. 447: Non è dunque la ragione quella che vi fa forte, è l'abito quello che vi rende ostinato.
Definiz: § XVIII. Forte, in senso morale, vale Che ha tale virtù d'animo da sopportare con rassegnazione lunghi dolori, gravissime avversità, infortunj; da vincere le male inclinazioni e passioni e da operare virtuosamente; ed altresì da fare annegazione di sè stesso in benefizio altrui. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 149 t.: Forteza è virtù che fa l'uomo forte contra all'assalto de l'avversità.
Esempio: E Giamb. Lat. Tes. appr.: Forte uomo acquista lo regno di Dio.
Esempio: Fr. Iac. Tod. 328: Risguarda a questa schiera, Pregamoti, Signor, fanne sì forti, Che non curiam le morti, Nè alcun martirio, ec.
Esempio: Dant. Purg. 6: Quivi pregava con le mani sporte Federigo Novello, e quel da Pisa, Che fe parer lo buon Marzucco forte.
Esempio: E Dant. Purg. 31: Perchè altra volta, Udendo le sirene, sie più forte.
Esempio: Sentenz. Filos. volg. 6: Nessuno può essere detto forte, se non è savio.
Esempio: Robb. Recit. 304: O Giovanni mio, pregate Iddio che mi faccia forte.
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 98: E perciò sono avuti in onore gli uomini liberali, e gli uomini forti, e medesimamente gli uomini giusti.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 221: Non è alcuno temperante o forte, che non sia giusto insieme.
Esempio: Mont. Poes. 1, 242: Ei v'alza il guardo, e viene Fermo alla scala, imperturbato e forte.
Esempio: Niccol. Strozz. 4, 1: M'affida, ed esser forte Saprò nei casi amari; O fai che della sorte A men dolermi impari.
Esempio: Lambr. Elog. 71: E il Cavour seppe esser forte e devoto, comprimendo nell'animo un dolore, ec.
Definiz: § XIX. E nello stesso senso, dicesi di animo, natura, e simili. –
Esempio: Dant. Conv. 276: Più dolce natura in signoreggiando, e più forte in sostenendo, e più sottile in acquistando, nè fu, nè fia, che quella della gente latina.
Esempio: E Dant. Rim. 198: Ubidiente, soave e vergognosa È [l'anima] nella piena etate;... In giovanezza temperata e forte, Piena d'amore e di cortese lode, ec.
Esempio: Vill. G. 1: Per dare materia a' nostri successori di non essere negligenti di fare memorie delle notevoli cose, che adiverranno per li tempi appresso noi;... acciò ch'eglino si essercitino, adoperando le vertudi, e schifino i vizj, e le avversitadi sostengano con forte animo, a bene e stato della nostra Republica.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 393: A' piccioli servigi della paterna casa si diede, sì come far soleva, con forte animo sostenendo il fiero assalto della nimica fortuna.
Definiz: § XX. E detto di aspetto, sembianza, e simili, vale, Che dimostra coraggio, rassegnazione, e simili. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 398: Gli parve tempo di doverla trarre dell'amaritudine, la quale estimava che ella sotto il forte viso nascosa tenesse.
Definiz: § XXI. Detto in particolare di donna, vale, conformemente alla sacra Scrittura, Costante nell'esercizio del dovere, Superiore alle debolezze del suo sesso. –
Esempio: Libr. Prov. 58: Or chi è quegli, lo quale sia avventurato che truovi femina forte?
Esempio: Domin. Gov. Fam. 59: La forte e savia donna, commendata è da Salamone; non mangiò il suo pane oziosa.
Esempio: Martin. T. V. 9, 498: Chi troverà una donna forte?
Esempio: E Martin. T. V. Not. 498: Formando un'ammirabil pittura di una donna forte, cioè d'una insigne madre di famiglia.
Esempio: E Martin. T. V. Not. 12, 366: La donna forte è la consolazione del marito, e gli fa passare in pace gli anni di sua vita.
Definiz: § XXII. Per Che ha tale sicurtà di animo da affrontare intrepidamente, ma senza audacia, qualsivoglia rischio, o da assumere consideratamente e con fermezza imprese grandi e pericolose; e spesso vale semplicemente Valoroso, Intrepido, Coraggioso, Prode. –
Esempio: Dant. Inf. 17: Or sie forte ed ardito.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: Vergogna mi fer le sue minacce, Che innanzi a buon signor fa servo forte.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 51: Così dicendo, il giovinetto forte Al conte d'Otonlei diede la morte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 18, 66: Onde ella poi con la cognata forte Distruggerà Pontieri a ferro e a fuoco.
Esempio: Tass. Gerus. 4, 63: Fra numero sì grande a me sia dato Diece condur de' tuoi più forti eroi.
Esempio: E Tass. Gerus. 7, 64: E fu d'alto valor più chiaro effetto Le spoglie riportar d'uom così forte.
Esempio: Alf. Trag. 5, 12: O casto sangue d'innocente e forte Romana donna, alto principio a Roma Oggi sarai.
Definiz: § XXIII. Nello stesso significato dicesi di animo forte, cuore forte; ed altresì di mano forte, braccio forte, e simili. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 36, 34: Contra questo empio ardisci, animo forte: Vendica mille mie con la sua morte.
Esempio: Tass. Gerus. 7, 53: Alma non è così secura e forte, Che non paventi, ec.
Esempio: E Tass. Gerus. 8, 35: Passi [la spada] in mano ardita e forte, Che l'usi poi con egual forza ed arte.
Esempio: Fosc. Poes. C. 29: A egregie cose il forte animo accendono L'urne de' forti.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 7: Pace alla Francia ed alla umanità con le forti destre date.
Definiz: § XXIV. Detto di atti, fatti, esempj, imprese, parole, vale Magnanimo, Degno di chi ha animo intrepido, ed altresì Che richiede vigoria d'animo e di corpo. –
Esempio: Machiav. Disc. 189: Se la religione nostra richiede che abbia in te fortezza, vuole che tu sia atto a patire più, che a fare una cosa forte.
Esempio: Dav. Tac. 1, 419: Tu se' nato in tempi, che bisogna affrancare l'animo con forti esempj.
Esempio: Alf. Trag. 5, 209: Ove pur vaglian detti Forti, liberi, ardenti, io non indarno Oggi salir spero in ringhiera.
Esempio: Leopard. Poes. 51: Di forti esempj Al tuo sangue provvedi.
Definiz: § XXV. E per Alto, Nobile, Sublime, Degno di mente vigorosa, di grande ingegno; detto di concetto, ovvero di argomento, soggetto da trattarsi, ed altresì di studj, discipline, e simili. –
Esempio: Dant. Purg. 29: Or convien ch'Elicona per me versi, Ed Urania m'aiuti col suo coro, Forti cose a pensar, mettere in versi.
Esempio: Senec. Pist. XXVI: Un solo studio veramente è liberale, il quale fa l'uomo libero, cioè lo studio della sapienzia, il quale è alto, forte e magnanimo; tutti gli altri sono piccoli e fanciulleschi.
Esempio: Giord. Op. 1, 41: Onde ha deliberato di non trattare materia sublime e forte, finchè non sia ben sicuro, ec.
Definiz: § XXVI. Forte, detto di luogo, castello, terra, città, e di lato o parte di essi; ed altresì di passo, varco, e simili; vale Che per natura o per arte è difficile ad espugnarsi, o a superarsi, Munito di buone fortificazioni: e uniscesi altresì, per mezzo della particella Di o Per, col nome della cosa per la quale esso luogo, castello, città, ec., è forte. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 37: E così fue bene popolata, e forte di mura e di fossi.
Esempio: E Malisp. Stor. fior. 90: Il castello di Fighine di Valdarno, il qual era molto forte e possente di gente e di ricchezze, si rubellarono ec.
Esempio: Dant. Inf. 20: Siede Peschiera, bello e forte arnese Da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi, Ove la riva intorno più discese.
