Vocabolario degli Accademici della Crusca - Lessicografia della crusca in rete, Accademia della Crusca, Firenze

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440) Dizion. 4° Ed. .
ARTANITA
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pag.275

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Esempio:

Ricett. Fior. 261. Unguento d'artanita maggiore di Mesue.

441) Dizion. 4° Ed. .
UMANATO.
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pag.303

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Esempio:

Fior. Ital. Questo Iddio umanato soggiogherà il mondo.

442) Dizion. 4° Ed. .
DIAMORON
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pag.90

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Definiz:

Siroppo fatto col sugo delle more. Lat. diamoron. Gr. διὰ μώρων.

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Esempio:

Ricett. Fior. 144. Sebbene Galeno nel suo diamoron toglie il mele, noi in quel cambio usiamo di torre il zucchero.

443) Dizion. 4° Ed. .
INFILACAPPI
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pag.816

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Definiz:

L'ago, col quale s'infilano i cappj ne' capelli. Lat. acus crinalis.

444) Dizion. 4° Ed. .
INCATRAMATO
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pag.771

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Definiz:

Add. Imbrattato col catrame. Lat. resinâ illitus. Gr. ῥετίνῃ ῥητίνῃ ἐπικεχριμένος.

445) Dizion. 4° Ed. .
SARCHIARE
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pag.326

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Definiz:

Ripulire dall'erbe salvatiche tagliandole col sarchio. Lat. sarculare, sarrire. Gr. σκαλεύειν.

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Esempio:

Tratt. gov. fam. 21. Se il grano non cadesse in terra, non morrebbe, se non morisse, non nascerebbe, se non nascesse, non sarebbe sarchiato, se non fosse sarchiato non crescerebbe.

446) Dizion. 4° Ed. .
SATOLLARE
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pag.330

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Definiz:

Saziar col cibo, Cavar la fame. Lat. saturare, satullare. Gr. κορεῖν.

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Definiz:

§. I. Per metaf. Lat. saturare, explere. Gr. χορτάζειν, ἀναπληροῦν.

447) Dizion. 4° Ed. .
NOME
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pag.354

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Definiz:

Vocabolo, col quale propriamente s'appella ciascuna cosa. Lat. nomen. Gr. ὄνομα.

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Esempio:

Dant. Purg. 5. A piè del Casentino Traversa un'acqua, ch'ha nome l'Archiano.

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Esempio:

Petr. son. 5. Quando i' muovo i sospiri a chiamar voi, E 'l nome, che nel cuor mi scrisse Amore.

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Definiz:

§. II. Nome, per Fama. Lat. nomen, fama. Gr. ὄνομα, φήμη, κλέος.

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Definiz:

§. IV. Nome, termine grammaticale, Una delle parti dell'orazione. Lat. nomen. Gr. ὄνομα.

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Definiz:

§. I. Nome, per Segno, o Motto, che si dà negli eserciti per riconoscersi, o per incominciar la battaglia. Lat. signum, simbolum, tessera.

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Definiz:

§. III. Nome per Vece, Cambio, Parte, come A mio nome, In suo nome, o simili. Lat. meo nomine, meis verbis, etc.. Gr. ἐξ ὀνόματός μου.

448) Dizion. 4° Ed. .
A CAPO BASSO.
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pag.21

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Definiz:

Posto avverbialm. vale Col capo chinato. Lat. demisso capite. Gr. ταπεινῶς.

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Esempio:

Fir. As. 124. A capo basso tutti a casa se ne tornarono.

449) Dizion. 4° Ed. .
A CAPO CHINO.
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pag.21

1) id: 3c9731c56100408ebe057a1a6f0d21b4)

Definiz:

Posto avverbialm. vale Col capo allo 'ngiù. Lat. in caput praeceps.

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Definiz:

§. Per lo stesso che A capo basso. Lat. demisso capite. Gr. κάτω.

450) Dizion. 4° Ed. .
ASSAPERE
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pag.294

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Definiz:

Sapere; Ed usasi ordinariamente col verbo Fare. Lat. declarare. Gr. δηλοῦν.

451) Dizion. 4° Ed. .
PASTA
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pag.516

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Definiz:

Propriamente Farina intrisa con acqua, e coagulata col rimenarla. Lat. pasta.

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Esempio:

Fir. nov. 8. 296. Egli è fatto della miglior pasta, che uscisse mai di qualsivoglia buona madia.

