Lessicografia della Crusca in rete

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FORTEZZA
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FORTEZZA.
Definiz: Virtù morale. Lat. fortitudo. Gr. ἀνδρεία.
Esempio: Tes. Br. 7. 32. Fortezza è virtù, che fa l'uomo forte contr'all'assalto dell'avversità.
Esempio: Albert. 57. La fortezza è considerato ricevimento di pericoli, e lungo sofferimento di fatiche.
Esempio: But. Fortezza è considerato ricevimento de' pericoli, e sostenimento delle fatiche.
Esempio: Lab. 44. Il riuscirne ec. conviensi fare e con senno, e con fortezza.
Esempio: Sen. Pist. La fortezza è spregiatrice delle cose da temere.
Esempio: Boez. Varch. 1. 2. Sei tu quegli, mi disse, il qual nutrito già del nostro latte, e cresciuto de' nostri cibi, eri a quella fortezza d'animo, che negli uomini si ricerca, pervenuto?
Esempio: Circ. Gell. dial. 6. 152. La fortezza è una mediocrità determinata con ragione infra l'audacia, e 'l timore, per cagione del bene, e dell'onesto.
Definiz: §. I. Fortezza, astratto di Forte, Forza. Gagliardía. Lat. vis, robur. Gr. ἀλκή, δύναμις.
Esempio: G. V. 2. 1. 8. E torri di maravigliosa fortezza erano alle porti.
Esempio: Amm. ant. 2. 4. 3. Costume confermato per lungo tempo ha fortezza di natura.
Definiz: §. II. Fortezza, Qualità di sapore, come d'aceto, e d'agrumi, come di cipolle, scalogni, pepe, ec. Lat. acor, aciditas. Gr. ὀξύτης.
Esempio: Cr. 5. 25. 3. Dopo il coito (la polvere del pepe) corrompe la creatura colla sua fortezza.
Esempio: Pallad. F. R. Noci, ec. mescolate con cipolle, alle quali elle rendono questo cambio, che tolgono loro la fortezza.