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4° Edizione
Diz Giu. totali
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22524 388 22912 occorrenze
Ordinamento delle voci: alfabetico punteggio
120) Dizion. 4° Ed. .
SELLA
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pag.463



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Esempio: Tav. Rit. Lo più alto, e lo più pro cavaliere, che mai sia montato in sella.


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Esempio: Tes. Pov. P. S. Acqua fredda data in quantità a quelli, che vanno troppo a sella.
121) Dizion. 4° Ed. .
CHIAVELLARE.
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pag.645



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Esempio: Tav. Rit. La vostra madre si vide spinare, e in sulla croce con grossi chiavi chiavellare.
122) Dizion. 4° Ed. .
CHIAVO.
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pag.646



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Esempio: Tav. Rit. La vostra madre vi vide spinare, e in sulla croce con grossi chiavi chiavellare.
123) Dizion. 4° Ed. .
VANTATO
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pag.197



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Esempio: Tav. Rit. Quel cavaliere, che sarà vincitore, cioè il più vantato di prodezza, guadagnerà lo stendardo.
124) Dizion. 4° Ed. .
AFFALSSARE, e AFFALSIFICARE.
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pag.71



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Esempio: Tav. rit. Si puote dire di vero, che la giustizia mai per voi non fue afalsata.


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Esempio: E Tav. rit. altrove: E se io consesso il maleficio, afalsifico la veritade.
125) Dizion. 4° Ed. .
BACINETTO
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pag.364



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Esempio: Tav. rit. Volgevasi, e tornava a cavallo per tutta l'oste allegramente senza bacinetto, e senza panziera.
126) Dizion. 4° Ed. .
FUMMARE, e FUMARE
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pag.545



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Esempio: Tav. Rit. Gli due giganti, intendendo tali parole, fummano per lo viso, come stizzoni ardenti di fuoco.
127) Dizion. 4° Ed. .
STIZZONE.
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pag.751



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Esempio: Tav. Rit. Gli due giganti intendendo tali parole fummano per lo viso, come stizzoni ardenti di fuoco.
128) Dizion. 4° Ed. .
RICREDENTE
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pag.147



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Esempio: Tav. Rit. E se tu mi vinci, rimarrò vostro ricredente, siccome il cavalier, che combatte il torto.
129) Dizion. 4° Ed. .
DI BANDO
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pag.92



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Esempio: Tav. Rit. Noi non vogliam la vostra vettovaglia di bando, anzi vi vogliamo donare del nostro argento.
130) Dizion. 4° Ed. .
ARDIRE
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pag.253



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Esempio: Tav. rit. Passai nella detta isola, e combattei con lui, ardire per ardire, e forza contr'a forza.
131) Dizion. 4° Ed. .
CELATO.
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pag.612



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Esempio: Tav. Rit. E appresso va a sua via tanto celato, che niuna persona seppe di suo convenente.
132) Dizion. 4° Ed. .
TRATTA.
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pag.140



1) id: 363566b7264d4e38b4fa5d49a65755e6)
Esempio: Tav. Rit. Fermasi di tutta sua forza, e dà sì gran tratta, che roppe tutti i legami.


2) id: b828352cf7d64c9dafd2cf1d34c8156c)
Esempio: G. V. 9. 328. 1. La tratta fu gagliarda, e di volontà, ma male ordinata.
133) Dizion. 4° Ed. .
BACALERÍA
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pag.362



1) id: 00ee0116bdaf4754afdf09bdd3e6d1da)
Esempio: Tav. Rit. Da poichè tu hai compiuto tuo onore, che hai tu a fare di mia bacalería?
134) Dizion. 4° Ed. .
S
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pag.288



