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4° Edizione
Diz Giu. totali
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280) Dizion. 4° Ed. .
DI RINTOPPO
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pag.146



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Esempio: Dittam. 3. 22. Che v'era per la strada di rintoppo.


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Esempio: Dant. Inf. 22. Alichin non si tenne, e di rintoppo Agli altri disse a lui: se tu ti cali, I' non ti verrò dietro di galoppo.


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Definiz: Posto avverbialm. e talora anche in forza di preposizione, vale Con opposizione, Oppostamente. Lat. contra. Gr. ἐναντίον.
281) Dizion. 4° Ed. .
DI VOGLIA.
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pag.226



2) id: b1413ed894b8471293069824fa7a83c0)
Esempio: G. V. 12. 107. 4. Di buona voglia fece i sopraddetti tre degli ambasciadori cavalieri di sua mano.


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Definiz: §. II. Di bonissima voglia, Volentierissimo. Lat. libentissimè. Gr. ἀσμενέστατα.


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Esempio: Bemb. lett. Si tornerà al suo convento di bonissima voglia.


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Definiz: §. I. Di buona, o mala voglia; vale Volentieri, o Malvolentieri. Lat. libenter, illibenter. Gr. ἀσμένως, ἀκουσίως.


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Esempio: Bocc. nov. 12. 12. Tosto buon uomo entra in quel bagno ec. ed egli questo senza più inviti aspettare di voglia fece.


7) id: b6ec6bd2ea9e438785762b61b82cf87e)
Esempio: Capr. Bott. 2. 24. Dio volesse, che io non facessi così ancora nell'altre cose, che io non so più nulla di voglia.


8) id: dedccdd493d54a9c9f2f9cc5020cd1ac)
Esempio: E Capr. Bott. 9. 183. Quando io mi ricordo il piacer grande, che io ritruovo nel dormire un sonno di voglia, ec.
282) Dizion. 4° Ed. .
DI VOLONTÀ
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pag.226



2) id: ec8df145822442c4b60c2f186db76090)
Definiz: Posto avverbialm. lo stesso, che Di voglia, Spontaneamente, Volentieri. Lat. libenter. Gr. ἀσμένως.


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Esempio: Fr. Giord. S. Pred. 74. Gli agnelli avvegnachè non si difendono, nè mormorino, tuttavia e' non vi vanno di volontà, ma sono menati per forza; ma Cristo andò alla passione di volontà.
283) Dizion. 4° Ed. .
DI FILO
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pag.108



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Definiz: §. Pigliare uno di filo, vale Indurre altrui a checchè sia senza dargli tempo di repliche.


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Definiz: Posto avverbialm. vale Senza intermissione; e si dice di operazioni, che possono esser disgiunte. Lat. continenter. Gr. συνεχῶς.
284) Dizion. 4° Ed. .
DI FORZA
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pag.108



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Esempio: Bocc. nov. 49. 7. Figliuol mio, confortati, e pensa di guarire di forza.


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Esempio: E Bocc. nov. 49. 7. Figliuol mio, confortati, e pensa di guarire di forza.


4) id: 250c03e5d23e40818c8a4aeba921a2f3)
Esempio: Retor. Tull. A colui, ch'è gran bevitore, di', che vada a dormir di forza.


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Esempio: Sen. Pist. Egli fedì di sì gran forza, e di sì gran niquità il capo alla parete, che si dicervellò.


6) id: d67935233af54a288b4dcfe98796d0f2)
Esempio: Dant. Inf. 14. Allora il duca mio parlò di forza.


7) id: 809570a0ce714ba98aa6617a610f5256)
Esempio: Ar. Fur. 11. 66. E temprato che l'ha, tira di forza.


8) id: fc1608c1914e4988adf5c4ce4c8ff169)
Esempio: Vegez. Quando venisse il bisogno, siccome riposati, assalissero più di forza i nemici.


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Esempio: E Bocc. nov. 85. 18. Maestri, a me conviene andar testè a Firenze, lavorate di forza.


10) id: c03b28c74ee24dabaaedd8546f300b48)
Esempio: Dant. Inf. 14. Se Giove stanchi il suo fabbro ec. E me saetti di tutta sua forza, Non ne potrebbe aver vendetta allegra.


11) id: 6c6fe427a6fb43bb9f5d551f82702fab)
Esempio: Cas. lett. 77. Tu sai, che tu non puoi vender vesciche; e per fuggir questo, e gli altri disordini, non ci è miglior via, che studiare, il che ti priego, che tu faccia di forza.
285) Dizion. 4° Ed. .
DI FRESCO
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pag.108



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Esempio: Sen. Pist. Siccome quelli, che eran formati da Dio, e disceverati di fresco.


