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DIGIUNO
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DIGIUNO.
Definiz: Add. Voto di cibo. Lat. ieiunus.
Esempio: Boc. Nov. 77. 57. Ed il suo fante, che ancora era digiuno, ne mandò a mangiare.
Esempio: Cr. 4. 36. 1. I Bolognesi, a corpo digiuno, gli assaggiano.
Esempio: Bern. Orl. Ha gli occhi rossi, e vede sol con uno; Il Sol non lo trovò giammai digiuno.
Definiz: §. Per metaf.
Esempio: Dant. Inf. 18. Già di veder costui non son digiuno.
Esempio: E Dan. Purg. 21. Si fece la mia sete men digiuna [cioè cominciai a soddisfare al mio disiderio]
Esempio: Petr. Cap. 1. Del Re sempre di lagrime digiuno.
Esempio: Dan. Purg. 15. Io son d'esser contento più digiuno Diss'io, ec.
Esempio: Sag. Nat. Esp. 179. Che la mole dell'acqua ancor digiuna del nuovo freddo non si diminuisce.
Esempio: Pallav. Stor. Conc. 111. Ma nell'una, e nell'altra aggiunta gl'Imperiali scelsero le più digiune maniere.
Definiz: §. In proverbio: Il satollo non crede al digiuno: e vale, che Chi è in buono stato, non crede a chi si rammarica d'esser malvagio.
Esempio: Fir. Luc. Costui, che è satollo, non crede a me, che sono digiuno.