Esempio: E Dant. Inf. appr.: S'accolsero a quel luogo ch'era forte Per lo pantan che avea da tutte parti.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 136, 30: Alcuni di loro voleano le castella del Vescovo, e spezialmente Bibiena, bello e forte; alcuni no.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 20 t.: Che facciano.... riducere [la biada] nel detto castello o alla città o in altri luoghi pronunziati forti per messere lo Capitano.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 393: Si ritraggono dreto a passi e luoghi forti.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 73: Ha finto, acciò che m'allontane e cele,... Voler mandarmi ad un suo luogo forte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 8, 64: Chiuser la donna in rocca forte Fin a quel dì ch'a lei toccò la sorte.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 9: Forte di mura era il palazzo, Con munizion da far lunga difesa.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 257: Venosa, terra forte di sito, e molto abbondante di vettovaglie.
Esempio: E Guicc. Stor. 3, 326: Benchè fossero in luogo forte per natura, e per arte molto fortificato, nondimeno ec.
Esempio: Tass. Gerus. 1, 90: Ma da' primi sospetti ei le munìa D'alti ripari il suo men forte canto.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 6: Era nondimeno in effetto partito pieno d'evidente pericolo,... mettendosi senza danari.... e, quello che importava più, senza alcuna città o luogo forte, in mezzo di tanto paese nemico, ove ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 194: I forti passi del Tirolo erano dati in guardia all'arciduca Giovanni, con una grossa schiera congiungitrice dei due eserciti germanico ed italico.
Definiz: § XXVII. Detto di bastione, muraglia, riparo, alloggiamento, e simili, vale Che è tale da resistere all'urto ed agli assalti del nemico. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 161: Fin dentro alle porte Dei forti alloggiamenti ebbon la caccia.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 330: Attese [Pagolo Vitelli] a fare alcuni bastioni in su i monti vicini; ma sopra tutti uno forte e capace di molti uomini, sopra Santa Maria in Castello, chiamato dal Monte.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 46: Nè gente potrà mai, nè muro forte Impedirlo così, ch'alfin non regni.
Esempio: E Tass. Gerus. 18, 66: E procurate voi che, mentre ascendo Colà dove quel muro appar men forte, Schiera non sia ec.
Definiz: § XXVIII. Per Difficile a vincersi o superarsi, detto figuratam. d'impedimento, ostacolo, e simili. –
Esempio: Giust. Vers. 232: Più l'ostacolo è forte, è più si esalta L'animo in quello.
Definiz: § XXIX. Per Malagevole a praticarsi, In cui non si va, Per cui non si passa, senza grande fatica e disagio, od anche senza pericolo; detto di luogo, terreno, via, sentiero, ed altresì di viaggio, e simili. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 141: Che 'l terreno dattorno, ch'è forte per la piova, male si puote usare ec.
Esempio: Nov. ant. B. 36: Al valicare d'una fossa il palafreno cadde sotto al cavaliere in sì forte punto, che già noi potea riavere.
Esempio: Dant. Purg. 2: Dianzi venimmo.... Per altra via che fu sì aspra e forte.
Esempio: Stor. Pistol. 119: Le vie erano molto forti, sicchè non poteano andare loro addosso, se non per uno passo ch'era sulle montagne.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 259: Li Re, poich'ebbono saputo dell'avvenimento di Mario, si dipartirono l'uno dall'altro, e andarono a diversi luoghi malagevoli e forti.
Definiz: § XXX. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Dant. Parad. 22: Per acquistar virtute Al passo forte, che a sè la tira.
Esempio: Sanleol. Oraz. I, 1, 199: Sicchè non pure non ebbe forza di prender quella ghirlanda da lui francamente già conseguita, ma nè anco avvedimento nè spirito a formar parola in onor di colui, che prima gl'inviò sicuri per così glorioso cammino; cotanto è malagevole e forte questo viaggio.
Definiz: § XXXI. Detto di bosco, selva, macchia, ed altresì di luogo boschivo, vale Folto, Intricato d'alberi e sterpi, così da non potervi andare. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Ahi quanto a dir qual era è cosa dura Questa selva selvaggia ed aspra e forte, Che nel pensier rinnova la paura.
Esempio: Tav. Rit. 1, 268: E cavalcando in tale manera, entrarono per una forte e pericolosa foresta, la quale, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 23, 5: Sua dura sorte.... la fe' travïar per un sentiero Che la portò dov'era spesso e forte, Dove più strano e più solingo il bosco.
Esempio: Varch. Lez. Pros. var. 2, 230: In qualunque caccia si facci, sono necessarj cani, che lievino le fiere da' luoghi forti, e le caccino nelle campagne aperte.
Esempio: E Varch. Lez. Pros. var. 2, 231: Il cacciatore per li segni de' cani.... potrà facilmente comprendere qual cammino ella voglia tenere, considerando la sua natura ed il paese forte, ove ella abbia a cercar d'arrivare per salvarsi.
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 287: Dove ragnaia Si fa di macchie forti e roghi strani.
Definiz: § XXXII. Detto di carcere, per Orrido e aspro. –
Esempio: Albert. Piag. Boez. 7: Teodorico, stimolato da rabbia d'iniquitade, Boezio senatore prima sbandito fece strangolare nel terren milanese.... Ma Giovanni Papa con gli altri mandati, a lui tornati, in Ravenna in prigion forte fece morire.
Definiz: § XXXIII. Per Difficile, Malagevole, Arduo, usato più spesso in costrutto con un compimento verbale, retto dalla particella A. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. Genes. 3: È sì forte ad intendere il detto di Moises, che infra gli Ebrei era comandamento, che a niuno fusse licito di leggere il libro di Moises, se non avesse trenta anni.
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 7: Ma elli non n'è veruna cosa sì forte a sapere, come che e qual cosa Dio è; perciò io vi consiglio io bene, che voi non ve ne mettiate troppo a sapere che Dio è.
Esempio: Dant. Parad. 7: Non ti dee oramai parer più forte, Quando si dice che giusta vendetta Poscia vengiata fu da giusta corte.
Esempio: E Dant. Parad. 9: Lietamente a me medesma indulgo La cagion di mia sorte, e non mi noia, Che forse parria forte al vostro vulgo.
Esempio: E Dant. Parad. 21: Ma quest'è quel ch'a cerner mi par forte.
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 376: La città era forte a combatterla.
Esempio: Libr. Sagram. R. 51, 7: E così com'egli è forte ad annoverare tutte le foglie dell'albero, così è forte cosa a numerare tutti i peccati che della bocca nascono.
Esempio: Mott. Filos. 157: Al ricco è forte cosa a entrare nel regno del cielo.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 186: Forte mi pare che così vi tegnate nel secreto come parlate.
Esempio: E Leggend. SS. M. appr.: Frate, non ti paia forte se io mi reputo peccatore.
Esempio: Bocc. Filoc. 233: Valoroso giovane, assai compassione porto alla tua miserabil vita, tanto che più non posso, e forte mi pare a credere che vero sia che tu da amore così compreso sii, come tu narri.
Esempio: E Bocc. Filoc. 298: Che forte mi pare che se stato fosse, io non ne avessi alcuna cosa sentita.
Esempio: Pucc. A. Centil. 55, 79: Era sì alto dire e sì perfetto, Che forte mi sarebbe a raccontare.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 14: Secondamente domandaste: Quant'acqua è in mare. Questo m'è stato molto forte a vedere, perchè è cosa che non sta ferma, e sempre ve n'entra.
Esempio: Salvin. Disc. 1, 78: Tutte le belle e oneste cose sono forti e malagevoli.
Definiz: § XXXIV. E assolutam., detto di scritture, libri, passi di scrittore, questioni, ovvero di materie che sieno soggetto di studio, punti dottrinali, e simili, si usò per Difficile ad intendersi, a comprendersi; Oscuro. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. 45: Di questo aviamo esemplo in messer santo Gregorio, massimamente in certi libri che fece sopra 'l Giob, e sopra l'Ezechiel, che sono i due più forti libri.
