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400) Dizion. 4° Ed. .
PRATICA
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pag.687



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Definiz: Uso, o Facilità in fare checchessia acquistata col molto operare. Lat. *praxis. Gr. πράξις, πρακτική.


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Esempio: Fir. disc. an. 12. Si condusse in una pratería vicina, entro alla quale era una perfettissima pastura, e discosto da ogni pratica di gente.


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Esempio: Varch. stor. 5. 106. Non sappiendo, nè potendo altro fare, diede ordine, che si raunasse una pratica, nella quale convennero molti de' più savj, e riputati cittadini di tutte le parti.


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Definiz: §. II. Pratica, vale anche Negozio, Trattato, Maneggio. Lat. negocium. Gr. πρᾶγμα.


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Definiz: §. V. Far le pratiche, vale Maneggiarsi, o Raccomandarsi per acquistar checchessia. Lat. ambire.


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Definiz: §. VI. Porre in pratica, o Mettere in pratica, vale Praticare. Lat. ad praxim redigere, praxim adhibere.


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Definiz: §. I. Pratica, vale eziandío Amicizia, Conversazione, Il praticare, nel signific. del §. II. Lat. commercium, usus. Gr. συνομιλία.


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Definiz: §. IV. Far pratica, o la pratica, vagliono Acquistar pratica, Esercitarsi per acquistare la pratica. Lat. se in aliqua re excercere. Gr. διατρίβειν.


9) id: a77d0805625643eebfd609a956ae5073)
Esempio: Tac. Dav. ann. 1. 7. E Tiberio s'aonestò di proporne quattro, e non più, ma vincessero senza pratiche (Il Lat. ha: sine repulsa, et ambitu)
401) Dizion. 4° Ed. .
ASTROLABIO
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pag.308



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Definiz: Strumento, col quale s'osservano, e si conoscono i moti delle stelle. Lat. astrolabium. Gr. ἀστρολάβιον.
402) Dizion. 4° Ed. .
PAPPARDELLE
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pag.483



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Definiz: Lasagne cotte nel brodo, o colla carne battuta, ovvero col sangue della lepre. Lat. pulpamentum.


2) id: f87e8d18c2094027aa0935ad35cd2d9f)
Esempio: Lab. 190. E le pappardelle col formaggio parmigiano similmente.
403) Dizion. 4° Ed. .
SQUADRA
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pag.694



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Definiz: Strumento, col quale si formano, o si riconoscono gli angoli retti. Lat. gnomon. Gr. γνώμων.


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Esempio: Cecch. Mogl. 3. 5. Ma s'io ti Rispondo risoluto, io esco fuori Di squadra.


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Esempio: E Sist. 5. Vorrei tirare una linea, che fosse a squadra sopra la C D.


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Definiz: §. V. Per Banda, Squadrone. Lat. cohors. Gr. σπεῖρα.


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Definiz: §. IV. E Uscir di squadra, pur figuratam. vale Uscir de' termini. Lat. aberrare, a recto tramite aberrare. Gr. ἀποπλανᾶσθαι.


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Esempio: Tac. Dav. stor. 3. 326. Ingerissi tra gli ambasciadori Musonio Rufo ec. e sputava sentenze de' beni della pace, e mali della guerra fra le squadre de' soldati (quì il T. Lat. ha: disserens)
404) Dizion. 4° Ed. .
A CONTANTI.
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pag.46



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Definiz: Così assolutamente posto, vale Col pagamento pronto in moneta effettiva. Lat. praesenti pecuniâ, numeratâ pecuniâ.
405) Dizion. 4° Ed. .
CELONE.
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pag.614



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Definiz: Panno tessuto a vergato, col quale si cuopre il letto. Lat. tapes, tapetium. Gr. τάπης.
406) Dizion. 4° Ed. .
LUNGE.
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pag.99



1) id: 71d2b2162e474fe187bc36a59ab10181)
Definiz: Proposiz. vale Lontano. E si usa col sesto caso. Lat. longe, procul. Gr. μακράν, πόῤῥω.
407) Dizion. 4° Ed. .
PETTINARE
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pag.591



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Definiz: Propriamente è Ravviare i capelli, e Ripulire il capo col pettine. Lat. pectere. Gr. κτενίζειν.


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Definiz: §. V. Pettinare col pettine, e col cardo, si dice del Mangiare, e bevere assai; modi bassi.


