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4° Edizione
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200) Dizion. 4° Ed. .
REISSIMO.
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pag.98



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Esempio: Dicer. div. Non cadrebbe ec. in cuore d'uomo reissimo, se non fosse fuori della memoria.
201) Dizion. 4° Ed. .
PIETANZA
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pag.618



1) id: f26d113a79984401b1367424010a50be)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 97. Nessuno ci vive, se non con vanagloria, volendo, che sia una trombetta, che suoni la pietanza, la limosina, e ogni altro ben, che si fa.


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Esempio: E Franc. Sacch. Op. div. 98. A Dio il vino della muffa, e 'l pane cattivo, e secco per pietanza.


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Esempio: Bocc. nov. 61. 3. Perciocchè egli molto spesso, siccome agiato uomo, dava di buone pietanze a' frati.
202) Dizion. 4° Ed. .
LEPRE
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pag.51



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Lepre è il più pauroso animale, che sia; se ode pur sonare le foglie commosse dal vento, crede, che sieno li cacciatori, fuggendo quanto puote.


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Esempio: Car. lett. 1. 5. V. S. averà veduto a quest'ora dove la lepre giace.


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Esempio: Libr. cur. malatt. Alle scrofole del capo giova la lepre marina impiastrata.


4) id: c9a78643e64c4b58892e6357347642c9)
Esempio: Bocc. g. 3. p. 8. D'una parte uscir conigli, d'altra parte correr lepri.


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Esempio: Salv. Granch. 1. 4. Ch'e' potrebbe esser uno a levare La lepre, e un altro a pigliarla.


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Esempio: Dant. Inf. 23. Ei ne verranno dietro più crudeli, Che cane a quella levre, ch'egli acceffa.


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Esempio: Alleg. 261. E fatto lepre vecchia al palazzo, avrei dato addietro senza dir nulla a persona vivente.


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Definiz: §. I. Pigliar la lepre col carro; proverb. che vale Condurre alcuna impresa, o Arrivare a' suoi fini con flemma, e con pazienza. Lat. bove leporem venari, sedendo vincere, cunctando rem restituere, festinare lente. Gr. βοῒ τὸν λαγὼ κυνυγετεῖν κυνηγετεῖν.


9) id: c1e907fd71d94260914efbf0203a5c0b)
Definiz: §. III. Uno leva la lepre, e un altro la piglia; proverb. che si dice quando Alcuno dura fatica in qualche cosa, e un altro ne ha il merito; e corrisponde a quell'altro: Uno fa i miracoli, e un altro ha la cera. Lat. alii sementem faciunt, et alii metent. Gr. ἄλλος μὲν σπείρει, ἄλλος δὲ θερίζει.
203) Dizion. 4° Ed. .
PUNZIONE
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pag.776



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 133. Quando l'una dice sì, e l'altra no, e non sono tutte in concordia, si chiama punzione, cioè quando l'uomo è punto, ma non è compunto.
204) Dizion. 4° Ed. .
VENTOLARE.
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pag.232



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 137. Per natura tutti li membri servono al cuore, perchè è il maggiore; il polmone continuo il serve, e ventolalo come fosse una ventola da mosche.


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Esempio: G. V. 6. 77. 1. In sulle quali stava, e ventolava il grande stendale dell'arme del comune.
205) Dizion. 4° Ed. .
STURARE.
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pag.789



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 121. Il dito, che chiamiamo mignolo, si chiama auricularis, perchè con esso si stura gli orecchi, come dee fare ogni Cristiano per udire la parola di Dio.


2) id: 2720d278e40940f2aa008a35f3c16717)
Esempio: Fr. Giord. Pred. S. Or vi sturate bene gli orecchi.
206) Dizion. 4° Ed. .
LAGRIMARE.
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pag.8



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 105. In questa vita non è nessuno, che tanto bene potesse fare, che meritasse uno attimo di vita eterna, e Dio la dà per uno solo lagrimare.
207) Dizion. 4° Ed. .
STARNA
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pag.731



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 90. Starne per natura imbolano l'uova l'una all'altra, quando è 'l tempo del covare, ed essendo nati i figliuoli, gl'induce la natura a conoscere la loro propria madre.


2) id: 488545a7296f44cc99efc313688a2f64)
Esempio: Malm. 5. 30. Per non lo perder d'occhio, e ch'ei le manchi, Segue la starna, e gli va sempre a' fianchi.
208) Dizion. 4° Ed. .
POSOLA
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pag.676



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Esempio: E Franc. Sacch. Op. div. 49. Se non volesse sofferire la posola, ed essere cavalcato, gli sia posto il basto, e la soma sì fatta, che a mal suo grado divegna mansueto.