Esempio: Cic. Opusc. 362: La fatica è grande, non per travaglio della mia persona, ma per lo dettato, che è alto, e latino forte.
Esempio: Dant. Purg. 33: Ma tosto tien li fatti le Naiade, Che solveranno questo enigma forte.
Esempio: E Dant. Parad. 25: Gli altri duo punti, che, non per sapere Son dimandati, ma perch'ei rapporti Quanto questa virtù t'è in piacere, A lui lasc'io, chè non gli saran forti, Nè di iattanzia.
Esempio: E Dant. Rim. 189: Canzone, i' credo che saranno radi Color che tua ragione intendan bene, Tanto la parli faticosa e forte.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 229: I quali [vulgarizzatori] i passi forti della Scrittura santa, e' detti de' Santi sottili ed oscuri non intendendo, non gli spongono secondo l'intimo e spirituale intendimento.
Esempio: E Passav. Specch. Penit. 266: Alcuni santi orando e digiunando, hanno chiesto a Dio che riveli loro certe cose necessarie ed utili, come sarebbe alcuno passo forte della Scrittura, o altra cosa che sia ad onore di Dio.
Esempio: Leggend. SS. Z. 2, 97: Rispuose la donna: Siagli proposta la seconda questione più forte che la prima, nella quale potremo meglio conoscere la sua sapienza.
Definiz: § XXXV. Forte, aggiunto di sapore forte, vale Che cagiona acuta e aspra sensazione all'organo del gusto; e dicesi pure di cosa, a significare che ha cotale sapore; e talvolta costruiscesi con la particella Di, reggente ciò per cui la cosa ha sapore forte; anche in locuz. figur. –
Esempio: Span. Tes. Pov. volg. 22: Bagna in aceto forte la cedula, e poi l'involgi in instoppa anco in forte aceto bagnata.
Esempio: Dant. Parad. 17: E poscia per lo ciel, di lume in lume, Ho io appreso quel che, s'io ridico, A molti fia savor di forte agrume.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 195: Si prenda l'acetosa, e secchisi e polverezzisi; e di quella con forte aceto si faccia pane, e secchisi, e in vino si ponga: incontanente si fa aceto.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 358: E se delle [radici] troppo forti vorrai far dolci, macerrai in mele il suo seme per un dì e una notte.
Esempio: Bocc. Comm. Dant. M. 2, 30: Quel che si cuoce sia saporito, sia odorifero, sia bello all'occhio, non abbia alcun sapore noioso al gusto, come sarebbe o troppo salato, o troppo acetoso, o troppo forte di spezie, o del contrario a queste.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 186: Le amare cose con che usar si possono, sono mandorle di pesche, insalatuzza di marrobbio e erbe forti, frittelle e simili coselline, a voi più note non sono a me.
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 76: Ancora i sapori de' frutti son varj, cioè acerbo, agro,... forte.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 79: Meglio di tutto è cogliere i capperi piccoli di quindici dì innanzi ch'e' si conosca che non farebbono ancora il fiore, e di man in mano in un vaso di terra cotta invetriato, pieno d'aceto forte, mettergli, che stieno sempre sotto all'aceto, come l'ulive sotto la salamoia.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 84: Le [cipolle] rosse son sempre, secondo alcuni, più forti che le bianche.
Esempio: Magal. Sagg. nat. esp. 236: Vero è che ogn'acqua, in cotal guisa macchiata per poche gocciole d'aceto forte, si rifà bella.
Definiz: § XXXVI. È aggiunto altresì di Odore forte, e vale Che per l'acutezza produce grave impressione al senso dell'olfatto; e dicesi pure di cosa che abbia cotale odore.
Definiz: § XXXVII. Forte, detto di certe bevande, e più specialmente di vino forte, liquori liquore forte, ovvero di caffè forte, forte, e simili, vale Che ha molto corpo, Grave, ovvero Che ha in sè molto della parte essenziale della materia con che essa bevanda è fatta. –
Esempio: Benciv. Aldobr. P. 14: Vino forte, cioè troppo alto e potente vino, mischiato in acqua, inebria più tosto, che non fa il puro.
Esempio: Pallad. Agric. 260: L'uve nere generano vin forte e potente.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 184: Il vin forte e potente, e massimamente dolce, grosso, se nel tempo caldo si lasci nel vaso non pieno,... in acetosità si converte.
Esempio: Red. Ditir. 21: Questo nappo, che sembra una pozzanghera, Colmo è d'un vin sì forte e sì possente, Che ec.
Esempio: Martin. T. V. Not. 9, 497: Nell'originale è qui la voce sicera,... e comprende il vino e tutti i liquori forti, capaci di ubbriacare.
Definiz: § XXXVIII. Pure aggiunto di vino, vale altresì Che ha preso la qualità e il sapor d'aceto, Che è inacetito. –
Esempio: Burch. Son. 2, 63: Egli (il vino) era forte, amaro, muffo e chino.
Esempio: Soder. Coltiv. 106: E così fatto, ne puoi (del trebbiano) seguire di bere a posta tua, che mai diventerà forte.
Esempio: Red. Ditir. A. 126: Oggi in Firenze tra 'l popolo vin forte si dice del vino che ha pigliata la punta, cioè che ha cominciato a inacetire.
Definiz: § XXXIX. Dicesi anche di latte forte, e di cibi fatti col latte, come cacio, ricotta, ed altresì di materie in fermentazione, per Inacidito, Inforzato. –
Esempio: Red. Cons. 1, 25: Trapelando negl'intestini il chilo acetoso e forte e acre più del dovere, non può essere raddolcito da i sali della bile.
Definiz: § XL. Per Che fa grande impressione sull'organo dell'udito, Che perviene ad esso in modo energico, Alto; detto di suono forte, voce forte, gridi grido forte, e simili: e detto in particolare di parole, vale Pronunziato ad alta voce. –
Esempio: Tass. Gerus. 12, 39: Nel sonno s'offerì l'imago stessa, Ma in più turbata vista, e in suon più forte, Ecco, dicea, fellon ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 418: Secondo s'attinse dal volto e da qualche parola più forte e scolpita, il domandava della natura dell'anima e dello spirito uscente del corpo.
Esempio: Mont. Poes. 1, 7: E fu sì forte quel tuonar, che spinto Mi credetti all'abisso imo e profondo.
Esempio: Leopard. Poes. 45: E come or vieni Sì forte a' nostri orecchi e sì frequente, Voce antica de' nostri, Muta sì lunga etade?
Definiz: § XLI. Per Che fa grande impressione sull'organo della vista, detto di luce, di lume, e simili; e dicesi altresì degli oggetti, in quanto fanno impressione sopra esso organo. –
Esempio: Dant. Parad. 30: Come subito lampo che discetti Gli spiriti visivi, sì che priva Dell'atto l'occhio di più forti obbietti, Così mi circonfulse luce viva.
Esempio: Ghibert. Comment. 12: Ha [una statua] moltissime dolcezze, le quali el viso non le comprende, nè con forte luce nè con temperata.
Definiz: § XLII. Detto di colore, tinta, vale Che nella sua specie pende al vivo; Acceso, Carico.
Definiz: § XLIII. Per Che ha azione gagliarda su checchessia, Che vi produce effetto molto sensibile; detto sia di agenti naturali, sia di corpi artificiali; e dicesi altresì della impressione ed azione stessa. –
Esempio: Benciv. Mes. 49 t.: Been è granello de almesus;... fa vomito, ed il meno è forte in ogni operazione malagevoli e faticose, che conducono a cadimento di virtù e sudore freddo.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 436: Ma suolsi alcuna volta curare con la polvere degli asfodilli, mescolando con essa calcina viva e orpimento per ugual parte, acciocchè diventi più forte. Anche per sanar la fistola è medicamento più forte.
Esempio: Cennin. Tratt. Pitt. 107: La vernice è un licore forte, ed è dimostrativo, e vuole in tutto essere ubbidito, e annulla ogni altra tempera.
