Lessicografia della Crusca in rete

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200) Dizion. 4° Ed. .
BIASCIARE
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pag.428



1) id: 329ba973b5b94a5798810f566a04ba54)
Esempio: Lor. Med. canz. Sempre biascia fichi secchi, Perchè fan della sciliva.


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Definiz: §. E per similit.


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Esempio: Buon. Fier. 4. 2. 5. E squacquera brodetti, Biascica pan bolliti, e gonfia ventri.


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Esempio: E Firenz. As. d'oro. 209. E biasciando, che par proprio, che si stemperi dentro ec.


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Esempio: Libr. Son. 132. Che sempre biascia musica, e biscanti.


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Esempio: Malm. 8. 58. Ma benchè la lettura sia fantastica ec. Tanto la biascia, strologa, e rimastica, Che a compito leggendo finalmente Il sunto apprende ec.
201) Dizion. 4° Ed. .
BITONTONE
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pag.440



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Esempio: Lor. Med. canz. Questi fichi bitontoni, Ch'io ne son gran mangiatore.
202) Dizion. 4° Ed. .
AVARONE
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pag.329



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Esempio: Lor. Med. Arid. 2. 4. Vedi, se niega d'aver danari l'avarone.


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Esempio: E Cecch. Dot. 2. Egli ha paura l'avaron, che io Non lo richiegga di qualcosa.
203) Dizion. 4° Ed. .
PREVEDUTO.
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pag.716



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Esempio: Lor. Med. rim. 21. E pur consento Come sforzato al preveduto inganno.
204) Dizion. 4° Ed. .
BARGIGLIUTO
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pag.388



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Esempio: Lor. Med. canz. E si conosce alla barba, Ch'ella è tutta bargigliuta.
205) Dizion. 4° Ed. .
TRIONFATORE
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pag.158



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Esempio: Med. Arb. cr. E se medesimo dimostrasse trionfator degli animi de' suoi.
206) Dizion. 4° Ed. .
CONCUSSARE
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pag.746



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Esempio: Buon. Fier. 5. 4. 3. Scotendo i nostri cuor gielo, e timore, Il concussar de' tuoni, e de' tremuoti.
207) Dizion. 4° Ed. .
LEZIO.
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pag.60



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Esempio: Lor. Med. canz. 65. 3. Sempre mai questa sazievole, E' 'n su' lezj, e smancerie.


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Esempio: Red. Vip. 1. 61. Per levare una certa ubbía a quelle volgari donnicciuole ec. le quali come troppo casose ec. erano solite forse di fare grand'atti, e gran lezj.
208) Dizion. 4° Ed. .
FINARE
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pag.463



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Esempio: Rim. ant. Cin. 50. E piange entro quell'or pregando lui, Ch'aggia mercè dello suo cuor, che fina (cioè manca.)


2) id: c0285e6ff7b3475f9bdf8b38c958797f)
Esempio: G. V. 9. 264. 2. Fece prendere, e ricomperare tutti gl'Italiani, che prestavano in suo reame, e farli finare per moneta (così nel ms. Dav.)


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Esempio: Tac. Dav. Perd. eloq. 415. Quanto a Sergio Galba, e Caio Lelio, e altri antichi, che Apro non fina di tribolare, io non gli difendo.


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Esempio: G. V. 12. 33. 4. Non finava il Duca di mettere sospetto, e gelosía in Firenze.


5) id: b7ddbbf5df6f4346a5d5965a0b65c3ac)
Esempio: Fr. Iac. T. 1. 9. 78. Iesù Cristo sia laudato, E ne dia di ben finare.


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Esempio: E Ninf. Fies. 96. Ch'io sono stanco, sì m'affaticai Oggi per questi monti per tornare Di giorno a casa, che mai non finai.
209) Dizion. 4° Ed. .
ERRATO.
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pag.298



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Esempio: Cavalc. med. cuor. Vide stando un poco, lo romito uscir fuori tutto errato, e come uomo, che non avea saputo resistere alla tentazione, andarsene per quella via medesima, ch'andava il giovane, verso la città per peccare.


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Esempio: Dittam. 4. 19. Lo quinto appresso, e s'io non sono errato, Superbo fu, maliziozo, e rio.


3) id: 4103e6db86fb45a89cfc8d2595e48c20)
Esempio: Franc. Sacch. nov. 136. E' mi pare, che voi siate forte errati.


