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4° Edizione
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60) Dizion. 4° Ed. .
BECCONE
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pag.407



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Esempio: Bocc. nov. 73. 21. A guisa di becconi nel Mugnone ci lasciasti.


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Esempio: Bern. Orl. 1. 22. 58. E non aveva mai lasciati i pianti, Benchè mi confortasse quel beccone.


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Esempio: E Bocc. nov. 75. 9. Per mostrargli, che i Fiorentini conoscevano, che dove egli doveva aver menati giudici, egli aveva menati becconi.
61) Dizion. 4° Ed. .
VEGGHIANTE.
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pag.212



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Esempio: E Amet. 73. Ed il vegghiante gallo aveva le prime ore cantate.


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Esempio: Maestruzz. 2. 13. 3. Da poi ch'egli è desto, mosso nel sonno, non soggiace alla volontà del vegghiante.
62) Dizion. 4° Ed. .
ALTO.
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pag.138



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Esempio: Bocc. nov. 73. 16. Calandrino sentendo il duolo, levò alto il piè.


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Esempio: M. V. 9. 57. Nondimeno cercò sottilmente, con segreto trattato, offerendo di fare alto, e basso, quanto fosse piacere del Comun di Firenze, di torlo in suo aiuto.


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Esempio: Dant. Inf. 9. Batteansi a palme, e gridavan sì alto, ch'i' mi strinsi al poeta per sospetto.


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Esempio: Petr. son. 12. I' benedico il loco, il tempo, e l'ora, Che sì alto miraron gli occhi miei.


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Definiz: §. I. Fare alto, e basso, vale Fare a suo senno, a suo arbitrio, a suo modo. Lat. suo modo facere, suo arbitratu. Gr. πάντα ποιεῖν.


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Esempio: Stor. Eur. 6. 129. Non tanto forse per far quivi alto, e mostrarsi più animosi, quanto per essere i primi a buscare, e a guadagnare in sul paese degli avversarj.
63) Dizion. 4° Ed. .
MACERARE
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pag.110



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Esempio: Dep. Decam. 71. Macerare ec. è propriamente, quando una cosa si tiene in acqua tanto, che lasciata la durezza, o asprezza sua, si venga indolcendo, e lasciando la natura di prima.


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Definiz: §. I. Per similit. Affiebolire, Tor vigore, Infiacchire. Lat. macerare, conficere. Gr. ἐκτήκειν .


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Esempio: Franc. Sacch. nov. 185. Furono due stoltizie, l'una recare parecchie castagne da Cascia, e l'altra dire, che l'avea macerate in bocca.


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Esempio: Bocc. nov. 96. 19. Con fatiche continue tanto si macerò il suo fiero appetito, che ec. libero rimase da tal passione.
64) Dizion. 4° Ed. .
GIUDEESCO.
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pag.620



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Esempio: Dav. Scism. 73. A Bucero di più, traendo sua origine da' Giudei, ne veniva del giudeesco.
65) Dizion. 4° Ed. .
INCESPARE
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pag.775



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Esempio: Dep. Decam. 77. Egli è ben cespo voce nostra buona, e usata, onde è fatto cespuglio, e il verbo comune incespico, e de' poeti incespo, voci, che si troverranno spesso ne' puri scrittori.
66) Dizion. 4° Ed. .
TABERNACOLO.
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pag.1



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Esempio: Bocc. nov. 73. 3. Vedendolo stare attento a riguardar le dipinture, e gl'intagli del tabernacolo.


2) id: 7014c901d0e649369231bd1998833f3e)
Esempio: Val. Mass. Sì s'avvide, che 'l tabernacolo sì si viziò.