Definiz: § XLIV. E figuratam., Che fa grande impressione nell'animo. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Cotali uscir della schiera ov'è Dido, A noi venendo per l'aer maligno, Sì forte fu l'affettuoso grido.
Definiz: § XLV. Pur figuratam., detto di cose morali, per Che ha potenza sull'animo, Che ha efficaci effetti su questo. –
Esempio: Leopard. Poes. 56: A noi di lieti Inganni e di felici ombre soccorse Natura stessa, e là dove l'insano Costume ai forti errori esca non porse, Negli ozj oscuri e nudi Mutò la gente i gloriosi studj.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 288: Tanto è più forte l'educazione, quanto ella si tiene più strettamente congiunta alle patrie ed alle religiose istituzioni.
Definiz: § XLVI. Pur figuratam., detto di argomenti, ragioni o cagioni, e simili, vale Che ha molto valore, Che ha virtù ed efficacia, Che molto conclude, e simili. –
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 84: Per l'ultima e più forte ragione adducono, che allo scultore è necessario non solamente la perfezione del giudizio ordinaria come al pittore, ma assoluta e subita.
Esempio: Tass. Lett. 1, 8: Considerate, perdio, signor reverendissimo, che forti argomenti sono questi!
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 324: Tanto meglio viene ad essere confermata l'openione della sua bontà, e fatta più forte quella cagione per cui si prezza la nobiltà.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 101: Quelli che.... sono divoti a Dio.... hanno forte argomento in confermazione di lor credenza, che, ec.
Esempio: Dav. Scism. 344: L'ultima ragione, che parea forte, erano i due impedimenti; l'esser, per lo contratto e forse consumato matrimonio, cognata; e la pubblica onestà.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 498: Uno fuggitivo da casa sua, l'altra in procinto di abbandonarla, tutt'e due con troppo forti motivi di starne lontani.
Definiz: § XLVII. Figuratam. e poeticam., detto di persona, per Che esercita grande azione sull'animo altrui. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 223: E s'amor sopra me la fa sì forte, Sol quando parla, ovver quando sorride, Lasso, che fia ec.
Definiz: § XLVIII. Per Che non può vincersi, detto d'incanto, e simile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 79: Nè cessa notte o dì, tanto era forte L'incanto.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 6: Io poscia incanto adoprerò sì forte, Ch'ognor, ec.
Definiz: § XLIX. Per Efficace, Valido, Che giova, aiuta, a conseguire un intento; detto di amici, aderenti, partigiani, seguaci, e simili. –
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 3: Era sicuro di trovarvi forti aderenze.
Definiz: § L. Aggiunto di ora, punto, e simili, si disse per Che efficacemente influisce sopra un fatto od atto, Che ha molta influenza. –
Esempio: Dant. Conv. 179: Forte fu l'ora che la prima dimostrazione di questa donna entrò negli occhi dello 'ntelletto mio, la quale fu cagione di questo innamoramento propinquissima.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 252: Mel venne, armeggiando egli, in sì forte punto veduto, che dello amor di lui mi s'accese un fuoco nell'anima, che al partito m'ha recata, che tu mi vedi.
Definiz: § LI. Detto poeticam. del pianeta Marte, vale Che manda influssi tali da far nascere uomini forti in guerra. –
Esempio: Dant. Parad. 17: Con lui vedrai colui che impresso fue, Nascendo, sì da questa stella forte, Che notabili fien l'opere sue.
Definiz: § LII. Per Profondo, detto del sonno. –
Esempio: Domin. Gov. Fam. 74: Nolite suscitare dilectam donec ipsa velit; però che il suo sonno.... è sì forte, non si può destare se non quando vuole.
Definiz: § LIII. E Vivo, Intenso, Veemente, detto di affetto, passioni, sentimenti, pensieri, immaginazioni, e simili. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 77: Appresso la nuova trasfigurazione mi giunse un pensamento forte, il quale poco si partìa da me.
Esempio: E Dant. Vit. nuov. 120: Contra questo avversario della ragione si levò un dì quasi nell'ora di nona una forte imaginazione in me.
Esempio: Cavalc. Pist. Eust. 358: Per forte amore di Dio tratti dal cuore l'amore d'ogni creatura.
Esempio: Petr. Rim. 1, 315: I' vo pensando, e nel pensier m'assale Una pietà sì forte di me stesso, Che mi conduce spesso Ad altro lagrimar, ch'i' non soleva.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 53: Non men di lui di vïolar del sacro E santo ospizio ogni ragione elesse, Più tosto che patir che 'l duro e forte Nuovo desir lo conducesse a morte.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 61: Tal che del campo i più famosi eroi Ha presi d'un piacer tenace e forte.
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 81: Fra tant'altri appassionati per lui non dimostrava ben picciola alterazione; non che 'l facesse con discorso e per mansuetudine di costumi, o per uso di sofferire moderatamente un cotale accidente, ma per forte affetto d'ira, ec.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 10: La forte obbligazion che il cuor m'ha preso, La qual nata di poco, in tempo breve S'è fatta bambolona, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 254: L'Anglo,... che profondi e forti Non meno che i pensier, vanta gli affetti.
Esempio: Leopard. Poes. 91: Sempre in quell'alma Era del gran desio stato più forte Un sovrano timor.
Definiz: § LIV. Pure per Vivo, Grande, Gagliardo, detto di stato o condizione fisica. –
Esempio: Dant. Conv. 230: Quanto l'agente più al paziente sè unisce, tanto più è forte però la passione.
Esempio: Ar. Orl. fur. 24, 77: Zerbin, che i languidi occhi ha in lei conversi, Sente più doglia ch'ella si querele, Che de la passïon tenace e forte Che l'ha condutto omai vicino a morte.
Definiz: § LV. E per Che reca afflizione, dolore; Doloroso, Spiacevole. –
Esempio: Cavalcant. Rim. 20: La forte e nova mia disavventura M'ha disfatto nel core Ogni dolce pensier ch'i' avea d'amore.
Esempio: Nov. ant. B. 101: Isotta ne cominciò.... a piagnere per pietade, e per la forte ventura, che era stata.
Esempio: Dant. Rim. 155: Vedete quanto è forte mia ventura, Che fu tra le altre la mia vita eletta Per dare esempio altrui.
Esempio: Arrighett. Avvers. Fort. volg. 49: Siccome la fornace pruova l'oro,... così il forte caso pruova gli amichevoli cuori.
Esempio: Cont. Rim. ined. 13: A seguitare il pegno mi condanna La forte mia sventura.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 98: Ma giunto è con questo essere immortale Condizïon non men del morir forte.
Esempio: Vai Rim. 11: A nuova così forte, Ad avviso sì rio, Fu la povera Sandra per gridare.
Definiz: § LVI. Per Grandemente gravoso, Molto oneroso, detto di spesa forte, prezzo forte, somma di denaro; ed altresì di tributo, imposta, e simili. –
Esempio: Cesar. Fatt. Ap. 2, 58: Ingiuste querele di certi saputi, che ogni spesa un po' forte al culto ed ornamento delle chiese di Dio, condannano come superflua.
Esempio: Giust. Vers. 20: La spesa è forte, e lunga è la fatica.
Definiz: § LVII. Per Grave, detto di colpa forte, peccato forte, errore forte , e simili. –
Esempio: Giord. Op. 1, 532: Sant'Agostino (nella Città di Dio) definisce esser forte peccato contro la civiltà lasciar corrompere le lingue.
Definiz: § LVIII. Per Severo, Rigoroso, Vigoroso, detto di leggi legge forte, ordinamenti ordinamento forte, provvedimenti provvedimento forte, comandi comando forte, ed altresì di pene o punizioni, e simili. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 165, 10: Facemo, pe' Consigli, leggi aspri e forti, e demo balìa a' rettori contro a chi facesse rissa o tumulto.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. appr. 20: Usoron modi pacifici, e voleano essere repenti e forti.
Esempio: Vill. G. 289: Faccendosi in Firenze ordini d'albitrato,... si ordinarono certe leggi e statuti molto forti e gravi contro a' grandi, che facessono forze o violenze contro a' popolani.
