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120) Dizion. 3° Ed. .
RIFIDARE
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pag.1361



1) id: 210d63974aa9483cbbe19619a3bdd760)
Esempio: G. V. 7. 7. 4. E quivi fece tre schiere: la prima fu di Tedeschi, di cui molto si rifidava.


2) id: 2a43c5ec6b374b19b23bb76488ba67bf)
Esempio: Dav. Camb. 99. Però bisogna aver gli occhi d'Argo in avvertire a chi tu dai a cambio, a chi tu rimetti, a chi rifida colui, che ti ritorna il tuo.


3) id: 7e2a37256e364f5886393f70e1f61557)
Esempio: Franc. Barb. 74. E voglia innanzi Sofferir disavanzi, Che rifidarsi in gente a lui non nota.


4) id: a34830fb462f4741a6774f2c1546870f)
Esempio: Espos. Vang. Disfidandosi, ovvero troppo rifidandosi, della misericordia di Dio, non voglion credere, che Iddio perdoni, e dea vita eterna.
121) Dizion. 3° Ed. .
LANCIOTTO
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pag.934



1) id: 370d07b00d5f4dfabb5c6c878f66ba05)
Esempio: Liv. M. Vennono a combattere di lunga, non di dardi, ne di lanciotti, ma a mano a mano, colle spade.


2) id: 549b600327bd41d8bc5b77e0cb0abf65)
Esempio: M. V. 7. 81. Il popolo sottoposto al duro giogo, per ubbidire il Tiranno, si mosse con bastoni, e con lanciotti in mano, che altre armi non avea.
122) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 29c1524b09984dda9f1fa4b7700214a0)
Definiz: Prima lettera dell'alfabeto, perchè più agevolmente s'esprime; e però udiamo noi ne' fanciulli mandar prima fuori naturalmente questa, che niuna altra, come quella, che non ricerca fatica. Appo i Latini dicono, che aveva più di dieci diversi suoni; appo i Toscani se ne sente difficilmente più d'uno, se però la diversità dell'accoppiatura delle parole non facesse alcuna volta profferirla con molta forza, come A LUI, alcuna con meno, come A' MIEI, alcuna volta quasi due AA. AH RIBALDO.
123) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: e2e1565a8b114c2889336be3ca955cf5)
Esempio: Petrar. canz. 27. 1. Pose colei, che sola a me par donna. A CIASCUNO, A LUI, A ME raddoppiano in pronunziando la consonante, e di due dizioni, dalla scrittura distinte, la pronunzia, confondendole, ne fa una: ACCIASCUNO, ALLUI, AMME. Così dagli Antichi, la cui ortografía non era molto distinta, si trova talora scritto.


3) id: c516d167761e43c285f9fac4ac87b2ca)
Esempio: Dan. Inf. 13. Ma parla, e chiedi a lui, se più ti piace.


4) id: 40b87dc218914813afdccd16cdcd78de)
Esempio: Bocc. Nov. 80. in fin. E detto questo, in fino all'ora della cena, libertà concedette a ciascuno.
124) Dizion. 3° Ed. .
A'
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2) id: ca42d2d45eb24692a36c6fd68399bc38)
Esempio: Amm. ant. 3. 8. 6. Argomento è di dirittura lo dispiacere a' rei.


3) id: b6c72935ab744b42b8dfa73161c70dff)
Esempio: Bocc. Nov. 32. 21. Queste donne il dissero a' mariti, ec. Ma tra gli altri, a' quali questa cosa venne agli orecchj.


4) id: 27464fa3d0044c05b0c7e27e748c1d81)
Esempio: E Amm. ant. altrove. A' solleciti cercatori spesse fiate nella faccia si manifesta quello, che colla lingua si tace.


5) id: 43e1d9fe59e845e5938d6818cc980265)
Definiz: pronunziata con minor forza, e scritta con apostrofo, significa AI, o AGLI, dove l'apostrofo fa l'uficio dell'articolo, il qual s'affige con detto segno. Ma avanti a parola cominciante da vocale, o dalla S, a cui succeda altra consonante, come AMORI, ERRORI, STIMOLI, SPIRITI, si pone in quella vece l'A, con l'articolo GLI, come AGLI AMORI, AGLI ERRORI, AGLI STIMOLI. Gr. τοῖς.
125) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: ada418da4cca42a58e6224b8714530aa)
Esempio: Amm. ant. 7. 3. 4. Pronto a udire, tardo a parlare.


3) id: e98fb8bfa2684f1c84066422d33e615b)
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 2. Di notte se ne fuggirono a Rodi.