3) id: d54c399e267b4da18b2592f72346427f)
Esempio: Agn. Pand. 45. Quando io ebbi alla donna mia consegnata tutta la casa, serratici in camera ella, ed io c'ingionocchiammo al tebernacolo di nostra Donna.
67) Dizion. 4° Ed. .
INCROIARE
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pag.791



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Esempio: Dep. Decam. 23. L'età nostra ha lasciata la voce semplice, e più volentieri comunemente adopera la composta, come d'un cuoio bagnato, che secco poi s'indurisce, e malvolentieri acconsente, si dice essere incroiato.
68) Dizion. 4° Ed. .
ORTOLANO
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pag.436



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Esempio: Cas. lett. 73. Ognuno sarebbe grande ortolano per avere i fichi begli, e maturi.
69) Dizion. 4° Ed. .
STORMEGGIATA
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pag.755



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Esempio: M. V. 7. 73. Lasciatosi dietro i due legni, che facevano grande romore, e grande stormeggiata.
70) Dizion. 4° Ed. .
MAZZERO
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pag.190



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Esempio: Dep. Decam. 71. Mazzero si dice ancora il pane, quando è azzimo, o mal lievito, o sodo, e perchè non si creda voce d'oggi, e di ieri, si truova pure in Franco Sacchetti.
71) Dizion. 4° Ed. .
GAVILLAZIONE.
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pag.577



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Esempio: G. V. 11. 73. 2. Che prima tutto dì cercavano gavillazioni in Pisa.
72) Dizion. 4° Ed. .
QUATTORDECIMO.
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pag.15



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Esempio: Dant. Conv. 73. Di questa virtù innanzi dicerò più pienamente nel quattordecimo trattato.
73) Dizion. 4° Ed. .
LAPIDARE
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pag.19



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Esempio: Bocc. nov. 73. 17. Infino alla porta a san Gallo il vennero lapidando.
74) Dizion. 4° Ed. .
SCOPPIARE
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pag.417



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Esempio: Bocc. nov. 73. 24. Avevano sì gran voglia di ridere, che quasi scoppiavano.


2) id: b60f83161f7a45a2adf22e897abff25d)
Esempio: E Dan. Purg. 31. Ma quando scoppia dalla propria gota L'accusa del peccato in nostra corte, Rivolge se contra 'l taglio la ruota.


3) id: a1eec3a5eb70465f836c2e153ce54e4f)
Esempio: Vit. S. M. Madd. 13. Alcuna volta gettava fuori un grido, che pareva, che 'l cuore le scoppiasse.


4) id: cb58d11481ef405b8cb0a55af9914558)
Definiz: §. I. Scoppiare, per metaf. Lat. rumpi.


5) id: c2e7cf417a7f4c1d92f247c88bf5a917)
Definiz: §. IV. Scoppiare, parlandosi d'archibusi, e simili, si dice anche del Rompersi, e Aprirsi la canna nell'atto dello scaricarsi.


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Esempio: Boez. Varch. 2. pros. 6. Se tu vedessi, che fra i topi alcuno di loro s'appropiasse ragione, e potestà sopra gli altri, non iscoppiaresti tu dalle risa?


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Esempio: Lasc. rim. Scoppierannosi i frati Correndo a furia in queste parti, e in quelle Per l'influenza delle pappardelle.
75) Dizion. 4° Ed. .
MERCATANTE
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pag.210



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Esempio: F. V. 11. 73. Fatto per alquanto di tempo orecchie di mercatante ec.
76) Dizion. 4° Ed. .
LEGARE
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pag.39



1) id: f9d99689c902417aa43fd8a85623d0dc)
Esempio: E Bocc. nov. 73. 4. Nella quale si legano le vigne colle salsicce.


2) id: 39a58466f9584ec6bb3ba9dd7ec649c0)
Esempio: Bocc. nov. 73. 7. E sappi, che chi facesse le macini belle, e fatte, legare in anella, prima, che elle si forassero, e portassele al Soldano, n'avrebbe ciò, che volesse.


3) id: e965e5e6fbbc4baa898fed7e93322017)
Definiz: §. I. Per metaf.


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Esempio: M. V. 9. 48. Legò l'animo de' cittadini, per natura benigni, a perdonare (cioè: costrinse)


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Esempio: Tass. Ger. 4. 38. Sicchè i pensati inganni al fine spiega In suon, che di dolcezza i sensi lega.


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Esempio: Bocc. nov. 40. 10. Egli aveva a buona caviglia legato l'asino.