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Esempio:

Fir. nov. 2. 200. Menico, che era un uomo da trar le mani d'ogni pasta, senza replicare molte parole, gli disse, che stesse di buona voglia.

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Esempio:

Ricett. Fior. 110. Le pillole ec. nel tempo dell'usarle si pestano di nuovo, e con qualche umore si riducono in pasta.

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Esempio:

E Ricett. Fior. appresso: Compongonsi (i trocisci) pigliando le medicine secche, e pestandole, come è detto, e mescolandole con acqua, o sugo, o decozione, tantochè facciano pasta simile alle pillole.

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Esempio:

Lab. 252. E chi non sa, che per lo rimenar la pasta, che è cosa insensibile, non che le carni vive, gonfia, e dove mucida pareva, diviene rilevata?

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Definiz:

§. IV. Di buona pasta, vale Di benigna, e buona natura. Lat. oleo tranquillior.

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Esempio:

Salvin. disc. 1. 92. Pazzi giudicò i suoi cittadini, e di grossa pasta, come quegli, che erano in aria grossa, e in patria di castroni allevati.

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Definiz:

§. VII. Trar le mani di pasta, o simili, vale il contrario. Lat. rem absolvere, conficere.

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Definiz:

§. V. Di grossa pasta; e talora anche Di buona pasta, vagliono Grossolano, Materiale. Lat. rudi, crassâ Minervâ.

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Definiz:

§. III. Per Mistura, colla quale si contraffanno le gioie, e le pietre dure. Lat. vitrum obsidianum; v. Plin.

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Definiz:

§. VI. Metter mano in pasta, vale Cominciare a intrigarsi, e ingerirsi in qualche negozio. Lat. aliquid aggredi. Gr. ἐπιχειρεῖν τινι.

452) Dizion. 4° Ed. .
VELLUTO
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pag.217

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Definiz:

Sust. Drappo di seta col pelo. Lat. sericum gausapinum, sericum villosum.

453) Dizion. 4° Ed. .
ALIOSSO.
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pag.116

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Definiz:

Osso, col quale trastullandosi giuocano i fanciulli. Lat. talus. Gr. ἀστράγαλος.

454) Dizion. 4° Ed. .
COLTRARE
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pag.707

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Definiz:

Lavorare il terreno col coltro. Lat. cultro terram secare. Gr. γητομεῖν.

455) Dizion. 4° Ed. .
TOMBOLARE.
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pag.94

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Definiz:

Cadere col capo all'ingiù. Lat. in praeceps ruere, praecipitare. Gr. κατακρημνίζειν.

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Esempio:

Fir. As. 102. Veggendolo spenzoloni, ed immoto ec. con repentina, ed inaspettata spinta ella il fece tombolare a capo di sotto.

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Esempio:

Fir. As. 136. Nè mi parrà, mai esser donna, nè viver certamente, insino a tanto ch'io non la fo tombolar giù da tanta felicità.

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Esempio:

Tac. Dav. ann. 2. 35. Alcuni con laida fuga inalberati s'appiattarono tra' rami, che scoscendendosi, o bolzonati per giuoco tombolavan giù, e storpiavansi (il T. Lat. ha: prorutae arbores adflixere)

456) Dizion. 4° Ed. .
VOLTO
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pag.328

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Definiz:

Col primo O largo. Add. da Volgere. Lat. conversus. Gr. ἐπεστραμμένος.

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Esempio:

Fir. As. 108. Venutosene all'uscio, e volta la chiave, subito ce lo aperse.

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Esempio:

Ricett. Fior. 21. Facendo il fiore giallo, odorato, ed a grappoli, ed il frutto maturandosi è di colore rosso volto.

457) Dizion. 4° Ed. .
CONTUTTOCHÈ
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pag.801

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Definiz:

Avverb. Che anche in tre parole si scrive. Quantunque, Benchè, Ancorachè. Usasi così col dimostrativo, come col soggiuntivo, benchè più raro col primo. Lat. quamquam, etsi. Gr. καίπερ.

458) Dizion. 4° Ed. .
ERMETICAMENTE.
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pag.296

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Definiz:

Avverb. Col sigillo d'Ermete, che è quando il vetro si chiude col medesimo vetro liquefatto.

459) Dizion. 4° Ed. .
FALCIONE
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pag.333

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Esempio:

Burch. 1. 124. Qual col falcion, qual colla scimitarra, Qual col targon pareva una testuggine.

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