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Esempio: Fir. Luc. 5. 7. Io ne disgrazio una vedova rimaritata per capriccio a una giovane di fresco.


4) id: 4d48384478144dfe96c7ff62dbb3261f)
Esempio: G. V. 11. 96. 3. I quali accampati di fresco, e non provveduti per l'assalto della notte ec. furono sconfitti in poca d'ora.
286) Dizion. 4° Ed. .
DI FURTO
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pag.109



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Esempio: Stor. Pist. 127. Misevi dentro una notte di furto gente del comune di Lucca.


3) id: 0970a4b695d54d408cf7fd3988cff9f6)
Esempio: Ar. Fur. 24. 60. Se togliesti così l'armi d'Ettore, Tu l'hai di furto più, che di ragione.


4) id: 7b014890133345c0ba9a3b5a36ed41cf)
Esempio: Bocc. nov. 98. 34. Sua moglie è divenuta nascosamente di furto.


5) id: 42d0728a650b40578dc5736c69e55ef8)
Esempio: G. V. 10. 140. 2. Nè vi potea entrar vittuaglia, se non di furto.
287) Dizion. 4° Ed. .
DI GIÀ
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pag.109



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Definiz: §. Per lo solo Già, in vece di Oramai. Lat. iam. Gr. ἤδη.


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Esempio: Urb. Di già il giorno cominciava a tor la luce alle risplendenti stelle, quando ec.


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Esempio: Fir. As. 78. Messomi le mani in seno tutto adirato, ne trasse parecchi (capelli) che io di già vi aveva nascosti.
288) Dizion. 4° Ed. .
DI GIORNO
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pag.109



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Esempio: Petr. canz. 3. Non credo, che pascesse mai per selva Sì aspra fera, o di notte, o di giorno.
289) Dizion. 4° Ed. .
DI GIÙ
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pag.109



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Esempio: Dant. Inf. 5. Di quà, di là, di giù, di su gli mena.


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Definiz: Posto avverbial. contrario di Di su. Lat. deorsum. Gr. κάτω.


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Esempio: Nov. ant. 62. 5. Valletti vengono, e vanno di giù, e di su.


5) id: 0ec0e92188ab4396bad4ff230e0edd48)
Esempio: Tes. Br. 2. 40. Cioè mirando il cerchio per mezzo di ritta linea di su in giuso, e di giù in suso.
290) Dizion. 4° Ed. .
DI SALTO
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pag.153



2) id: a1ff899040e84b5fa99682cf9895193d)
Definiz: Posto avverbialm. vale Di lancio. Lat. confestim, extemplo, e vestigio. Gr. εὐσθέως εὐθέως.


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Esempio: M. V. 1. 61. E sanza contesa, o difesa, di salto fu menato prigione a Imola.
291) Dizion. 4° Ed. .
DI SAPUTA
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pag.155

292) Dizion. 4° Ed. .
DI GIUSO
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pag.112



2) id: 0579491e2cad4df2b2bfb553b636eaa8)
Definiz: Posto avverbialm. Lo stesso, che di Giù. Lat. deorsum. Gr. κάτω.
293) Dizion. 4° Ed. .
DI GRADO
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pag.112



2) id: 1e0e08758f25438da902ac6584a662d7)
Definiz: §. Di buon grado, o Di mal grado, vale Benvolentieri, o Malvolentieri. Lat. libenter, illibenter, aegrè. Gr. ἀσμένως, χαλεπῶς, δυσχερῶς, μόγις.


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Esempio: Sen. Pist. Scipione se n'andò tutto di grado in bando.


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Esempio: Vit. Plut. Biasimavano il poeta, e li suoi dettati, ma Alessandro l'ascoltava di grado.


5) id: 71417cc8061849b28ec8a7b65f340908)
Esempio: Bocc. nov. 100. 11. Niuno ve n'era, che più, che se non l'amasse, e che non l'onorasse di grado.
294) Dizion. 4° Ed. .
DI GRATO
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pag.112



2) id: 9f21d01974c14124b3d20493463cb8ba)
Esempio: M. V. 9. 105. Lo Re di Francia per mostrare sua magnificenza sopra i patti della pace, di grato donò al Re d'Inghilterra la Roccella.


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Esempio: M. V. 9. 1. È cosa inenarrabile ec. a pensare, che questa malvagia gente ec. abbia corsi i paesi cristiani, e fatti ricomperare i signori, e i comuni, avendo ognuno per di grato a nimico.
295) Dizion. 4° Ed. .
DI GRAZIA
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pag.112



2) id: 0cbbbe4f43cf47fe81a743e59b7a5f82)
Esempio: Tac. Dav. ann. 6. 112. Di grazia, padri, non aggiunghiamo fastidj al principe.