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Esempio: Morg. 22. 19. Ma sia che vuole, al dito legherati, Ch'io nacqui per punire i tuoi peccati.


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Esempio: E Petr. son. 134. Ma il suon, che di dolcezza i sensi lega ec. L'anima al dipartir presta raffrena.


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Esempio: Stor. Eur. 4. 88. Considerando da una parte la offesa fatta al Re Ugo, e dall'altra lo esilio, e la servitù, nella quale da se medesimo si legava, se e' n'andava col Duca Arnoldo ec. (cioè: si costituiva)


10) id: 2b06db4ae196409f8f1ccdb5d993bd5e)
Esempio: Petr. son. 3. Che i be' vostri occhi, donna, mi legaro.


11) id: 5f68cbdcf9b8496b904c2f65ca1bac8d)
Esempio: Stor. Pist. Una parte de' nobili si legò, e fece giura con certi popolari.


12) id: 3975ab97f33c4199af94593b43b82e04)
Esempio: E Bocc. nov. 77. 64.Presi i travicelli della scala, la cominciò a dirizzar come star dovea, e a legarvi con ritorte i bastoni a traverso.


13) id: f46a0fe71ccd4ee4852eb8bb581930f8)
Esempio: Cr. 4. 11. 3. Quando dunque il germoglio comincerà a crescere, con aiutorio di canne, ovvero di pali si dee legare, acciocchè alcun movimento la fragile età del sermento procedente non ispezzi.


14) id: 798be9b697c3456c8ee48f5d59853b35)
Definiz: §. IX. Legarsela al dito, vale Tenere bene a mente qualche torto ricevuto. Lat. in marmore scribere. Gr. νινησικακεῖν.


15) id: 061bcb5f0c444830864c03cf7307a189)
Esempio: Malm. 6. 7. Basta, ch'ella se l'è legata al dito, E l'ha presa co' denti, e se n'affanna.


16) id: a685ec99c299402e9e03c9114ab862c0)
Esempio: M. V. 1. 7. E chi aveva reda, che vivesse, legava alla reda, e se la reda moriva, voleva detta compagnía fosse reda.


17) id: 1cdf6cf241234642a51fabb5225484fd)
Esempio: Sagg. nat. esp. 34. La quale (acqua) ripioverà sull'argento sciolta da quel finissimo spargimento d'aria, che la legava in ispuma (cioè: la collegava)


18) id: 10e98a4f016c4d1d9096120f8a1c1a88)
Esempio: Bern. rim. 1. 101. Non bisogna insegnalle La virtù delle pietre, e la miniera, Ch'ell'è matricolata gioielliera; E con una maniera Dolce, e benigna da farsele schiave, Se le lega ne' ferri, e serra a chiave.
77) Dizion. 4° Ed. .
CIOTTO.
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pag.670



1) id: 971171a831b74fff8439804ffcfd9d2e)
Esempio: Bocc. nov. 73. 16. Io gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna.


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Esempio: Dant. Par. 19. Vedrassi al ciotto di Gerusalemme Segnata con un'I la sua bontade.


3) id: ff24b49f6674456ab9543493c3632221)
Esempio: Cr. 9. 100. 3. Spesso ancora (l'api) errando, ne' duri ciotti percuotono l'ale, e conviene render l'anima sotto 'l peso.
78) Dizion. 4° Ed. .
CHE.
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pag.634



1) id: 95443755a4f84818892a60ae90eafd03)
Esempio: Bocc. nov. 73. 23. Che maladetta sia l'ora, che io prima la vidi.
79) Dizion. 4° Ed. .
RIFORMAGIONE
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pag.160



1) id: f316d023d3a946aaa95b1f56c5efbf48)
Esempio: M. V. 3. 73. Carta ne fece ser Piero di ser Grifo notaio delle Riformagioni del detto comune.


2) id: 4c444397761a4bc7970a0a399b963b17)
Esempio: Franc. Sacch. rim. 3. Vadano a letto omai tutte faccende Del gran notaio delle Riformagioni.