Lessicografia della Crusca in rete

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3° Edizione
Diz Giu. totali
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40) Dizion. 3° Ed. .
PICCOLINO
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pag.1210



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Esempio: Boc. Ninf. Fies. E li nappi, con che beveano allotta, Di legnáme era il grande, e 'l piccolino.
41) Dizion. 3° Ed. .
PALLIDORE
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pag.1145



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Esempio: Ninf. Fies. Già fuggito era il vermiglio colore Dal viso bello, e magro divenuto, In esso già vedeasi il pallidore.
42) Dizion. 3° Ed. .
CATTIVELLO.
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pag.303



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Esempio: Boc. Ninf. Io non ti seguo, come falcon face La volante perníce cattivella.
43) Dizion. 3° Ed. .
DUBITANZA
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pag.582



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Esempio: Boc. Ninf. Ed un giorno trovandola, quand'ella Mi vide, di me prese dubitanza.


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Esempio: E Bocc. Ninf. appresso. Or sì, or no, e stava in dubitanza.
44) Dizion. 3° Ed. .
FINARE
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pag.689



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Esempio: Boc. Ninf. Fies. Ch'io sono stanco, sì m'affaticai Oggi per questi monti, per trovare La via di casa, che mai non finai.
45) Dizion. 3° Ed. .
COPERTO, e COVERTO
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pag.407



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Esempio: E Ninf. E non potè sì coperta fuggire, che pur correndo, Diana la vide.


2) id: c97e6138c8d244c0a311028c4c82890b)
Esempio: G. V. 7. 60. 2. Per la coperta sua risposta.
46) Dizion. 3° Ed. .
CASAMENTO
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pag.297



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Esempio: Boc. Ninf. Pruneo fe far la Chiesa di Maiano, Ivi di sopra un nobil casamento.
47) Dizion. 3° Ed. .
DOVUTO
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pag.580



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Esempio: Boc. Ninf. F. Era da tutti amato, e ben voluto, Tanto dava ad ognuno il suo dovuto.
48) Dizion. 3° Ed. .
PENNELLO
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pag.1181



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Esempio: Boc. Ninf. Fies. E crescendo Pruneo, venne sì bello Della persona, che se la natura L'avesse fatto in prova col pennello, Non potea darli più bella figura.
49) Dizion. 3° Ed. .
CARCERE
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pag.288



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Esempio: Bocc. Ninf. La quale in carcer tenebrosa, e scura Istà per te, e tu lasso nol credi.


2) id: 468ac8775406480885bed7f46a424d5e)
Esempio: G. V. 12. 16. 7. E ogni atto, e scrittúre vi furon prese, e arse, e rotta la carcere della Volognána, e scapolati i prigioni.
50) Dizion. 3° Ed. .
DONARE
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pag.573



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Esempio: Boc. Ninf. Diana, ec. Morte ti donerebbe, come spesse Volte, ell'ha fatto a chi vuol far lor male.
51) Dizion. 3° Ed. .
CIOPPA.
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pag.338



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Esempio: Boc. Ninf. Sopra lo isvelto collo in sul vestire, Ch'a guisa d'una cioppa il taglio avea, D'un zendádo.
52) Dizion. 3° Ed. .
FIELE, e FELE
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pag.684



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Esempio: Boc. Ninfal. Fiesol. Se tu pur fuggi, tu se' più crudele, Che non è l'Orsa, quando ha gli Orsacchini, E più amara se, che non è 'l fiele.
53) Dizion. 3° Ed. .
PARECCHIO.
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pag.1154



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Esempio: Boc. Ninfal. Or che farà la tua madre cattiva, Che non arà giammai un tuo parecchio.
54) Dizion. 3° Ed. .
DISCIOGLIERE, e DISCIORRE
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pag.533



1) id: b31e364dcf9a439a9e0adaa8f6e7b4a9)
Esempio: Boc. Nimph. Me da misera morte puoi disciorre.
55) Dizion. 3° Ed. .
F
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pag.623



2) id: d8493f30f23246b4a268d7dd725e1ccc)
Definiz: Lettera, la quale, nel pronunziarsi, è assai simile all'V consonante, per essere amendune molto aspirate. Riceve dopo di se, nel mezzo della parola, e nella stessa sillaba, le consonanti L, e R, e vi perde alquanto di suono, come Afflitto, Fresco; ma riceve la L molto più di rado, come suono alquanto malagevole alla nostra pronunzia. Ammette avanti di se la L, N, R, S, in mezzo della parola, e in diversa sillaba, come Alfiere, Forfora, Disfatto, ma la S se le pone avanti molto più frequentemente nel principio, come Sferza, Sforzo, e pronunziasi la S avanti alla F nel primo modo, e più comune, come nella voce Casa, conforme a quello, che si dirà nella lettera S. Nel mezzo delle dizioni si può raddoppiare, dove fa mestiere, come Effetto, Buffone.
56) Dizion. 3° Ed. .
DIVERSAMENTE
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pag.561



1) id: d65070dfaa4d4713ad60bffbf622adba)
Esempio: Boc. g. 3. f. 7. Diversamente da diversi fu intesa.
57) Dizion. 3° Ed. .
DOPPIERE, e DOPPIERO
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pag.576



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Esempio: Boc. g. 3. f. 7. Avendo fatti molti doppieri accendere.
58) Dizion. 3° Ed. .
ASTENERE
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pag.160



1) id: 66a4a8c75f164828a456b99e5fc7e186)
Esempio: Boc. g. 7. f. 10. Dal nostro dilettevole novellare ci asteniamo.


2) id: e465f1bed9784e9c9c4eb4e33b9de4b2)
Esempio: Tes. Br. 7. 14. Astenetevi da laide parole, ch'elle nutriscon follía.
59) Dizion. 3° Ed. .
RESTARE.
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pag.1342



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Esempio: E Bocc. g. 7. f. 1. Ne altro restandovi a dire.