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Esempio: Fir. As. 12. Oggimai seguita tu di grazia, che avevi incominciato la novella.


4) id: 82a2e943eb334743b50c3fa17c48d4d5)
Esempio: Vinc. Mart. lett. 9. Ora tacciano di grazia, e cerchino, non colli biasimi altrui, ma colle cose ben fatte da loro avanzarsi sopra degli altri.
296) Dizion. 4° Ed. .
DI LÀ
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pag.112



2) id: f2dcc488e43d47488ccd48ccd1395ff0)
Esempio: Dant. Inf. 5. Di quà, di là, di su, di giù gli mena.


3) id: 4896c4df42644c75af032e783a0138dd)
Definiz: Avverb. locale. Contrario di Di quà; rappresenta così stato, come moto. Lat. illic, illuc, illinc. Gr. ἐκεῖ, ἐκεῖθεν.


4) id: c3fdf672f71a42fe86668d1e6471caff)
Definiz: §. Come Di quà s'intende, e si riferisce a questo mondo, così anche Di là s'usa per riferir l'altro, e per lo contrario le persone morte allorachè introdotte sono a parlare, pigliano Di quà per lo luogo loro, e Di là per lo nostro; così Di qua, e Di là s'usano per lo Lat. trans, e citra, pigliando per divisione o mari, o monti, o anche cose ideali.


5) id: b710b33070ac4377a9e6ed4351889b7c)
Esempio: E Dan. Purg. 21. Stazio la gente ancor di là mi noma.


6) id: c656cebd4c094dbc888c2b9014e7ea08)
Esempio: Petr. canz. 9. 1. E che 'l dì nostro vola A gente, che di là forse l'aspetta.


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Esempio: E Petr. son. 94. E son di là sì dolcemente accolti, Com'io m'accorgo, che nessun mai torna.


8) id: 1c291166f7084c33aaf5a975b30aacd4)
Esempio: E Bocc. nov. 70. 9. A cui Tigoccio rispose di sì, e ciò era, che egli facesse ancora per lui dire delle messe, e delle orazioni, e fare delle limosine, perciocchè queste cose molto giovarono a que' di là.


9) id: e37ef1a05f10436bb3d95abb697ba423)
Esempio: Bocc. nov. 28. 19. Disse Ferondo ec. ma io non sapeva ec. che Domeneddio avesse per male, che l'uomo fosse geloso, che io non sarei stato. Disse il monaco: di questo ti dovevi tu avvedere mentre eri di là, ed ammendartene.


10) id: 59740bf41aa14ee8887c3c18e379dc7f)
Esempio: E Bocc. nov. 76. 4. Il come ho io ben veduto, se egli nol muta di là, ove egli era testè.


11) id: 6af4ca4826b34216a4a3ad1f8c8d2a30)
Esempio: G. V. 5. 38. 4. I maladetti nomi di parte Guelfa, e Ghibellina si dice, che si crearono prima in Alamagna, per cagione, che due grandi Baroni di là aveano guerra insieme, e ciascuno avea uno forte castello, l'uno incontro all'altro, l'uno si chiamava Guelfo, e l'altro Ghibellino.


12) id: 6e0cfff0bd0b46029ac68848c6addbd3)
Esempio: Bocc. nov. 15. 8. Egli uno bellissimo letto incortinato, e molte robe su per le stanghe, secondo il costume di là, ed altri assai belli, e ricchi arnesi vide.
297) Dizion. 4° Ed. .
DI LÀ
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pag.114



2) id: 72325562a2fb47249742c47c85789965)
Esempio: Petr. canz. 22. 2. E già di là dal rio passto è il merlo.


3) id: 70beea7fadff405d8fb057acde8c90fe)
Esempio: Bocc. nov. 12. 6. Avvenne, che essendo già tardi, di là da Castel Guiglielmo, al valicare d'un fiume, questi tre veggendo l'ora tarda, ed il luogo solitario, e chiuso, assalitolo, il rubarono.
298) Dizion. 4° Ed. .
DI LANCIO
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pag.114



2) id: f198ae6182bc4dd5a757d1e9ab60d91f)
Definiz: §. Di primo lancio.
299) Dizion. 4° Ed. .
DI LARGO
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pag.114



2) id: 91b6e4906c20401a8ca483acb2968fbe)
Esempio: M. V. 9. 107. Questa pestilenzia ricominciò del mese di Maggio in Fiandra, che di largo il terzo de' cittadini, e oltra morirono.