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Esempio: Fir. Luc. 2. 2. La comar se n'è ben ella avveduta, che senza una discrizione al mondo il pettina all'insù.


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Definiz: §. I.Pettinare il lino, la canapa, e simili si dice del Separare col pettine la loro parte più grossa dalla fine. Lat. linum depectere.


5) id: d86a09d987884d7393ae25180d18a4ec)
Esempio: Bern. Orl. 1. 7. 5. Quel pover uom di Carlo sempre avea Da pettinar qualche lana Sardesca.


6) id: b0196019871b4cd3aaad9ac78003280f)
Definiz: §. II. Pettinare, per metaf. vale Graffiare, Conciar male. Lat. depectere, depexum reddere.


7) id: 98ed68c6038d41408e0ce4b006058a4e)
Definiz: §. VII. Pettinare all'insù, vale Consumare, Rifinire le sostanze di chicchessia. Lat. bona alicuius abligurire.
408) Dizion. 4° Ed. .
ALLUDERE.
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pag.132



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Definiz: Accennare col discorso a qualche cosa intesa, e non ispiegata. Lat. alludere. Gr. ἐπισημαίνειν, ἀνύττειν.
409) Dizion. 4° Ed. .
BURRO
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pag.488



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Definiz: La parte più grassa del latte separata dal siero col rimenare. Lat. butyrum. Gr. βούτυρον.


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Esempio: E G. V. cap. 56. 19. Per dispetto di lor viltà da tutte le nazioni del mondo i Fiamminghi erano chiamati conigli pieni di burro.
410) Dizion. 4° Ed. .
CORTINAGGIO
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pag.839



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Definiz: Arnese, col quale si fascia, e si chiude il letto. Lat. conopeum, cortina. Gr. κωνωπεῖον.
411) Dizion. 4° Ed. .
CORBELLO
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pag.814



1) id: 5f7118e503944293b69579f029b0f729)
Definiz: Vaso ritondo, tessuto di strisce di legno, col fondo piano. Lat. corbis dossuaria. Gr. λαρκός.
412) Dizion. 4° Ed. .
TOMO
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pag.94



1) id: ba9b4d3775804a4c9a378f0709d3c342)
Definiz: Col primo O aperto, trattandosi di Libri, val Parte, o Volume. Lat. tomus. Gr. τόμος.


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Esempio: E Buon. Fier. 5. 5. 2. In quel tomo più alto si ragiona Del maggiordomo.
413) Dizion. 4° Ed. .
UOSA
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pag.333



1) id: 67df17f7ef194e15997cbd1c491a51be)
Definiz: Voce di due sillabe, col dittongo sulla prima. Spezie di stivali. Lat. soccus. Gr. ἐμβάς.
414) Dizion. 4° Ed. .
DIBÁTTITO
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pag.94



1) id: 9eda4db5d5e8494f9d358c669101fafb)
Esempio: Fir. disc. an. 27. Mentre ec. stavano in questo dibattito, il Biondo tornò a mugliare una, o due volte.


2) id: 473b642f7b8e4c67abe40434af932ec5)
Definiz: §. Per metaf. Discussione, Disputa. Lat. discussio. Gr. ἐξέταξις.
415) Dizion. 4° Ed. .
BARCHERECCIO
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pag.387



1) id: 2172bf75b7e44f26b27de94564ae227d)
Esempio: Viv. disc. Arn. 52. Se d'ogni tempo Arno si potesse navigare all'in su col carico nel barchereccio.
416) Dizion. 4° Ed. .
SCOMUNATO
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pag.407



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Esempio: G. V. 12. 19. 3. Allora lo scomunato, e disarmato popolazzo col loro pazzo caporale si partiro.
417) Dizion. 4° Ed. .
ATTERGARE
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pag.317



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Esempio: Tass. Ger. 19. 47. Ei col grido indrizzando, e colla verga Le mandre innanzi, agli ultimi s'atterga.
418) Dizion. 4° Ed. .
ASSEMBRAMENTO
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pag.297



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Esempio: Morg. 8. 19. Se tu vien presto col tuo assembramento, In poco tempo so, che 'l piglierai.
419) Dizion. 4° Ed. .
SGUARDOLINO.
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pag.521



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Esempio: Fir. Luc. 3. 4. Non hanno mai altro da loro, che ec. uno sguardolino attraverso.