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Dizion. 5° Ed. .
COMMETTERE.
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COMMETTERE. Definiz: | Fare, Compiere; ma dicesi solo di errore, fallo, colpa e simili. – | Esempio: | Senec. Declam. 15: Per lo disonesto peccato ch'egli ha in me commesso. |
Esempio: | Bocc. Decam. 3, 198: Pochi dì appresso, a' malfattori, dove commesso avevan l'omicidio, fece tagliar la testa. |
Esempio: | Panzier. Tratt. 28: Tutti e' peccati si commettono in duo modi: il primo si è, il bene lasciando; e 'l secondo si è, il male operando. | Esempio: | Cas. Rim. 1, 10: E grave fallo indegno Fin qui commisi. | Esempio: | Tass. Lett. 3, 31: Ho molte cagioni.... di dolermi di me stesso; e maggiore di tutte l'altre è il torto che ho fatto a me medesimo; nè voglio commettere di nuovo questo errore. | Esempio: | Metast. Dramm. 8, 31: Ah sì gran fallo da voi non si commetta. | Esempio: | Lampr. Comm. neutr. 1, 130: Deve esser permesso.... il cercare se quelle nazioni manchino al gius primitivo delle genti, e però commettano naturalmente una ingiustizia. |
Definiz: | § I. Per Operare, Far sì, costruito con la congiunzione Che; ma è maniera poco usata. – |
Esempio: | Cic. Ufic. 29: Ordinare quello che possa adivenire.... e quello che sia da fare quando alcuna cosa sarà addivenuta, e non commettere in modo, che alcuna volta tu abbia a dire: io non me n'era avveduto. |
Esempio: | E Cic. Ufic. 29 t.: Non mai al tutto per fuggire el pericolo noi commetteremo, che noi paiamo timidi e disadatti a battaglia. |
Definiz: | § II. E assolutam., trovasi per Fare alcuna cosa da meritarsi pena o gastigo. – |
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