Lessicografia della Crusca in rete

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80066 1052 81118 occorrenze
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300) Dizion. 4° Ed. .
FEGATELLO
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pag.425



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Esempio: Fir. As. 19. E nel cader io restai di sotto rinvolto, e ricoperto come un fegatello.
301) Dizion. 4° Ed. .
SCARRIERA
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pag.368



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Esempio: Fir. nov. 4. 230. Che dolenti vi faccia Iddio, gente di scarriera.
302) Dizion. 4° Ed. .
SPROVVISTO
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pag.689



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Esempio: Fir. As. 134. Infingendo così alla sprovvista una sua risposta, disse ec.
303) Dizion. 4° Ed. .
AVVENIRE
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pag.348



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Esempio: Fir. As. 36. Senza mostrare le cose avvenire al cielo stesso ec.
304) Dizion. 4° Ed. .
ANIMALACCIO.
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pag.201



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Esempio: Fir. As. 3. 87. E insino a quanto sosterrem noi questo animalaccio?


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Esempio: Fir. Trin. 3. 7. O che disutile animalaccio!


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Esempio: E disc. an. 28. Ogni volta che ella la sentiva sonare, cominciava a tremare per la paura, che e' fusse qualche bestiale animalaccio.


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Definiz: §. E per similit. dicesi all'uomo per ischerno, quando è senza ragione, o discorso. Lat. bellua. Gr. θηρίον.
305) Dizion. 4° Ed. .
ZANA
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pag.352



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Esempio: Fir. nov. 8. 300. Dicevan, che torrebbon la spera d'in sulle zane.


2) id: c948156a921645588295e863e7f230d8)
Esempio: E Fir. nov. appresso: Credete voi, che le cose sien legate in sulle zane?
306) Dizion. 4° Ed. .
BERNIA
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pag.421



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Esempio: Fir. rim. burl. In cioppa, in bernia, in gammurra, o in doagio.
307) Dizion. 4° Ed. .
TRAFORO
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pag.120



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Esempio: Fir. rim. 45. Questi merli da man, questi trafori Fece pur ella.
308) Dizion. 4° Ed. .
UOMINACCIO
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pag.329



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Esempio: Fir. Trin. 2. 3. Sì va', e fidati poi di questi uominacci.
309) Dizion. 4° Ed. .
GRUFOLARE
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pag.681



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Definiz: Proprio il Razzolare, che fanno i porci col grifo. Lat. rictu terram vertere.
310) Dizion. 4° Ed. .
GUARDATURA
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pag.689



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Definiz: L'Atto, e 'l Modo, col quale si guarda. Lat. intuitus, aspectus. Gr. βλέμμα.


2) id: d8ab127d686a47f19258757eac6cb5fb)
Esempio: Bern. Orl. 1. 5. 67. Che sol col viso, e fiera guardatura Cader faratti morto di paura.


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Definiz: §. Guardatura, per Custodia, Guardia. Lat. custodia. Gr. φυλακή.
311) Dizion. 4° Ed. .
ORMA
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pag.430



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Definiz: Impressione, che in andando si fa col piede, Pedata. Lat. vestigium. Gr. ἴχνος.


2) id: edc037ef9021476799b2801b85203ce8)
Esempio: Borgh. Mon. 177. I Greci si servirono in questo delle medesime lettere dello alfabeto, pigliando l'orma peravventura dagli Ebrei (cioè: esempio)


3) id: 7c5f4ecf152b4efda1023157d21c13ad)
Definiz: §. III. Dar l'orma, semplicemente, vale Insegnare. Lat. normam praebere.


4) id: 62eb37d48a2944c4a747249ac5ea0b30)
Esempio: Bocc. nov. 19. 10. Ma non che 'l corno nasca, egli non se ne pare a quelle, che savie sono, nè pedate, nè orma (cioè: contrassegno)
312) Dizion. 4° Ed. .
SENSIBILMENTE, e SENSIBILEMENTE
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pag.474



1) id: 1a3f1bf8fde54597bd3090e82729926a)
Definiz: Avverb. Col senso, Con comprendimento del senso. Lat. *sensiliter, sensibiliter. Gr. αἰσθητῶς, αἰσθητικῶς.
313) Dizion. 4° Ed. .
SCOTTARE
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pag.428



1) id: c58d0e3c1f6441ee80e07cb058da7b61)
Definiz: Far cottura col fuoco nel corpo dell'animale. Lat. adurere, exurere, ustulare. Gr. ἐπικαίειν.


2) id: 9ff4e061940f40eab91db4312291f270)
Esempio: Tac. Dav. vit. Agr. 393. Alleggerì le riscossioni de' grani, e altri tributi, tolto via quelle, che più scottavano, inventate per mera barattería.
314) Dizion. 4° Ed. .
A BARATTO.
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pag.4



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Definiz: Posto avverbialm. col verbo Fare, espresso, o sottinteso, vale Barattare. Lat. permutare, commutare.
315) Dizion. 4° Ed. .
A CAPO ALL'INSÙ.
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pag.21



1) id: 7a4bc02be4fb4e6ba4f07fcaa234e0c6)
Definiz: Posto avverbialm. vale Col capo volto verso il cielo. Lat. supinus. Gr. ὕπτιος.
316) Dizion. 4° Ed. .
CANICOLARE, e CANICULARE.
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pag.533



1) id: 8ebda06b81dc48eb9e0e9eb6b5d7a55f)
Definiz: §. E Giorni canicolari sono quando la canicola nasce col sole. Lat. dies caniculares.
317) Dizion. 4° Ed. .
ALA, ALE, e ALIA.
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pag.107



1) id: 268c8eafeee041a996d7a284a8aca545)
Definiz: Membro, col quale volano gli uccelli, e altri animali. Lat. ala. Gr. πτερόν.


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Esempio: Dant. Inf. 5. Quali colombe dal disío chiamate, Coll'ali aperte.


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Esempio: Petr. cap. 5. E la faretra, e l'arco avean spezzato A quel protervo, e spennacchiate l'ali.


4) id: 0901084e53134431a85a0bc85420b213)
Esempio: G. V. 7. 130. 5. Fasciando di costa ciascuna ala della schiera, di pavesari, e balestrieri, e pedoni a lance lunghe.


5) id: 9790ff5b04eb4945b32f3174a738b798)
Definiz: §. I. Onde si dice Stare in sull'ale, Stare in punto per partirsi. Lat. discessui promptum esse.


6) id: 1c6ec5781cb149d1b6f5e1bef75ee61d)
Definiz: §. V. E dalla similit. dell'alia quando si stende, si dice Far ala, ch'è allargarsi, dando luogo a chi passa. Lat. viam facere, praebere iter.
318) Dizion. 4° Ed. .
BECCATA
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pag.406



1) id: 0ba7e2958b27487e8b1d902d13a3db62)
Definiz: Si direbbe propriamente del Colpo, che dà l'uccello col becco. Lat. rostri ictus.
319) Dizion. 4° Ed. .
TENTA.
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pag.55



1) id: 730764ab5a7049399b66b2d316fa4019)
Definiz: Sottile instrumento, col quale il cerusico conosce la profondità della ferita. Lat. specillum.