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4° Edizione
Diz Giu. totali
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18584 364 18948 occorrenze
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20) Dizion. 4° Ed. .
FOROSETTO
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pag.502



1) id: 7cbcb27417a14cdaa49b00868b81a4c5)
Esempio: Pataff. 1. La vaga forosetta disse: or du.
21) Dizion. 4° Ed. .
IMBORBOTTATO
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pag.723



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Definiz: Add. Fatto a guisa di barbotta, che è una sorta di nave; v. il Du-Fresne alla v. Barbota.
22) Dizion. 4° Ed. .
PRESBITERIO.
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pag.706



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Definiz: V. L. Luogo nella chiesa destinato per i preti, di cui v. più particolarmente il Du-Fresne. Lat. *presbyterium.
23) Dizion. 4° Ed. .
PICCIOLO.
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pag.609



1) id: 34ef9b2f19214e278157f1f799b28972)
Definiz: Sust. Moneta, che già s'usava in Firenze, e n'andava quattro al quattrino. Lat. minuta. v. il Du-Fresne. Gr. σκύβαλον.


2) id: 3acd01d2a0574e4894153652e9272176)
Esempio: Tac. Dav. ann. 4. 87. Ma per torgli il dono fattogli da Agusto del suo debito; riscosselo il Fisco fino ad un picciolo.
24) Dizion. 4° Ed. .
SAGIRE
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pag.298



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Definiz: V. A. Dare il possesso, Mettere in possesso, Occupare. Lat. possessionem tradere, *saisire, v. il Du Fresne. Gr. κτήτορα ποιεῖν.


2) id: 31939673314249c38b116a03ba51a79b)
Esempio: G. V. 5. 18. 1. E quando egli fu al tutto sagito del reame, sì seguì l'orme del padre d'essere ingrato a santa Chiesa.
25) Dizion. 4° Ed. .
MANSIONARIO
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pag.160



1) id: d38826f62f004ee8ad3d006d0cb88c2f)
Definiz: Cappellano; ovvero Colui, che uficia la Chiesa, che assiste alla Chiesa, e l'ha in custodia. v. il Du-Fresne. Lat. *mansionarius.


2) id: dcb8a5fe51854514a3f0a6b8d6b736f8)
Esempio: Pass. 132. Monache di monisterj, che sono suggette a' Vescovi, si debbono confessare a quelli confessori, che concedono loro i Vescovi, o sieno cappellani mansionarj del continovo, o altri ec.
26) Dizion. 4° Ed. .
PARI
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pag.493



1) id: cdc6bbc2c6b14255af6ada3080455c03)
Definiz: Nome di dignità, di cui v. il Du-Fresne; e talora vale lo stesso, che Paladini, detti anticamente anche Peri. Lat. *pares.
27) Dizion. 4° Ed. .
MUTARE
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pag.313



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Esempio: Dant. Par. 15. Du' non si muta mai bianco, nè bruno.
28) Dizion. 4° Ed. .
RIBALDO, e RUBALDO.
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pag.124



1) id: 797331d8e51b4ba097fef43ed1096ff2)
Definiz: §. II. Ribaldo, presso gli antichi significava una Sorta di milizia la più abbietta, e vile. Lat. gregarius miles, lixa, *ribaldus. v. il Gloss. del Du-Fresne. Gr. σκευοφόρος, φορτηγός.


2) id: 2672287399d64fb6a8a55ffb4d6641ec)
Esempio: E G. V. 11. 63. 4. Molta erba, che si chiama cicuta, donde del sugo si fa veleno, faceva cogliere a' ribaldi.
29) Dizion. 4° Ed. .
MAMMALUCCO
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pag.137



1) id: bc8ee4b924d64945966b8cdb491abe3e)
Definiz: Schiavo Cristiano, o Nato di Cristiano presso gli Egizj, del numero de' quali schiavi s'eleggeva il Soldano; v. il Du-Fresne alla V. Mameluchi. Lat. *mameluchus.


2) id: cb97c1b1513c45e394821a0a142e289a)
Esempio: Red. Ditir. 35. Lodi pur l'acque del Nilo il soldan de' mammalucchi.