4) id: 27873dd101314398a6a32d6202cb014b)
Esempio: Guicc. stor. 16. 783. E fare maturamente quelle deliberazioni, che errate una volta non si possono ec.


5) id: 8a7f0f31e7e34101bb3c9106a4c3c119)
Esempio: Bocc. nov. 26. 19. Sì tu mi credi ora con tue carezze infinte lusingare ec. e racconsolare: tu se' errato.
210) Dizion. 4° Ed. .
GIGLIOZZO
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pag.606



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Esempio: Lor. Med. Nenc. 36. Addio gigliozzo mio del viso adorno (quì figuratam.)
211) Dizion. 4° Ed. .
ESCUSABILE.
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pag.304



1) id: ce1e85ceae994ae985995242d1f1978e)
Esempio: Lor. Med. Arid. 1. 2. Non essendo monaca, è cosa più escusabile.
212) Dizion. 4° Ed. .
SCILIVA.
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pag.394



1) id: 2fa56a0949954770b8b54b0c0e1d1074)
Esempio: Lor. Med. canz. 71. 2. Sempre biascia fichisecchi, Perchè fan della sciliva.


2) id: a389c789f4544d249c333ad1082e3b25)
Esempio: Menz. sat. 6. E' sa 'l ciglio affilar colla sciliva.


3) id: 1fe5e2049f2548e18d9580fe0edc4037)
Esempio: Tac. Dav. stor. 4. 359. Un povero cieco d'Alessandria ec. gittatosi alle ginocchia di Vespasiano, piagnendo il pregò volerlo alluminare, le gote, e gli occhi immollandogli colla sua sua sciliva.
213) Dizion. 4° Ed. .
FONTALE
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pag.490



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Esempio: Med. Arb. cr. In questo raggio fontale nulla cosa immonda puote incorrere.


2) id: 80b61c5846ec414ea0ea10885699827d)
Esempio: Teol. Mist. Occultare in lui figurativamente, in quanto egli è fontale, e principio di tutta la vita.
214) Dizion. 4° Ed. .
PIPPIONCINO.
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pag.632



1) id: c4a59bbc9c8d4e548dd918f6f1963df7)
Esempio: Lor. Med. canz. 48. 6. Alle volte un pippioncino, Così qualche zaccheruzza.


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Esempio: Libr. Son. 6. Venitene vignuole, e pippioncini.


3) id: f968f4efdc204e768dcb69090e81f29b)
Esempio: E Libr. Son. 97. Il più reo pippioncin pio pio pio.
215) Dizion. 4° Ed. .
ACCAMBIARE.
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pag.23



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Esempio: Med. Arb. cr. Accambiando con grande stoltizia, ed empiezza l'agnello al lupo.
216) Dizion. 4° Ed. .
MERENDONE
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pag.215



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Esempio: Lor. Med. canz. 16. 5. La mia voglia t'è nimica, Merendone ec.


2) id: 2137e8b20cfd44b7ad2df024fcbae21e)
Esempio: Buon. Fier. 4. 1. 7. Tutti se ne son iti i merendoni, Questi miei sozzi, sonnacchiosi, e morbidi.
217) Dizion. 4° Ed. .
LAMPREDOTTO
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pag.13



1) id: 15a61d8f4f9b4acca59bb504a886f8d4)
Esempio: Lor. Med. canz. 19. 5. Se schizzasser lampredotti, Allargate ben la rete.


2) id: 0f9eb7eb36d94fb1a88a94868f59d9e7)
Definiz: §. Per lo 'ntestino delle vitelle, e d'altri animali ridotto in vivanda.


3) id: 238d07af593f4067bc06b57659909242)
Esempio: Red. lett. 2. 177. Ha col proprio ingegno ritrovato, e scoperto, che il lampredotto del daino è viepiù gentile, teneruccio, e saporoso di quello di qualsivoglia altra bestiaccia.
218) Dizion. 4° Ed. .
SCANFARDO
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pag.359



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Esempio: Lor. Med. Arid. 4. 5. O porta i fiaschi da te, scanfarda.
219) Dizion. 4° Ed. .
SEGUGIO
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pag.461



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Esempio: Lor. Med. canz. 75. 2. Co' miei segugi ed io la seguitai.