4) id: b320f014e9cb427a8a46ef5f1326673b)
Esempio: Amm. ant. 3. 7. 1. Ad ammonigione suol seguitar vergogna.


5) id: 32c4e94096b84a0ba94e3bdab8c58cbc)
Esempio: Nov. ant. 65. 2. Un Cavalier del Re, passando per quella via, ristette a udire la contenzion di questi due ciechi.


6) id: 14c9d6bcf7974ce8a9011c3dda9343ea)
Esempio: Bocc. Nov. 31. 2. Fu preso da due, e segretamente a Tancredi menato.


7) id: 4422646f1cab426b9ea922e32667e86b)
Esempio: Amm. ant. 3. 2. 6. L'animo nostro si dee chiamare ogni dì a render ragione.


8) id: cf20ce160e184d7d9bfe7e25abc9a3b1)
Esempio: Nov. ant. 14. 1. Fece una legge, che chi andasse a moglie altrui, dovesse perdere gli occhj.
126) Dizion. 3° Ed. .
A
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2) id: e6c454d96cb446c78faec4cce65c2b7b)
Esempio: E N. ant. proem. num. 2. Avranno luogo a prode, e a piacer di coloro, che non sanno.


3) id: 28160404dc464aeba6b7a5902eb31722)
Esempio: E N. ant. Nov. 75. 2. Gli dovesse donare un paio di calze a staffetta senza pedúli.


4) id: 19c87ebfeaee498694b4f42a65dda851)
Esempio: Nov. ant. 46. 3. E a voi non sarebbe onore, che 'l vostro legnaggio andasse a povertade.


5) id: fd9fb34963714dada11199ca51e0b8c6)
Esempio: Petr. Canz. 34. 6. E vinta a terra caggia la bugía.


6) id: 427a81a5a32f4a1d950c174cab397651)
Esempio: Dan. Inf. 22. Fermò le piante a terra, ed in un punto.


7) id: a4c4171f39c748e29ea6b6b78e1ba462)
Esempio: Boc. Nov. 26. 9. Trovai con la donna mia in casa una femmina a stretto consiglio.


8) id: 37762e3f06754721979c6345d9dc6bd5)
Esempio: G. V. 8. 32. 3. E la tavola ritonda si fece a guisa, e maniera della antica tavola.


9) id: da2cc5cfa5b744a4ada29f7ea0f1e338)
Esempio: E Dan. Purg. 28. Come si volge, con le piante strette, A terra, ed intra se, donna, che balli.
127) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 2cf3e6d37a4b49119d24333363108a4a)
Definiz: in vece di IN, o SOTTO.


3) id: 1fa9f2db96354aa8b632c373dc64b4d0)
Esempio: Davanz. Scis. 43. Cromuelo comandò loro, che a pena della vita gli condannassono immantenente.


4) id: 4a978f9ffd7f4a1bb4faba252657a581)
Esempio: Nov. ant. 47. Addomando io, ec. che le possessioni de' miei figliuoli, sieno a mia signoría.
128) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: c12489222b1440adbee2ca297eabce1b)
Esempio: Dan. Par. 1. E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto.


3) id: a230d09510184f779771c4791b1fafa4)
Definiz: in vece di SOPRA.


4) id: cfcdd10b4f094af6ac771c8f10549428)
Esempio: E Dan. Par. cant. 12. E moto a moto, e canto a canto colse. Qui potrebbe anche esser segno del terzo caso.


5) id: 6dd5d7ea5c394c539d99adc0c36e08a8)
Esempio: Bocc. Nov. 29. 11. E montato a Cavallo, non nel suo Contado, se n'andò, ma, ec.
129) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 8077895bb601454baddbf10a2714781b)
Esempio: E Dan. Inf. cant. 7. Che permutasse a tempo li ben vani (cioè per qualche tempo) Lat. aliquantisper, aliquandiù.


3) id: 19d64179467d4c11a5d529534030c024)
Definiz: in luogo di PER.


4) id: 82487de9bb5c4a15881ab0e1bd4facde)
Esempio: E Dan. Purg. 29. E quanto, a mio avviso, Dieci passi distavan que' di fuori.


5) id: 9575c869d34042bba36414dad4e29a01)
Esempio: E Bocc. Nov. 98. 14. L'avrebbe egli a se amata, più tosto, che a te.


6) id: ed7dbd5c50354eb0b6618e9113d296bc)
Esempio: G. V. 5. 3. 2. E gittóglisi a' piedi a misericordia [cioè per muover misericordia, o per ottenere misericordia]


7) id: 25787178fad049478e8cc8502298b30d)
Esempio: Dan. Inf. 25. Del grande armento, ch'egli ebbe a vicino.


