Lessicografia della Crusca in rete

Volume 4 - Dizionario 4° Ed.
80) Dizion. 4° Ed. .
RATTORCERE.
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pag.79

RATTORCERE.
Definiz: Attorcere. Lat. torquere, flectere. Gr. κάμπτειν.
Esempio: Alam. Colt. 2. 39. In un raccoglie Picciol fascetti, e con le istesse biade, Quanto più ferme può, rattorce, e lega.

81) Dizion. 4° Ed. .
RATTORE.
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RATTORE.
Definiz: Rapitore. Lat. raptor. Gr. ἁρπακτήρ.
Esempio: Bocc. nov. 98. 36. Io non venni, come rattorre, a torle la sua virginità.
Esempio: Pass. 135. Non crudele, non rattore, non vagabondo.
Esempio: Cavalc. Med. cuor. Gli occhi son da reprimere, e raffrenare dalla lascivia della sua voluttà, come rattori, e inducitori a colpa.
Esempio: S. Grisost. Io non son come gli altri uomini, rattori, ingiusti, adulteri, nè come questo pubblicano.
Esempio: Franc. Sacch. Op. div. 57. Oh infelice generazione, che in questi tempi si truova sottoposta, e governata da così fatti rettori, che più tosto rattori si potriano chiamare!
Esempio: E Franc. Sacch. rim. 55. Da prode stanno i buon rettori, Che rattori, Amatori Non son d'onori.

82) Dizion. 4° Ed. .
RATTORNIARE.
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RATTORNIARE.
Definiz: Attorniare, Circondare. Lat. circundare. Gr. περιβάλλειν.
Esempio: Mor. S. Greg. Quanto egli si sente essere maggiormente rattorniato da questi vizj, tanto più virilmente si sforza coll'armi delle virtù.

83) Dizion. 4° Ed. .
RATTORTO.
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pag.79

RATTORTO.
Definiz: Add. da Rattorcere. Lat. intortus, flexus. Gr. καμφθείς.

84) Dizion. 4° Ed. .
RATTRAPPARE, e RATTRAPPIRE.
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RATTRAPPARE, e RATTRAPPIRE.
Definiz: Non poter distender le membra per ritiramento di nervi. Lat. torpore corripi. Gr. ναρκᾶν.
Esempio: Libr. cur. malatt. Per la durata di quelle lunghe flussioni catarrali rattrappivano.
Definiz: §. In signific. neutr. pass. vale Rannicchiarsi, Raccogliersi. Lat. contrahi. Gr. συστέλλειν.
Esempio: Dant. Inf. 16. Siccome torna colui, che va giuso Talvolta a solvere áncora, ch'aggrappa O scoglio, o altro, che nel mare è chiuso, Che 'n su si stende, e da piè si rattrappa.

85) Dizion. 4° Ed. .
RATTRAPPATO, e RATTRAPPITO.
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RATTRAPPATO, e RATTRAPPITO.
Definiz: Add. da' loro verbi. Lat. torpore correptus. Gr. ναρκώδης.
Esempio: Bocc. nov. 77. 20. E quasi tutto rattrappato, come potè, a casa sua se ne tornò.
Esempio: Fr. Giord. Pred. D. E però errano, e sono matti coloro, che credono, che la mano d'Iddio sia rattrappata; ma dico più, che è allargata.
Esempio: Tratt. Giamb. Ha (l'avaro) la man rattrappata a dare, e aperta, e pronta a pigliare.
Esempio: Menz. sat. 7. E che il destino rattrappito, e monco ec. Non adoprasse ad estirparti un ronco? (quì per metaf.)

86) Dizion. 4° Ed. .
RATTRAPPIRE.
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pag.79

RATTRAPPIRE.
v. RATTRAPPARE.
87) Dizion. 4° Ed. .
RATTRAPPITO.
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RATTRAPPITO.
v. RATTRAPPATO.
88) Dizion. 4° Ed. .
RATTRARRE.
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RATTRARRE.
Definiz: Rattrappare, Ritirare. Lat. torpore corripi. Gr. ναρκᾶν.
Esempio: Paol. Oros. Essendo sudato, e entrato a bagnare in fiume freddissimo, egli gelò, e rattraendogli i nerbi, fu presso che morto.