Esempio: E Vill. G. 626: Ma per li forti ordini si rimasero degli oltraggi.
Esempio: Nerl. Comment. 6: Male [i grandi] potevano opporsi alle forti leggi e a' gagliardi ordini formati contro di loro.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 223: Gli fecero poi subito i più forti e minacciosi comandi, che guardasse bene, ec.
Esempio: Capp. Longob. 83: La giurisdizione dei castaldi e degli sculdasci e attori regj, venne ampliata e munita con penalità più forti.
Definiz: § LIX. Per Vivo, Appassionato; detto di parole parola forte, discorso forte. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 516: Dopo l'espressioni più forti che si possano immaginare di pietà e di terrore per i casi di Lucia, scrivete, proseguiva dettando, che io ec.
Definiz: § LX. Pur detto di parole, rimprovero, e simili, vale Severo per l'ammonimento che contiene, e mortificante per la durezza della forma con la quale vien fatto.
Definiz: § LXI. Forte, vale Che è numeroso e ben armato, Che è bene ordinato, detto di esercito forte, armata forte, e simili; e detto di capitano forte, principe forte, condottiero forte, vale Potente in armi, Che ha grosso e ben fornito esercito; e uniscesi altresì per mezzo della particella Di, e talora In, col nome della cosa o delle persone per le quali è forte. –
Esempio: Colonn. Guid. N. 198: Questi fue molto forte in forze, e molto potente nell'armi.
Esempio: Vill. G. 374: Ordinarono, che.... quando il Re fosse a corte, richiedesse la sesta segreta promessa,... e trovassesi sì forte di sua gente, che nullo cardinale nè altri, nè eziandio il Papa, ardisse a rifiutare.
Esempio: E Vill. G. 448: Il Conte medesimo sarebbe stato corso dal popolo di Pisa, se non che si trovò forte delle masnade.
Esempio: Stor. Pistol. 69: Lo Imperadore giunse sì forte al passo, che, malgrado de' Fiorentini, fece cominciare a passare parte della sua gente.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 2, 93: Lo quale [Minos], avvegna che fosse forte di cavalieri e del navilio della patria, più era fortissimo d'ira.
Esempio: Ar. Orl. fur. 15, 11: Vuol Logistilla che con forte armata Andronica ne vada e Sofrosina.
Esempio: Tass. Gerus. 13, 19: Allor vi manda il capitano ardita E forte squadra di guerrieri eletti.
Esempio: Dav. Tac. 2, 59: I Vitelliani, forti di cavalli più che di fanti, mettono gli Alpigiani sopra i colli.
Esempio: Bott. Stor. Ital. 4, 26: Avrebbe potuto Esnitz, se l'avesse voluto, tanto era forte pel numero delle sue truppe leggieri, sicuramente lasciarne una piccola parte contro questa consolare guardia, e gittarsi con l'altra a furia dietro le cedenti squadre di Francia.
Definiz: § LXII. E per Che ha molta potenza, stabilità, Che ha modi efficaci e potenti per difendersi e per offendere; e dicesi più spesso di Stato. –
Esempio: Martin. T. V. 12, 197: Perchè tu sii forte, non seguire i pravi desiderj del tuo cuore.
Definiz: § LXIII. E nello stesso significato, è Uno degli attributi dati dalla Bibbia a Dio. –
Esempio: Bibb. N. 1, 353: In verità io sono lo Signore Iddio tuo, forte ed amatore.
Esempio: E Bibb. N. 3, 281: Iddio mio forte, e io ho sperato in lui, iscudo mio e corno della salute mia.
Esempio: E Bibb. N. 5, 160: Iddio, che è giusto giudice, forte e paziente, or si corruccia elli per ciascuno dì?
Esempio: Martin. T. V. 10, 211: L'anima mia ha sete di Dio forte, vivo.
Esempio: E Martin. T. V. 13, 102: Gli avanzi, gli avanzi di Giacobbe, io dico, si convertiranno al Dio forte.
Definiz: § LXIV. Pure per Potente, Gagliardo; detto di cose più che altro morali. –
Esempio: Dant. Conv. 218: Parole dello Ecclesiastico.... "Più alte cose di te non domanderai, e più forti cose di te non cercherai; ma quelle cose, che Dio ti comandò, pensa: e in più sue opere non sia curioso", cioè sollecito.
Esempio: Bibb. N. 6, 174: Non cercherai cose più alte di te, e cose più forti di te non cercare.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 284: Certo l'amore è forte come la morte.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 342: Io non so come io mi comporterò il dolore ma dove la mia vita sia più forte di lui,... io viverò e morrò moglie di messer Torello.
Esempio: Giobert. Introd. 1, 126: Ma in fine mi conveniva cedere e rassegnarmi a una necessità più forte del mio volere, che pur non è debolissimo.
Definiz: § LXV. E per Che ha grande favore, Che ha grande seguito di aderenti, Potente; detto di parte politica, magistrati, e simili. –
Esempio: Cavalcant. G. Istor. fior. 2, 401: Veggiendosi forte ne' Consigli, ordinorono, ec.
Esempio: Nerl. Comment. 104: Erano tanto forti ne' Consigli,... che quel caso non fu ricerco, come l'importanza di esso meritava.
Definiz: § LXVI. E figuratam. parlandosi di squittinj, partiti, e usato in correlazione di voti, e simili, significa Prevalente rispetto al numero o quantità di essi. –
Esempio: Vill. G. 832: Ciò divenne, che quando si fece lo squittino, furono più forti nelle boci gli artefici delle 21 capitudini e arroti popolani minuti, che le boci de' popolani grassi o de' mediani.
Definiz: § LXVII. Detto di persona, significa figuratam. Che molto sa e vale in una qualche disciplina od arte, o nel fare una data cosa; Versato in checchessia. –
Esempio: Salvin. Pros. tosc. 1, 102: Di discorrere di quelle cose, nelle quali mi trovo più forte, non è ora tempo; in quelle cose delle quali ora sarebbe tempo di ragionare, io non mi vi trovo forte, e non son abile.
Esempio: E Salvin. Pros. tosc. 1, 492: Nè a sè piacere, nè sè ammirare;... ma di tutti esser tutto, le cose ancora nelle quali uno non è forte, pregiare, ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 37: Il capo della truppa Si fa davanti due scodelle piene, E dice: Io poi son forte per la zuppa (qui in ischerzo).
Definiz: § LXVIII. Forte, detto di moto forte, ovvero di vento forte, corrente forte, e simili, vale Rapido, Impetuoso. –
Esempio: Malisp. Stor. fior. 194: Si levò una fortuna con vento garbino sì forte, che ec.
Esempio: Vill. G. 247: Si levò una fortuna con vento agherbino si forte e impetuoso, che sciarrò tutta la detta armata.
Definiz: § LXIX. Detto di pioggia forte, grandine forte, e simili, vale Che cade con impeto e in gran copia.
Definiz: § LXX. E detto di freddo forte, ghiaccio forte, caldo forte, calore forte, e simili, vale Grande, Intenso. E detto di tempo forte, stagione forte, e simili, vale Procelloso, Piovoso: ed altresì Troppo freddo, Rigido, Inclemente; o per l'opposto, Troppo caldo. –
Esempio: Plut. Vit. 83: Una notte che facea forte tempo e grande obscurità, pigliò Alessandro una parte della sua gente da piè e da cavallo eletti, e allungossi da quel luogo, dove li suoi nemici guardavano il passo.
Esempio: Vill. G. 155: I Fiorentini.... v'andarono ad oste del mese di gennaio, e non lasciarono per lo forte tempo, e grandi nevi ch'erano allora, che non tenessono l'assedio intorno intorno al castello, per modo che non vi poteva entrare nè uscire persona.
Esempio: Bocc. Filoc. 294: Nè in quella casa mai altro che verno si sentiva, senza alcuna fiamma di riconfortare il forte tempo.