2) id: 33a3c871063b4e1aa676f3c639d73991)
Definiz: Lettera di suono veemente, come la R. Posta in composizione co' suoi primitivi ha forza molte volte di privativo, come CALZARE, SCALZARE, MONTARE, SMONTARE. Alle volte d'accrescitivo, come PORCO, SPORCO, MUNTO, SMUNTO. Alle volte di frequentativo, come BATTERE, SBATTERE. Alle volte non opera nulla, valendo lo stesso CAMPARE, e SCAMPARE, BANDITO, e SBANDITO, BEFFARE, e SBEFFARE. Appo di noi ha due varj suoni; il primo più gagliardo, e a noi più familiare, come CASA, ASSE, SPIRITO. L'altro più sottile, o rimesso, usato più di rado, come SPOSA, ROSA, ACCUSA, SDENTATO, SVENATO. In questo secondo suono non si raddoppia giammai, nè anche si pone in principio della parola, se non quando immediatamente ne segue una consonante, come SMERALDO, SDENTATO. Consente dopo di se nel principio della parola tutte le consonanti, salvo la Z. Nel mezzo della parola, e in diversa sillaba riceve dopo di se le medesime consonanti, ma più malagevolmente, e per lo più in composizione, colla preposizione DIS, o MIS, come DISDETTA, MISLEALE; ma col C, P, T s'accoppia frequentemente senza difficultà, come TASCA, CESPUGLIO, PRESTO. Quando è posta avanti al C, F, P, T, si dee pronunziare nel primo modo, cioè col suono più gagliardo, come SCALA, SFORZO, VESPA, STUDIO, CESTO, ma avanti al B, D, G, L, M, N, R, V, si pronunzia col suono più sottile, o rimesso, come SBARRARE, SDEGNO, SGUARDO, SLEGARE, SMANIA, SNELLO, SRADICARE, SVENTURA. Avanti di se ammette la L, N, R in mezzo della dizione, e in diversa sillaba, come FALSO, MENSA, ORSO. Raddoppiasi nel mezzo della parola, come l'altre consonanti, dove lo ricerca il bisogno.
135) Dizion. 4° Ed. .
G
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pag.557



2) id: 9c727b8487f44461a9ded39dfb99325d)
Definiz: Lettera compagna del C, ed ha anch'ella due suoni diversi, perchè posta avanti all'A, O, U, ha il suono più rotondo, come GALLO, GOTA, GUSTO; e avanti all'E, ed I, ha il suono più sottile come GENTE, GIRO; onde per diffalta di proprio carattere, per servircene nel primo suono coll'E, e coll'I, le pogniamo dopo l'H, come GHERONE, GHIRO. Questo GH, quando ne seguita l'I, ha anch'egli due suoni, l'uno più rotondo, e grosso, come GHIRLANDA, VEGGHI, dal verbo Vedere; l'altro più sottile, e schiacciato, il quale per lo più avviene, quando all'I segue un'altra vocale, come GHIANDA, GHIERA, VEGGHIA; e a cotali suoni, per isfuggire errore, sarebbe di bisogno proprio carattere a ciascheduno. Delle consonanti riceve dopo di se, nella stessa sillaba le L, N, R, come NEGLETTO, GLORIA, EGLI, REGNO, SOGNO, DISEGNARE, INGRATO, GRETOLA: bene è vero, che dopo la L, dove non seguita l'I, per esser suono per la sua durezza sfuggito da questa lingua, si truova di rado. Quando alla L col G avanti seguita l'I, in tal caso ha due suoni, l'uno più rotondo e grosso, come NEGLIGENTE, il quale non è molto ricevuto da noi; l'altro più sottile, o schiacciato, come GIGLIO, FOGLIO, e questo è nostro proprio. Aggiunto, come s'è detto, il G alle L, ed N, gran parte ne perde del suo suono, come AGLIO, RAGNA. Consente avanti di se la L, N, R, S, nel mezzo della parola, e in diversa sillaba, come VOLGO, VANGA, VERGA, DISGREGARE, benchè la S si trovi in mezzo di rado, e per lo più in composizione colla preposizione DIS. Ma nel principio di parola più frequentemente, come SGARARE; e si pronunzia sempre la S avanti al G nel secondo modo, cioè nel suono più rimesso, come nella voce ACCUSA. Raddoppiasi questa lettera nelle nostre voci molto spesso: come POGGIO, OGGI, ec.
136) Dizion. 4° Ed. .
SPARIRE.
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pag.636



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Esempio: Tav. Rit. Io voglio ritornare a vedere mia gentile dama, la quale di bellezza fae sparire ogni altra.
137) Dizion. 4° Ed. .
FANTESCA
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pag.347



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Esempio: Tav. Rit. Non voleva, che in sua corte fosse cavaliere, nè donzello, se non fantesche, e giovani damigelle.
138) Dizion. 4° Ed. .
AMARE.
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pag.145



1) id: 3d8c0462720345db8698f182f17f0931)
Esempio: Tav. rit. Cotesta derrata non farebbe per me, che amare non è altro, che sua vita vanamente menare.


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Esempio: Dial. S. Greg. Amava molto di star solo.


3) id: a566655f79ba4e2bba33b00e26aeec2c)
Esempio: G. V. 8. 79. 3. Meglio amavano di morire alla battaglia, che vivere in servaggio.
139) Dizion. 4° Ed. .
DILIBERAMENTO
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pag.118



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Esempio: Tav. Rit. Signori, quà entro è un cavaliere, il quale combatterà al vostro signore, per diliberamento di se.