89) Dizion. 4° Ed. .
RATTRATTO.
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RATTRATTO.
Definiz: Add. da Rattrarre; Rattrappato. Lat. membris captus.
Esempio: Bocc. nov. 11. 4. Nè sarebbe stato alcuno, che veduto avesse detto, lui veramente esser tutto della persona perduto, e rattratto.
Esempio: Cr. 9. 99. 3. Sono cascanti (le pecchie) per fame, e rattratte, e pigre per freddo.
Esempio: Quist. filos. C. S. La mano ha rattratta a dare, distesa a ricevere.
Esempio: Sagg. nat. esp. 117. Statosi così alquanto, come infingardito, o più tosto rattratto, non se gli vedendo fare altro moto, si dette l'aria.
Esempio: Alam. Gir. 18. 22. A me sarà dunque più onesto, E più pietoso ucciderti oggi affatto, Che quì lassarti inutile, e rattratto.

90) Dizion. 4° Ed. .
RATTURA.
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pag.79

RATTURA.
Definiz: Rapimento. Lat. raptura, raptus. Gr. ἁρπαγμός.
Esempio: Guid. G. Al quale, poichè tutte le cose furon manifestate, cioè della rubería del tempio ec. e della rattura d'Elena sua moglie ec.

91) Dizion. 4° Ed. .
RAVAGLIONE.
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RAVAGLIONE.
Definiz: Sorta di malattía, detta comunemente Vaiuolo salvatico, consistente in vescichette simili alle bolle del vaiuolo, ma piene di un siero trasparente, e che in tre giorni si seccano.

92) Dizion. 4° Ed. .
RAVANELLO.
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RAVANELLO.
Definiz: Rafano. Lat. raphanus maior, vel orbicularis.
Esempio: Bern. rim. 1. 122. Un altro ha celebrato il ravanello.
Esempio: Bellinc. son. 293. In cul ti ficcherai quel ravanello.
Esempio: Lor. Med. canz. 106. Radici vuol, ravanelli, e carote.

93) Dizion. 4° Ed. .
RAVANO.
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RAVANO.
Definiz: Lo stesso, che Ravanello. Lat. raphanus maior.
Esempio: Buon. Fier. 2. 3. 4. Sverze, e finocchi, e ravani, e carote.

94) Dizion. 4° Ed. .
RAUCEDINE.
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RAUCEDINE.
Definiz: Fiochezza. Fiocaggine. Lat. raucitas. Gr. βράγχος.
Esempio: Libr. cur. malatt. Sogliono mitigare la raucedine
Esempio: E Libr. cur. malatt. altrove: Usi questo lattuario ottimo alla raucedine.
Esempio: E Libr. cur. malatt. altrove: Dice Ippocrasso, che la gravedine, e la raucedine ne' molto vecchi non si guarisce.

95) Dizion. 4° Ed. .
RAUCO.
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RAUCO.
Definiz: Add. Che ha raucedine, Che ha voce, o suono non chiaro, Roco. Lat. raucus. Gr. βραγχώδης.
Esempio: Fr. Giord. Pred. Con rauca, e singhiozzata voce chiedeva mercede.
Esempio: Sannaz. Arcad. pros. 5. Un de' pastori prima di tutti levatosi andò col rauco corno tutta la brigata destando.

96) Dizion. 4° Ed. .
RAVEGGIUOLO.
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RAVEGGIUOLO.
v. RAVIGGIUOLO.
97) Dizion. 4° Ed. .
RAVERUSTO.
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RAVERUSTO.
Definiz: Lambrusca. Lat. vitis sylvestris, labrusca.
Esempio: Dav. Colt. 196. A tutti quei, che non tengon la foglia, metti al piede una vite di raverusti, o altra uva piccola.

98) Dizion. 4° Ed. .
RAVIGGIUOLO, e RAVEGGIUOLO.
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RAVIGGIUOLO, e RAVEGGIUOLO.
Definiz: Spezie di cacio schiacciato, per lo più di latte di capra.
Esempio: Fir. rim. 116. Pare a giacere un cacio raviggiuolo.
Esempio: Copp. rim. burl. 2. 32. Imputar se le puote un error solo, Mangiarmi sull'armario un raviggiuolo.
Esempio: Burch. 1. 33. A i caci raviggiuoli, e marzolini Dee lor parere stran lo stare in gabbia.
Esempio: Red. Ins. 82. Da un raviggiuolo inverminato ec. nacquero e mosche ordinarie, ed alcuni pochi moscioni.

99) Dizion. 4° Ed. .
RAVIUOLI.
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RAVIUOLI.
Definiz: Vivanda in piccoli pezzetti, fatta d'erbe battute con cacio, uova, ed altro.
Esempio: Bocc. nov. 73. 4. Eravi una montagna tutta di formaggio parmigiano grattugiato, sopra la quale stavan genti, che niuna altra cosa facevano, che far maccheroni, e raviuoli.
Esempio: Libr. son. 87. Milan può far dimolti raviuoli.