Esempio: Belc. F. Pros. 2, 99: Volendo un giorno cuocere per li fratelli, e non sapendo come si fare, però che era forte tempo di piova, e in casa non era olio, andò alla cella del beato Girolamo, e disse: Padre, come faremo, che non c'è olio, e 'l tempo è molto forte?
Esempio: Med. L. Op. 2, 99: Nella stagion così gelida e forte.
Esempio: Lastr. Agric. 3, 105: Nella calda stagione dell'estate suol farsi uscire il [bestiame] vaccino alla pianura, e vicino alle sorgenti di acqua perenne, che è troppo necessaria per il bestiame nella detta forte stagione.
Esempio: Pap. L. Coment. 2, 14: I vascelli, quivi fermati e stretti dal forte gelo, furono presi dalla cavalleria leggiera francese.
Definiz: § LXXI. Pur detto di tempo forte, anno forte, e simili, vale In cui è penuria; Penurioso, Carestioso. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 525: E perchè il podere è pure in disordine, e 'l temporale è forte, mi sono distesa a fargli aiuto.
Esempio: Dat. Lett. 57: A me sono cresciute molte spese, e a questi anni forti diminuite le rendite.
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 18: Quando gli annuali son forti, e che il negozio manca, non resta loro altr'assegnamento per vivere che il mendicare.
Definiz: § LXXII. Figuratam., vale Pieno di siffatte vicende, guerre, disordini morali e civili, da riuscir malagevole il ben governarsi; Difficile –
Esempio: Acc. D. Stor. Ar. 2, 275: E innanzi a ogni altra cosa, come era consueta la città fare ne' tempi forti, mandò al Re, ec.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 1, 411: Per trattenere i Luterani dal precipizio delle rotture in tempi sì forti per le guerre turchesche.
Esempio: Giobert. Rinnov. 2, 401: Gli affetti, le ambizioni, le cupidità faziose,... sogliono nei tempi forti agitare i consessi politici, disviandoli dal giusto e dal vero.
Definiz: § LXXIII. E detto di congiunture, circostanze, forte punto, e simili, vale Che è tanto dubbio e pericoloso da volervi grande accorgimento e prudenza a ben governarvisi. –
Esempio: Bart. D. Vit. Bellarm. 2, 143: Il cardinale certificatone, avvisò chi doveva del fatto e della scommunica incorsa da' ministri esecutori, e da chi ne avea lor data l'ingiusta commessione; ma non voluto sentire, nè dovendo egli dissimulare, nè potendo procedere secondo le disposizioni del diritto ecclesiastico, si vide in così forte punto, che o ne avrebbe gravata la coscienza, o gli conveniva, ec.
Definiz: § LXXIV. Detto di battaglia forte, mischia forte, scontro forte, e simili, vale Accanito, Feroce e ostinato. –
Esempio: Stor. Pistol. 39: Il romore era grandissimo dentro, e la battaglia forte e dura.
Esempio: Ar. Orl. fur. 37, 94: Non ebbon gli assaliti mai di questo Uno incontro più acerbo nè più forte.
Definiz: § LXXV. Forte, aggiunto di terra forte o terreno forte, vale Tenace o Compatto; e il suo contrario è Leggiero. –
Esempio: Pallad. Agric. 64: Lo sabbione nero e rosso, al quale è mischiata terra forte, è buono e utile.
Esempio: Cresc. Agric. volg. 68: Quello che dicono delle quattro o tre arature, si varia, secondo la qualità del campo che si lavora; imperocchè 'l campo forte e tenace e stretto, e di malvage erbe ripieno, non si lavora ad ammendamento e sottigliamento se non per quattro arature.
Esempio: Vill. G. 176: Che 'l terreno d'intorno, ch'è forte, male per la piova si può osteggiare.
Esempio: Soder. Cult. Ort. 22: La terra che si ha a portar sopra i campi, dei fossi o d'altri luoghi cavata, si lasci prima a stagionare cinque o sei mesi,... se sia viscosa, tenace e forte e grassa: ma se sia sabbionosa,... doppo breve tempo vi si potrà condurre.
Esempio: E Soder. Cult. Ort. 83: Desiderano le cipolle.... terreno.... leggieri e non forte.... Nella terra fredda e forte [la cipolla] non cresce, o ingrossa molto.
Esempio: Bart. Op. mor. 30, 206: L'occhio si vuol mettere primieramente nel terreno: se cretoso o soluto, se alla china o in piano, se forte o leggiere, ombrato o solatio, morbido o sabbionoso, e che so io?
Esempio: Trinc. Agric. 24: Nel terreno molto forte e soggetto all'umidità, si piantino [i magliuoli] ne' mesi di marzo, d'aprile, ec.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 93: Ho veduto anche ne' terreni dolci di Santo Stefano sorgere molta filiggine dopo un vento di lunga durata, che sbuffava da levante; il che non è avvenuto nel terren forte e nero della Pievequinta.
Esempio: Lastr. Agric. 1, 217: Ne' terreni forti e capaci di ritener l'umido, non si devon piantar [gli ulivi] prima del principio di marzo, e si può continuare fino a tutto aprile.
Definiz: § LXXVI. Aggiunto di metalli, e più specialmente del ferro forte, vale Che non è puro, ma contiene qualche materia eterogenea, onde rendesi poco atto ad essere piegato e lavorato: e il suo contrario è Dolce. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 17: Nè si dubita che 'l carbone di legname dolce non facci il ferro dolce e nervoso, e 'l crudo duro e forte, e del suo nervo più rotto.
Definiz: § LXXVII. Aggiunto di pietra forte, vale Che è difficile a lavorarsi, avendo venature intralciate e nodosità: e il suo contrario è Dolce. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 51: Medesimamente aviene a ogni pietra forte, e massime alle selici bianche ed alle nere, che non possono sopportare punto il fuoco.
Esempio: E Bart. C. Archit. Albert. 67: Delle pietre alcune sono vive e forti e sugose, come sono le selici, i marmi e simili, le quali da natura hanno lo essere gravi e sonore.
Definiz: § LXXVIII. In particolare, Pietra forte dicesi Quella di color tanè, con alcune vene di bianco sottilissime, che si può scorniciare e lavorare a tutta perfezione, e può ricevere qualche pulimento, onde serve anche ad opere di scultura e d'intaglio. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 42, 76: E ciascun [arco] due colonne ha per sostegno, Altre di bronzo, altre di pietra forte.
Esempio: Cellin. Pros. 202: Un'altra sorte di pietre,... quale è domandata pietra forte; e veramente l'è forte, perchè l'è dura da lavorare; e di questa se n'è fatte figure, arme, maschere, e molt'altre cose.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. Intr. 1, 111: Restaci la pietra serena, e la bigia detta macigno, e la pietra forte, che molto s'usa per Italia dove son monti, e massimamente in Toscana.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 1, 112: Cavasi per diversi luoghi la pietra forte, la qual regge all'acqua, al sole, al ghiaccio ed a ogni tormento, e vuol tempo a lavorarla; ma si conduce molto bene, e non v'è molte gran saldezze.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 123, 2: Pietra forte.... È questa pietra di color pendente in giallo con alcune sottilissime vene bianche: serve ancora per lavorare statue, che debbono stare intorno ad acque e fontane.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 19: Rispetto alla durezza, le [pietre] più dure si chiamano forti, ed anche macigni, col qual nome le accennò già Dante; e per contrario, tenere quelle che più facilmente si lavorano collo scalpello: delle forti poi non so se alla Golfolina ve ne abbia, ma a Fiesole ne sono molte vastissime cave.
Definiz: § LXXIX. Aggiunto di legno forte, vale Che è di tessuto molto compatto, Duro: e detto in particolare di legna da ardere, vale Che, essendo di qualità compatta, fa fuoco gagliardo e di assai durata; e dicesi altresì del fuoco stesso per Ardente, e simile. –
Esempio: Cellin. Pros. Oref. 128: Sebbene indietro si disse che i legni forti non erano a proposito, come la quercia; in tal caso era necessario servirsi di un fuoco gagliardo, siccome fa la quercia.