3) id: 283c39cb80e54ffab5c5d0049d4fd6af)
Esempio: E Ciriff. Calv. 1. 19. Credo, che in cielo il rubicondo Marte Di sangue a questa volta sia ristucco, Lo qual si dee versar da ogni parte De' Cristiani, e del popol mammalucco (cioè del popolo, ove sono mammalucchi)
30) Dizion. 4° Ed. .
PAPPALARDO.
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pag.483



1) id: fca0ae05766c45d4949ce3fcd12db34c)
Definiz: Voce a' nostri antichi venuta dal Provenzale, e vale Ipocrita; che oggi diciamo Bacchettone. v. il Du-Fresne in questa voce. Lat. *papelardus. Gr. ὑποκριτής.
31) Dizion. 4° Ed. .
IMPINGUARE
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pag.748



1) id: faea113318924ce6b244cf7b36f24ca4)
Esempio: Dant. Par. 10. Per cammino, Du' ben s'impingua, se non si vaneggia.
32) Dizion. 4° Ed. .
SINISCALCO
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pag.538



1) id: f9293d5c91dc4a2db04543153bc52c1b)
Definiz: Maggiordomo, o Maestro di casa; e anche talora Quegli, che ha cura della mensa, e che la 'mbandisce. Lat. *seneschallus, architriclinus. v. il Du-Fresne. Gr. ἀρχιτρίκλινος.


2) id: 9dd23463946b4b78b2365a7190a91382)
Definiz: §. I. Siniscalco, per Governatore del Siniscalcato, nel signific. del §. Lat. *seneschallus.


3) id: 7fb28035a36f4e8fb7f490acddd73a88)
Esempio: Borgh. Vesc. Fior. 453. Aveva fuor del Visdomino il Vescovo per suoi proprj ministri il visconte, il castaldo, ovvero castaldione, e siniscalco, e forse alcuno altro, i quali per mio avviso più erano anch'essi nella cura del temporale impiegati, che nella parte dello spirito.


4) id: 695de08fd5774a92abde8fd0557055af)
Esempio: M. V. 2. 38. E 'l grande siniscalco messer Niccola Acciaiuoli di Firenze ne condusse, e menò 400. al soldo del Re.
33) Dizion. 4° Ed. .
PARALELLO, e PARALLELO
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pag.486



1) id: b959285753dc466e99a6f2675bcdf92b)
Esempio: Dant. Par. 12. Come si volgon per tenera nube Du' archi paralleli, e concolori.


2) id: 8e9edf08078e4a7987ddfa7274202aac)
Esempio: Red. Ins. 100. Avevano (i cavallucci) il colore tutto verde con due linee bianche paralelle distese da' lati per tutta la lunghezza del corpo loro.
34) Dizion. 4° Ed. .
SCORTA
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pag.423



1) id: ef1e6af003454bbba87281e35e16bf19)
Esempio: Dant. Purg. 23. E chi son quelle Du' anime, che là ti fanno scorta?


2) id: df924ee58bdb465d9a4fcd24ecb7bac6)
Esempio: E Stor. Pist. 59. Se la gente del Prenze non vi fosse levata di su' colli, convenía, che il campo d'Uguiccione perisse di fame, perchè già erano stati due dì senza avere avuta scorta.
35) Dizion. 4° Ed. .
MENTE
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pag.209



1) id: 197fd8d6676f4d4e904eade08e859da8)
Esempio: E Dan. Par. 17. Veggion le terrene menti Non capere in triangolo du' ottusi.


2) id: 50f9ea1839da424e92812e855df44c86)
Esempio: Nov. ant. 28. 2. Matto è colui, che è sì ardito, che la mente mette di fuor del tondo.
36) Dizion. 4° Ed. .
LEGGERE
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pag.41



1) id: 916c3742cd264de4aa17dabf08d189f0)
Esempio: Dant. Par. 12. Ancor troverría carta, Du' leggerebbe: i' mi son quel, ch'io soglio.


2) id: 584d843098284a9da8d58f23e95ae0ed)
Esempio: Tass. Ger. 4. 48. E ben l'istoria del mio mal futuro Leggergli scritta in fronte allor mi parve.
37) Dizion. 4° Ed. .
CIAMBERLANO.
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pag.655



1) id: 7373fb603a4d467ab9bc5f4d36c90c58)
Esempio: G. V. 8. 55. 10. E 'l Conte di Du, e 'l Ciamberlano di Francavilla.
38) Dizion. 4° Ed. .
ORIAFIAMMA
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pag.427



1) id: 2a68610e637645a098fda0f58e153a8e)
Definiz: Bandiera, in cui era dipinta una fiamma in campo d'oro, della quale v. la nostra postilla al verso 127. del Cant. 31. del Par. di Dante. Lat. *auriflamma. v. il Du-Fresne in questa voce.
39) Dizion. 4° Ed. .
MATTA
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pag.184



1) id: b43fbd934f7b4f849cf347f02fbe6229)
Definiz: V. A. Stuoia; e propriamente quella, che lavoravano, e in cui dormivano, e oravano i Monaci. v. il Du-Fresne. Lat. matta, teges, teges sartoria, storea, *psiathium, S. Greg. Gr. στορεά, ψίαθος.