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4° Edizione
Diz Giu. totali
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80066 1052 81118 occorrenze
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280) Dizion. 4° Ed. .
ALCHERMES.
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pag.111



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Esempio: Ricett. Fior. 174. Lattovaro alchermes di Mesue.
281) Dizion. 4° Ed. .
AFFOGATO.
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pag.78



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Esempio: Segr. Fior. disc. 3. 6. Uomo ec. affogato in mala fortuna.
282) Dizion. 4° Ed. .
SOPPORTANTISSIMO.
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pag.592



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Esempio: Segr. Fior. Pr. cap. 19. Era uomo militare sopportantissimo d'ogni fatica.
283) Dizion. 4° Ed. .
NAPPELLO
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pag.317



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Definiz: Pianta mortifera, che nasce in luoghi alpestri, e ha qualche somiglianza col fior cappuccio. Lat. aconitum, napellus.
284) Dizion. 4° Ed. .
MINUZZATA
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pag.251



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Esempio: Fir. rim. 48. Ch'io mi rifò talor d'un'insalata, D'un po' di cacio, e d'un mezzo popone, Com'una festa della minuzzata.
285) Dizion. 4° Ed. .
RASOIACCIO.
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pag.74



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Esempio: Fir. nov. 4. 231. Fattosi dar dal fratello un certo rasoiaccio tutto pieno di tacche ec. lo mise sul cassone.
286) Dizion. 4° Ed. .
STANGATO
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pag.707



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Esempio: Fir. As. 29. Io mi accostai all'uscio suo, e perciocch'egli era molto bene stangato, io picchiai più volte, e chiamai.
287) Dizion. 4° Ed. .
ACQUACCIA.
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pag.47



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Esempio: Fir. rim. Che più piacer di quell'acquaccia sola Aveva avuto, che s'un botticino Di trebbian gli passasse per la gola.
288) Dizion. 4° Ed. .
A ARMACOLLO.
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pag.4



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Esempio: Fir. nov. 6. 251. Perchè levatasi, e messasi una sua vesticciuola ad armacollo, pian piano se n'andò ad una porticella.
289) Dizion. 4° Ed. .
ANDAZZO.
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pag.196



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Esempio: Fir. Luc. 1. 1. E se mai fu andazzo di poeti, e di improvvisanti, n'è stato in questa terra quest'anno.
290) Dizion. 4° Ed. .
AVARETTO
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pag.329



1) id: ac92d19759074424b7358695439ac0ee)
Esempio: Fir. nov. 4. 228. La Tonia disposta di contentarlo, ma anzi avaretta, che no, come le donne sono, disse ec.
291) Dizion. 4° Ed. .
OSSERVANDISSIMO.
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pag.439



1) id: f3c88e8f600f477b9cef571be17070a9)
Esempio: Fir. disc. lett. 305. Venendomi a' dì passati, messer Tommaso mio osservandissimo, alle mani una epistola di un uomo per altro molto lodevole, trovai ec.
292) Dizion. 4° Ed. .
GIORNÉA.
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pag.610



1) id: bd9c276a0bff448681d1ca65a0fbf3cf)
Esempio: Fir. nov. 4. 225. O che gli paresse esser tanto bello in piazza, e calzar bene una giornéa di panno cilestro.


2) id: 8128c8ca393f42f3a40b13ffd8449e0d)
Esempio: Fir. Trin. 1. 1. Padrone, io mi allacciai la giornéa, e le dissi mille ben di voi.
293) Dizion. 4° Ed. .
MAGGIORELLO
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pag.119



1) id: 308950d3894a46ada30d038bd382487b)
Esempio: Fir. nov. 2. 208. Se non ch'io vidi a questi dì un de' vostri nipotini, quel maggiorello, aver questa simil cosa.
294) Dizion. 4° Ed. .
RACCONSIGLIATO.
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pag.35



1) id: 1021f3d6061d4a9c95398953754e815a)
Esempio: Fir. nov. 7. 270. Perchè conobbe, che ella aveva trovato quello, che ella si era andata caendo, meglio racconsigliata si stette.
295) Dizion. 4° Ed. .
SCHIFA 'L POCO.
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pag.385



1) id: 2d2a07eb5f664ba0934c6e8adce55066)
Esempio: Fir. Luc. 1. 2. Così si vuol fare a queste schifa 'l poco, non ne lasciar lor vincere una per nulla.


2) id: f3136ada67d84af2a106594d7dad69dc)
Esempio: Lasc. Spir. 2. 5. Se io fussi so ben io chi, tu non faresti così, monna schifa 'l poco.
296) Dizion. 4° Ed. .
PALUDACCIO.
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pag.471



1) id: 63f69332837249c09955ee68ac40912c)
Esempio: Fir. As. 254. Quando tu ti credevi essere uscito dall'acqua, e tu trovavi certi paludacci, che vi s'andava fino alle cigne.
297) Dizion. 4° Ed. .
OTTAVO.
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pag.447



1) id: cd8f0dc53116430582c76d75c72f052d)
Esempio: Fir. Luc. 4. 1. Sta di buona voglia, che non ci va un ottavo d'ora, che tu riarai la tua vesta.
298) Dizion. 4° Ed. .
ARROTATO
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pag.274



1) id: 62e1e31be5a94f33a0ed6b57f5f80b09)
Esempio: Fir. As. 144. Prendi dunque un ben arrotato rasoio, e ascondilo in quella parte del letto, dove tu se' solita giacere.
299) Dizion. 4° Ed. .
BECCONACCIO
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pag.407



1) id: 8fe044017b09425387748053b5b7a618)
Esempio: Fir. Trin. 3. 7. Egli era un pappatore, un becconaccio, ch'ogni cosa si cacciava giù per la gola (quì per ingiuria)