Esempio: Vett. Colt. 86: Bastano [i pali d'ulivo] lungo tempo, per essere questo legname sodo e forte.
Esempio: Soder. Agric. 123: Il carpino è utilissimo anche al tornio, regge all'acqua, ed è forte legname.
Esempio: Ner. Art. vetr. 11: La fornace vuole avere legne secche, e legne forte di quercia; perchè le dolcie tengono morta la fornacie, e non fanno bene.
Esempio: Targ. Viagg. 5, 82: Bisognerebbe per altro avvertire, nelle piantate di tali sostegni per le viti, di scegliere alberi che abbiano legname forte, e di lunga vita, che spandano i rami bene, che colla frasca non aduggino le viti, e possano anche servire di mangime, o fresco o secco, per i bestiami.
Esempio: Lambr. Bach. Set. 119: Quando [la stufa] è accesa bene, si accomoda con pezzetti corti e grossotti di legna forti; e si lascia lo spiraglio dello sportellino di ferro quasi affatto o anco affatto chiuso.
Definiz: § LXXX. E aggiunto di carbone forte, vale Che è fatto di legna forti. –
Esempio: Lorin. Fortif. 150: Carboni forti per le fucine in gran quantità.
Definiz: § LXXXI. Aggiunto di panno forte, stoffa forte, drappo forte, tessuto forte, e simili, vale Di qualità tale da durare lungo tempo. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 246: Fa' panni a tal vegnenza Forti, e non d'apparenza.
Definiz: § LXXXII. Detto di lente forte, vale Che ha la distanza focale molto corta, e che quindi, se è convessa, ingrandisce molto gli oggetti, se è concava, molto gl'impiccolisce; e detto di canocchiali, vale Che molto ingrandisce gli oggetti.
Definiz: § LXXXIII. È aggiunto di quella specie di arancio forte, che ha foglie acuminate, lisce, d'un verde cupo, e produce fiori bianchi odorosissimi e frutti quasi rotondi, di colore giallo e di sapore acre amaro; frutti che pur si chiamano Aranci arancia e Arance forti arancia forte, buoni a candirsi, e la cui scorza seccata serve ad uso delle farmacie e drogherie. È il citrus aurantium acre de' Botanici. –
Esempio: Soder. Coltiv. 106: Infilerai tanti aranci forti, quanti sono muffiti barili di vino, che è nella botte, facendogli star giù con un sasso, ec.
Esempio: Trinc. Agric. 316: Vi si mettano i semi graniti perfettamente, cavati di fresco dagli aranci forti, che sono i migliori, in distanza di meno d'un palmo uno dall'altro.
Esempio: E Trinc. Agric. appr.: S'empiano poi i predetti vasi metà del solito concime, e metà di terra scelta, mescolata col medesimo concime, senza pigiarla,... mettendovi i semi degli aranci forti dalla metà di febbraio alla metà di marzo.
Esempio: Lastr. Agric. 2, 59: Si semina [in febbraio] il seme de' cipressi, degli aranci forti, degli sparagi, le fraole, e diverse ortaglie.
Definiz: § LXXXIV. Forte a checchessia o a far checchessia, vale Che ha forza sufficiente alla cosa o all'azione indicate dal compimento; in senso così proprio come figurato. –
Esempio: Dant. Parad. 14: Nè potrà tanta luce affaticarne, Che gli organi del corpo saran forti A tutto ciò che potrà dilettarne.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 213: Li servi di Dio, lo quale è forte a potere, e fedele a volerli soccorrere, per leggieri tentazioni si rendono all'inimico, ec.
Esempio: Car. Eneid. 2, 1155: Io robusto e forte Sono a tal peso.
Definiz: § LXXXV. Forte di corpo, di stomaco, e figuratam. di animo, e simili, detto di persona, vale Che ha il corpo, lo stomaco, l'animo, forte. –
Esempio: Leopard. Pros. 2, 118: Chilone.... ordinava che l'uomo forte di corpo, fosse dolce di modi, a fine, diceva, d'ispirare agli altri più riverenza che timore.
Definiz: § LXXXVI. Forte di checchessia o di chicchessia, detto di persona, vale Che è ben provvisto, ben fornito, di ciò che è espresso dal compimento. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 68: E perchè queste famiglie erano forti di case e di torri e di uomini, combatterono molti anni insieme.
Esempio: Ar. Orl. fur. 34, 37: Al suo ritorno Facemmo noi pensier dargli la morte. Restammo poi, per non ricever scorno; Chè lo veggian troppo d'amici forte.
Definiz: § LXXXVII. Figuratam., riferito a qualità fisiche o morali. –
Esempio: Salvin. Casaub. 37: Poichè egli è del tutto, come dice Diodoro, forte di bellezza e di venustà.
Definiz: § LXXXVIII. Acqua forte. –
V. sotto la voce Acqua.
Definiz: § LXXXIX. Cacio forte, chiamasi il Cacio fatto col caglio animale, perchè riesce men delicato di quello fabbricato col presame. –
Esempio: Targ. Rag. Agric. 174: In alcune parti della Toscana il cacio fatto col fiore [del carciofo selvatico], si chiama cacio dolce; e quello fatto col caglio, si chiama cacio forte.
Definiz: § XC. Calcina forte, chiamasi Quella che è tenace, fatta d'alberese o di pillore di fiume, la quale richiede meno rena, e presto fa presa. –
Esempio: Lorin. Fortif. 128: La quale [calcina] fa ottima presa, e tanto più essendo calcina forte, cioè che non tardi molto a far la presa.
Esempio: E Lorin. Fortif. 191: Si potrà sicuramente seccare e cavare il proposto fondo, e poi riempirlo di muraglia, buttandovi dentro pietre, overo calcina forte impastata con ghiara grossa.
Esempio: Targ. Viagg. 1, 422: Si vedono molti filoni d'alberese di color celeste, da far calcina forte.
Definiz: § XCI. Casa forte, si disse per Edifizio in qualsivoglia città o terra afforzato, fortificato, in caso di tumulti, assalti di nemici, battaglie civili, che anche si disse Fortezza. –
Esempio: Vill. G. 277: Andarono a Bibbiena, e quella ebbono sanza nullo contasto. E rubatala e spogliatala d'ogni sostanza e di molta preda, le feciono disfare le mura e le case forti infino a' fondamenti, ec.
Definiz: § XCII. Cassa forte, chiamasi Quella cassa di ferro con serrature costruite ingegnosamente per assicurarvi dentro i denari o altre cose di prezzo.
Definiz: § XCIII. Colla forte. –
V. Colla, § IV.
Definiz: § XCIV. Dolc'e forte. –
V. Dolce, § LIX.
Definiz: § XCV. Man forte. –
V. Mano.
Definiz: § XCVI. Ranno forte, dicesi Quello fatto versando sulla cenere acqua a bollore, onde contiene molta quantità di sali; e il suo contrario è Ranno dolce. –
Esempio: Soder. Coltiv. 106: Piglierai.... una libbra di ranno forte, e dieci libbre, ec.
Esempio: Manett. Mem. Frum. 174: Per mezzo di un ranno forte di calce si addolciscono gli amarissimi frutti dell'ippocastano o castagno d'India.
Definiz: § XCVII. Sesso forte, dicesi Il sesso maschile, Gli uomini; e Sesso men forte, vale Il sesso debole, ossia Il sesso femminile. –
Esempio: Tass. Gerus. 2, 42: Mira che l'una tace, e l'altro geme, E più vigor mostra il men forte sesso.
Esempio: Pindem. Poes. 331: Non men che al forte L'errante vita al debil sesso aggrada.
Definiz: § XCVIII. Esser forte, si disse di persona, per Esser difeso da giaco, maglia, o simili, portati sotto la veste. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 359: Iacopo, messo mano a un pugnale ch'egli aveva, menò furiosamente più colpi a Lionardo, e non lo ferì: onde pensarono poi molti, ch'egli fosse forte; il che vero non era.