2) id: aae3c5bb7385431db1409289987a8b4c)
Esempio: S. Gio. Grisost. Opusc. La sua virtù sia da esser giudicata ne' freni d'ariento, ed in posole adornate di gemme.
209) Dizion. 4° Ed. .
MINIO
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pag.248



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Esempio: Lib. cur. malatt. L'unguento fatto col minio non giova.
210) Dizion. 4° Ed. .
LANIFICIO
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pag.17



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Esempio: Lib. Repub. L'arte del lanificio contiene tessere, cucire, torcere.
211) Dizion. 4° Ed. .
ESAUDITO.
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pag.303



1) id: d2e46e87c5b542a7bb4d89845772c11f)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 103. Se colui, che ora con puro cuore verso Dio per l'anima, ch'è in Purgatoro, fa orazione esaudita, incontenente Dio riceve in pagamento l'orazione, secondo che ella vale.
212) Dizion. 4° Ed. .
SCHIAVINA
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pag.383



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 144. La prima cosa, che fa lo pellegrino, quando si parte, si veste di schiavina, appiccavi la scarsella, e mettevi ago, e refe, e moneta d'ariento, e d'oro.


2) id: e66bfb6eb2b649e8a678ff8cfa9f0683)
Esempio: E Franc. Sacch. rim. 2. E con mante', ch'a noia Sono a veder di sì brutta schiavina.
213) Dizion. 4° Ed. .
PISTOLETTA.
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pag.635



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Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 57. Essendo io Franco podestà di san Miniato, ed essendo molto del detto messer Piero, io mi disposi di mandargli un sonetto con la pistoletta scritta di sopra.
214) Dizion. 4° Ed. .
DIAMANTE
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pag.89



1) id: 7b37d7885bef4f45b83271c4ade2b500)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 93. Diamante si truova nelle parti d'India, ha color di ferro, ed è fortissima oltre all'altre pietre, nasce in Etiopia ec. e per sangue di becco s'addolca, e rompe.


2) id: cdc8ffc0b67b40c1b20e9e96998bf0bd)
Esempio: Esp. P. N. Dio è il diamante di nobile natura, che non degna sedere in oro, ma in povero metallo, siccome è il ferro.


3) id: 12c432e983384525aaeeef724ae2dda4)
Esempio: Sagg. nat. esp. 175. Con bel lavoro, quasi a punta di diamante, vagamente intagliata.


4) id: 98f2a6c7d58d4d8a961c540e8564aec7)
Definiz: §. II. A punta di diamante, chiamasi Certo lavoro colla punta rilevata. Lat. adamantis instar. Gr. δίκην ἀδάμαντος.
215) Dizion. 4° Ed. .
CONSIGLIATAMENTE
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pag.774



1) id: e6e8283e6ae842e0982cfc22ba231c59)
Esempio: Dic. div. Se egli avesse fatto ciò consigliatamente, già sarebbe a coloro, cui tu hai voluto esser salvi.
216) Dizion. 4° Ed. .
ASPIDE, e ASPIDO
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pag.290



1) id: 32d52feefcc1427c9c71f87e790ceae1)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Aspido è uno serpente, che pugne co' denti, e lasciavi il veleno, e questo veleno di pelle in pelle va comprendendo tanto, che l'uomo s'addormenta, e così dormendo si muore.


2) id: 24781f1f25ff4a19abc1173adc3d16f9)
Esempio: Libr. Dicer. Turando le sue orecchie, a maniera d'aspide, con orgogliosa fierezza.


3) id: 172ccfacea38487c9a4c30bf5687381e)
Esempio: Cr. 9. 7. 1. Il bello cavallo ec. abbia gli orecchi piccoli, a modo d'aspido.
217) Dizion. 4° Ed. .
AQUILA
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pag.244



1) id: 8ef2aa4ef7694da095f090a0a57a61f5)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. Aquila è un'uccello, che non ha mai tanta fame, che quando piglia uccelli, in su ch'ella si pasce, non lasci la metà del cibo agli uccelli, che gli sono presso.


2) id: af3f2759094e4c3f860b432a81350007)
Esempio: Fav. Esop. Avendo tolto l'aquila i suoi figliuoli alla volpe, e avevali messi nel nido a' suoi aquilini, e gabbavali con esso i volpicini.
218) Dizion. 4° Ed. .
CALCIDONIO, e CALCEDONIO.
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pag.506



1) id: 48ca185a1bd545f3a4f3f86e7c4b5cb6)
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 94. Calcidonio è di colore tra diacinto, e berillo, e sonne di tre colori ec. Questa pietra fa fuggire lo dimonio, e fa vincere li piati a chi la porta addosso.


2) id: 6bebd98bc1604d1e82c8dd91f54b54dc)
Esempio: Zibald. Andr. 103. Onice, berillo, calcidonio ec. queste sono le pietre vertudiose.
219) Dizion. 4° Ed. .
ANNERITO
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pag.205



1) id: 21f878ce2b964098b86cde050609359a)
Esempio: Lib. cur. malatt. Gittano gli escrementi del ventre molto anneriti.