8) id: 3674cdfb3b3d467eb2f2fa8b5e954c7c)
Esempio: E Dan. Purg. cant. 22. Fece l'huom buono a bene.


9) id: 7402c1cc75354e0ca843759ff12fdc5d)
Esempio: Tavol. Rit. G. S. Ne furono assai allegri, dappoi che l'ebbono a Signore.


10) id: 21afc61bd0724e91ab4149ef255aa61d)
Esempio: Petr. canz. 47. 4. Ed ella: a che pur piangi, e ti distempre?


11) id: 425d2b3763ae4970b5b5c2a41e9cf781)
Esempio: Bocc. Nov. 54. 3. E sì gli mandò, dicendo, che a cena l'arrostisse, e governassela bene.


12) id: 9e8b7162d36d4fecb0340c5bb148c38f)
Esempio: E Bocc. Nov. 76. 16. Tu avevi quinci sù una giovinetta, che tu tenevi a tua posta.


13) id: 0103026d4f0f42c986d4a2302740a5ab)
Esempio: E Bocc. Nov. 77. 13. Or mi bacia ben mille volte a veder se tu dj il vero.


14) id: efc88b3ec2794fb3b8ddbac2f9c0441c)
Esempio: E Bocc. Nov. 15. 25. Io non sò a che io mi tengo, che io non vengo laggiù, ec.


15) id: 0865c03cdabc4d0380b60c49246255aa)
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 37. Mi metterò la roba mia dello scarlatto, ec. a vedere, se la brigata si rallegrerà.


16) id: 6fd44a4976ce48c78ad44c28bd542df8)
Esempio: M. V. 1. 31. Caro figliuolo, se voi amavate d'aver questa damigella a dama, voi non ne dovevate tener bargagno.


17) id: 5d95f84bd52b40ae894c13216eadabbd)
Esempio: Nov. ant. 78. 1. E quegli a baldanza del Signore, il battèo villanamente [cioè per rigoglio, che gli dava il Signore.]
130) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: d816664a7bd6480fa96ee678bbd37b9c)
Esempio: Bocc. Nov. 43. 7. Esso non ardiva a tornare addietro [cioè di tornare]


3) id: f7134976f64e485db688fa9ca2b9e274)
Definiz: in vece di DI.


4) id: 2e6826dec8ea465f818fc243007bb5a7)
Esempio: Bocc. Nov. 29. 15. In abito di peregrini ben forniti a danari, e care gioie.


5) id: 78c7ea7f139444ef9fc0408c8acd8447)
Esempio: Dan. Inf. 1. Sì ch'a bene sperar m'era cagione [cioè di bene sperare.]
131) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 1bdac423e9584a0aa1a97644afac61f4)
Definiz: in vece di PER, TRA.


3) id: a46bca6d55d54ca3987a346907ba105f)
Esempio: G. V. 11. 129. 1. Avendo, ec. a mano il trattato, con M. Mastin della Scala, di comperar da lui la città di Lucca.
132) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 3d1cb313889d4bb5854730cbf9ce2fbf)
Definiz: in vece di DOPO, con l'avverbio di tempo avanti, come


3) id: a815e723d7324ad5bf68676e19c555c0)
Definiz: E per dopo, di luogo.


4) id: f93273f997f84e09b6bfdd597d9b3227)
Definiz: §. Diciamo, OGGI A OTTO, DOMANE A OTTO. [cioè dopo domane, o oggi, otto dì] Lat. octavo ab isto die, octavo a crastino die, in octavum diem.


5) id: c75900f5cdf74f439e3f8d541b4ce33d)
Definiz: ivi a pochi dì. Lat. paucis post diebus.


6) id: 9ea533469a0b4f4b885a2752c3307ea5)
Esempio: Bocc. Nov. 43. 21. Poi ivi a pochi dì, si trovò con la Ninetta.


7) id: f68849dbadb54f64b511afa5d5c8b61c)
Esempio: Bocc. Nov. 43. 19. I pastori dissero, che ivi forsi a tre miglia era un Castello.
133) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: a63e12d6780c4373ba9cfbd8ae809071)
Esempio: Dan. Purg. 4. Volti a Levante, ove eravàm saliti.


3) id: ef38d04142d24e9fac944a8008637a3b)
Esempio: Tes. Br. 2. 49. Per quella Tramontana, a cui quella faccia giace.


4) id: 60148a2e5f5340aa974b1b33932689f0)
Esempio: Bocc. Nov. 77. 32. La donna montata in sulla torre, e a tramontana rivolta.