Esempio: E Varch. Lez. Pros. var. 2, 206: A uno che fusse tutto forte, e portasse più armi ordinariamente che non faceva Mon Ghini, sarebbe lecito, affrontando alcuno che non avesse nè ancora la spada, dire, ec.
Definiz: § XCIX. Far forte alcuno di gente, di denari, vale Fornirlo, Aiutarlo efficacemente con gente, con denari, e simili; ed Essere forte di gente, denari o Farsi forte di gente, denari, e simili, vale Esserne fornito, provveduto, ovvero Fornirsene, Provvedersene, abbondevolmente. E in modo assoluto, Far forte alcuno, vale Fornirgli il denaro occorrente, Provvederlo di denari. –
Esempio: Morell. Cron. 310: Noi volemmo farlo forte della gente nostra, e farlo imperadore.
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 20 t.: Al fatto di dare aiuto loro, dirai [ai Sanesi], che 'l nostro Comune non può ora dare risposta, però che non è forte nè di danari nè di gente, ma che dà ordine di farsi forte e dell'uno e dell'altro.
Esempio: E Rep. Fir. Lett. Istr. 12, 77 t.: Questo Comune, a difesa di sè e a favore di circunstanti, s'è fatto forte di gente d'arme, e afforzato le sue terre.
Esempio: Monigl. Poes. dramm. 3, 246: Veramente, il confermo, Potrei con la mia dote farlo forte Fin ch'il suo genitor venisse a morte.
Definiz: § C. Farsi forte, vale Raccoglier tutte le proprie forze per compiere un qualche atto. –
Esempio: Buonarr. Oraz. I, 3, 206: Venuto a lui il sacerdote che doveva al viatico santo disporlo con ogni necessaria corroborazione, egli, comecchè oramai abbandonato da tutte le forze, e con maravigliosa remission di volontà in Dio, umilissimamente colle ginocchia nude in terra, fattosi forte, l'andò a incontrare.
Definiz: § CI. Vale anche figuratam. Farsi sicuro, Procacciarsi difesa, riparo, e simili, da checchessia. –
Esempio: Segner. Op. 4, 496: Sarà forse bastevole a farsi forte contra la divina Giustizia, il porsi in sì folta squadra?
Definiz: § CII. Farsi forte in un luogo, vale Fortificarvisi, Afforzarvisi; usato talvolta col compimento espresso, retto dalla particella Con o Di. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 284: Menaronli tanto con parole, che i Bianchi furono consigliati si riducessino a casa i Cavalcanti, e quivi farsi forti d'amici.
Esempio: E Comp. Din. Cron. DL. 321: Il Cardinale, essendo in Arezzo, raunò gente assai, e fecevisi forte, perchè intese i Neri di Firenze v'andrebbono a oste.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 126: Il popolo tutto alla voce della libertà si armò, e ciascuno si fece forte nelle sue contrade sotto insegne con le armi del popolo, ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 61: E presso a un tempio ben murato e forte, Che circondato era d'un'alta fossa, In capo un ponticel si fece forte, Perchè chiuderlo in mezzo alcun non possa.
Esempio: Segn. B. Stor. Fior. 171: Si orano ridotti in luogo dove era una piazzetta, e fattisi forti con ripari ed artiglierie.
Esempio: Salv. Spin. 5, 8: Io voglio, or ch'io posso, entrarmene in casa, e correr su per dell'arme, e farmi forte dentro alla porta.
Esempio: Davil. Guerr. civ. 2, 6: Era nondimeno in effetto partito pieno d'evidente pericolo;... mettendosi,... senza alcuna città o luogo forte, in mezzo di tanto paese nemico, ove si potessero in qualsivoglia occasione far forti e ritirarsi.
Definiz: § CIII. Figuratam., per Acquistar potenza, Crescere in autorità. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 253: Nè ci vedeva altro rimedio, che farsi forti nella città, acciò che risentendosi i nimici,... si potesse cacciargli con le armi ec.
Esempio: E Machiav. Stor. appr.: E che il rimedio era quello che molto tempo innanzi aveva ricordato, di riguadagnarsi i grandi, rendendo e concedendo loro tutti gli onori della città, e farsi forti con questa parte, poi che i loro avversarj con la plebe si erano fatti forti.
Definiz: § CIV. Pur figuratam., Farsi forte sopra checchessia o di checchessia, ed anche con checchessia, vale Togliere argomento sicuro e valido a pensare, credere, affermare, una data cosa, ed altresì Addurlo come sufficiente ragione d'alcun nostro atto, giudizio e simili. –
Esempio: Segner. Crist. instr. 1, 336: Non vorrei.... che vi fidaste tanto di questa bella ragione, su cui vi fate sì forti.
Esempio: E Segner. Pred. 312: Dovrei dunque questa mattina esortarvi con grand'ardore ad essere tutti zelo; non è così? Ma che varrebbe? Subito voi vi fareste forti con dirmi, che ben sapete ec.
Esempio: Magal. Lett. At. 348: Può esser che c'inganniamo, quando, colla sola esperienza di quel che vediamo in questa nostra buca terrena,... ci facciamo forti a dire: Senza la sapienza degli uomini non si sarebbe mai veduta una statua, un oriuolo, ec.
Esempio: Nell. Iac. Mogl. 1, 15: E poi non considerate, che non rimettendo in casa Clarice, sarà creduto che tutto il male venga da voi, nè vi potrete far forte sulla stravaganza di Valerio?
Esempio: Maff. Stor. diplom. 70: Se il P. Papebrochio qui si facea forte, potea non cedere la sua causa.
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 7: Quei che l'iscrizione credono apocrifa o sospetta, si fan forti sopra alcune classiche autorità, le quali ec.
Definiz: § CV. Intendersi del dolce e del forte. –
V. Dolce, § LXIII.
Definiz: § CVI. Star forte, parlandosi di esercito, schiere e simili, vale Resistere saldamente all'urto nemico. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 138, 17: Ora è mutato modo (delle guerre), e vinconsi per stare bene fermi. Il perchè io vi consiglio, che voi stiate forti, e lasciategli assalire.
Definiz: § CVII. Star forte, dicesi figuratam., per Persistere, Perseverare, in un proposito o in un'opera, Essere fermo in checchessia, Seguitar a fare una data cosa, senza punto rimoversene, sia per propria volontà, sia per parole o suggerimenti altrui. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 119: Conosciuta l'uomo la via diritta che si dee prendere, sì sta forte e non si parte, nè per pena, nè per vergogna, da quello ch'ha conosciuto.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 531: Niuna cosa reca noi a maggiore maraviglia, che fa l'uomo il quale, essendo misero, sta forte.
Esempio: Machiav. Comm. 147: Sta' tu pur forte nella fede di volerla; non dubitare che io varrò per tutti loro.
Esempio: Ar. Comm. 2, 309: È impossibile Che non stia forte.
Esempio: Firenz. Comm. 1, 424: In verità, che mi potrò pur vantare di aver fatto star forte una donna, e cortigiana vecchia.
Esempio: Cecch. Corr. 2, 6: Che ci è da fare? S. Il far che Beatrice Stia forte a dir di no. B. La lo farà Sino a un certo che.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 92: Va' su, e vedi con un modo destro Di parlar al Franzese nell'orecchia, E digli che stia forte nella fede Sino a stanotte.
Esempio: Red. Lett. 3, 193: E pure io sono stato forte, e non ho voluto dar la sodisfazione di assaggiarli (i funghi) alla mia golaccia.
Esempio: Panant. Paret. 52: Puoi seguitare a tendere, e star forte Per fino a Ceppo e tutto il carnevale.
Definiz: § CVIII. Star forte a checchessia, dicesi figuratam. per Non allontanarsene, Non distaccarsene. –
Esempio: Zannon. Marm. Pozz. 24: Ma stiam forti ai significati delle parole.
Definiz: § CIX. Star forte al macchione. –
V. Macchione.