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Dizion. 4° Ed. .
DIGIUNO
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pag.109
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DIGIUNO.
Definiz: | Add. Voto di cibo. Lat. ieiunus. Gr. νηστής. |
Esempio: | Bocc. nov. 77. 57. Ed il suo fante, che ancora era digiuno, ne mandò a mangiare.
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Esempio: | Cr. 4. 36. 1. I Bolognesi a stomaco digiuno gli asaggiano (i vini.)
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Esempio: | Bern. Orl. 1. 17. 27. Ha gli occhi rossi, e vede sol con uno, Il sol non lo trovò
giammai digiuno. |
Definiz: | §. I. Per metaf. |
Esempio: | Dant. Inf. 18. Già di veder costui non son digiuno. |
Esempio: | E Dan. Purg. 21. Si fece la mia sete men digiuna.
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Esempio: | But. Si fece la mia sete, cioè lo mio desiderio di sapere, men digiuna, cioè meno
vogliosa. |
Esempio: | Petr. cap. 1. Allor mi strinsi a rimirar, s'alcuno Riconoscessi nella folta
schiera Del Re sempre di lagrime digiuno. |
Definiz: | §. II. A digiuno posto avverbialm. vale Senza aver mangiato. |
Esempio: | Red. cons. 1. 146. Si potrebbe adoprare il zucchero candi impalpabilmente
polverizzato, e soffiato a digiuno nell'occhio. |
Definiz: | §. III. Digiuno, dicono ancora gli anatomisti l'Intestino tenue secondo, perchè si trova sempre vuoto.
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Definiz: | §. IV. In proverb. Il satollo non crede al digiuno; e vale, che Chi è in buono stato non crede a chi
si rammarica d'esser in malvagio. |
Esempio: | Fir. Luc. 3. 2. Costui, che è satollo, non crede a me, che sono digiuno.
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Definiz: | §. V. In proverb. Voler essere digiuno di qualche cosa, vale Desiderare di non
averla fatta. |
Esempio: | Bocc. Vis. 12. Tra quella gente, che quivi dimora Conobbi molti, e vidivene
alcuno, Ch'aver preso di quello ora ne plora, E forse ne vorrebbe esser digiuno. |
Esempio: | Lab. 70. Colei, la qual tu vorresti d'aver veduta esser digiuno. |
Esempio: | Ciriff. Calv. 2. 41. Padre, perdona all'ignoranza mia, Ch'io vorrei del mio fallo
esser digiuno. |
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