5) id: 793563b25b5d4eae847f83ecabb4ee79)
Esempio: Bocc. Nov. 69. 15. Credendo non altramente esser fatta la sua affezione a Nicòstrato.
134) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 96dbb1cf44cc4a81b657b91c9e70da75)
Esempio: Bocc. Nov. 87. 2. In tanto, che a senno di niuna persona voleva fare alcuna cosa, ne altri far la poteva a suo.


3) id: 519d060aa83442758954bb272b5a7aff)
Definiz: in vece di SECONDO. Lat. ex, iuxta.


4) id: 9f4ef35ad34b4973ab3d4b1820c20837)
Esempio: E Bocc. Nov. 85. 20. Lasciamiti prima vedere a mio senno.


5) id: e3d62edcb34b48849259063524a658c1)
Esempio: E Bocc. Nov. 19. 23. Racconciò il farsetto a suo dosso.
135) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: b4ebeb2da99d4c27a7495e9047eadee2)
Esempio: Nov. ant. 46. 1. Tolse per moglie una gentildonna della terra: menolla, e fece a due mesi una fanciulla. Lat. duobus exactis mensibus.
136) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 7f0ea52446e042d3956b151baf006f24)
Esempio: Bocc. Nov. 31. 12. Dolente a morte, alla sua camera si tornò.
137) Dizion. 3° Ed. .
A
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pag.1



2) id: 29fdfe11b9d942069191ca0bc24d68a3)
Esempio: E Bocc. Nov. 98. 12. Se tu non fossi di conforto bisognoso, come tu se, io di te a te medesimo mi dorrei.


3) id: bf209bc00ceb4652b7b6d5f71e48060e)
Definiz: Pigliasi ancora in vece di CON.


4) id: 51e304599cda427a8152f30a90ea5ea9)
Esempio: E Bocc. Nov. 71. 10. A coda ritta ci venisti, a coda ritta te n'andrai (cioè con la coda.)


5) id: 770cc3d362174e7eb958d034277d41d0)
Esempio: G. V. 4. 33. 3. Ricevuti tutti a grandissimo onore.


6) id: c9df33447ab640ed997bfc697524562f)
Esempio: Dan. Par. 11. E comandò, che l'amassero a fede (cioè con fede)


7) id: bae1b1cff8d14d0bb773101507f18ce4)
Esempio: E Dan. Inf. cant. 9. Batteansi a palme, e gridavan sì alto


8) id: 4ef1f71e3ac5470aa57367c4bddc005f)
Esempio: Bocc. Nov. 72. 5. In un suo orto, ch'egli lavorava a sue mani.


9) id: dd58ff18fc1742fcb76d9d3a44dd10d0)
Esempio: Bocc. Nov. 44. 12. Se egli si vorrà a buon concio da me partire.


10) id: 19b0e73c90594a2986c53cf7c677aa04)
Esempio: E Bocc. Nov. 79. 45. Vi dea tanti malanni, che voi siate morto a ghiado.


11) id: ca145ff0f5154b478f6202dd70dc8a8e)
Esempio: Nov. ant. 35. 3. Io andava per gran bisogno in servigio della mia donna: e il Re fu giunto, e disse: Cavaliere, a qual donna se tu? Ed egli rispuose: Sono alla Reina di Castella (cioè con qual donna stai tu?) Stò con la Reina; che è lo stesso, che diciamo oggi stare a padrone cioè con padrone.


12) id: 3884d65ee14d4b1f8f38d84a04c103bb)
Definiz: §. Fare un'orto, o un podere a sua mano, è pagar chi lo lavora per aver per se tutti i frutti.
138) Dizion. 3° Ed. .
A
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2) id: 56666ec241d34ab4aa67b64aa275c9bd)
Esempio: Dan. Purg. can. 6. E disse al Duca, andiamo a maggior fretta (cioè in maggiore, o con maggior fretta.)
139) Dizion. 3° Ed. .
A
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2) id: bc25d69b85404f1b9d8841282a9c0883)
Esempio: Nov. ant. 74. 3. Allora gli restituì a speranza dell'altra maggiore accomandigia.


3) id: adb82a4fe1e9443ab3504fcf9dd927ad)
Esempio: Petr. canz. 4. 1. E mi fece obbliar me stesso a forza.


4) id: b4d0324c72f94521baea612510b4478f)
Esempio: E Bocc. Nov. 32. 1. Vivea molto ad agura, a guisa Spagnuola (cioè con agurio, per via d'agurj.)